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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124425 è una risposta a message #124365] |
sab, 01 ottobre 2011 10:59 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e861e42$0$15672$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
>
> "Herr von Faninal" <wargh@mail.nz> ha scritto nel messaggio
> news:j6523e$mqt$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
>
>> ah non è detto.
>> Pubblica, dai, che diventiamo ricchi. Ti faccio da manager!
>
> Non li trovo più.
> Erano dei pezzettini per pianoforte molto brevi ma ugualmente noiosi, in
> cui in sostanza enunciavo la serie e un paio di permutazioni, con un
> criterio elementare di variazione continua; i suoni che comparivano in
> accordo poi comparivano in successione e viceversa, cose del genere, e
> facevo giochini di permutazione anche con i ritmi; avrei voluto metterci
> qualche canone, ma le mie nozioni erano insufficienti. Poi ho provato a
> musicare una poesia di Montale (un lied), e ho capito che non era il caso
> alla fine del primo verso. Più che altro avevo letto il Rognoni, lo
> Stuckenschmidt e volevo trastullarmi un poco.
ah che peccato.
Letto così, sembrano certamente più interessanti di mucchi di robaccia che
ci è toccato asoltare nei decenni passati :-)
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124428 è una risposta a message #124426] |
sab, 01 ottobre 2011 11:49 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4e86da81$0$15661$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
> non è sicuramente un brutto film, anzi a me piace. Ma c'è appunto quel
> sentore di "non finito" che non è esattamente paragonabile al non finito
> di Michelangelo, ecco.
Ecco, si può dire anche così.
La conversazione precedente sull'argomento fra Placebo e me si può ritrovare
facilmente.
Io evocai la nozione di "film malato" come la intende Truffaut (film troppo
ambizioso, visionario, forse irrealizzabile), che vale a maggior ragione per
il soggetto su Napoleone che Kubrick preparò per tutta la vita e mai
realizzò.
> Barry Lyndon, che comunque deve piacere, mi sembra invece rasentare la
> perfezione quantomeno tecnica.
Tecnicamente è molto curato, non c'è dubbio.
E' anche un testo incredibilmente complesso.
Questo saggio
http://www.webster.it/libri-kubrick_cinema_arte_visibile_ber nardi-9788880331728.htm
E' quanto di meglio abbia letto in materia. Il titolo è generico, ma si
parla soprattutto di BL.
Con questo non ho mai voluto dire che EWS sia da buttare, tanto per
chiarire.
E' esattamente il contrario.
Sostengo che BL è un capolavoro, EWS un buon film, non del tutto risolto per
i parametri (assai esigenti) del regista che l'ha pensato e diretto.
dR
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124585 è una risposta a message #124429] |
sab, 01 ottobre 2011 20:32 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e86e2d2$0$44211$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Herr von Faninal" <wargh@mail.nz> ha scritto nel messaggio
> news:j66l0q$iar$2@nnrp-beta.newsland.it...
>
>> nella mia totale ignoranza anch'io.
>
> E' un modo umile per dire che guardi i film senza pregiudizi
> pseudo-professionali, in questo caso.
ma no, vorrei solo chiarire che di cinema
1. non capisco assolutamente nulla
2. ne vedo molto poco
3. ho scarsissima cultura in materia
In poche parole, non sono capace di distinguere un film girato bene da un
film girato male, mi annoio in fretta, sono poco sofisticata, eccetera.
Ad esempio Bertolucci (un autore che so ti è caro) non mi piace per nulla.
Ma so che si tratta di un mio limite.
Diciamo che innazitutto Kubrick è un regista molto vicino alla mia personale
sensibilità (non mi viene in mente uno solo dei suoi film che non mi sia
piaciuto).
Secondo, credo che BL sia uno di quei capolavori così assoluti che comunque
anche un asino si accorge che è il non plus ultra.
Un po' come la quinta di Beethoven, insomma, per dirla in modo un po'
rozzo..
> Ti assicuro che c'è gente (non faccio riferimento a questo ng) che, più si
> informa, più si "professionalizza", più disimpara a guardare.
ah, questo succede anche con la musica :-)
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124685 è una risposta a message #124585] |
sab, 01 ottobre 2011 23:01 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Herr von Faninal" <wargh@mail.nz> ha scritto nel messaggio
news:j67mj4$5ch$1@nnrp-beta.newsland.it...
