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Re: Chi se ne frega della musica [messaggio #19465 è una risposta a message #19461] |
dom, 17 luglio 2011 16:34 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 17 Lug, 14:32, Alain <myem...@mysite.dom> wrote:
> luziferszorn ha scritto:
>
> > i testi della cosiddetta "musica leggera". E non è un
> > caso se abbiamo una serie di politici reazionari, ex-canzonettari, che
> > decidono quotidianamente le sorti di un popolo che della musica ha
> > fatto scoreggia.
>
> Molta confusione.
In ambito di musica pop/rock (popular music) si è abituati ad una
terminologia "spregiativa" (musica leggera, di consumo, canzonetta,
canzoncina, etc.) che storicamente si applica in maniera sistematica e
ideologicamente reazionaria a tutto il repertorio extra-classico/jazz.
La confusione l'hanno creata redattori di voci enciclopediche,
musicologi, critici, musicisti e compositori durante la seconda metà
del secolo scorso; tutti bravi intellettuali assolutamente incapaci di
guardare ad un pezzo di De André o Tenco come ad una "canzone"
perfettamente inserita nell'arco evolutivo di analoghe composizioni,
dal Duecento ai nostri giorni. La sospensione del giudizio critico è
stata sostituita dalla presa di posizione ideologica. E questo spiega
perché anche Caparezza è confuso.
lz
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Re: Chi se ne frega della musica [messaggio #19467 è una risposta a message #19458] |
dom, 17 luglio 2011 17:04 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:ae0b145c-8b9a-4340-a827-d97dac788064@u28g2000yqf.googlegroups.com...
>e la sua decadenza; ma imho il danno maggiore in questo paesello
>l'hanno fatto i testi della cosiddetta "musica leggera".
Non ci siamo capiti: parlavo per me, ed ero lontanissimo da preoccupazioni
di ordine sociale (o sociologistico).
Se proprio le vuoi introdurre a forza, la prima cosa che mi viene da dire è
che quello di Caparezza è un prodotto adatto a un certo tipo di pubblico. Né
più né meno di prodotti differenti, anche opposti, come quello offertoci a
mo' di esempio da Cap.
Poi Caparezza è anche sgradevole, molto sgradevole, volutamente sgradevole.
Mica per caso; è un retorica specifica. I tizi che lo consumano sono
convinti che la sgradevolezza significhi qualcosa di per sé. La versione
attuale dell'autonomia del significante. O tempova, o moves.
Complementare a Caparezza è gente come la Palombelli, della quale l'unica
cosa che ricordo è una dichiarazione di anni fa, in effetti memorabile:
parlava delle sue amicizie di gioventù, ragazzi figli di deputati del Pci, e
a un certo punto se ne uscì, più o meno, a dire che "si poteva essere
comunisti e frequentare buone scuole, vivere in una bella casa, con una
ricca e bella biblioteca piena di libri interessanti in ottime edizioni,
ascoltare buona musica, insomma essere borghesi e progressisti..." tutte
cose che prima non aveva neppure sospettato.
Corsi e ricorsi, vecchio mio.
dR
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Re: Chi se ne frega della musica [messaggio #19525 è una risposta a message #19515] |
lun, 18 luglio 2011 16:00 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 18 Lug, 13:28, Alexander <giorgio.ma...@live.it> wrote:
> On 18 Lug, 01:10, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:> E chissà come mai è la più pompata tra quelle del suo ultimo album;
>
> Mah, forse perchè è la prima... comunque è del tutto irrilevante.
>
> > un vero e proprio tormentone estivo,
>
> Tutto 'sto tormentone non direi proprio... se non fosse per youtube,
> neanche saprei della sua esistenza.
Bravo, bravo, rimuovi le info del mio messaggio....
"la mamma dei negazionisti è sempre in cinta"
lz
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Re: Chi se ne frega della musica [messaggio #19543 è una risposta a message #19507] |
lun, 18 luglio 2011 17:27 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Alexander" <giorgio.maria@live.it> ha scritto nel messaggio
news:908f104c-2eee-427a-8ddf-9f44c7236df1@y24g2000yqb.googlegroups.com...
>Io non ho fatto alcun paragone, neanche implicito.
"...che è più o meno lo stesso genere di commento che un fan di Allevi
potrebbe fare su Schoenberg o su Messiaen."
