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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19724 è una risposta a message #19701] |
mer, 20 luglio 2011 17:07 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e26a1d8$0$44201$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
> news:j06541$jeb$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
>> lo sapevo che ti arrabbiavi :-)
>
> Un'altra volta che mi chiedi di Pasolini ti racconto tutto il Graves in
> due facciate (stile: ho letto Guerra e Pace con il metodo della lettura
> veloce: parla della Russia). :-)
> Oh, una volta che non ci cascassi, che non ti dessi retta.
:-))))
>>Ovviamente la linguistica non è una materia che si insegna, per dire, in
>>un Politecnico.
>
> In Europa no.
> Negli Usa degli ultimi decenni, sì.
> Loro volevano fare un aereo guidato verbalmente, evidentemente.
siamo tutti in grave pericolo, temo.
Se questa è l'ultima trovata, stiamo freschi.
>Intento reso obsoleto dallo sviluppo dell'informatica. E' indubbio che un
>pilota d'aereo militare (e forse anche civile) oggi non potrebbe guidare
>l'aereo, senza computer di bordo.
e anche col computer di bordo, a volte cade (mi riferisco all'incidente Air
France Rio-Parigi di alcuni anni fa) perché è scemo il pilota
> Forse allora immaginavano di risolvere la sofisticazione della macchina e
> la difficoltà dell'interazione (non solo con la macchina: un pilota deve
> ovviamente guidare, sparare, badare a quello che fanno gli altri e
> possibilmente riportare il tutto a casa) in modo diverso da quanto è poi
> accaduto. Hanno finanziato comunque ricerche interessantissime. E di
> fronte a questo, tanto di cappello. Qui sì l'Italia ci fa una figura di
> merda. Pochi soldi, buttiamoli pure via. Come la storia della regione
> veneto che si mangia le borse di studio e poi finanzia la sagra della
> salamella (170 000 euro circa; le borse di studio che sono sparite erano
> peraltro 5 milioni).
ah beh è successo anche in Lombardia, tranquillo, non siete i soli ad avere
un triste primato :-)
> Mi viene in mente solo ora che forse quella del vecchio Noam è (anche)
> cattiva coscienza.
> Forse fa il radicale liberal (anche, di nuovo) per combattere certi brutti
> ricordi; i soldi dello US Army lui li ha presi, eccome.
ah, non sapevo.
> Anche se non credo che abbia mai pensato realisticamente di dar loro quel
> che speravano, se quel che speravano è quanto può sembrare ora, a
> rileggere il materiale disponibile.
>
>> la fregola grossa del MIT è la matematica, per quanto ne so.
>
> Saranno dei perversi polimorfi pure loro, capaci di infregolarsi su più
> fronti simultaneamente.
LOL
>
>> questo è invece tipico dell'insegnamento americano. Iperspecializzazione
>> e sottocultura generalizzata.
>
> L'hai detto tu, eh.
> Non io.
ma certo
> Io ho solo parlato di un'inclinazione che ho notato in più di una persona,
> peraltro sulla base di una campionatura assai ridotta.
ma è così, di norma. Ovviamente le eccezioni abbondano, ma il loro sistema è
fatto così
>> magari è meravigliosa.
>> Ma, ribadisco, avendo io una crapa più americana, tendo a sapere solo
>> della mia materia e ad essere carente sulle altre.
>
> Nelle discipline umanistiche è difficile se non impossibile, imho.
eh, ma io sono un caso disperato :-)))
> > ecco, non c'ho capito una cippalippa. Abbi pazienza. Noi americani siamo
>> limitatissimi :-))))
>
> Vedi sopra. :-))))
no, giuro. L'ultima frase era una battuta, ma l'altra no. Non ho *veramente*
capito un cippalippa, non sto scherzando. Troppo complesso e soprattutto ho
troppe poche basi per capire.
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19725 è una risposta a message #19703] |
mer, 20 luglio 2011 17:09 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e26a49f$0$44205$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
> news:j06541$jeb$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
>> ecco, non c'ho capito una cippalippa. Abbi pazienza. Noi americani siamo
>> limitatissimi :-))))
>
> Detto sinteticamente (ho voglia di romperti i cosi): Saussure & i suoi
> seguaci escogitano una costruzione concettuale assai sottile per separare
> la realizzazione materiale dei suoni dal loro valore funzionale. Il
> rapporto fra le due cose è radicalmente arbitrario, nel senso che è
> indipendente dalle caratteristiche fisiche dei suoi; è fissato dalla
> lingua. Anche per questo la lingua deve essere appresa; bisogna imparare a
> valorizzare solo alcune proprietà fisiche della catena parlata, che sono
> scelte arbitrariamente dalla lingua.