> 1. non capisco assolutamente nulla
Questo lo dici tu.
> 2. ne vedo molto poco
Anch'io. Non credo sia un fatto negativo. L'eccesso di fuffa alla moda
rovina il gusto. Cosa si può vedere oggi al cinema? Di Sokurov non ne escono
tanti, né di Scorsese o di Tarantino. Varrà la pena una decina di volte
all'anno.
> 3. ho scarsissima cultura in materia
Resta da stabilire cosa sia, la cultura in materia.
> Ad esempio Bertolucci (un autore che so ti è caro) non mi piace per nulla.
> Ma so che si tratta di un mio limite.
Non necessariamente.
Può darsi che non ti piaccia.
In questo thread si gioca artificiosamente (non da parte tua) su di un
equivoco puerile.
Non sono in discussione i gusti personali, ci mancherebbe.
Ho provato, infelicemente, a mettere in discussione un dogma della nostra
epoca: il diritto a stroncare (tacciare di disonestà , nel caso peggiore;
senza neppure motivare) o ad esaltare senza essersi preoccupati di capire.
Almeno di provarci, a capire. Cosa che si avverte immediatamente. Già dal
giro di frase.
Poi, va da sé; per la nostra sensibilità , chiamiamola così, intendo quella
della nostra epoca, è importante il rispetto isterico e feticistico per le
"idee" di tutti. Senza preoccuparsi eccessivamente di cosa siano le "idee"
in questione, termine piuttosto vago; e, va da sé, su cosa sia
effettivamente il rispetto (forse l'accettazione muta, o il non mettere in
discussione). Può trattarsi di opinioni più o meno motivate, frutto di un
lavoro, di impegno o di semplici pregiudizi. Ma di solito i gusti non sono
idee. L'idea è un'altra cosa.
Naturalmente l'oggetto del contendere è del tutto indifferente. Testi
canonici non ne esistono più... apparentemente.
E diventata canonica l'ipocrisia.
Anche Harold Bloom, il vecchio sconstante HB, ha le sue ragioni.
Quanto a me, sono cresciuto in altri ambienti e climi, forse oggi
anacronistici. Se mi annoiavano l'Eneide o L'Odissea, il problema non stava
nei testi. Era mio. Lo stesso valeva per Proust o Joyce. E dire che sono un
po' più giovane di HB.
> Diciamo che innazitutto Kubrick è un regista molto vicino alla mia
> personale sensibilità (non mi viene in mente uno solo dei suoi film che
> non mi sia piaciuto).
Sono tutti bei film. Con qualche parziale eccezione all'inizio. Rapina a
mano armata non è che sia 'sto granché. E' molto macchinoso nell'intreccio,
per dirne una. Volutamente macchinoso, perché l'intento sarebbe quello di
dimostrare qualcosa. Ma dovrebbe farlo decostruendo le regole del genere. E
il Kubrick praticamente esordiente non padroneggia ancora abbastanza bene le
regole di un genere che, per quanto popolare, è abbastanza complesso. Del
funzionamento narrativo e semiotico del genere sembra presupporre un'idea
abbastanza esteriore.
> Secondo, credo che BL sia uno di quei capolavori così assoluti che
> comunque anche un asino si accorge che è il non plus ultra.
> Un po' come la quinta di Beethoven, insomma, per dirla in modo un po'
> rozzo..
Questo non lo condivido.
I film di Kubrick più osannati, almeno dal pubblico medio o medio informato,
sono Arancia Meccanica e Odissea nello Spazio.
I film sulla guerra (in totale ben quattro, in una filmografia così
rarefatta; dovremmo dire cinque perché anche Spartacus parla di guerra, e
Odissea parla del rapporto fra violenza e civiltà , che forse è il vero
tema), importantissimi per capirlo, sono percepiti unicamente nell'ottica
della polemica antimilitarista se non antiamericana, restando quindi alla
crosta. Per forza ti mostra l'esercito americano. E' quello che conosce, su
cui può informarsi nella fetta di mondo in cui viveva e lavorava. Per
Kubrick queste cose avevano (ancora) importanza.
Su BL (altro film in cui entra la guerra, fra l'altro) se ne sentono invece
di tutti i colori. Il che la dice lunga sull'altro equivoco di cui sopra:
cosa sia la cultura cinematografica.
