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Re: galeotta fu la cadenza [messaggio #135069 è una risposta a message #135034] |
mar, 01 novembre 2011 12:08 |
L'Esattore Messaggi: 608 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Sembra che Shapiro used clothes abbia detto :
> Fammi capire, la cadenza originale è talmente fragile e banale che ha avuto
> bisogno di riguardarla per qualche ora?
sì, a quanto riporta il NYT lei non l'aveva studiata, sicura di dover
suonare solo quella da Busoni. Dietro l'insistenza di Abbado, ha
studiato la cadenza di Mozart e si è ripresentata.
> Una che ha in repertorio Rachmaninov e Bartok? E per giustificarsi ricorre
> addirittura a Horowitz? Mah.
Diciamo che se lei vuole suonare Busoni, io non ci vedo niente di male
e credo che la scelta debba essere sua. La cadenza di Mozart, secondo
me, non ha niente che non vada, semplicemente non assicura al solista
quello spazio che tradizionalmente la cadenza ha garantito. È meno
"cadenza" di altre.
> Certo, in Brahms Radu Lupu ce lo vedo di più.
MOLTO di più :)
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Re: galeotta fu la cadenza [messaggio #135193 è una risposta a message #135069] |
mar, 01 novembre 2011 18:05 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4eafd323$0$1391$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
> sì, a quanto riporta il NYT lei non l'aveva studiata, sicura di dover
> suonare solo quella da Busoni. Dietro l'insistenza di Abbado, ha studiato
> la cadenza di Mozart e si è ripresentata.
Sì, ho capito. Sarò io che non conosco le consuetudini. Ma mi pare ovvio che
se studio un concerto di Mozart con cadenza dell'autore, quanto meno provo a
suonare anche la cadenza. Poi posso essere innamorato di quella di Busoni e
preferirla. Ma il discorso "me la vado a studiare e poi torno", che vuoi, a
me suona strano. Quasi nessun concerto di Mozart è difficile meccanicamente,
almeno per gente che faccia il pianista di professione e suoni Chopin,
Liszt, Rachmaninov abitualmente, davanti a un pubblico pagante. Quel
concerto lì l'ho letto anch'io, dal basso del mio scarsissimo V anno di
allora, per dire. La cadenza originale non è tanto più difficile, se la si
trova banale c'è il rischio che si trovi un po' banale anche il concerto.
Evidentemente lo si valuta più come tecnica che come musica, senza
storicizzare la componente tecnica. Vedi sotto.
La faccenda mi pare un po' un pretesto, ecco.
> Diciamo che se lei vuole suonare Busoni, io non ci vedo niente di male
No.
Però anche il direttore, soprattutto se è un grande interprete mozartiano,
può e deve dire la sua. Per dire, non credo esca dal suo ambito se, faccio
un esempio, dirige le Nozze o il Don Giovanni e davanti a un cantante che
infioretta la parte dice la sua, gli permette di farlo o meno.
> e credo che la scelta debba essere sua. La cadenza di Mozart, secondo me,
> non ha niente che non vada, semplicemente non assicura al solista quello
> spazio che tradizionalmente la cadenza ha garantito. È meno "cadenza" di
> altre.
Il che potrebbe essere uno stimolo per un interprete curioso. E' evidente
che le opere concertanti di Mozart (le Sonate sono un altro discorso,
essendo rivolte a un pubblico di dilettanti, nella maggior parte dei casi)
hanno perso, con l'evoluzione dello strumento e della tecnica, il
significato virtuosistico che dovettero avere. Si può cercare di recuperarlo
in senso letterale, ma allora temo sia necessario recuperare anche lo
strumento originale. Altrimenti si può riflettere sull'insieme musicale
dell'opera, e vedere che ruolo vi svolgono gli elementi meccanici e\o
spettacolari. Insomma recuperare queste componenti in senso non letterale,
magari puntando sulle possibilità timbriche del pianoforte moderno (quello
che fa la gran parte degli interpreti...fra cui proprio Horowitz, che la
bella Hélène apprezza tanto).
dR
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Re: galeotta fu la cadenza [messaggio #135194 è una risposta a message #135193] |
mar, 01 novembre 2011 18:50 |
sal paradise Messaggi: 97 Registrato: dicembre 2010 |
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Il 01/11/2011 18:05, Shapiro used clothes ha scritto:
>
> "L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
> news:4eafd323$0$1391$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
>> sì, a quanto riporta il NYT lei non l'aveva studiata, sicura di dover
>> suonare solo quella da Busoni. Dietro l'insistenza di Abbado, ha
>> studiato la cadenza di Mozart e si è ripresentata.
