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[UFV] Master & Commander - Peter Weir [messaggio #105760] |
dom, 04 settembre 2011 10:36 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Buon film di Weir che arriva a questa pellicola dopo 5 anni da The
Truman Show il cui forte sono la ricostruzione ambientale, le scene
delle battaglie e il decòr.
Weir gira con mano sicura, ma a mio avviso ci sono dei problemi di
scrittura nel film.
Dopo una prima parte molto bella nel quale si imbastisce un dualismo
guerresco tra la nave inglese e l'Acheron francese quasi metafisico che
sfocia nel primo scontro, il film va un po in secca prosciugando questo
dualismo e cercando di farne crescere un altro tra il dottore e il
capitano che però non ha la stessa forza drammaturgica e risulta debole,
quando non del tutto fuori luogo.
La scena nella quale il medico invoca maggiori diritti sulla nave
nell'episodio del mozzo preso a frustate è assolutamente inimmaginabile
adesso, figuriamoci al tempo: discutere la linea di comando su una nave
militare... no, non ci siamo, non è credibile.
Anche il suicidio del sottufficiale è repentino, costruito male e senza
il dovuto crescendo, risultando empaticamente nullo.
Mi si dirà che il materiale di partenza (2/3 romanzi mi pare) era
troppo: penso che non sia un motivo sufficiente per certi leggiadri
svolazzi in sceneggiatura, piuttosto certi episodi si tagliano,
l'episodio del suicidio non aggiunge ne toglie nulla al peso del film e
se tolto di penso non avrebbe cambiato nulla per come la vedo io.
Oppure si sarebbe potuto lasciare, in cambio di una maggiore sintesi
dell'interludio "naturalistico".
Anche le due scene dell'amputazione del braccio al ragazzo e
dell'autoestrazione (!!!) del proiettile del dottore sono a fortissimo
rischio credibilità, questo per come sono girate: possibile che non un
grido esca dal ragazzo? Possibile che nessuno svenga?
Mah.
Non è che faccio il pelo ai film e li guardo con la lente di
ingrandimento, ma lì viene davvero da chiedertelo, quindi qualcosa non
funziona...
Le cose riprendono a girare quando rientra in scena l'antagonista
principale e riprende il duello.
L'escamotage per attaccare l'Acheron mi sembra un po deboluccio, vista
la scaltrezza del comandante francese, ma ci si può passare sopra.
Tutto molto buono il cast e gli attori (il dottore un po meno ma non
penso sia colpa dell'attore quanto proprio di come è stato scritto).
Russel Crow ottimo nella parte di un comandante dedito allo scontro e
battagliero.
Tutto sommato comunque una buona visione.
I meriti stanno tutti nello scontro tra due volontà in uno scenario dove
gli elementi finiscono per diventare protagonisti (la nebbia, la
tempesta, la bonaccia).
Viene trasmesso molto bene il senso epico e lo sforzo disumano per
sopravvivere in mare in una situazione precaria dove la debolezza non è
ammessa e dove la vita e la morte sono separate solo da un alito di
vento.
Ottimamente orchestrate le due battaglie in mare.
molto buono il decor, costumi, l'interno della nave e la vita
marinaresca.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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Re: [UFV] Master & Commander - Peter Weir [messaggio #105765 è una risposta a message #105762] |
dom, 04 settembre 2011 11:44 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Roberto <returning@alice.it> wrote:
> film bellissimo. Grande spettacolo, Russel Crowe ineguagliabile nel
> *suo* ruolo, Weir è uno dei pochi registi umani rimasti (troppo poco
> prolifico, ahimé). Un meraviglioso film "maschile", nel senso più pieno
> e migliore del termine.
Concordo nella sostanza, anche se si rimane con la sgradevole sensazione
che nell'economia del film qualcosa non torni e che nonostante le due
ore e mezza, *manchi* qualcosa.
Mi viene spontaneo chiedermi per esempio che ne avrebbe fatto Herzog di
questo materiale...
Insomma, la spinta propulsiva drammatica del film, il duello sotterraneo
tra i due capitani nel mezzo di una natura ostile IMHO poteva
dispiegarsi pienamente invece di essere interrotto bruscamente piu o
meno a metà pellicola.
Intendiamoci, sto facendogli le pulci, in realtà ci metterei la firma ad
AVERCENE di film cosi'...
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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Re: Master & Commander - Peter Weir [messaggio #105799 è una risposta a message #105760] |
dom, 04 settembre 2011 12:40 |
Kappas Messaggi: 104 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 4 Set, 10:36, sap...@gmail.com (SAP) wrote:
>
> Anche il suicidio del sottufficiale è repentino, costruito male e senza
> il dovuto crescendo, risultando empaticamente nullo.