Capire e apprezzare BL denuncia già una sensibilità non dirò maggiore (per
me lo è, ad ogni modo) ma sicuramente diversa dalla media. Nei suoi valori
espressivi, nella sua tecnica narrativa e nel tema che pone è un film
inattuale. Del tutto.
Poi non stupisce che i cosiddetti cinefili considerino Sokurov una noia
mortale (vedi altro thread su it.arti.cinema).
Eccazzo, ognuno ha le sue "idee", quando sarebbe più semplice ammettere di
avere gusti. Ed evitare di tirare in ballo l'onestà , addirittura.
dR
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124686 è una risposta a message #123407] |
sab, 01 ottobre 2011 23:14 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Herr von Faninal" <wargh@mail.nz> ha scritto nel messaggio
news:j5vhn8$g8n$4@nnrp-beta.newsland.it...
> Son come quelli che dicono di aver letto tutto il Capitale di Marx.
> Secondo me sono in tre in tutto :-)
Io non ci ho neppure provato (a dire il vero, già la Fenomenologia dello
Spirito non è uno scherzo, e molto dipende dalla traduzione...stranamente,
ma neppure tanto, Bataille era un patito di Hegel. Mi viene in mente perché
uno dei miei professori era ossessionato da Hegel in francese, cosa che non
ho mai capito del tutto).
Comunque non si legge partendo dal primo capitolo, come sicuramente saprai.
Esistono delle guide apposite, alcune molto utili, come quella di Althusser
che è forse il libro dello stesso più utile e comprensibile, oltre al
volumetto introduttivo al pensiero di Marx, di gran lunga più chiaro di quel
che si legge sui manuali correnti.
Va da sé che gli studiosi della tradizione marxista, o della sinistra
hegeliana, oppure i filosofi della politica dovrebbero esserselo passato
tutto, almeno una volta. Poi ci si concentra su quanto è congruo con il
proprio lavoro di ricerca.
A dire il vero, mi viene in mente che non è neppure del tutto compiuto.
La definizione di classe, per esempio, se ricordo bene non c'è.
dR
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124806 è una risposta a message #124804] |
dom, 02 ottobre 2011 16:16 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Placebo987" <placebo987@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:PSZhq.79986$GZ3.31179@tornado.fastwebnet.it...
> Gia' fatto e proprio con te.
No, non è vero.
Nella fattispecie, mi hai detto che se consideravo EWS un film "malato", il
malato dovevo essere io.
Questo hai detto. Poi ci si è intesi meglio. Analisi di EWS che mi
dimostrassero come e perché è un film superiore e definitivo, non ne ricordo
e non ne ho ritrovate.
BL non è mai entrato nel discorso, è una novità .
Avanti, dunque. Aspetto.
> Di solito cerco di essere gentile con gli Amici del NS.
Ah. Fai pure a meno, per quanto mi riguarda. Se non ti viene, non c'è
problema.
> Quella battuta te la sei meritata tutta intera.
> Hai sparato per primo, si' o no?
Che Joyce è un imbroglione e Proust una noia l'ho detto io? Una noia a cui
hai dato una "seconda occasione". Ma pensa.
Non è assolutamente in discussione che non ti piaccia. Quello è legittimo.
Non piace, non interessa, ci si dedica ad altro, non necessariamente
l'ippica. Tutto legittimo.
Solo che fra "non mi piace" e, in sintesi, "vale poco perché è una noia",
senza nessun altra motivazione, fra l'altro, c'è una certa differenza.
La cogli, vero?
dR
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124807 è una risposta a message #124802] |
dom, 02 ottobre 2011 16:35 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"Placebo987" <placebo987@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:uKZhq.79985$GZ3.31592@tornado.fastwebnet.it...
> Scusa, ma ripetere le cose gia' dette
> non e' il massimo nella vita.
Ti riferisci al thread in cui affermavi questo (discutevi con altre due
persone):
>>E sempre di testa mia, per confrontare altri due capisaldi della
>>letteratura del secolo scorso, La Montagna Incantata e' un capolavoro,
>>mentre l'Ulisse di Joyce puo' valere qualcosa come esercitazione di stili
>>diversi (ma allora e' stato piu' onesto Queneau), ma come romanzo e' un
>>autentico bidone. Oltrettutto Ulisse c'entra cosi' poco che lo stesso
>>Autore ha proibito la pubblicazione dei titoli omerici che in un primo
>>tempo aveva dato ai capitoli
Sarebbe questo il poderoso discorso già fatto?
