Ma insomma "Il resto [messaggio #104154] |
mar, 30 agosto 2011 19:55 |
L'Esattore Messaggi: 608 Registrato: novembre 2010 |
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tenendo conto che è uscito in edizione tascabile, e che fino a domani
alle 19 Amazon.it vende tutto al 40% di sconto, e quindi lo pago 9.50
euro... merita l'acquisto, oppure no?
già che ci sono, segnalo che il suddetto sconto permette l'acquisto
vantaggioso di altri libri di cui si è parlato qui sopra.
Esempio: la raccolta di saggi su Mahler "Il mio tempo verrà " passa dai
45 euro originali a 27.
La biografia di Bazzana su Gould "Mirabilmente singolare", per quanto
ne sapevo abbastanza introvabile, da 17.50 a 10.50.
Saluti e ringraziamenti.
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Re: Ma insomma "Il resto [messaggio #104161 è una risposta a message #104159] |
mar, 30 agosto 2011 20:54 |
L'Esattore Messaggi: 608 Registrato: novembre 2010 |
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Scriveva Kowalski martedì, 30/08/2011:
> compra e leggi... ma l'originale in inglese, non la scadente traduzione
> italiana.
preferirei di no. Per vari motivi, il primo dei quali è che credo possa
interessare anche a mio padre, che non conosce l'inglese. Inoltre sto
leggendo già altri testi in inglese (mi sono imbarcato nella
goduriosissima impresa "Complete Peanuts" in 25 volumi) e, pur leggendo
bene l'inglese, preferisco comunque, quando possibile, leggere in
italiano, soprattutto se si tratta di una lettura lunga.
E' davvero così disdicevole, questa traduzione?
Insomma, se è solo per il New England composer tradotto come giovane
compositore inglese (Ives), non mi crea particolari problemi :)
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Re: Ma insomma "Il resto [messaggio #104211 è una risposta a message #104159] |
mar, 30 agosto 2011 23:31 |
Federico Gnech Messaggi: 208 Registrato: maggio 2011 |
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Il 30/08/2011 20:32, Kowalski ha scritto:
> Il 30/08/2011 19.55, L'Esattore ha scritto:
>> tenendo conto che è uscito in edizione tascabile, e che fino a domani
>> alle 19 Amazon.it vende tutto al 40% di sconto, e quindi lo pago 9.50
>> euro... merita l'acquisto, oppure no?
>
> compra e leggi... ma l'originale in inglese, non la scadente traduzione
> italiana.
>
> ciao
>
> WK
Concordo. Lo stile di Ross non regge le traduzioni pedestri. Ad ogni
modo, Il resto è rumore è una buona introduzione alla musica del
novecento. Un po' feuilletonistica e, come dire, camp, a tratti :-)
F.
--
http://flaneurotic.wordpress.com/
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Re: Ma insomma "Il resto [messaggio #104252 è una risposta a message #104161] |
mer, 31 agosto 2011 00:44 |
Kowalski Messaggi: 141 Registrato: marzo 2011 |
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Il 30/08/2011 20.54, L'Esattore ha scritto:
> preferirei di no. Per vari motivi, il primo dei quali è che credo possa
> interessare anche a mio padre, che non conosce l'inglese. Inoltre sto
> leggendo già altri testi in inglese (mi sono imbarcato nella
> goduriosissima impresa "Complete Peanuts" in 25 volumi) e, pur leggendo
> bene l'inglese, preferisco comunque, quando possibile, leggere in
> italiano, soprattutto se si tratta di una lettura lunga.
wow! Aggiungi subito anche un volumetto a caso di Calvin e Hobbes del
buon vecchio Watterson, geniale dalla prima all'ultima striscia, tra
l'altro anche ottimo per farsi un'idea ben definita della mentalità US.
> E' davvero così disdicevole, questa traduzione?
Non saprei, non l'ho mai letta ma ne ho sentito parlare malissimo,
aggiungi pure che l'originale l'ho preso anch'io da amazon a
relativamente poco, mentre invece la traduzione l'ho vista da Ricordi a
Milano sui 50 euri...
E' un ottimo libro, peccato che a qualcheduno non sia andato giù il
fatto che abbia dedicato un intero capitolo a Shostakovic, un'altro a
Sibelius ed un altro ancora a Britten, che forse lo stesso qualcheduno
ritiene essere compositori minori, di scarsa importanza... :-)
ciao
WK
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Re: Ma insomma "Il resto [messaggio #104301 è una risposta a message #104252] |
mer, 31 agosto 2011 10:08 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 31 Ago, 00:44, Kowalski <k...@walski.net> wrote:
>
> > E' davvero così disdicevole, questa traduzione?
