ZEIT [messaggio #20007] |
mar, 02 agosto 2011 22:57 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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http://www.youtube.com/watch?v=aZq71zLGZs8
Stock diceva che ci aveva insegnato lui; anke ai Pinki. Ciò non toglie
che questa sia musica d'arte, come dice il Maurizio per la
classica..... Non a caso lo si chiamava "ArtRock" fin dalla fine dei
Sessanta. Peccato che allora al Pollini fregasse una cippa. Peccato
originale. Naturale.
lz
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Re: ZEIT [messaggio #20358 è una risposta a message #20007] |
dom, 14 agosto 2011 17:44 |
Federico Gnech Messaggi: 208 Registrato: maggio 2011 |
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Il 02/08/2011 22:57, luziferszorn ha scritto:
> http://www.youtube.com/watch?v=aZq71zLGZs8
>
> Stock diceva che ci aveva insegnato lui; anke ai Pinki. Ciò non toglie
> che questa sia musica d'arte, come dice il Maurizio per la
> classica..... Non a caso lo si chiamava "ArtRock" fin dalla fine dei
> Sessanta. Peccato che allora al Pollini fregasse una cippa. Peccato
> originale. Naturale.
>
> lz
E' un fatto di gerarchie. Quando negli anni '60 il postserialismo entra
nell'accademia, parecchi rockettari frequentano in effetti i corsi di
composizione di Carlenzo, Gigi Nono, etc. Incidentalmente, è l'epoca in
cui il rock cerca di aggiungere suoni 'altri' al proprio repertorio
idiomatico. Chi prende dalla 'classica' (da bach a chopin), chi dal jazz
o dall'improvvisazione, chi dalle musiche extraeuropee, chi appunto
dall'avanguardia colta (e chi da tutte queste cose assieme).
E' un fatto di curiosità creativa, ma anche e soprattutto
dell'inconfessabile senso di inferiorità rispetto alla musica colta,
diciamo la verità. Il progressive in fondo è tutta una storia di invidia
del pene musicale. Che poi la risposta dell'accademia si sia limitata,
nei casi migliori, ad una paterna pacca sulle spalle, era imho
inevitabile. Chi dal pop si muova verso la ricerca è considerato meno di
chi faccia il percorso inverso. Anche se Zeit vale molto di più della
Berberian che canta i Beatles. Ma molto.
(Per Zappa poi c'è un discorso a parte da fare, magari un'altra volta.)
F.
--
http://flaneurotic.wordpress.com/
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Re: ZEIT [messaggio #20360 è una risposta a message #20359] |
dom, 14 agosto 2011 19:17 |
Federico Gnech Messaggi: 208 Registrato: maggio 2011 |
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Il 14/08/2011 18:35, The Squash Delivery Boy ha scritto:
> Il 8/14/11 5:44 PM, Federico Gnech ha scritto:
>
>> (Per Zappa poi c'è un discorso a parte da fare, magari un'altra volta.)
>
> La storia della sua vita. Venisse mai, quest'altra volta.
>
Parli con uno zappiano passato dal fanatismo a una più serena e
obiettiva considerazione del suo valore. La volta in realtà è già
venuta, perché FZ è l'unico degli extracolti ad essere entrato nei
repertori delle orchestre. E' stato eseguito da Boulez, c'è mi pare
Pekka Salonen (o come si scrive) che ne è un alfiere, ci sono un paio di
dischi con la London SO, etc.
Zappa è stato anche molto intelligente da un punto di vista commerciale,
alternando rock e fusion a cose più di ricerca. Non così distanti
musicalmente, altri sono invece scomparsi: salvo gli appassionati
cultori, chi si fila più gli Henry Cow (grandissimi, btw). Questo per
aggiungere che la questione commerciale conta molto anche rispetto al
problema della distanza tenuta dai 'colti' rispetto ai rockettari.
(Anche se poi coi soldi del pop le etichette finanziavano le
registrazioni dei concertisti classici).
F.
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http://flaneurotic.wordpress.com/
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Re: ZEIT [messaggio #20361 è una risposta a message #20360] |
dom, 14 agosto 2011 20:46 |
Giuseppe Sottotetti Messaggi: 118 Registrato: dicembre 2010 |
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Il 14/08/2011 19:17, Federico Gnech ha scritto:
> chi si fila più gli Henry Cow (grandissimi, btw)
Io. Ci troviamo a un crocevia di stili (c'è molto jazz nell'esperienza
di Canterbury).
Sono d'accordo del resto con il discorso sul senso di inferiorità, ma a
mio avviso esso fa il paio con l'esibizionismo di artisti colti che si
mettono a fare il cross over.
Il fatto secondo me è un altro: ci troviamo di fronte a musica ibrida
che non trova un ampio interesse tra chi pratica la musica colta
(snobismo? troppo facile?) e chi ascolta il rock (troppo difficile senza
dubbio). Possiamo renderla palatabile come newagemusic ma solo fino ad
un certo punto (Linguaphonie degli Henry Cow per esempio...). Il
risultato è comunque lo stesso: ad ascoltare certa gente sono quattro gatti.
--
Giuseppe Sottotetti
gsotto@alice.it
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