John Zorn - A [messaggio #151299] |
ven, 23 dicembre 2011 19:02 |
Altura Do Sol Messaggi: 97 Registrato: novembre 2010 |
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John Zorn annuncia un disco natalizio e tutti sono convinti che sarà una
strage: gas nervino nella mangiatoia, il bue e l’asinello brutalizzati,
Santa Claus e Rudolph, la sua renna preferita, ritratti in atteggiamenti
equivoci. Invece no, il Grande Iconoclasta rispetta l’immaginetta
classica e perfino la venera, il Satiro figlio di Pan abbassa le corna e
scrive delicato, accomodante, scaldandosi al fuoco della tradizione come
gli era capitato un paio d’anni fa con un album in cui era solo
compositore e non interprete, Alhambra Love Songs, dedicato al mito di
San Francisco.
Visto in questa prospettiva, A Dreamers’ Christmas è un brillante
esercizio di stile da parte di un musicista che ha scartato da tempo
l’idea di essere uno e nessuno e ha scelto il centomila, facciamo pure
un milione. Ascoltare per credere. Nascosto dietro le quinte,
suggeritore e regista di Marc Ribot, Kenny Wollesen, Joey Baron, Jamie
Saft, Trevor Dunn e Cyro Baptista, Zorn si diverte a estrarre dal
cassetto melodie che più classiche non potrebbero senza alcuna
intenzione di pervertirle e neanche, omeopaticamente, di esaltarne il
miele e i vezzi per affogarle nel ridicolo. E’ rispettoso invece, leva
con cura le palline di naftalina da vecchissime palandrane come Winter
Wonderland, Have Yourself A Merry Christmas, Let It Snow! Leit It Snow!
Let It Snow! e come un buon sarto prova a rammendare sdruciti classici
dalla foggia demodé:The Christmas Song era già datata quando Mel Torme
la lanciò, nel lontano 1946, e Santa Claus Is Coming To Town si è
logorata nel lungo viaggio da Perry Como a Bruce Springsteen.
Niente paura, il satiro usa bene ago e filo anche con gli zoccoli; e già
che c’è si impegna a scrivere un paio di originali, Magical Sleigh Ride
e Santa’s Workshop, con curiosi accenti tra Zappa e la musica
hawaiiana. Non manca il gran finale, la Christmas Song che dicevamo, in
cui Mike Patton, uno dei complici preferiti, gorgheggia con vocione
festaiolo a confermare che sì, è un disco di Natale proprio come si deve.
di Riccardo Bertoncelli
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