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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24125 è una risposta a message #24122] |
mar, 15 marzo 2011 19:35 |
Chris Messaggi: 21 Registrato: agosto 2009 |
Junior Member |
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"Mordred" <mordred75NOFUCKINGSPAM@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:ilo933$atr$1@news.newsland.it...
> Discorso passatista o un fondo di verità c'è?
>
> http://vitadigitale.corriere.it/2011/03/jobs-bon-jovi-itunes -ipod-musica.html
Non necessariamente solo Jobs e l'ipod, ma in effetti anch'io ho la stessa
sensazione, che la musica oggi abbia molto meno "valore percepito".
Una volta aspettavi per mesi un disco con informazioni frammentarissime
(oppure al contrario l'uscita ti coglieva di sorpresa), quando era il
momento dovevi uscire di casa, magari prendere il bus, cercarlo nel negozio,
pagare, aspettare di essere a casa e metterlo sul giradischi o nel lettore
cassette o cd...
Te ne gustavi ogni parte dalla copertina ai testi e te lo risentivi tutto n
volte di fila perché non è che ce ne fossero altri 20 in attesa.
Oggi sai già tutto prima che esca, sai il giorno esatto, vai sul sito,
ascolti 10 secondi di anterpima di un paio di pezzi, e passi al prossimo
(vale per il medione degli ascoltatori, ovvio, non per gli appassionati)
Alla fine si finisce per forza per attribuire meno valore alla musica, non
ce la si deve sudare
--
Piero
--------------------------------
www.flickr.com/photos/pieroprv
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24130 è una risposta a message #24125] |
mar, 15 marzo 2011 20:08 |
daniele Messaggi: 600 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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PieroPPP <nospam@libero.it> wrote:
> Non necessariamente solo Jobs e l'ipod, ma in effetti anch'io ho la stessa
> sensazione, che la musica oggi abbia molto meno "valore percepito".
Verissimo, ma è una conseguenza dell'operato delle major in oltre 25
anni nell'ambito della musica di consumo.
A partire dagli anni '80 la musica è stata venduta, promossa e messa in
commercio non più come elemento artistico, ma come prodotto di consumo
senza valore.
Se per decenni vendi musica in un certo modo, il risultato è che la
gente inizia a percepire la musica in quel modo. E quando, con Napster,
c'è stata la prima valvola di sfogo per sfuggire ai limiti imposti
(album interi di nulla costruiti su uno o due brani portanti) la gente
ha risposto. Se per chi vende la musica non vale nulla (ma è solo un
prodotto da vendere, appunto), noi ci appropriamo del nulla.
Tutto quello che è venuto dopo è una conseguenza...
Daniele
--
my website: www.purrone.net - my rock photos: www.stargazer.it
my Flickr page: http://www.flickr.com/photos/daniele1974/
il mio blog sulla Svezia: http://unitalianoinsvezia.com
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24133 è una risposta a message #24130] |
mar, 15 marzo 2011 21:01 |
Chris Messaggi: 21 Registrato: agosto 2009 |
Junior Member |
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"Daniele Purrone" <daniele@purrone.eu> ha scritto nel messaggio
news:1jy6szs.abmdecqt0wqtN%daniele@purrone.eu...
> PieroPPP <nospam@libero.it> wrote:
>
>> Non necessariamente solo Jobs e l'ipod, ma in effetti anch'io ho la
>> stessa
>> sensazione, che la musica oggi abbia molto meno "valore percepito".
>
> Verissimo, ma è una conseguenza dell'operato delle major in oltre 25
> anni nell'ambito della musica di consumo.
> A partire dagli anni '80 la musica è stata venduta, promossa e messa in
> commercio non più come elemento artistico, ma come prodotto di consumo
> senza valore.
> Se per decenni vendi musica in un certo modo, il risultato è che la
> gente inizia a percepire la musica in quel modo. E quando, con Napster,
> c'è stata la prima valvola di sfogo per sfuggire ai limiti imposti
> (album interi di nulla costruiti su uno o due brani portanti) la gente
> ha risposto. Se per chi vende la musica non vale nulla (ma è solo un
> prodotto da vendere, appunto), noi ci appropriamo del nulla.
