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Re: Debussy suona Debussy [messaggio #15484 è una risposta a message #15474] |
mer, 06 aprile 2011 16:42 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:d67ec9c1-b8d9-4451-8c2f-03e9946bd55d@w6g2000vbo.googlegroups.com...
>Due versioni praticamente irriconoscibili; però direi siano le stesse.
>Ho un "originale" su cassetta registrato da radiotre 25 anni fa ed è
>ancora differente. Voi che dite?
Che i rulli di pianola vanno intepretati, più che ascoltati; una certa
cautela è d'obbligo.
Detto altrimenti, non condivido l'entusiasmo per i Welte Mignon dimostrato
dai commenti alla seconda registrazione (chiamiamola così). Non sono i
primi che sento, ovviamente.
Da quel che si capisce, mi pare si possa dire che non indulgesse a
esagerazioni, né con le oscillazioni di tempo né con la dinamica. In almeno
una delle due versioni tende anzi a una certa scorrevolezza, pur lasciando
respirare la musica. Insomma, di quelle svenevolezze che siamo abituati ad
associare alla sua musica non c'è gran traccia, in entrambe le versioni. Il
che depone, a parer mio, per una sua collocazione nell'ambito della cultura
simbolista, più che in un generico impressionismo che a volte non si capisce
bene cosa sia (a volte la sigla è di pura comodità anche per la pittura; non
dimentichiamoci che venne impiegato, per la prima volta, come forma di
critica quasi denigratoria) e diventa magari un po' una scusa.
La differenza fra le due versioni c'è, non è mascroscopica ma c'è. Non
stupisce più di tanto; da quel che si può leggere, molti suoi contemporanei
(Scriabin, per esempio) facevano lo stesso, e la loro interpretazione della
propria musica poteva variare anche di molto. Non mi stupirei se dipendesse
*anche* da un meccanismo differente.
Mi rifiuto però di credere che un artista noto sì per la semplicità quasi
dimessa, del tutto anticoncertistica e non esibizionistica delle sue
esecuzioni, ma anche per la raffinatezza del tocco e dell'espressione
suonasse esattamente così. Tutti i testimoni d'epoca ne parlano in termini
entusiastici, e fra loro abbondano i grandi musicisti. Evidentemente
qualcosa ci sfugge, e i rulli non possono essere del tutto estranei a questa
lacuna.
dR
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Re: Debussy suona Debussy [messaggio #15515 è una risposta a message #15484] |
mer, 06 aprile 2011 23:51 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 6 Apr, 16:42, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
> La differenza fra le due versioni c' , non mascroscopica ma c' . Non
> stupisce pi di tanto; da quel che si pu leggere, molti suoi contemporanei
> (Scriabin, per esempio) facevano lo stesso, e la loro interpretazione della
> propria musica poteva variare anche di molto. Non mi stupirei se dipendesse
> *anche* da un meccanismo differente.
Aho! Credo sia una sola la fonte (non ho avuto tempo per documentarmi
ma ora ci torno sopra), cioè un solo rulletto inciso da cui hanno
tratto uno o più riversamenti in disco e/o cd (e non mi ricordo quale
sia la tecnica di riversamento, per questo chiedevo lumi e lanterne).
Quello che si vede al primo link è il rullo che gira, molto fascinoso,
ma non so se sia l'originale o una copia (e non so quante copie
esistano e se siano identiche come oggi sono identici i cd); si
direbbe più affidabile il rullo live che il cd, però forse è
suggestione (se strizzi gli occhi vedi le mani di claude....) Ad ogni
modo si intuisce per via di alcuni particolari che è lo stesso del
riversamento in disco, ma suona parecchio differente nel timbro; e per
tacere dello scarto di tempo metronomico tra le due versioni. Parlo
sempre del primo preludio....
lz
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Re: Debussy suona Debussy [messaggio #15518 è una risposta a message #15515] |
gio, 07 aprile 2011 00:58 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:3f93199a-5e47-4caa-9284-b38e319a95d4@s3g2000vbf.googlegroups.com...
On 6 Apr, 16:42, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
>sia la tecnica di riversamento, per questo chiedevo lumi e lanterne).
Ah.
Credo che l'unica cosa sia trovare un piano a rullo, e farlo funzionare.
Oggetto da antiquariato, oggi come oggi.
Non credo ci siano altri sistemi.
Come non credo che ce ne siano né tanti, né uno che suoni uguale ad un
altro, fra quei pochi.
Non ne so granché, ammetto.
Ho sempre sentito il prodotto finito; visti solo in fotografia.
