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addio ad Aldo Clementi [messaggio #13481] |
ven, 04 marzo 2011 14:11 |
il pazzo furioso Messaggi: 40 Registrato: dicembre 2010 |
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i funerali si terranno domani
sabato 5 marzo alle ore 14:30
presso la Chiesa degli Artisti - Santa Maria in Montesanto
in P.zza del Popolo - Roma
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13523 è una risposta a message #13512] |
sab, 05 marzo 2011 06:33 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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L'Esattore <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> wrote:
> > Non ricordo bene, o meglio, ricordo un intervento abbastanza inutile
> > (del tipo, Clementi lo conosco poco...): che dice di insopportabile?
>
> non so, ho chiuso
Invece è interessante. Bisogna ascoltarlo, e pensare che questo signore
viene chiamato all'Auditorium Parco della Musica di Roma a tenere
conferenze.
Balbettio, incapacità di rispondere alle domande senza passare
immediatamente ad altro argomento, puri deliri ("per parafrasare un
linguaggio cinematografico, quindi, direi che procura emozioni
cerebrali").
Senza contare la cafonaggine: lo intervistano su Clementi, e lui
esordisce dicendo che la sua musica e quella dei suoi amici fa schifo (a
differenza delle sue canzoni, che sono legittime eredi dell'opera
lirica).
Ma è necessario tirarlo in ballo ogni volta che si mettono insieme le
parole "Sicilia" e "musica"?
Ciao,
Paolo
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13526 è una risposta a message #13523] |
sab, 05 marzo 2011 09:44 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 5 Mar, 06:33, pt...@despammed.com (Paolo Tramannoni) wrote:
>
> Ma necessario tirarlo in ballo ogni volta che si mettono insieme le
> parole "Sicilia" e "musica"?
Già , pare un problema piuttosto diffuso in questo paese, interpellare
il personaggio noto per questioni di sua non stretta competenza. O,
peggio, interpellare chi ha un problema di relazione con qualcosa per
parlare di quel qualcosa (e Battiato qui in parte ci rientra per via
del suo barcamenarsi artistico tra musica popular, spesso scadente, e
formazione colta, spesso ridondante). E' un problema di ordine
psicoanalitico, la figura nota è un'immagine proiettiva della figura
paterna, quindi intoccabile e a suo modo rassicurante per la società .
lz
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13560 è una risposta a message #13541] |
sab, 05 marzo 2011 22:14 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1jxnkdn.1ntjyf1swo2tcN%ptram@despammed.com...
> E perché no? Gli abbiamo pagato la realizzazione di almeno un "film".
Esperienza che, in effetti, non si negava a nessuno, in Italia, fino a pochi
anni fa.
Volendosi cimentare, però, una volta c'era il superotto, ora ci sono le
telecamere digitali e via dicendo...
> "Fare la regia di un film è un'esperienza unicamente affascinante, mi ha
> insegnato molto visualmente".
Buonasera.
E' chiaro che si impara anche facendo, nel cinema come in altre cose. Ma
insomma...
> http://www.battiato.it/battiato/cinema/index.htm
Ho letto.
Mi ha impressionato il primo paragrafo (fra le altre cose, c'è una
ripetizione di "tutto", anche se diversamente flesso, che io avrei evitato
in quarta ginnasio).
Penso esattamente il contrario: riuscire a padroneggiare discipline diverse
è veramente cosa per pochi.
dR
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13563 è una risposta a message #13545] |
sab, 05 marzo 2011 22:39 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1jxnksa.10mastke5spsqN%ptram@despammed.com...
> Bello il momento in cui la ragazza a sinistra deve piegarsi un po' per
> entrare nell'inquadratura. Anche la narratrice spostata a sinistra che
> guarda a sinistra non è male. Il film sembra tutto fuori quadro:
> dev'essere una scelta artistica.
Non credo di esserci arrivato.
Non sono arrivato neppure al terzo minuto, e già avevo visto diverse cose
che non mi convincono (eufemismo).
E' vero quel che dici, ma rilevare un fuori quadro, almeno all'inizio, è
problematico; una nozione chiara di quadro non emerge, non si vede. Io vedo
dei movimenti di macchina casuali, che vorrebbero sembrare naturali ma
risultano al contrario impacciati. Il senso dell'inquadratura, che deve
esistere anche nel movimento, non c'è.
Il piano sequenza è una bella cosa. Non propriamente una novità (ci sono
libri di centinaia di pagine, sul piano sequenza, a partire da André Bazin).
Una delle prime cose che si imparano, sul piano sequenza, è che dovrebbe
essere qualcosa di differente da una soggettiva, anche se può assomigliarle
(superficialmente). Qui il piano sequenza diventa subito una soggettiva,
senza ombra di dubbio; sperimentazione (parola grossa) già superata nei
primi anni cinquanta. Una delle prime cose che si imparano, sulla
soggettiva, è che diventa inevitabile se uno dei personaggi inquadrati
guarda in macchina; e qui, in pochi secondi, guardano in macchina in tanti.
A quel punto non ci sono santi; le possibilità (semantiche) del piano
sequenza sono saltate e abbiamo soltanto una soggettiva. Il passaggio da
soggettiva (non sappiamo di chi, ovviamente; ma questo è il grado di
ambiguità minimale) a piano anonimo è ottenuto mantendendo inalterato il
punto di ripresa (dove l'ipotetico personaggio con cui vedevamo la scena si
è fermato) e alzando un poco il punto di ripresa sull'asse verticale, in
modo da ottenere un angolo leggermente inclinato verso il basso. Segue la
scenetta, e poi, cosa c'è? Un primo piano s-centrato (credo tu alludessi a
questo).
No, davvero non me la sento.
