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die zeit [messaggio #184379] |
gio, 05 aprile 2012 14:51 |
AP Messaggi: 52 Registrato: novembre 2008 |
Member |
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censura una poesia di Gunter Grass, perche' definita "antisemita",
questa la poesia, tradotta da Claudio Groff
Quello che deve essere detto
PERCHÉ taccio, passo sotto silenzio troppo a lungo
quanto è palese e si è praticato
in giochi di guerra alla fine dei quali, da sopravvissuti,
noi siamo tutt’al più le note a margine.
E’ l’affermato diritto al decisivo attacco preventivo
che potrebbe cancellare il popolo iraniano
soggiogato da un fanfarone e spinto al giubilo
organizzato,
perché nella sfera di sua competenza si presume
la costruzione di un’atomica.
E allora perché mi proibisco
di chiamare per nome l’altro paese,
in cui da anni — anche se coperto da segreto —
si dispone di un crescente potenziale nucleare,
però fuori controllo, perché inaccessibile
a qualsiasi ispezione?
Il silenzio di tutti su questo stato di cose,
a cui si è assoggettato il mio silenzio,
lo sento come opprimente menzogna
e inibizione che prospetta punizioni
appena non se ne tenga conto;
il verdetto «antisemitismo» è d’uso corrente.
Ora però, poiché dal mio paese,
di volta in volta toccato da crimini esclusivi
che non hanno paragone e costretto a giustificarsi,
di nuovo e per puri scopi commerciali, anche se
con lingua svelta la si dichiara «riparazione»,
dovrebbe essere consegnato a Israele
un altro sommergibile, la cui specialitÃ
consiste nel poter dirigere annientanti testate là dove
l’esistenza di un’unica bomba atomica non è provata
ma vuol essere di forza probatoria come spauracchio,
dico quello che deve essere detto.
Perché ho taciuto finora?
Perché pensavo che la mia origine,
gravata da una macchia incancellabile,
impedisse di aspettarsi questo dato di fatto
come verità dichiarata dallo Stato d’Israele
al quale sono e voglio restare legato.
Perché dico solo adesso,
da vecchio e con l’ultimo inchiostro:
La potenza nucleare di Israele minaccia
la così fragile pace mondiale?
Perché deve essere detto
quello che già domani potrebbe essere troppo tardi;
anche perché noi — come tedeschi con sufficienti
colpe a carico —
potremmo diventare fornitori di un crimine
prevedibile, e nessuna delle solite scuse
cancellerebbe la nostra complicità .
E lo ammetto: non taccio più
perché dell’ipocrisia dell’Occidente
ne ho fin sopra i capelli; perché è auspicabile
che molti vogliano affrancarsi dal silenzio,
esortino alla rinuncia il promotore
del pericolo riconoscibile e
altrettanto insistano perché
un controllo libero e permanente
del potenziale atomico israeliano
e delle installazioni nucleari iraniane
sia consentito dai governi di entrambi i paesi
tramite un’istanza internazionale.
Solo così per tutti, israeliani e palestinesi,
e più ancora, per tutti gli uomini che vivono
ostilmente fianco a fianco in quella
regione occupata dalla follia ci sarà una via d’uscita,
e in fin dei conti anche per noi.
---Günter Grass
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Re: die zeit [messaggio #184667 è una risposta a message #184379] |
ven, 06 aprile 2012 11:32 |
il cuggino di nico Messaggi: 27 Registrato: febbraio 2011 |
Junior Member |
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Wire: Deutsche Presse-Agentur (DPA) Date: Apr 5 2012 14:01:52
3RD LEAD: Grass claims supportive mail for Israel poem
Berlin/Tel Aviv (DPA) -- Nobel literature laureate Guenter
Grass defended a controversial political poem criticizing Israel,
saying on German television Thursday that he had received "piles"
of supportive messages.
Wednesday's publication of the free-verse poem drew
international criticism of the leftist author, 84, who claimed
Israel was preparing a first strike to "wipe out the Iranian
people" and wrote he was "fed up with the hypocrisy of the West."
"If Israel attacks Iran's nuclear sites, presumably with
conventional bombs and warheads, that could trigger a third world
war," he told dpa in an interview in his home near the northern
city of Luebeck.
He said there was no proof Iran had a nuclear weapon or
long-range missiles yet, and there was no moral justification for
a "preventive" strike by Israel against it.
