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Home » Musica » Classica » Re: ad oggi,
Re: ad oggi, [messaggio #16760] sab, 14 maggio 2011 23:15
el topo  è attualmente disconnesso el topo
Messaggi: 98
Registrato: novembre 2010
Member
On 14 Mag, 21:08, "Corrado Roberto"
<WriteMeFromTheSite#CorradoRoberto.it> wrote:
> "el topo" <neverca...@yahoo.it> wrote in message:
> > si anche perchè non ci ho capito un cazzo :)
>
> http://www.youtube.com/watch?v=hNPvwH2NVU0
>
> e non far finta di non aver capito :p

no, non ho capito. che cazzo c'entra Gaber:)? ma se provassimo una
volta tanto a fare a meno delle allusioni e stare al punto, una roba
tipo soggetto-verbo-complemento, che non rimandasse ad altro, della
serie quello che voglio dire lo dico senza rebus, senza assonanze,
senza strizzatine d'occhio, senza parlare a nuore, suocere, prozie
perchè cognati, trisavoli e biscugini intendano? fa meno chic, lo so,
non provoca, non sbrilluccica, non ammicca, non fa bene al partito,
non è anatomicamente rettale né ipoallergenico, come fosse antani, non
è professionale, lo so, ma la leggibilità è la quarta virtù teologale.
non stancherai il prossimo tuo che legge il tuo post.

ma fu colpa mia, riprovamo. ho iniziato io con lo pseudocodice e le
cazzate, contravvenendo al mio stesso credo dò la stura ad
ammiccamenti e specchietti d'accatto. poi uno dice la nausea, per
forza. my fault, come sempre. ma ci riproviamo. per fallire meglio.

allora, la maniera migliore per impazzire [ovvero rompersi la testa di
ammirazione] è meditare su come "Soupir" di Mallarmé sia stata messa
in musica, in due modi altrettanto sublimi, da Ravel e Debussy. Di
come questa contemporaneità sia affascinante, contemporaneità della
composizione, la loro, nel senso di casualità, contemporaneità
nell'esperienza musicale, la nostra, perchè l'impressione, il ricordo
sonoro che ci rimane è una complessa e abbacinante combinazione dei
due. almeno per quanto mi riguarda. Pare che al tempo nessuno dei due
(compositori) fosse al corrente del fatto che l'altro stesse musicando
liriche di Mallarmé. Penso che in questo caso la musica abbia
veramente arricchito la poesia, in quanto abbiamo l'opportunità di
ammirare, di confrontare come due intelligenze musicali del calibro
dei Nostri la abbiano pensata.

http://www.youtube.com/watch?v=E7GqmZTO3jw
http://www.youtube.com/watch?v=l-0OYn80ut4

manuel
ecco il ps senza pseudocodice. fa' un fioretto, Corrado, desisti anche
tu.
mi risulti spesso illeggibile. perchè mi viene di interpretarti, di
compilarti on the fly, e mi stanco subito. ergo desisto e skippo. e tu
non vuoi essere compilato male non vuoi essere skippato vero Corrado
non vuoi.
p.s. per me il "suono" di Soupir non è né la versione di Debussy né
quella di Ravel, è l'_impressione_ che permea da entrambe, vorrei un
giorno poterle pensare contemporaneamente. mi affascina tutto questo.
mi ricorda chissà perché un'opera di Borges, "Pierre Menard l'autore
del Chisciotte", che parla di uno scrittore il cui massimo cimento era
_riscrivere_ un capitolo del Don Chisciotte. Cioè non riscrivere,
oddio è difficile, ma _scrivere_ proprio, mantenendo la propria
identità di scrittore, e le proprie finalità espressive. Alla fine,
però, emergeva lo stesso identico capitolo, parola per parola. Oh, mi
è impossibile spiegarlo, renderlo senza levare una parola al racconto
di Borges, questo perchè si tratta di un brano di letteratura, e
quindi, irriducibile, che vuol dire, appunto, letteratura.
irriducibile, letteratura, sono sinonimi. leggetelo se non lo avete
fatto, è molto bello. lo rileggerò anche io, è passato qualche anno e
Borges tendo a scordarmelo in fretta.
Pierre Menard, l'autore del Chisciotte. Che ovviamente mi sovviene
solo per assonanza, perchè qui si dà invece il caso di due musicisti,
che in parallelo, in una incomunicabile casuale contemporaneità di
eventi, selezionano praticamente le stesse liriche e le mettono in
musica senza sapere l'uno dell'altro. nessuno riscrive niente. Cosa
sostengo? non sono Borges, ma visti i risultati sostengo che Soupir
sia semplicemente stata scritta da _entrambi_. o per lo meno, quando
la ripenso, il rumore musicale che affiora ha il colore di entrambi.
train d'union, la metrica. legante, il colore. l'Azur. è secondario
notare come puntualmente i due musicisti abbiano focalizzato ora un
verso ora un altro, ora in'inflessione ora un'altra, e abbiano usato
scale (nel senso geometrico) e risoluzioni diverse in momenti diversi.
l'esercizio di confrontare le due soluzioni è per me, che sono
ignorante di musica come di letteratura argentina/francese/italiana
un'occupazione sopraffina, estetizzante, completa, che mi dà
entustiasmo. a me, che sono un profano. mi chiedo come i musicologi e
i linguisti non siano impazziti di fronte a ciò. almeno uno, due
musicologi, magari minori, devono essere impazziti per forza. fosse
solo per l'ultimo verso "se trainer le soleil jaune d'un long rayon".
fosse solo per come suona "rayon" in un caso e nell'altro. fosse solo
per la curva melodica di "fidele un blanc jet d'eau soupir" e per
l'accompagnamento minimale e perfetto di questo verso nel caso di
Debussy, fosse solo per l'impasto sonoro, nella versione di Ravel, che
apre e chiude il brano come un'incantesimo. forse perchè i musicologi
vengono vaccinati contro il feticismo, o, come i chirurghi, si
abituano alle viscere esposte. io, fortunatamente, mantengo intonso il
mio grezzo entusiasmo e sogghigno ingenuo col bisturi in mano. non so.
Debussy disse che si trattava di un caso interessante di
autosuggestione, o qualcosa del genere. si legge nel commento di
youtube a uno dei video. Restagno dice laconicamente che "Questa
singolare coincidenza aggiunge un filo in più alla trama dei non
facili rapporti tra i due musicisti", si vede che lo psichismo non lo
esalta, boh. ripeto, a molti sembrerà una stupidaggine ma per me la
lirica che è alla base di questa storia esce come distillata due volte
da questa esperienza musicale doppia, come sublimata. e mastico
veramente poco francese, questo forse aiuta il sortilegio:). il
"ricordo sonoro" a distanza di tempo, è duplice, come il riflesso di
un riflesso. come duplice è la declinazione de "l'Azur" a cui assisto.
la musica va oltre la musica stessa, va verso il totale cromatico. mi
piacerebbe, appunto, e qui chiudo, essere in grado un giorno di poter
gustare i due brani contemporaneamente. almeno sul piano
intellettuale. del resto, per quanto concerne la musica in generale,
ma anche di molto altro, nella fattispecie iamc e il destino del
proletariato, mi interessa relativamente. ed ora, che cazzo c'entra
Gaber:)?

m
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