[OT] Oggi, 17 febbraio [messaggio #12595] |
gio, 17 febbraio 2011 09:43 |
rodolfo.canaletti Messaggi: 100 Registrato: dicembre 2010 |
Senior Member |
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Oggi è l'anniversario dell'auto da fe di Giordano Bruno in Campo dei
Fiori a Roma. Vorrei che fra tanti "day" che oggi si celebrano per
frastornare l'opinione pubblica e aggredire consensi da qualsiasi voglia
parte, questo avesse un aspetto particolare: che la libertà di pensiero
e di parola sono valori che a nessuno, né in nome di Dio né in nome di
altri poteri o di altri miti è permesso soffocare.
E questo vale per gli integralisti di qualsiasi parte, religiosa, laica,
nazionalistica, o in difesa di quella libertà che nell'atto stesso in
cui si dice di difendere la si viola. Ed esempi di questo genere non
mancano: in Italia e fuori dall'Italia.
Per ricordare il tragico evento del 17 febbraio 1600 riporto qui il
paragrafo conclusivo del libro di Luigi Firpo sul Processo di Giordano
Bruno, breve cronaca integrata su alcuni documenti dell'epoca:
«In ginocchio ascoltò Bruno la sentenza, ma a lettura finita levatosi in
piedi e con viso minaccioso, rivolto ai giudici esclamò: «Forse con
maggior timore pronunciate contro di me la sentenza, di quanto ne provi
io a riceverla» Otto giorni ebbe ancora di vita nel carcere di Tor di
Nona, sempre restando ostinatissimo malgrado le visite quotidiane di
teologi e confortatori; poi sull'alba del giovedì 17 di febbraio la
lugubre processione della Compagnia di San Giovanni Decollato rilevò il
prigioniero dal carcere, dopo che sette padri di quattro ordini diversi
ebbero cercato con ogni affetto e con molta dottrina, ma sempre invano,
di rimuovergli dall'intelletto quei mille errori e vanità . Condotto così
in Campo dei Fiori, quivi spogliato nudo e legato a un palo, sempre con
la lingua in giova, per le bruttissime parole che diceva, già tra le
fiamme del rogo con viso torvo e sprezzante distolse lo sguardo
dall'immagine del Crocefisso che gli era mostrata e finì bruciato vivo,
conscio di morire martire et volentieri, et che se ne sarebbe la sua
anima ascesa con quel fumo a ricongiungersi all'anima dell'universo.»
Che nessuno dimentichi. Mai!
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Re: Oggi, 17 febbraio [messaggio #12615 è una risposta a message #12595] |
gio, 17 febbraio 2011 17:38 |
Giovanni De Merulis Messaggi: 2 Registrato: febbraio 2011 |
Junior Member |
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On 17 Feb, 09:43, rodolfo.canale...@tin.it (Rudy) wrote:
> Oggi è l'anniversario dell'auto da fe di Giordano Bruno in Campo dei
> Fiori a Roma. Vorrei che fra tanti "day" che oggi si celebrano per
> frastornare l'opinione pubblica e aggredire consensi da qualsiasi voglia
> parte, questo avesse un aspetto particolare: che la libertà di pensiero
> e di parola sono valori che a nessuno, né in nome di Dio né in nome di
> altri poteri o di altri miti è permesso soffocare.
>
> E questo vale per gli integralisti di qualsiasi parte, religiosa, laica,
> nazionalistica, o in difesa di quella libertà che nell'atto stesso in
> cui si dice di difendere la si viola. Ed esempi di questo genere non
> mancano: in Italia e fuori dall'Italia.
> Per ricordare il tragico evento del 17 febbraio 1600 riporto qui il
> paragrafo conclusivo del libro di Luigi Firpo sul Processo di Giordano
> Bruno, breve cronaca integrata su alcuni documenti dell'epoca:
> «In ginocchio ascoltò Bruno la sentenza, ma a lettura finita levatosi in
> piedi e con viso minaccioso, rivolto ai giudici esclamò: «Forse con
> maggior timore pronunciate contro di me la sentenza, di quanto ne provi
> io a riceverla» Otto giorni ebbe ancora di vita nel carcere di Tor di
> Nona, sempre restando ostinatissimo malgrado le visite quotidiane di
> teologi e confortatori; poi sull'alba del giovedì 17 di febbraio la
> lugubre processione della Compagnia di San Giovanni Decollato rilevò il
> prigioniero dal carcere, dopo che sette padri di quattro ordini diversi
> ebbero cercato con ogni affetto e con molta dottrina, ma sempre invano,
> di rimuovergli dall'intelletto quei mille errori e vanità . Condotto così
> in Campo dei Fiori, quivi spogliato nudo e legato a un palo, sempre con
> la lingua in giova, per le bruttissime parole che diceva, già tra le
> fiamme del rogo con viso torvo e sprezzante distolse lo sguardo
> dall'immagine del Crocefisso che gli era mostrata e finì bruciato vivo,
> conscio di morire martire et volentieri, et che se ne sarebbe la sua
> anima ascesa con quel fumo a ricongiungersi all'anima dell'universo.»
> Che nessuno dimentichi. Mai!
Oggi è anche il compleanno del mio amico, Antonio: Auguri Antò.
Giovanni De Merulis.
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