>
> Sì, ho capito. Sarò io che non conosco le consuetudini. Ma mi pare ovvio
> che se studio un concerto di Mozart con cadenza dell'autore, quanto meno
> provo a suonare anche la cadenza. Poi posso essere innamorato di quella
> di Busoni e preferirla. Ma il discorso "me la vado a studiare e poi
> torno", che vuoi, a me suona strano. Quasi nessun concerto di Mozart è
> difficile meccanicamente, almeno per gente che faccia il pianista di
> professione e suoni Chopin, Liszt, Rachmaninov abitualmente, davanti a
> un pubblico pagante. Quel concerto lì l'ho letto anch'io, dal basso del
> mio scarsissimo V anno di allora, per dire. La cadenza originale non è
> tanto più difficile, se la si trova banale c'è il rischio che si trovi
> un po' banale anche il concerto. Evidentemente lo si valuta più come
> tecnica che come musica, senza storicizzare la componente tecnica. Vedi
> sotto.
>
> La faccenda mi pare un po' un pretesto, ecco.
Anche a me pare un pretesto.
Riguardo le due ore di studio invece mi pare che una cadenza da
incidere, anche se facile tecnicamente, anche se “semplice” musicalmente
e considerando la concentrazione che avrà richiesto la registrazione del
concerto e dell'altra cadenza, beh, tutto sommato qualche ora da
dedicargli la meriti anch'essa, poverina.
g.
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Re: galeotta fu la cadenza [messaggio #136852 è una risposta a message #136669] |
dom, 06 novembre 2011 20:01 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Der Bildungsphilister" <bass_desires2003@yahoo.it> ha scritto nel messaggio
news:%pvtq.94320$GZ3.39969@tornado.fastwebnet.it...
> Tu appartieni al passato :-D
Ecco. :-)
Comunque, la formula "è bella e balla con i lupi" mi ha fatto cadere dalla
sedia.
E' appena uscita con un album con due concerti di Mozart, fra cui il K488 di
cui si parlava. Ho sentito solo dei samplers, ma tutto questo rifarsi ad
Horowitz-Giulini, cadenza a parte, non lo vedo. Per esempio l'esordio del
secondo movimento è lentissimo, direi quasi sfilacciato. Forse addirittura
più lento della mitica incisione della Judina, che peraltro riesce a
mantenere, a modo suo, la tensione.
Cosa che Horowitz, assolutamente, non fa.
Non ho potuto fare a meno di pensare al primo movimento di K310, disco di un
anno fa, credo. Il pezzo è ascoltabile anche in rete.
http://www.youtube.com/watch?v=lYdjQyOUw94&feature=resul ts_video&playnext=1&list=PL8B17F8EE72B1FBB7
La partenza lenta con accelerazione immediatamente successiva, che sa tanto
di motore che non parte (a me non piace) non è neppure un'idea tutta sua.
Per dire la cosa più evidente (e sfacciata, imho). L'idea (solo l'idea) è
presente anche in Arrau e Walter Klien, che la realizzano ben altrimenti. Il
resto mi pare abbastanza scolastico, senza particolare fantasia. ,
Ah, nel disco appena uscito (in realtà è un doppio, con tanto di interviste
e materiali vari) è presente anche l'aria con pianoforte obbligato K505,
Ch'io non mi scordi di te, scritto da Mozart per la Storace e per sé. Scelta
non frequentissima (ricordo una bella versione con la Schwartzkopf e
Brendel).
dR
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Re: galeotta fu la cadenza [messaggio #137120 è una risposta a message #137047] |
lun, 07 novembre 2011 17:11 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 7 Nov, 10:35, The Squash Delivery Boy <deliverysqu...@gmail.com>
wrote:
> Il 11/6/11 1:09 PM, Alessandro152 ha scritto:
>
>
> > la
> > celebrità di Hélène Grimaud rimane il più fitto dei misteri della
> > musica: d’accordo, è bella e balla coi lupi
>
> Sì, ma che palle anche i giornalisti (i critici, com'è stranoto, non
> esistono più) che devono sempre, a tutti costi, fare i sarcastici
> arguti, soprattutto qando l'artista è una donna.
Sinceramente a me pare che la Grimaud non sia né bella né in grado di
ballare con i lupi: è un'artista mediocre e niente più. E se non fosse
per 'ste menatine giornalistiche su lupi e fica non la conoscerebbe
praticamente nessuno.
lz
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