Fra l'altro, l'interpellazione (personaggio che guarda nella mdp e parla
rivolto al pubblico) è una figura fortissima. Non se ne può abusare, va
introdotta con somma circospezione, a ragion veduta. Non è il genere di cosa
che si improvvisa.
Ci sono decine di telefilm girati meglio, con più professionalità . Che non
mi spacciano fin dall'inizio una voce over che enuncia banalitÃ
pseudofilosofiche con aria saputa.
> Attenzione, che se la scelta artistica non convince si è giudicati
> cretini dai fan del cantautore-regista.
Come con Allevi. :-)
> Del resto lo dichiara Battiato stesso che a lui gli incassi non
> interessano (http://tinyurl.com/6fyw7ad). In teoria, la cosa dovrebbe
> interessare chi lo finanzia, ma sembra che ci stiamo limitando alla
> resistenza passiva...
Dovrebbero interessare ogni artista del cinema, invece. Interessavano Renoir
e Bergman, per dire.
Due che almeno non facevano i piano sequenza così, buona la prima, come
viene viene.
dR
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13598 è una risposta a message #13563] |
dom, 06 marzo 2011 16:00 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:
> E' vero quel che dici, ma rilevare un fuori quadro, almeno all'inizio, è
> problematico; una nozione chiara di quadro non emerge, non si vede. Io vedo
> dei movimenti di macchina casuali, che vorrebbero sembrare naturali ma
> risultano al contrario impacciati. Il senso dell'inquadratura, che deve
> esistere anche nel movimento, non c'è.
Gli hai fatto un gran regalo: un saggio tecnico-critico di squisita
raffinatezza, che credo sia un unicum su questa filmografia.
Mi verrebbe da pensare che ai fan di Battiato (e Allevi) questo genere
di argomentazioni non possa che dar fastidio. Probabilmente ti
risponderebbero che è "un film fatto con le emozioni, che dà emozioni
cerebrali".
Dico fan in generale - non voglio parlare di spettatori appassionati del
film in oggetto: sono così pochi, che credo gli stessi amici del
cantatutore non abbiano avuto il coraggio di andare a vedere dei film
"così difficili".
Ciao,
Paolo
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13716 è una risposta a message #13711] |
mer, 09 marzo 2011 13:30 |
Dimitri Messaggi: 212 Registrato: gennaio 2007 |
Senior Member |
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:5ce58e80-a756-4291-9c3f-5d6c878431b1@u3g2000vbe.googlegroups.com...
> On 8 Mar, 10:08, "dimitri" <oihhboibh...@njnpjo.lk> wrote:
>>
>> ma come... ne hanno dato notizia tutti i tg, giornali, gr... come no...
>> ma
>> figurati... siamo in Italia.... per tutti parlano dell'operazione del
>> Berlusca... :-(
>
>
> Oggettivamente, l'italiano medio non conosce Pollini e Abbado
> (Toscanini sì, chissà perché...), mo' figurati se conoscono Clementi
> Aldo.
>
> lz
ma che c'entra, scusa, i tg dovrebbero dare la notizia perchè si tratta di
un artista italiano, un sacco di volte parlano di attori o altri, italiani o
americani morti che io non ho mai sentito nominare, comunque la notizia è da
dare, secondo me!!!
D.
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13735 è una risposta a message #13716] |
mer, 09 marzo 2011 19:25 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 9 Mar, 13:30, "dimitri" <oihhboibh...@njnpjo.lk> wrote:
> "luziferszorn" <pan25...@gmail.c
>
> > Oggettivamente, l'italiano medio non conosce Pollini e Abbado
> > (Toscanini s , chiss perch ...), mo' figurati se conoscono Clementi
> > Aldo.
>
> > lz
>
> ma che c'entra, scusa, i tg dovrebbero dare la notizia perch si tratta di
> un artista italiano, un sacco di volte parlano di attori o altri, italiani o
Se non sai chi è AC la specifica compositore a quelli delle redazioni
tiggì non fa un baffo... Poi, sembre ci arrivi la notizia, in
redazione... Un Attore è un Attore, fa cinema, e il cinema sanno che è
quella roba che si fa col proiettore.... Credi ci sia un italiano che
non sappia cosa sia il cinema?
lz
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Re: addio ad Aldo Clementi [messaggio #13746 è una risposta a message #13741] |
mer, 09 marzo 2011 22:57 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 9 Mar, 21:50, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
> "luziferszorn" <pan25...@gmail.co
>
> >quella roba che si fa col proiettore.... Credi ci sia un italiano che
> >non sappia cosa sia il cinema?
>
> LOL
>
> La stragrande maggioranza degli Italiani non sa cosa sia il cinema,
> veramente.
>
> dR
Non puoi usare il tuo parametro di conoscenze (alticcio) per
determinare cosa sia o cosa non sia, e quanto sia presente nel
quotidiano, il cinema per gli italiani: "quella roba che si fa col
proiettore" è il cinema inteso come proiezione di pellicole in sale
cinematografiche. Quand'ero piccolo, 12/13 anni o giù di lì, mi
portarono per la prima volta al cinema (Terror di Corman con
Nicholson: tre notti sveglio 'sti cazzi di quei coglioni chi m'ha
portato...), e tieni conto che stavo in un piccolissimo paesello di
provincia, eppure c'era ancora un cinema, cioè una saletta (e prima
ancora ce n'erano ben due!). Questo significa che tutta la gente del
paesello sapeva cosa fosse il cinema, e se la Loren si slogava una
caviglia era normale che se ne parlasse al tg1. Per farla breve,
Stockhausen credo di averlo conosciuto sui 23-24 anni (e per conto
mio, perché se aspettavo dal paesello o dalle scuole del capoluogo,
col piffero che oggi mi firmerei luzeilresto).
dimmi che hai capito
lz
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