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Sulla Lega Nord [messaggio #58144] lun, 07 febbraio 2011 16:42 Messaggio successivo
verde  è attualmente disconnesso verde
Messaggi: 7356
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Senior Member
una discussione in corso su 24ore

http://goo.gl/EEJSv
Re: Sulla Lega Nord [messaggio #58187 è una risposta a message #58144] lun, 07 febbraio 2011 20:19 Messaggio precedente
pirex  è attualmente disconnesso pirex
Messaggi: 73
Registrato: novembre 2009
Member
verde ha spiegato il 07/02/2011 :
> una discussione in corso su 24ore
>
> http://goo.gl/EEJSv

Federalismo municipale: più tasse per tutti

Ecco che cosa accadrà quando sarà legge, tra buchi nei
bilanci e sconti ai più ricchi

Adesso potrebbe essere questione di un mese.
Se tutto andasse nel modo più favorevole al governo, cioè se
non ci fossero ulteriori intoppi, il decreto legislativo sul
federalismo municipale potrebbe anche essere approvato in via
definitiva dall’esecutivo in poco più di trenta giorni.
È questo il tempo previsto dalla legge delega 42 del 2009
per un dibattito parlamentare necessario nel caso in cui il
governo voglia comunque approvare un decreto su cui gli
organi parlamentari abbiano dato un parere negativo.
Che è quello che è successo due giorni fa nella Commissione
bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale (composta
da 15 deputati e 15 senatori).

Anche nell’ipotesi che questo pezzo di federalismo, che
riguarda le imposte gestite dai Comuni, diventi operativo,
non ci sarà alcuna rivoluzione autonomista, non sarà la
svolta promessa dalla Lega Nord ai suoi elettori, o lo
strumento per raddrizzare “l’albero storto della finanza
pubblica” annunciato dal ministro Giulio Tremonti.

Semplicemente un altro po’ del carico fiscale si sposterà
dai titolari di rendite (immobiliari) al lavoro dipendente,
con grandi incertezze per i conti dello Stato e dei Comuni
stessi.

Abbiamo chiesto al professor Alberto Zanardi, ordinario di
Scienza delle finanze all’Università di Bologna, di spiegare
cosa cambierà in concreto per i contribuenti e per i Comuni
con le principali novità del federalismo municipale. Qui
sotto le sue risposte.

Cedolare secca: risparmi per privilegiati

Riguarda la tassazione del reddito derivante da un immobile
affittato.
Per il contribuente il passaggio dall’Irpef alla cedolare
secca con aliquota del 19 o 21 è opzionale, si può scegliere
la soluzione.
Lo sconto potenziale sulle imposte dovute è più rilevante per
i contribuenti con un più alto reddito complessivo ed è
indifferente per i redditi più bassi, che continueranno a
scegliere l’Irpef.
I comuni oggi ricevono circa 11 miliardi di trasferimenti.
Ora al posto dei trasferimenti ci sono tributi devoluti e
compartecipazioni.
Tra questi la cedolare.
Ma nella valutazione della ragioneria questa garantisce
parità di gettito soltanto se emerge molto reddito ora
sommerso.
C’è quindi un problema di incertezza.


Addizionali Irpef: colpiti sempre i dipendenti

Per i Comuni si ritorna alla normalità:
si passa dal blocco della possibilità di variazione delle
aliquote Irpef a restituire le leve fiscali ai sindaci per
aumentare, se ne hanno bisogno, il gettito.
Ma se c’è una riduzione delle dotazioni dello Stato ai Comuni
ci sarà una tendenza a usare questa leva, massimo per lo 0,4
per cento (con aumenti massimi dello 0,2 per cento annuo).

Per i cittadini c’è il rischio di un aumento del peso di un
tributo come l’Irpef che di fatto colpisce quasi solo
dipendenti e pensionati.
Sarebbe stato meglio riattivare l’Ici, per ripartire il peso
tra lavoratori e percettori di rendite.


Scopo e turismo: 5 euro a notte e più infrastrutture

L’imposta di soggiorno e quella di scopo sono un’altra leva
data ai Comuni, ma ancora non sono specificati i dettagli sul
loro funzionamento.
L’imposta di soggiorno attribuita ai Comuni capoluogo e a
quelli turistici viene caricata sul prezzo di ogni notte di
soggiorno, fino a un massimo di cinque euro.
Il gettito che deriva dall’imposta deve essere utilizzato
per finanziare spese collegate ai Beni culturali e questo è
utile, perché i turisti producono reddito ma comportano
costi.
La tassa di scopo esisteva già, ma viene ampliata.
Si tassano i cittadini spiegando che l’imposta serve per
costruire un ponte, un’infrastruttura.
Si allarga la tipologia di opere pubbliche finanziabili ma
mancano ancora i dettagli.


Imposta municipale: più tasse per i commercianti

L’Imu (Imposta municipale unica) scatta dal 2014.
Per i Comuni c’è l’incertezza che la nuova imposta
garantisca lo stesso gettito delle imposte che accorpa.
Cioè, all’85 per cento, l’Ici sulle seconde case e gli
immobili commerciali.
Cambia l’aliquota, stabilita allo 0,76 per cento, al di sopra
del livello attuale che in media è lo 0,5 per cento.

La ragione per cui aumenta è che su una parte dei redditi
immobiliari gravano delle imposte dirette come l’Irpef.
Si trasforma un’imposta sui redditi in una patrimoniale.
Questa aliquota, secondo la relazione tecnica, dovrebbe
generare parità di gettito.
Per i Comuni comporta un limite all’intervento sulle
aliquote, quindi minore autonomia.
Per le imprese non si realizza la cancellazione dell’Irpef:
continuano a pagarlo per gli immobili che usano per il loro
lavoro.
C’è quindi uno spostamento del carico fiscale a sfavore dei
lavoratori autonomi, delle imprese e delle società di
capitale che percepiscono redditi fondiari.


Fondo perequazione: chi ha avuto, ha avuto

È il vero elemento mancante del sistema.
Dovrebbe sopperire alla diversa distribuzione delle imposte
tra i diversi comuni, in modo da garantire ai Comuni di
finanziare i fabbisogni standard delle loro funzioni.
Cioè per i servizi fondamentali come gli asili nido, i
trasporti pubblici locali, l’assistenza agli anziani.

Ci saranno Comuni molto dotati perché hanno molte seconde
case immobili commerciali, altri che non hanno questa
fortuna.
I Comuni dove ci sono tante prime case, sulle quali non si
paga alcuna imposta, avranno relativamente poche entrate.

Ci si aspettava un decreto legislativo che specificasse le
fonti di finanziamento e le modalità di riparto di questo
fondo a cominciare dalle direttive della legge delega.
Invece non è specificato come si finanzia e come usa le
risorse.
Il problema è stato semplicemente rimandato,
pericolosamente, visto che siamo vicini alla scadenza della
delega (a maggio).

Quindi non si sa quali saranno le risorse complessive a
disposizione dei Comuni.

da Il Fatto quotidiano del 5 febbraio 2011

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/05/piu-tasse-per-tut ti/90321/

--
"Cavalier Pompetta, cafone, fatti processare!"
http://www.youtube.com/watch?v=sxvS7tg6Vz8
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http://violapost.files.wordpress.com/2011/01/intercettazioni 1.pdf
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