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Milanesi, andate ad ascoltare Nieder, Daugherty, Antonioni, Dusapin e soprattutto Hosokawa! [messaggio #115497]

lun, 12 settembre 2011 11:11

Karl Rossmann
Messaggi: 229
Registrato: novembre 2010

Senior Member

Buongiorno a tutti.
Come da soggetto, ancora per questa occasione a Torino testiamo quanto
potrete ascoltare stasera. Spero che questa sera a Milano ci sia un
pubblico piu' ampio di quello di ieri all'Auditorium RAI torinese, ne
vale la pena.
Dopo Nieder, tutto da godere con la strana storia dei due personaggi
triestini (uno di ascendenze greche, il secondo austriaco.itlaiano) su
cui ha imbastito la sua opera che ha momenti eccellenti e un
interprete sopraffino sia come cantante sia come attore, il rude
cowboy ha offerto un pezzo un po' troppo facile - ma non glie lo direi
direttamente, vista da vicino la stazza, nemmeno sotto tortura e poi
e' molto simpatico - tra le cui cascate di note ammiccavano Gershwin e
altri musicisti newyorchesi (comunque musica finalmente da gustare per
la sua cifra di smagliante lavoro sul suono); Antonioni, benche’
dichiarasse molto lucidamente il motivo per cui si inseriva come
speaker nella musica, ha secondo me mancato un po’ il bersaglio con
interferenze didascaliche che forse si potevano risolvere
diversamente. A questo punto sono venuti i brani per me piu’
interessanti: Dusapin, con il suo affascinante “Morning in Long
Island”, preludio a una serie di lavori promessi che se verrannno
mantenuti saranno da sentire con attenzione; e poi quello che
attendevo di piu’, un vero e proprio concerto di Toshio Hosokawa,
penalizzato dall’ora avanzata perche’ l’esecuzione del suo brano e’
stata spostata alla fine, ma che valeva tutta la serata (a proposito:
perche’ questa idea di marmellata di tanti autori diversi e non un
concerto zen con un solo brano da ascoltare nota per nota in cui e’
stato messo il cuore - citazione dal titolo del libro “Ichion ni
kokoro o komete” che scoprirete di chi e’ leggendo il programma di
sala? Naturalmente so la risposta ovvia, ma pongo lo stesso la
domanda).
La bravura di Tadashi Taijma, ieratico esecutore allo shakuhachi
lascia senza fiato (e ce n’e’ ben motivo, vedendo anche al fisicita’
dei suoni che emette); l’opera e’ affascinante e del resto mi
aspettavo qualcosa di simile dopo aver ascoltato “Circulating Ocean” e
“Matsukaze”.
Infine merito all’orchestra e al direttore, il cui lavoro e’ stato
egregio.
Una nota finale: guardate lo strumento che alla fine della
composizione di Nieder usano i tre percussionisti, che diventano tre
inesorabili becchini.
Saluti e buon ascolto a chi ci andra’ nonostante i miei commenti.
K. R.

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