> Tutto quello che è venuto dopo è una conseguenza...
D'accordissimo, ma finché comunque la musica te la dovevi "sudare" almeno tu
ascoltatore le davi inconsciamente (magari sbagliando) un certo valore, e ti
ci affezionavi ti più.
--
Piero
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www.flickr.com/photos/pieroprv
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24139 è una risposta a message #24136] |
mar, 15 marzo 2011 22:50 |
daniele Messaggi: 600 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Uncolored <uncoloredNOSPAM@metal-archives.com> wrote:
> cosa intendi precisamente?? non mi pare che bon jovi parli i qualitÃ
> della musica ma credo associ alla parola "business" all'atto vero e
> proprio di andare a comprare un disco. o almeno è questo che ho capito io.
Quello che intendo è che per decenni le case discografiche (in
particolare le major, ma non solo) non hanno puntato sulla qualitÃ
artistica del prodotto*, ma esclusivamente sulla sua vendibilità e
qualità formale. Esattamente come potrebbe essere per chi produce scarpe
o altri beni "fashion".
Il risultato è che la gente è inconsciamente cresciuta con questa
mentalità : la musica come prodotto usa e getta, come moda del momento,
non come frutto di una qualche espressione artistica.
Il risultato è anche che, appena la tecnologia e il digitale hanno
permesso di uscire dalla presa delle case discografiche, è successo, è
stata un'esplosione incontenibile.
La cosa ha avuto più conseguenze: ad esempio, chi si è visto propinare
per una vita roba vuota a prezzi elevati ha iniziato a decidere,
consciamente o meno, che la musica ha tutta valore economico pari a zero
(successo di Napster e similari). Inoltre, il fenomeno dell' "ascolto
usa e getta" e l'improvvisa disponibilità gratuita di qualunque tipo di
prodotto musicale, ha portato la gente a dedicare meno attenzione ai
propri ascolti, ad ascoltare più cose ma meno attentamente di quando
questa disponibilità non c'era.
Ma questo è decisamente precedente al successo dell'iPod, già sul finire
degli anni '90 i masterizzatori avevano iniziato ad aprire la via, poi
sono arrivati il file sharing su IRC, Napster e compagnia varia.
I lettori mp3 e il modo in cui si ascolta la musica oggi sono una
conseguenza delle folli scelte dell'industria in venticinque anni, non
sono certo la causa.
Daniele
* no, non mi si dica che il metal ne è rimasto esente: basti pensare
alle band hair metal tutte uguali, al periodo in cui bastava suonare
thrash per avere automaticamente un contratto, al power metal del 1998,
etc. etc.
--
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24153 è una risposta a message #24152] |
mer, 16 marzo 2011 10:51 |
Niccolo' Carli Messaggi: 595 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 16 Mar, 10:35, "Magazzino" <mag-S-P-A-M...@alba-M-M-A-P-S-barolo-
fp.it> wrote:
> Di vantaggio c' che si riduce la produzione di plastica, puoi avere tutta
> la musica che vuoi sempre con te, quando traslochi non devi fare scatoloni
> di roba,
Quando ho traslocato la prima (e più faticosa!) operazione è stata
proprio il trasloco dei dischi, un mesetto buono prima del trasloco
totale. Perché prima i beni di prima necessita', poi il resto.
> Per fortuna ciascuno libero di fare la propria scelta.
> (io questo mese ho comperato 25 cd) Â Â :)
Appunto, anch'io compro a randa. E scarico per capire se val la pena
di comprare! :) Tuttavia il discorso non era "il digitale o tempora o
mores", ma se il digitale abbia "ucciso la musica", che è naturalmente
una minchiata. Il digitale è arrivato e ha inferto colpi letali ad un
sistema discografico che meritava una cospicua dose di calci in culo
per una ventina d'anni pessimi (dagli '80 in la') che hanno fatto i
danni elencati da Daniele nel suo post. Per uscire dall'impasse ci
voleva una morte violenta. E quindi cosi' sia.