Comunque il documento è interessantissimo, ne convengo. Qualcosa del suo
stile si capisce, disgraziatamente solo qualcosa.
dR
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Re: Debussy suona Debussy [messaggio #15708 è una risposta a message #15524] |
mar, 12 aprile 2011 19:35 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 7 Apr, 08:29, chez_toscanini <chez_toscan...@yahoo.com> wrote:
> e' vero uno e' il rullo sorgente. ma le pianole (un po' come gli
> stereo) c'erano di diversa qualita' riproduttiva, a seconda dei
> prezzi.
> Teldec uso' per esempio dei Bösendorfer o degli Steinway su cui
> applico' la tecnologia Welte per eseguire i rulli Welte, la Ampico era
> diversa, e quindi usare un rullo fatto con una tecnologia non da/dava
> gli stessi risultati con l'altra. Ognuno mantenne il segreto, ma pare
> che i Welte fossero a piu' alta risoluzione (diremmo oggi con la
> tecnologia digitale).
> e.
>
>
Ho trovato qualche info nelle note critiche all'edizione completa
delle opere di Debussy (Durand/Costallat): per i preludi di cui sopra
il curatore Roy Howat fa riferimento a "sources secondaires" indicando
come R i rulli Welte-Mignon, probabimente registrati nel 1913; vengono
seganlati i rulli n. 2738 e 2739 trasferiti poi su LP dalla Telefunken
nei primi anni Sessanta. Il tizio però fa sapere che per l'edizione ha
ascoltato i rulli su una pianola WM da un collezionista di Sidney. Non
sono segnalte altre fonti e/o articoletti (però nel frattempo è
passato un quarto di secolo e magari qualcuno ci ha rimuginato sopra).
Ricordo anche un paio di analisi, anche quelle degli anni Sessanta
(probabilmente compilate dopo l'ascolto dei dischi Telefunken), che
analizzavano in particolare il preludio X dal primo libro (numero due
nel filmato YT). Ma comincio a perdere i materiali accumulati... Il
tizio si chiama Charles Burkhart, citato sempre da Howat nel suo
celeberrimo "Debussy in proportion" (quello sui numerini di Fibo Leo
er pisano).
lz
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Re: Debussy suona Debussy [messaggio #15715 è una risposta a message #15708] |
mar, 12 aprile 2011 22:20 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 12 Apr, 19:35, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
> On 7 Apr, 08:29, chez_toscanini <chez_toscan...@yahoo.com> wrote:
>
> > e' vero uno e' il rullo sorgente. ma le pianole (un po' come gli
> > stereo) c'erano di diversa qualita' riproduttiva, a seconda dei
> > prezzi.
> > Teldec uso' per esempio dei Bösendorfer o degli Steinway su cui
> > applico' la tecnologia Welte per eseguire i rulli Welte, la Ampico era
> > diversa, e quindi usare un rullo fatto con una tecnologia non da/dava
> > gli stessi risultati con l'altra. Ognuno mantenne il segreto, ma pare
> > che i Welte fossero a piu' alta risoluzione (diremmo oggi con la
> > tecnologia digitale).
> > e.
>
> Ho trovato qualche info nelle note critiche all'edizione completa
> delle opere di Debussy (Durand/Costallat): per i preludi di cui sopra
> il curatore Roy Howat fa riferimento a "sources secondaires" indicando
> come R i rulli Welte-Mignon, probabimente registrati nel 1913; vengono
> seganlati i rulli n. 2738 e 2739 trasferiti poi su LP dalla Telefunken
> nei primi anni Sessanta. Il tizio però fa sapere che per l'edizione ha
> ascoltato i rulli su una pianola WM da un collezionista di Sidney. Non
> sono segnalte altre fonti e/o articoletti (però nel frattempo è
> passato un quarto di secolo e magari qualcuno ci ha rimuginato sopra).
>
> Ricordo anche un paio di analisi, anche quelle degli anni Sessanta
> (probabilmente compilate dopo l'ascolto dei dischi Telefunken), che
> analizzavano in particolare il preludio X dal primo libro (numero due
> nel filmato YT). Ma comincio a perdere i materiali accumulati... Il
> tizio si chiama Charles Burkhart, citato sempre da Howat nel suo
> celeberrimo "Debussy in proportion" (quello sui numerini di Fibo Leo
> er pisano).
>
> lz
due articoli online sul mitico preludio X:
http://www.thefreelibrary.com/_/print/PrintArticle.aspx?id=1 49767135
http://www.rcm.ac.uk/cache/fl0020188.pdf
lz
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