Sbaglio o l'hai scritto tu? Il punto focale era equiparare me a un fan di
Allevi? Mamma mia che cattivone. E cosa avrebbe fatto di male il fan di
Allevi, poveretto, per essere paragonato a me?
Per la precisione, avevo scritto:
Poi Caparezza è anche sgradevole, molto sgradevole, volutamente sgradevole.
Mica per caso; è un retorica specifica. I tizi che lo consumano sono
convinti che la sgradevolezza significhi qualcosa di per sé. La versione
attuale dell'autonomia del significante.
Non so se ti è chiaro quel che intendevo. Se ti è chiaro, smontamelo,
anziché girarci intorno. Dimostrami che musicalmente (non mi importa nulla
di un discorso limitato ai soli testi, o dell'estrazione del mitico
contenuto ideologico) in Caparezza ci sia qualcosa che va al di là di una
mera suggestione esteriore, del puro e semplice intento caricaturale
irrisolto, iterato compulsivamente in maniera. Che ci sia una riflessione e
una ricerca linguistica, come in Schoenberg o Messiaen. L'evidente
intonazione ironica con cui cito il titolo del celebre libro di Beccaria
avrebbe dovuto parlare da sé, ma evidentemente mi sbagliavo.
Anche Bob Dylan (per dire: non uno degli ultimi) ha scritto Rainy Day Woman
n.12 & 35, nel lontano '65 o giù di lì; ma poi saggiamente non si è
ripetuto; e non è certo l'ultimo brano (neppure il primo; basti Maggie's
Farm) di intonazione amaramente ironica della sua ricca produzione, né
l'ultimo in cui la scintilla scaturisca dal rapporto fra testo e
riconoscibilità socioculturale del "materiale" musicale. Ora, a quanto pare
il signor Zimermann negli anni '60 aveva capito qualcosa che ancora oggi è
duretto a digerire. Anche del rapporto fra musica (leggera, pesante, peso
medio) e "impegno".
Sono tutt'occhi, attendo con impazienza.
Mi pare evidente che la "sgradevolezza" di Caparezza non sia quella
eventualmente attribuibile a Schoenberg. Mi sembrava non ci fosse neppure
bisogno di discutere. Ma se sei convinto di avere qualcosa di nuovo da dire,
una prospettiva inedita da suggerire, un po' di pagelle da
distribuire...ripeto, sono tutt'occhi e orecchi.
dR
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Re: Chi se ne frega della musica [messaggio #19619 è una risposta a message #19617] |
lun, 18 luglio 2011 23:50 |
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"Alexander" <giorgio.maria@live.it> ha scritto nel messaggio
news:a36fbe9e-75c8-47a3-ad00-e37652edf965@bl1g2000vbb.googlegroups.com...
>Sigh... ero certo che qualcuno avrebbe frainteso. D'ora in poi sarò
>costretto a costellare ogni mio post di note a piè di pagina.
Mannò, consolati. Basta esprimersi correttamente.
>No, il punto focale era che in un contesto di assuefazione da canzoni-
>fotocopia commerciali (e questo vale anche per chi le aborre dato che,
>volente o nolente è ciò che capita di sentire più di frequente), uno
>dotato di un suo stile originale come Caparezza nella stragrande
>maggioranza dei casi finirà per suonare "sgradevole".
Vedi sopra.
Questo ragionamento, anche adesso che è svolto compiutamente, ha comunque
alcuni presupposti.
Il primo è che l'interlocutore sia incapace di cogliere l'originalità; se
Caparezza (o Dylan) non piace, è perché non lo si capisce.
Non sempre è così.
Posso non condividere scelte che capisco benissimo.
>Sei tu che sostieni che Caparezza sia volutamente sgradevole, quindi
> dovresti essere prima tu a dimostrare le tue affermazioni.
Oibò.
L'ho appena fatto.
Il suo non è uno stile originale (cosa che di per sé significherebbe poco).
L'operazione è datatissima. Lui si rifà a un certo numero di precedenti (fra
i quali, magari, quello che è venuto in mente a me) peraltro
fraintendendoli.
>cause inconscie
Non sono inconscie.
Le mie, almeno.
Le novità non mi disturbano.
Le furbate sì.
dR
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