Sono d'accordo con te su quasi tutto, tranne che su questo passaggio.
Ma non è colpa tua: il mobbing, se uno non l'ha subito, appare poco
comprensibile
Ti riallego la Krece scritta molto tempo fa:
___
Kappas'rece: Master & Commander
3/5
Un buon film, ben costruito, ben fotografato, senz'altro da
vedere, ma non quel capolavoro e quel Kolossal di cui ha abbaiato
una critica senza ritegno, senza onore e, probabilmente,
foraggiata a dovere.
Passato inosservato, ma a torto, l'episodio del “mobbing dal
basso”, che porta al suicidio il giovane sottoufficiale,
episodio che mostra una profonda conoscenza del mobbing da parte del
regista Peter Weir.
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Re: Master & Commander - Peter Weir [messaggio #105967 è una risposta a message #105965] |
dom, 04 settembre 2011 18:55 |
Kappas Messaggi: 104 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 4 Set, 18:18, sap...@gmail.com (SAP) wrote:
>
> Il problema non è che non conosco il mobbing, quanto piuttosto che ciò
> che viene descritto non *sembra* grave
Non ti sembra grave perchè non hai vissuto un'esperienza del genere.
Sei in trappola su una nave, con un mobbing dal basso (dai tuoi
subordinati) che non potrà che proseguire ed aumentare per dei mesi o
anche degli anni, e un atteggiamento del tipo "arrangiati e fatti
valere" dall'alto
Poi, chiaro, è ovvio che il soggetto è fragile e che non avrebbero
dovuto farlo suttoufficiale, ma questo è un altro discorso
Io avrei preferito mille volte infilare un coltello in pancia a
qualcuno piuttosto che buttarmi in mare, ma anche questo è un altro
discorso
Ciò di cui nom ho dubbi è che il regista conosca a fondo il fenomeno
del mobbing e che quella scena lì, un pò "estrapolata" rispetto alla
vicenda generale, ha un significato ben preciso (almeno, per il
regista stesso)
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Re: Master & Commander - Peter Weir [messaggio #105968 è una risposta a message #105967] |
dom, 04 settembre 2011 20:12 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
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Kappas <beteldue1@tiscali.it> wrote:
> Non ti sembra grave perchè non hai vissuto un'esperienza del genere.
Scusa, ma non c'entra nulla col film e con le critiche espresse fin qui.
Infatti cio che posso dire con sicurezza è che non è un film sul
mobbing.
> Sei in trappola su una nave, con un mobbing dal basso (dai tuoi
> subordinati) che non potrà che proseguire ed aumentare per dei mesi o
> anche degli anni, e un atteggiamento del tipo "arrangiati e fatti
> valere" dall'alto
Troppi *pochi* elementi buttati li'.
Il mobbing è una cosa pesante, reiterata nel tempo fatta di decine,
centinaia di episodi di pressioni di ogni tipo.
Il regista ci spiega che dopo due episodi il tizio di suicida.
E' questa la mia critica NON certo il fatto che ci si possa suicidare
per mobbing, ci mancherebbe.
Pare che tu non colga questa sottile ma sostanziale differenza.
Critico il peso di quella scena nell'economia del film e come il regista
la dirige, punto e stop.
> Poi, chiaro, è ovvio che il soggetto è fragile e che non avrebbero
> dovuto farlo suttoufficiale, ma questo è un altro discorso
Non si possono fare le critiche alle intenzioni di cio che accade
all'interno di un film.
Qui vorrei aprire una parentesi e cogliere la palla al balzo che mi da
la discussione: spesos e volentieri leggo critiche che tirano in ballo
non tanto cio' che "si sarebbe fatto al posto del regista", quanto
piuttosto entrare nella logic ainterna del film per superinterpretare
cosa avrebbe fatto questo o quel protagonista in momenti inesistenti del
film stesso.
Indagare cioè le intenzioni al di là degli elementi dati.
> Io avrei preferito mille volte infilare un coltello in pancia a
> qualcuno piuttosto che buttarmi in mare, ma anche questo è un altro
> discorso
Appunto.
> Ciò di cui nom ho dubbi è che il regista conosca a fondo il fenomeno
> del mobbing e che quella scena lì, un pò "estrapolata" rispetto alla
> vicenda generale, ha un significato ben preciso (almeno, per il
> regista stesso)
A meno che tu abbia altri elementi che noi non disponiamo, anche questa
mi pare una superinterpretazione.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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