Niccolo'.
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24163 è una risposta a message #24122] |
mer, 16 marzo 2011 13:26 |
Giulio Petrucci Messaggi: 149 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Ciao Mordred,
On 3/15/2011 6:55 PM, Mordred wrote:
> Discorso passatista o un fondo di verità c'è?
Qualche (banale) pensiero sparso.
1. un volta non c'erano i frigoriferi e passava l'omino col carretto del
ghiaccio. Io penso che sia ingiusto che l'avvento del frigorifero abbia
cancellato questa nobile professione. Ecco, a me pare che il gran
parlare di musicisti e produttori sugli mp3, la musica scaricata, ecc
ecc... abbia esattamente lo stesso tono.
2. il discorso di Bon Jovi tocca anche l'aspetto "emozionale" legato al
"supporto" per la diffusione della musica. Posso essere in parte
d'accordo ma anche qui, credo che il tempo passi e che l'avvento di una
nuova forma non può essere visto come ua tragedia. :-) Quando ero un
ragazzo - come dice bon jovi - mettevo le cuffie, alzavo il volume al
massimo e via! Adesso passo 9, 10 ore al giorno davanti a un PC. Se non
ci fossero gli mp3 non potrei *più* ascoltare musica. :-)
3. Apple è il lato oscuro della forza. Su questo sono d'accordo! :-)
4. gli "artisti" devono ficcarsi in testa che, oggi più che mai, la
musica che producono/vendono/distribuiscono è diventata sempre più
materiale promozionale. Mi pare che l'ha anche detto Lady Gaga: oggi
bisogna ricentrare il business sui concerti.
5. il pensiero che ha espresso Daniele Purrone sul rapporto
musica-mercato è assolutamente condivisibile. In generale, mi suscita
una riflessione da estendere a tutta l'arte e da contestualizzare
indietro di qualche decennio (o secolo). Quanto segue è
ultrasemplificato e non corrisponde alla verità . Ma può essere un punto
di partenza. :-)
Una volta c'era il committente: il duca tal-dei-tali commissiona a Bach
una certa opera, Bach gli scirve una serie di contrappunti da urlo che
diventano di proprietà del duca tal-de-tali e con quei soldi Bach manda
i figli all'università . Oggi, senza un committente "fisico", l'unico
committente universale è diventato (appunto) il mercato con tutto ciò
che ne deriva (album costruiti su due brani, ecc ecc...). Quindi quoto
pienamente Daniele quando dice che buona parte della responsabilità di
tutto è delle major.
6. forse è anche passato il periodo dei soldi facili con la musica. E'
il caso che anche i sedicenti "artisti" se ne facciano una ragione. :-)
Ciao,
Giulio
--
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24164 è una risposta a message #24163] |
mer, 16 marzo 2011 13:47 |
Niccolo' Carli Messaggi: 595 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 16 Mar, 13:26, Giulio Petrucci <sis...@nonono.boh> wrote:
> Oggi, senza un committente "fisico", l'unico
> committente universale è diventato (appunto) il mercato con tutto ciò
> che ne deriva (album costruiti su due brani, ecc ecc...). Quindi quoto
> pienamente Daniele quando dice che buona parte della responsabilità di
> tutto è delle major.
Mi attacco qui per dire una roba. La discografia in passato aveva sia
smerdoni da sbarco usa e getta, sia gente ritenuta interessante e
portata avanti come investimento a lungo termine, per costruire una
carriera che durasse nel tempo con bei riscontri di vendita e critica
e tutti contenti. I fratelli Ertegun aprirono l'Atlantic con questa
mentalita' e furono rpdouttori e talent scout, businessmen
appassionati di musica. E altri ancora a seguire. Quando la palla e'
passata dai businessmen che amavano la loro azienda ma pure la musica,
agli azionisti per cui dischi o patate e' uguale, si e' puntato tutto
sulla massimizzazione piu' rapida possibile del profitto, e questo e'
avvenuto negli anni '80, e qui si ricollegano i discorsi fatti da
Daniele prima e Giulio qui.
