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Re: Scarlatti - Biondi [messaggio #13205 è una risposta a message #13199] |
sab, 26 febbraio 2011 14:12 |
vogon Messaggi: 52 Registrato: dicembre 2010 |
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On 26 Feb, 13:09, "Zaz!" <z...@zaz.com> wrote:
> "vogon" <carlogere...@gmail.com> ha scritto nel messaggionews:beda3e7e-0434-438b-87fd-878b24a66bab@x13g2000vbe.googlegroups.com...
> On 25 Feb, 12:40, "Zaz!" <z...@zaz.com> wrote:
>
> >guarda, ti assicuro che la percezione che dimostri di avere di
> >quell'episodio perfettamente simmetrica alla mia.
>
> tant' che si stupito persino Avanzi del tuo commento, che ha giudicato
> del tutto fuori luogo
> Io discutevo di musica e tu hai tirato fuoti miei dati personali e
> situazioni professionali, facendo pure finta che qualcuno ti avesse chiesto
> dei soldi.
> Una cosa da denuncia per diffamazione. En passant.
> Forse capisci di musica ma poco di legge, questo certo.
non capisco nè di musica nè di legge, questo è poco ma sicuro: beata
te che capisci di tutt'e due. Se ne hai voglia vatti a rileggere
quello che TU hai scritto a me, quello che ha provocato quella
risposta, e magari anche quello che mi hai scritto dopo. Quello sì
sarebbe da denuncia.
> >Detto questo, non
> >avevo la minima intenzione di ritirar fuori quella storia, e
> >sinceramente non ne capisco la necessit e soprattutto l'utilit .
>
> come se l'avessi tirata fuori io.
> Il solito gentleman.
> Si vede che sei stato educato a Harvard
> RIPLONK
non sono stato educato a Harvard, sono di estrazione popolare.
Ma l'educazione e soprattutto il buon senso credo di conoscerli meglio
di te. Se hai voglia di farci caso io non ho risposto a un tuo post,
sei tu che ti sei attaccata al mio, con l'acidità che ti è propria. Il
signor Tino, che non so chi sia, si è preso la briga di tirar fuori la
vecchia storia, e mi ha fatto ricordare che è molto meglio che non
frequenti più questo newsgroup almeno finché ci sarà certa gente.
Plonkami meglio la prossima volta.
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Re: Scarlatti - Biondi [messaggio #13249 è una risposta a message #13207] |
dom, 27 febbraio 2011 08:40 |
cinghio Messaggi: 16 Registrato: dicembre 2010 |
Junior Member |
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Il Sat, 26 Feb 2011 14:33:04 +0100, Tino ha scritto:
> Zaz! ha scritto:
>> vero
>> Ci sono anche le corde di budello per vegani. Fabbricate in Giappone,
>> per la precisione
> Possiamo giraci intorno fino a domani mattina ma il budello del barocco
> non esiste piu'. Quello usato ora, giapponese, tedesco o qual si voglia,
> e' moderno e attuale come il suono che produce. Piuttosto bisognerebbe
> omologare l'orchestra per modellare un timbro vicino al gusto e
> all'intenzione del direttore. Cosi' pure eliminare quei violini che
> offendono l'occhio con quei colori arancino, rossastro o scarlatto. Per
> me il suono di una corda sintetica morbida, oltre che la stabilita' e
> l'intonazione e' piu' che sufficiente a ricreare una atmosfera assai
> simile alla musica antica.