Ci si aspetta che io commenti?
Spero di no. Mi limito a dire una cosa: il romanzo in occidente è,
istituzionalmente, gioco e varietà stilistica. E' il nodo da affrontare nel
momento in cui il romanzo entra in crisi. Magari di crescita, ma crisi.
E la deduzione tratta dalla soppressione dei titoli, beh, proprio non la
capisco.
Quel che adesso capisco è il favore accordato a Saramago. Che,
fondamentalmente, è uno scrittore ottocentesco trapiantato nel secolo
successivo.
dR
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124856 è una risposta a message #124813] |
dom, 02 ottobre 2011 18:15 |
krokodile gena Messaggi: 8 Registrato: dicembre 2010 |
Junior Member |
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Sembra che Shapiro used clothes abbia detto :
> "krokodile gena" <gena@yahoo.com> ha scritto nel messaggio
> news:j6a0i4$tu7$1@speranza.aioe.org...
>
>
>> De gustibus. Per me hai scelto il pezzo meno interessante (non meno brutto
>> eh) di Scriabin.
>
> Questo mi interessa. Spiegami un po'.
> Della quarta Sonata, per es., che pensi?
Voglio dire che rispetto alle ultime due sonate, a vers la flamme, a
tanti preludi, ad alcuni studi, è un pezzo piuttosto semplice, sia dal
punto di vista strutturale (dove peraltro funziona pochino) che
armonico. Senza nulla togliere alla bellezza dei temi e a una certa
carica emotiva che, tra l'altro, colgo ancora meglio
nell'interpretazione di Sofronitsky.
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Re: OT - Philip Roth [messaggio #124857 è una risposta a message #124856] |
dom, 02 ottobre 2011 18:31 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"krokodile gena" <gena@yahoo.com> ha scritto nel messaggio
news:j6a2mr$3o1$1@speranza.aioe.org...
> Voglio dire che rispetto alle ultime due sonate, a vers la flamme, a tanti
> preludi, ad alcuni studi, è un pezzo piuttosto semplice, sia dal punto di
> vista strutturale (dove peraltro funziona pochino) che armonico.
Intanto grazie.
Come forse ricordi, non ho difficoltà (e ci mancherebbe) a riconoscere che
in questo campo sono solo un appassionato.
La Fantasia ho provato a leggerla (alla tastiera solo le prime due-tre
pagine...poi ho lasciato stare).
Il fatto che tu mi parli di semplicità della struttura conforta, forse,
un'impressione che ricordo di aver avuto: sostanzialmente mi pare che il
pezzo si regga sul contrasto di due temi che vengono spostati, grosso modo,
in diverse "aree" armoniche, con tutte le ambiguità del caso, senza essere
sviluppati granché, e senza quei fenomeni di sintesi (spero di non spiegarmi
troppo rozzamente) che si osservano, per es, nelle Ballate di Chopin.
Certo, le ultime due Sonate e Vers la Flamme sono un'altra cosa. Anche la
Decima ho provato a leggerla...meglio che lasci stare. :-) In quel caso
invece una forma di sviluppo, pure originale, si nota, eccome.
Se mi permetti un'altra osservazione; senza indulgere, a proposito di
Rachmaninov, a luoghi comuni che sicuramente sono triti e ritriti, mi pare
che una certa semplicità , fondamentalmente legata al sistema classico di
simmetrie ci sia anche nel primo Momento Musicale. Senza nulla togliere alle
molte e gustose raffinatezze armoniche. Nei Preludi invece, al di là della
costruzione, sento un clima di disastro (o di rivelazione) incombente che
nell'immaginazione mi rimanda ai maggiori poeti del periodo (e anche a
Cechov, a essere sincero). Saranno anche associazioni gratuite, eh. :-)
>Senza nulla togliere alla bellezza dei temi e a una certa carica emotiva
>che, tra l'altro, colgo ancora meglio nell'interpretazione di Sofronitsky.
Sì, è vero.
All'epoca mi piaceva soprattutto il secondo tema, per giorni non avrei
sentito altro. Mi piacque ancor di più vedere com'è scritto, intendo il
gioco di spostamento continuo della mano e fra una mano e l'altra.
dR
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