> 6. forse è anche passato il periodo dei soldi facili con la musica. E'
> il caso che anche i sedicenti "artisti" se ne facciano una ragione. :-)
Esatto. Non e' pensabile oggi fare musica sperando di campare sulle
vendite. O ti spacchi il culo live e magari fai anche sessionsz,
oppure ti tieni la musica come hobby e pubblichi dischi suonando solo
ogni tanto nella tua zona, puntando sul passaparola internettaro e le
comunita'.
Niccolo'.
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24181 è una risposta a message #24125] |
gio, 17 marzo 2011 08:21 |
gommapane Messaggi: 142 Registrato: novembre 2010 |
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On 16 Mar, 02:35, "PieroPPP" <nos...@libero.it> wrote:
> Non necessariamente solo Jobs e l'ipod, ma in effetti anch'io ho la stessa
> sensazione, che la musica oggi abbia molto meno "valore percepito".
>
> Una volta aspettavi per mesi un disco con informazioni frammentarissime
> (oppure al contrario l'uscita ti coglieva di sorpresa), quando era il
> momento dovevi uscire di casa, magari prendere il bus, cercarlo nel negozio,
> pagare, aspettare di essere a casa e metterlo sul giradischi o nel lettore
> cassette o cd...
> Te ne gustavi ogni parte dalla copertina ai testi e te lo risentivi tutto n
> volte di fila perch non che ce ne fossero altri 20 in attesa.
>
> Oggi sai gi tutto  prima che esca, sai il giorno esatto, vai sul sito,
> ascolti 10 secondi di anterpima di un paio di pezzi, e passi al prossimo
> (vale per il medione degli ascoltatori, ovvio, non per gli appassionati)
La penso esattamente come te.
il mio pensiero e' sintetizzato da "Denim and Leather" (la canzone).
E bon jovi stavolta ha ragione (ovvio che lui parla perche' ci smena
soldi)
ciao
gommapane (from china)
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24192 è una risposta a message #24133] |
gio, 17 marzo 2011 23:55 |
TheJack - Z32 Messaggi: 180 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Il Tue, 15 Mar 2011 20:01:14 GMT, "PieroPPP" <nospam@libero.it> ha
inopinatamente scritto:
Dipende.
I tempi sono cambiati e la musica ha perso il suo impatto artistico
anche per via di quello che hai detto e che dice Bon Jovi. Ma
analizzando per bene prima cosa succedeva? Aspettavi l'uscita di un
disco, leggevi (se eri fortunato) qualche recensione di cui,
immancabilmente, non ti fidavi e il disco lo comperavi comunque. Di
schifezze in quel modo ne ho comperate fin troppe. Il fatto di
'ascoltarlo n volte' precludeva anche il discorso: "cazzo di schifezza
ho comperato, vediamo se ad ascoltarlo alla nausea qualcosa alla fine
finisca per piacermi".
Daniele ha detto una cosa essenziale: il modo in cui la musica ci e'
stata propinata attraverso le major del settore, un numero illimitato
di dischi inutili basati sulla classica hit single (e spesso manco
quella) e riempiti di materiale scandalosamente scarso hanno saturato
il mercato. Mettici pure le tecnologie che ti permettono di incidere a
costi irrisori rispetto al passato e la frittata e' fatta.
La concezione romantica del "disco nuovo" e' morta da anni e anni, la
standardizzazione e' evidente in tutti i generi, in alcuni di piu'
indubbiamente, ma alla fine e' tutto il settore che ne risente.
--
TheJack
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Re: Cosa ne pensate? [messaggio #24277 è una risposta a message #24272] |
ven, 25 marzo 2011 11:31 |
Eirinn Messaggi: 79 Registrato: novembre 2010 |
Member |
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On Mar 24, 5:07Â pm, Steeler74 <steele...@gmail.com> wrote:
> D'accordissimo ma io non parlo di qualita' audio parlo di qualita' della
> musica. Infinity passa da capolavoro a merda nel passaggio Vinile - cd?
assolutamente no, ma un poco l'esperienza cambia.
--
Eirinn
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