>
> Non saprei, non l'ho mai letta ma ne ho sentito parlare malissimo,
> aggiungi pure che l'originale l'ho preso anch'io da amazon a
> relativamente poco, mentre invece la traduzione l'ho vista da Ricordi a
> Milano sui 50 euri...
>
> E' un ottimo libro, peccato che a qualcheduno non sia andato giù il
> fatto che abbia dedicato un intero capitolo a Shostakovic, un'altro a
> Sibelius ed un altro ancora a Britten, che forse lo stesso qualcheduno
> ritiene essere compositori minori, di scarsa importanza... :-)
>
8 righe, 5 stronzate
lz
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Re: Ma insomma "Il resto [messaggio #104406 è una risposta a message #104154] |
mer, 31 agosto 2011 16:48 |
Placebo987 Messaggi: 143 Registrato: novembre 2010 |
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4e5d23f7$0$44210$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
> tenendo conto che è uscito in edizione tascabile, e che fino a domani alle
> 19 Amazon.it vende tutto al 40% di sconto, e quindi lo pago 9.50 euro...
> merita l'acquisto, oppure no?
Penso di essere stato il primo a sfogarmi su questo NG con l'autore
di questo libro per avermi fatto perdere un sacco di tempo, in un
thread del 25 maggio 2010 che ho intitolato "novecento pagine".
Hai chiesto un parere: quindi ti faccio un copiaincolla del testo
di allora, con l'avvertenza che altri del NG hanno espresso in
seguito pareri diversi dal mio.
Ciao.
Placebo987
Copiaincolla:
Quanto tempo della nostra vita consumiamo quando decidiamo di leggere
un libro di novecento pagine? Tanto. E alla fine non possiamo fare a meno
di chiederci se ne valeva la pena.
Un paio di mesi fa fu segnalato su questo NG un libro di Alex Ross,
insigne critico musicale del New Yorker dal 1996. Titolo: Il Resto E'
Rumore - Ascoltando Il XX Secolo. Pagine 900, appunto.
Le mie conoscenze della musica dello scorso secolo sono alquanto
frammentarie. Mi sono detto che era la volta buona per farmi una
cultura organica su questo importante argomento. Mi aspettavo una
panoramica che legasse in modo critico i miei frammenti, mettendo al
loro posto i compositori e le loro opere secondo la loro importanza.
Questo dovrebbe essere il lavoro di un critico che si accinge ad
"ascoltare il XX secolo".
Macche', se dovessi dar retta a Mr. Ross, i due giganti del 900
sarebbero Sibelius e Britten. Sono gli unici due ai quali e' stato
dedicato per intero un capitolo del libro, 30 pagine per Sibelius e 50
per Britten, queste ultime quasi tutte incentrate sul Peter Grimes.
Conosco troppo poco Britten per poterne parlare. Amo Sibelius
come compositore vissuto nel secolo sbagliato: ha scritto le sue
sinfonie nel Novecento ma appartiene chiaramente all'Ottocento.
Il punto e' che Ross ha preteso troppo: ha voluto inserire i compositori
nella Storia, man mano che questa prendeva forma e di conseguenza
li ha spezzettati al punto da rendere problematico capire quando e
quanto siano stati importanti: un esempio su Stravinsky, che ha avuto
una evoluzione musicale assai complessa. Citato un sacco di volte,
ora qui ora li', alla fine pero' non capisci piu' se e' stato il compositore
piu' importante del secolo o se, tutto sommato, e' stato uno che
inseguiva gli svolazzi musicali altrui.
La sorte del buon Igor e' la stessa di tutti gli altri compositori, con
l'esclusione di Sibelius e Britten, gli unici trattati in modo organico.
Non amo i post lunghi e questo lo e' gia' fin troppo. Tuttavia, da
amante del jazz, ovviamente citato numerose volte da Ross, non
posso fare a meno di farmi una sghignazzata sull'evidente
incompetenza dell'autore in materia: decisamente il jazz non e' pane
per i suoi denti. Pazienza, fosse solo quello il difetto del libro.
Quasi uno scherzo del destino: tanto scadente il libro quanto
interessante il sito web dedicatogli, con i numerosi esempi e link
con i quali ci si puo' fare un'idea personale dei compositori e delle
opere, a riparazione del guazzabuglio combinato dall'autore.
Ciao.
Placebo987
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