Grass said his only regret was that he did not make it clear
that his poem was criticizing the government of Israel, not
Israel itself.
In a 23-minute video interview which public broadcaster ARD
published online, Grass claimed there was a taboo in Germany
about calling Israel a "nuclear power" and said he could no
longer join in "the general silence."
Israel is widely believed to have the Middle East's only
nuclear arsenal but neither denies or admits to holding nuclear
weapons.
Gesturing with his pipe as he spoke in his book-lined study,
Grass said he had received numerous private supportive messages,
whereas he felt the media misunderstood him.
"The attitude across the board has been not to discuss the
content of the poem, but to mount a campaign against me and claim
my reputation has been trashed," he said. "The old cliches have
been reused. Some of it is very wounding."
Grass also criticized the media's unity against him in
Germany, saying: "What I noticed was that, in a democratic
country with a free press, there's a certain regimentation of
opinion."
His office earlier said he would read the poem aloud on TV,
but the 4-minute reading was only webcast by one public
broadcaster, NDR.
For half a century, the combative leftist writer has
repeatedly criticized his fellow Germans and US foreign policy,
and has been termed sanctimonious by his many opponents.
Publication of the poem, What Must Be Said, caused fresh
controversy, both in Israel and Germany, heightened by Grass'
history.
A liberal literary icon, he admitted in 2006 that he had
volunteered at the age of 17, in 1944, to become a submariner in
the German Navy, and ended up being conscripted as a soldier in
the Nazi army, the Waffen SS.
In the TV interview, he described his long concealment of this
as an error.
Grass won the Nobel prize in 1999. His 1958 novel, The Tin
Drum, was an indictment of the German mindset in the Nazi era.
In Israel, Prime Minister Benjamin Netanyahu said, "Grass'
shameful moral equivalence between Israel and Iran, a regime that
denies the Holocaust and threatens to annihilate Israel, says
little about Israel and much about Mr Grass."
Nobel Peace Laureate Eli Wiesel said Thursday that Grass' poem
worried him.
"Iran is ruled by a cruel dictator, who has repeatedly
announced his intention to destroy Israel. So how does Grass
decide that Israel is the threat to world peace, and not Iran?"
Wiesel asked in a column published in the Yediot Aharanot daily.
"I simply do not understand it and do not grasp it. What
happened here? Has the 'old German' suddenly returned and raised
his head?" he asked.
Wiesel, a Jewish-American author of 57 books and a Holocaust
survivor, was awarded the Nobel Peace Prize in 1986, with the
Nobel committee calling him a "messenger to mankind."
Israel regards Iran as its prime existential threat, because
of Tehran's nuclear programme and repeated statements by
Ahmadinejad and other Iranian leaders to wipe the Jewish state
off the map.
Speculation has been growing in recent months that Israel
intends to launch a military strike at Iran's nuclear facilities,
to end, or at least retard significantly, the country's nuclear
programme. dpa jbp jab mat ncs jln hm Authors: Jean-Baptiste
Piggin, Jeff Abramowitz
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Re: die zeit [messaggio #185593 è una risposta a message #184379] |
mar, 10 aprile 2012 13:53 |
ema^ Messaggi: 166 Registrato: settembre 2007 |
Senior Member |
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Abraham Yehoshua
"Il vero castigo di Günter Grass"
Lo scrittore israeliano risponde al Nobel tedesco dopo la
poesia-denuncia sulla potenza nucleare di Gerusalemme come minaccia per
la pace mondiale
MARIO BAUDINO
“Perché dico solo adesso, / da vecchio e con l’ultimo inchiostro: / La
potenza nucleare di Israele minaccia / la così fragile pace mondiale? /
Perché deve essere detto / quello che già domani potrebbe essere troppo
tardi». Günter Grass, con questi versi che fanno parte di una lunga
poesia pubblicata nei giorni scorsi, si è guadagnato la qualifica di
«persona non grata» in Israele, i calorosi complimenti del regime
iraniano, un nugolo di polemiche, accuse vibranti di antisemitismo.
Nello stesso testo si dichiara peraltro «amico» dello Stato di Israele.
Per lo scrittore tedesco, il suo è un invito alla pace. Per uno
scrittore israeliano come Abraham Yehoshua queste parole suonano come
poco più di una pericolosa sciocchezza. Dal suo ufficio di Haifa, ci
spiega d’aver letto la versione ebraica «pubblicata sui nostri
quotidiani». Ne è stato piuttosto colpito.
