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"Noi credevamo" (M. Martone, 2010) [messaggio #27523] dom, 09 gennaio 2011 19:01 Messaggio successivo
Boris  è attualmente disconnesso Boris
Messaggi: 52
Registrato: luglio 2011
Member
Non ho trovato commenti su questo film qui su iac. Martone attualmente
dirige il Teatro Stabile della mia città e come regista cinematografico si
era guadagnato la mia profonda stima agli inizi della carriera, con "Morte
di un matematico napoletano" e "L'amore molesto"; così ho deciso di
sottopormi alle quasi tre ore (nella versione che ho visto io, secondo me
già ampiamente tagliata) di rievocazione del nostro Risorgimento che
costituiscono questo film, commissionato in qualche modo per le
celebrazioni del 2011.
Come film, direi che è un buon prodotto, senza particolari meriti, con
quell'aria di fiction (un tempo si diceva "sceneggiato") RAI che ritrovo
spesso in lavori simili. La sceneggiatura si quadriparte seguendo prima gli
esordi dei tre cospiratori, poi le vicende di Lo Cascio, poi quelle di
Binasco, poi il finale ancora con Lo Cascio. Si procede quindi per flash,
per spunti, essendo la materia "Risorgimento" veramente troppo vasta.
Martone dirige in maniera convincente, il cast, tra alti e bassi, è
mediamente efficace, le scenografie ottime.
Tuttavia, se si volesse discutere su questo film, credo che la discussione
dovrebbe vertere più sul vituperato e passatista "contenuto" che sul
prodotto d'arte cinematografica. E' un film a tesi, scritto e girato da
uomini del nostro Sud come Martone e De Cataldo, che evidentemente ci
tengono, contro le tesi di alcuni nostri politici che vanno per la
maggiore, a far presente che l'Unità d'Italia è stata un cattivo affare per
il meridione, non per il settentrione (questione storiografica certamente
non nuova e assai dibattuta); e che i mali odierni del nostro paese e in
primis della sua politica erano tutti già presenti alla radice, nelle lotte
tra monarchici e repubblicani, negli intrighi e nelle cospirazioni di tutti
i tipi, nello scarso interesse per la popolazione, nel trasformismo
parlamentare, nelle commistioni tra politica e malavita (ma qui Martone
arriva buon ultimo dopo tanto cinema degli anni passati, per cui non ha
aggiunto nulla a quanto personalmente sapessi). L'intento didascalico è
comunque evidente, come se Martone fosse preoccupato di un analfabetismo
storico dilagante tra le nuove generazioni e si vedesse quindi costretto a
girare un qualcosa di volutamente "vecchio". Mentre il link tra
Risorgimento e Sud Italia di oggi è reso esplicito dalle già famose
inquadrature delle strutture di cemento armato: secondo me è del tutto
impensabile che sia un errore di Martone, mi pare evidente invece che si
tratti di una esplicita dichiarazione da parte del regista sul fatto che si
rappresenta il passato per parlare del presente, per spiegarne la genesi.
Un film dunque che qualche anno fa avrebbe generato dei thread assai
interessanti e del tutto OT.

Boris
Re: "Noi credevamo" (M. Martone, 2010) [messaggio #27611 è una risposta a message #27523] mer, 12 gennaio 2011 21:56 Messaggio precedenteMessaggio successivo
ema^  è attualmente disconnesso ema^
Messaggi: 166
Registrato: settembre 2007
Senior Member
Il 09/01/2011 19.01, Boris ha scritto:

> Un film dunque che qualche anno fa avrebbe generato dei thread assai
> interessanti e del tutto OT.
>
> Boris

ci provo io :)

abbasso Mazzini
abbasso Garibaldi
viva Cavour
Re: "Noi credevamo" (M. Martone, 2010) [messaggio #27619 è una risposta a message #27523] gio, 13 gennaio 2011 09:26 Messaggio precedente
corrado.farina  è attualmente disconnesso corrado.farina
Messaggi: 14
Registrato: gennaio 2011
Junior Member
Boris <boris@iaciners.org> wrote:

> Non ho trovato commenti su questo film qui su iac. Martone attualmente
> dirige il Teatro Stabile della mia città e come regista cinematografico si
> era guadagnato la mia profonda stima agli inizi della carriera, con "Morte
> di un matematico napoletano" e "L'amore molesto"; così ho deciso di
> sottopormi alle quasi tre ore (nella versione che ho visto io, secondo me
> già ampiamente tagliata) di rievocazione del nostro Risorgimento che
> costituiscono questo film, commissionato in qualche modo per le
> celebrazioni del 2011.
> Come film, direi che è un buon prodotto, senza particolari meriti, con
> quell'aria di fiction (un tempo si diceva "sceneggiato") RAI che ritrovo
> spesso in lavori simili.

Concordo, anche se il cinema di Martone personalmente non l'ho mai amato
granchè. Ma come puoi giudicare un prodotto di 8 ore (?), che i
telespettatori si sciropperanno presumibilmente nel corso dell'anno,
strippato in meno della metà? Le considero da sempre operazioni fallite
in partenza, anche lasciando da parte ogni considerazione vetusta sulle
differenze fra linguaggio cinematografico e linguaggio televisivo.
Certo è che Noi credevamo, così come l'abbiamo visto, è duro da reggere
fino in fondo.
Ciao, buon anno.

--
http://www.corradofarina.tk
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