Intervengo in corso di thread giusto perché queste affermazioni mi
sembrano (e probabilmente mi sbaglio) un poco superficiali. Sul concetto
di autenticità nella riproduzione della musica antica si può parlare per
ore e molti hanno già espresso molte validissime riflessioni
sull'argomento ma il fatto che "il budello del barocco
non esiste piu'" è vero solo nell'accezione più stretta. I migliori cordai
sono europei o americani e in Italia ve ne sono di ottimi che da una vita
studiano le tecniche antiche, fabbricando ottimi prodotti; uno per tutti
Peruffo, quasi maniacale nell'intento di riprodurre corde sempre più
rispondenti ai canoni antichi. Se tu sei violinista saprai certamente come
le vernici antiche dovevano "offendere l'occhio" dei contemporanei. A me
sembra che spesso quello che piace sia più l'antiquato che l'antico e la
verosimiglianza sia un punto di arrivo più rassicurante della ricerca del
vero: per definizione un intento sempre frustrato e perennemente in itere
ma, a mio avviso, l'unica condizione responsabile per chi fa musica
antica, o meglio, per chi fa musica.
ciao
c
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Re: Scarlatti - Biondi [messaggio #13251 è una risposta a message #13249] |
dom, 27 febbraio 2011 09:00 |
Tino Messaggi: 188 Registrato: gennaio 2007 |
Senior Member |
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cinghio ha scritto:
> ma il fatto che "il budello del barocco
> non esiste piu'" è vero solo nell'accezione più stretta. I migliori cordai
> sono europei o americani e in Italia ve ne sono di ottimi che da una vita
> studiano le tecniche antiche, fabbricando ottimi prodotti; uno per tutti
> Peruffo, quasi maniacale nell'intento di riprodurre corde sempre più
> rispondenti ai canoni antichi. Se tu sei violinista saprai certamente come
Non discuto ma il mio assioma e' molto semplice, non esistono piu' gli
animali del barocco. Costruire corde di budello e' relativamente
semplice, so perfino come si fa perche' le ho viste costruire, ma il
materiale non e' quello di allora.
> le vernici antiche dovevano "offendere l'occhio" dei contemporanei. A me
No. Erano composte con materie prime naturali. Oggi la piu' parte dei
liutai usa prodotti chimici di sintesi e pigmenti colorati acquistati da
ditte specializzate. La vernice antica e' improducibile, fattori
economici e di reperibilita' della materia prima ne sconsigliano la
fabbricazione.
> sembra che spesso quello che piace sia più l'antiquato che l'antico e la
> verosimiglianza sia un punto di arrivo più rassicurante della ricerca del
> vero: per definizione un intento sempre frustrato e perennemente in itere
> ma, a mio avviso, l'unica condizione responsabile per chi fa musica
> antica, o meglio, per chi fa musica.
Infatti i liutai piu' conosciuti sono quelli che "imitano" la vernice e
i segni dell'usura su strumenti nuovi, pratica assai di moda.
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Re: Scarlatti - Biondi [messaggio #13252 è una risposta a message #13251] |
dom, 27 febbraio 2011 10:14 |
cinghio Messaggi: 16 Registrato: dicembre 2010 |
Junior Member |
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Il Sun, 27 Feb 2011 09:00:15 +0100, Tino ha scritto:
> cinghio ha scritto:
>> ma il fatto che "il budello del barocco non esiste piu'" è vero solo
>> nell'accezione più stretta. I migliori cordai sono europei o americani
>> e in Italia ve ne sono di ottimi che da una vita studiano le tecniche
>> antiche, fabbricando ottimi prodotti; uno per tutti Peruffo, quasi
>> maniacale nell'intento di riprodurre corde sempre più rispondenti ai
>> canoni antichi. Se tu sei violinista saprai certamente come
> Non discuto ma il mio assioma e' molto semplice, non esistono piu' gli
> animali del barocco. Costruire corde di budello e' relativamente
> semplice, so perfino come si fa perche' le ho viste costruire, ma il
> materiale non e' quello di allora.
Credo di aver confuso il tuo approccio; quello che avevo scambiato per
superficialità ora mi sembra più un eccesso di rigore un poco
fondamentalista. Perdonami, mi sembra eccessivo dare per persa una
tradizione artigiana perché "non esistono piu' gli animali del barocco".
