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Re: Un caff [messaggio #32220 è una risposta a message #32216] |
lun, 20 giugno 2011 17:51 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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Alessandro ha spiegato il 20/06/2011 :
> Un litro di caffè per stare svegli a 4 minuti di spot. Diobòno se è prolisso!
> Mi ha ricordato il saporito sonno su Mulholland Drive dal quale io poi ho
> detto 'basta con sto venditore di una idea dilatata all'infinito'.
sono d'accordo solo se sostituiamo "Mullholland drive" a "Inland
empire". Ho amato Lynch alla follia, appunto fino a "Mullholland" e,
appena prima, "Una storia vera", i due titoli che imho segnano
l'apoteosi del regista; poi è arrivato "Inland empire" e Lynch mi è
scivolato via, mi è passato di mente, non lo bramo più. Certo lui ci
gode un sacco a sorprendere e deludere tutti, e il fatto che "Inland"
abbia infastidito persino tanti lynchani doc deve renderlo
orgogliosissimo. Lui è fatto così.
Quello che più mi colpisce è la devozione a prescindere di schiere di
fan (e di tutta la critica): ogni puttanata lynchana è oggi osannata,
il rischio di passare per scemi è troppo grosso, la gente si spacca le
palle, però grida al capolavoro, anche per questa minchiata della
testolina di Barbie. Fantastico. Quanta acqua è passata dai tempi
difficili, quando gli spettatori e i critici abbandonavano indignati le
sale dove si proiettavano Velluto blu, Cuore selvaggio o Fuoco cammina
con me!
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Re: Un caff [messaggio #32240 è una risposta a message #32220] |
mar, 21 giugno 2011 12:01 |
mordred75NOFUCKINGSPA Messaggi: 220 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Roberto ha scritto:
> Quello che più mi colpisce è la devozione a prescindere di schiere di
> fan (e di tutta la critica): ogni puttanata lynchana è oggi osannata,
> il rischio di passare per scemi è troppo grosso, la gente si spacca le
> palle, però grida al capolavoro
Lynch non sempre racconta, spesso usa immagini e parlato solo per creare
uno stato d'animo nello spettatore, e (non sempre ma a volte) usa la
pellicola come una sorta di installazione visiva, come un bizzarro quadro
in movimento.
Mulholland Drive racconta tantissimo e trovando la chiave giusta è anche
perfettamente comprensibile (e per me è uno dei film più belli della prima
decade del 2000).
In Inland Empire il racconto è invece pieno di questo "secondo Lynch", e
indubbiamente non è facile, ma è molto affascinante.
Di sicuro non sempre il Lynch esclusivamente perturbante è anche
interessante, sono il primo a dire che a volte sia pallosissimo e che ogni
tanto sembra quasi prendere in giro i suoi fan (ricordo alla mostra delle
sue splendide opere pittoriche persino un'esposizione di suoi "cazzeggi
telefonici"). Però è fatto così e a me va bene.
Detto questo, il corto con la Barbie mi sembra una cazzata.
Fab
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