Che cosa ha pensato?
«Che quando un autore di prosa comincia a scrivere poesie diventa
pericoloso. Ma al di là delle battute, proprio non capisco perché uno
come Günter Grass, a 85 anni, con un Nobel alle spalle, un nuovo libro,
una fama consolidata, una stima diffusa nel mondo intellettuale, possa
affrontare i problemi del Medio Oriente accontentandosi di valutazioni
così approssimative».
Che cosa gli rimprovera?
«Di non aver capito il pericolo rappresentato dall’Iran nel processo di
pace. Che è peraltro ben chiaro agli stessi palestinesi. L’Iran è un
paese con cui abbiamo avuto nel tempo molti legami, c’è persino una
comunità ebraica. Ora però un regime fanatico non ha altra scelta, per
perpetuarsi, di riunire gli islamici sotto la bandiera della sharia
contro Israele. Rappresenta un pericolo gravissimo, cui non possiamo
cedere».
Dunque Grass si è accontenato di luoghi comuni, non ha approfondito
l’argomento. È solo questo il problema?
«Ma sì, non ha capito niente. Pensare che non era così complicato
informarsi. I palestinesi, per esempio, sono ben consci che le minacce
iraniane a Israele rappresentano un pericolo anche per loro. Il nostro
premier Netanyahu, in maniera speculare, tende a spostare la questione
palestinese sulla questione iraniana. Ma sono proprio i palestinesi a
chiedere agli iraniani: che ci fate qui. A tenerli il più possibile
lontani».
La poesia e ciò che ne è seguito sono solo un gigantesco equivoco, una
gaffe?
«Se Grass si fosse informato, avrebbe evitato di scrivere cose non vere.
Si deve parlare di palestinesi e di processo di pace, questo sì. Non
capisco perché non l’abbia fatto».
È stato accusato di antisemitismo.
«Nella storia il rapporto con gli ebrei di tanto in tanto diventa folle,
impazzisce, questo è certo. Non credo però che Grass sia antisemita.
Anzi lo escludo. Non tutti ricordano che partecipò alla visita di
Willy Brandt nel 1973, la prima visita ufficiale di un cancelliere
tedesco in Israele. Diciamo piuttosto che le sue posizioni e analisi
politiche non sono sempre state particolarmente felici».
Sta pensando all’89?
«Quando si dichiarò contrario all’unificazione tedesca, annunciando che
non avrebbe funzionato. Guardi il risultato: la Germania è ora uno degli
Stati più prosperi e potenti del mondo».
Sta dicendo che non va preso troppo sul serio?
«Io sotto questo aspetto non lo prendo sul serio. E aggiungo: prima di
scrivere poesie, ci pensi un po’».
Il vostro governo lo ha dichiarato persona non grata. Come forma di
critica letteraria non è un po’ eccessiva?
«Il bando non va bene, assolutamente no. Ognuno deve essere libero di
visitare Israele. Anzi, la risposta migliore a Grass sarebbe di
lasciarlo venire, in modo che magari riesca a capire meglio la
situazione».
Lei stesso però ha detto di considerarlo pericoloso. In che senso?
«Perché invece di criticare la politica israeliana sui vari problemi
all’ordine del giorno, che ci sono, e gravi, sposta l’attenzione su temi
propagandistici. Infatti il regime iraniano si è subito complimentato
con lui. E non solo».
Sta pensando ai neonazisti tedeschi?
«Che sono sempre più attivi, e rappresentano un altro pericolo vero».
Il vostro ministro degli Esteri, Liebermann, ha parlato esplicitamente
di razzismo. Il ministro dell’Interno, Yishai, ha ricordato la militanza
giovanile di Grass nelle SS, che lui stesso aveva confessato
nell’autobiografia.
«Ripeto, non è un problema di antisemitismo. Anzi, il plauso che gli è
venuto anche dai neonazisti mi pare sia già , di per sé, il vero castigo
di Grass».
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Re: die zeit [messaggio #186100 è una risposta a message #186098] |
mer, 11 aprile 2012 20:01 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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il cuggino di nico <a@b.c> wrote:
> Israele rende il medio oriente instabile per il solo fatto di esistere
> se non esistesse sarebbe meglio
ROTFL, vai avanti vai, fai tutto da solo, mettimi in bocca quel che piu
ti pare.
Maestri della mistificazione al lavoro.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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