Piuttosto penso che ci siano ancora molte cose da scoprire sulla tecnica
degli antichi cordai, ma trovo molto più logico perseguire la ricerca di
un'approssimazione, sempre perfettibile e mai esausta, anziché concludere
che sia meglio rinunciare a priori, preferendo un'alternativa
irrimediabilmente lontana.
Per contro trovo auspicabile lo studio dello stile a prescindere dallo
strumento e dai materiali usati. Credo che nelle classi di musica antica
il passaggio allo strumento storico dovrebbe avvenire in quanto prosieguo
di un lunga pratica stilistica.
>> le vernici antiche dovevano "offendere l'occhio" dei contemporanei. A
>> me
> No. Erano composte con materie prime naturali. Oggi la piu' parte dei
> liutai usa prodotti chimici di sintesi e pigmenti colorati acquistati da
> ditte specializzate. La vernice antica e' improducibile, fattori
> economici e di reperibilita' della materia prima ne sconsigliano la
> fabbricazione.
Anche qui trovo il tuo approccio troppo netto. Molti liutai lavorano con
materiali naturali; certo..., se trovi le corde non utilizzabili perché
gli animali barocchi non esistono più capisco come una differenza molto
più macroscopica come quella esistente tra le antiche e le moderne vernici
ti risulti semplicemente intollerabile. Come fosse la faccia degli
strumenti della liuteria classica da nuovi forse non lo sapremo mai, ma
certamente alcuni strumenti conservati in condizioni particolari qualche
dubbio perlomeno lo ispirano: ad esempio la viola medicea. Ho visto molte
volte il "cannone" paganiniano da vicino e le zone con uno strato di
vernice ancora accettabile suggeriscono una colorazione assai forte e
violenta.
>> sembra che spesso quello che piace sia più l'antiquato che l'antico e
>> la verosimiglianza sia un punto di arrivo più rassicurante della
>> ricerca del vero: per definizione un intento sempre frustrato e
>> perennemente in itere ma, a mio avviso, l'unica condizione responsabile
>> per chi fa musica antica, o meglio, per chi fa musica.
> Infatti i liutai piu' conosciuti sono quelli che "imitano" la vernice e
> i segni dell'usura su strumenti nuovi, pratica assai di moda.
Realizzare una vernice come quella usata dai liutai antichi è impossibile,
per ragioni che non stanno solo nelle materie prime, ma credo che la moda
dello strumento antichizzato sia figlia, appunto, di una certa
mitizzazione dell'antico e di un malinteso concetto di autenticità .
Ovviamente è solo una mia opinione, ma penso che, come tutte le mode,
presto finirà , sostituita da altre mode altrettanto intransigenti.
Quando iniziai a studiare il prototipo dello strumento nuovo era un mobile
bel lucidato, a fondo unico e possibilmente di un bel rosso carico oggi
quasi intollerabile alla vista.
Riguardo i "segni dell'usura" non so di preciso a cosa ti riferisci. E'
vero che ormai da secoli i manici non sono verniciati, riproducendo in
qualche modo lo stato d'usura degli antichi manici al momento della
sostituzione; è vero anche che una certa sfumatura nella verniciatura,
soprattutto del fondo, è generalmente adottata da quasi tutti i liutai. Se
intendi alludere a operazioni di vera e propria "antichizzazione",
onestamente non mi sembra che coloro che la praticano siano per forza
quelli più conosciuti o più apprezzati. Certo è che gli strumenti
antichizzati richiedono al costruttore una grande padronanza tecnica,
costano molto e piacciono molto, soprattutto agli strumentisti.
ciao
c
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Re: Scarlatti - Biondi [messaggio #13298 è una risposta a message #13290] |
dom, 27 febbraio 2011 20:14 |
Tino Messaggi: 188 Registrato: gennaio 2007 |
Senior Member |
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Zaz! ha scritto:
> ma fatti i cazzi tuoi, per una volta, invece di passare la vita a ravanare
> nelle vite altrui, scassaminchia.
Effettivamente non e' una gran bella vita leggere messaggi sui NG.
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