> Mi è capitato di leggere (e sentire) discussioni di fonologia generativa
> in cui la cosa appariva ininfluente: loro puntano sui suoni fisici. Salvo
> poi produrre problemi non da poco, già in sede di trascrizione: ad
> esempio, i suoi prodotti concretamente dai parlanti sono molto, molto
> diversi fra loro, da un punto di vista fisico (acustico e persino
> articolatorio, a volte), anche quando rappresentano la stessa unità
> funzionale (esempio tipico saussuriano; la parole "guerre" è sempre la
> stessa, ma in bocche diverse assume realtà fisiche assai diverse). La
> linguistica di impronta saussuriana risolve la cosa distinguendo fra foni
> (i suoni fisici) e fonemi (le entità funzionali, che sono a loro volta
> oppositive e differenziali, di cui i foni sono il supporto materiale). Se
> invece si pretende che l'unità funzionale sia il suono stesso (che poi è
> un'eredità della linguistica bloomfieldiana; una specie di rasoio di
> Occam, che vorrebbe eliminare un livello di rappresentazione mentale
> inutile, secondo loro; e questo livello è appunto quello del fonema) ci si
> imbatte in una serie di problemi assai tediosi.
> Per cui alla fine è più conveniente ammettere che qualcosa come il fonema
> (anche se il concetto poi si è evoluto, ma tutto sommato non radicalmente)
> alla fine esiste, ed esiste il connesso livello di rappresentazione
> mentale.
> La cosa curiosa è che questo aspetto della materia si ripercuote anche
> sulla Linguistica storica.
c'ho capito un po' di più. Non moltissimo (perché mi sembra una cosa assai
complessa) ma un po' di più sì.
Grassie
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19800 è una risposta a message #19717] |
dom, 24 luglio 2011 17:11 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Evabbene.
Nonostante i vostri sforzi per farmi entrare nella capa un po' di buona
letteratura classica, devo deludervi. Non mi iscrivo nemmeno all'esame
di letteratura latina. Durante le sere scorse sono rimasto imbambolato
davanti al manuale. Un paio di pagine per sera, niente più. A lato c'era
la buona introduzione di Francesco della Corte all'Eneide (ed.
Garzanti) che scorreva via liscia; e gli interessantissimi testi su
Catullo gentilmente forniti da Shapiro. Ma il manuale rimaneva lì, senza
schiodarsi.
Non c'è verso: non riesco ad entrare in un mondo troppo diverso da
quello su cui è sintonizzato il mio piccolo cervello. Anzi: credo di
aver sprecato inutilmente un paio di settimane, perché ora devo
assolutamente ributtarmi sulla pila di libri (una novantina) su cui sto
basando la scrittura di un piccolo saggio. Un mondo diverso, una lingua
diversa. Devo ripulire le scorie di questi giorni e tornare a pensare in
un'altra lingua. Al latino penserò poi. Tanto, gli ultimi quattro esami
mi porteranno sicuramente fuori corso.
Il latinorum sta rischiando di farmi abbandonare una quarta volta
l'università . Sono uno studente pigrissimo. Il quasi trenta di media e
le numerose lodi non ingannino: un po' è la relativa facilitÃ
dell'università moderna, un po' (e forse la causa principale) il fatto
che mi sono costruito da solo il corso di studi, con le missioni in
Francia e Canada. Al posto della storia del jazz ho potuto studiare
Xenakis e Boulez, al posto di Pirandello* ho potuto affrontare
Castellucci e incontrare di persona Abbas Kiarostami, Amos Gitai e
Richard Schechter (Bob Wilson no, lo ha trattenuto il vulcano
islandese). E la lingua straniera l'ho studiata al caffè o in birreria.
Basta: finché ho ancora una buona media e i crediti non paiono troppo
scarsi, magari riesco a farmi dare una terza borsa. Devo farmi mandare
di nuovo all'estero, e trovare un esame sostitutivo del latino. Sono un
ragazzo troppo alla moda, per poter subire queste vecchie cianfrusaglie!
Dite che mi convaliderebbero qualche lingua aborigena al posto del
latino? I miti del diluvio mi appassionano più delle apologie dei
tiranni da parte di provinciali espropriati.
(*Volevo fare il furbo, ma sono i francesi ad avermela fatta. Seguo il
corso magistrale sugli archivi sonori del teatro con l'assistente di
Claude Régy - e cosa mi capita, se non la prima francese dell'Enrico
IV?)
Ciao,
Paolo
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Re: [OT] Emigrazione e musica [messaggio #20041 è una risposta a message #19697] |
ven, 05 agosto 2011 22:19 |
Federico Spano' Messaggi: 483 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On Wed, 20 Jul 2011 10:54:17 +0200, "Herr von Faninal" <big@bang.com>
wrote:
>
>"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
>news:j060lv$fe0$1@dont-email.me...
>
>> Vabbè qui sei alla provocazione aperta. Se c'è veramente un campo nel
>> quale Roma batte Istanbul venti a zero è proprio la cucina (e considera
>> che amo la cucina levantina e mediorientale).
>
>sicuro, ma non negli aeroporti. Che sono peraltro un posto dove uno normale
>non si sogna di mangiare nemmeno un biscotto. Mai visto un aeroporto dove si
>mangia decentemente.
Catania.
--
Federico Spano'
"per un docente delle superiori i periodi di ruolo trascorso alle scuole
medie vale prima del passaggio di ruolo vale quanto quello delle superiori o
la metà ?"
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