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OT: che schifo Cannes [messaggio #17020] |
ven, 20 maggio 2011 10:18 |
box Messaggi: 2384 Registrato: dicembre 2010 |
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Le esternazioni naziste del regista, che ipocriti: non hanno il coraggio di
cacciare von Trier
di Stenio Solinas
Cannes L’altro ieri Lars von Trier ha straparlato in maniera surreale, e
quindi alla sua maniera. Ha detto che l’estetica del III Reich lo affascina,
che Hitler non andava certo scusato, ma lo si poteva capire come uomo, che
lui non ce l’ha con gli ebrei, ma non ama Israele, che ha sempre pensato di
avere sangue ebreo nelle vene, ma poi ha cominciato a sentirsi tedesco e a
piacergli questa cosa e sì, insomma, magari è anche nazista.
Ieri il Festival di Cannes ha straparlato in maniera surreale e quindi non
alla sua maniera. Ha detto che il regista di Melancholia, film in concorso,
è «persona non grata», che l’essersi poi scusato non basta, che, certo,
resta in gara, ma, qualora dovesse vincere, non potrà andare alla
premiazione, anche perché non ci sarà nessuno dello staff a consegnarli il
riconoscimento.
Ora, questo è un modo di pensare e di agire ipocrita e illiberale. Che vuol
dire premiare eventualmente l’opera, ma rifiutarsi di premiare il suo
autore? Dove sta scritto che il pensiero, espresso in maniera informale e
incoerente, o organica e razionale, di un romanziere, un regista, un
architetto, un intellettuale, insomma, deve riflettersi e condizionare il
suo lavoro? E ancora: poiché la giuria, con Robert De Niro presidente, non è
il comitato organizzativo, perché quest’ultimo interviene, così ambiguamente
e così pesantemente, in un campo che non è il suo?
Se la direzione del Festival ritiene non scusabili e lesive le dichiarazioni
di von Trier, può e deve espellerlo senza se e senza ma. Violerà un diritto,
quello di parola e di espressione, ma stabilirà un principio di
responsabilità relativo a ciò che si afferma. È naturalmente una strada
pericolosa da un lato, conformista dall’altro, perché si limita a rifarsi a
un pensiero «politicamente corretto» e codificato per cui il totalitarismo
di Lenin, di Stalin, di Mao, di Pol Pot può continuare ad avere i propri
esegeti, mentre il totalitarismo opposto si merita solo la dannazione
eterna.
Von Trier è un regista molto stimato e molto discusso. Soffre di
depressione, ha varie fobie. Non fa mistero dell’una e delle altre. Come giÃ
gli è accaduto per le precedenti edizioni, è giunto a Cannes su un pullmino,
perché odia viaggiare, sembra che ci dorma dentro perché detesta gli
alberghi. Gli si riconosce un certo dono per la provocazione e per il
paradosso, ama stupire. Nella conferenza stampa incriminata, ha parlato come
se fosse in una birreria (visto il tema, non era fuori luogo).
Ricapitolando, e spogliata da ogni indignazione a priori e un tanto al
chilo, il senso delle sue parole è che Albert Speer, l’architetto del Terzo
Reich, nel suo campo era un numero uno, che il Fuhrer era un essere umano e
che la politica di Israele è un problema per il mondo. Avrà anche sbagliato
il tono e il luogo, ma cosa vogliamo fare: mandarlo a Norimberga? Fossimo in
De Niro lo premieremmo, anche se il film è brutto.
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Re: OT: che schifo Cannes [messaggio #17024 è una risposta a message #17020] |
ven, 20 maggio 2011 11:06 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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Box <box@iasdl.com> wrote:
> Le esternazioni naziste del regista, che ipocriti: non hanno il coraggio di
> cacciare von Trier
....
> il tono e il luogo, ma cosa vogliamo fare: mandarlo a Norimberga? Fossimo in
> De Niro lo premieremmo, anche se il film è brutto.
Nei giornali italiani, in questi giorni, c'è una serie di attacchi
gratuiti al festival di Cannes. Un po' di invidia per gli scarsi
risultati dei film di regime nell'unica mostra-mercato ancora capace di
presentare e vendere film? Qualche giorno fa era Faenza, un mediocre
regista di film per la tivù, a sparlare su Il Fatto di un festival
inutile e puramente autocelebrativo. Oggi ci si attacca a von Trier per
dir male del festival.
Curiosamente, mi sono sfuggite le recensioni ad uno dei massimi
capolavori della storia del cinema, presentato per l'appunto a Cannes.
(Lo scorso anno mi sono sfuggite quelle ad un altro straordinario
capolavoro, Biutiful di Inarritu, pure presentato all'orrido Cannes). Se
avete tempo fra un articolo al veleno e l'altro, andatevi a vedere
l'Albero della vita di Malick. I giornalisti italiani devono essere
stati scoraggiati dall'eccessiva lunghezza, o si sono addormentati
durante la proiezione.
Ciao,
Paolo
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Re: OT: che schifo Cannes [messaggio #17027 è una risposta a message #17024] |
ven, 20 maggio 2011 11:21 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k1kbr1.fbpv7qojxzeoN%ptram@despammed.com...
> l'Albero della vita di Malick.
Regista di enorme talento, dotatissimo. Sottovalutato, con somma
ingiustizia. Altro che Trier. Altro che Haneke. Altro che Tarantino, mi
viene da dire, anche se con Tarantino ho (quasi) fatto pace ed è di gran
lunga il preferibile fra gli ultimi tre che ho citato.
Hai proprio nominato un cineasta in cui l'episodio ha, assolutamente sempre,
valore di per sé e nel macrotesto strutturale, da tutti i punti di vista. Un
altro con un controllo simile della forma nel suo complesso, della forma
come fatto totale in giro non c'è, con l'eccezione di Sokurov. Altro che
pressione psicologica sullo spettatore e puttanate simili. Nella Linea rossa
si può permettere di girare la morte di un soldato in modo classicissimo,
senza farti vedere assolutamente nulla. E proprio per quello è
agghiacciante, una scena da manuale in un film che sarebbe tutto da citare.
>I giornalisti italiani devono essere
> stati scoraggiati dall'eccessiva lunghezza, o si sono addormentati
> durante la proiezione.
Capiscono poco in generale, di cinema praticamente nulla.
dR
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Re: OT: che schifo Cannes [messaggio #17136 è una risposta a message #17134] |
sab, 21 maggio 2011 21:55 |
Zaz! Messaggi: 1549 Registrato: novembre 2010 |
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4dd81676$0$38638$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Zaz!" <zaz@zaz.it> ha scritto nel messaggio
> news:ir929r$ovo$2@nnrp-beta.newsland.it...
>
>
>> urca! L'hai letto???
>
> Diciamo che ci ho provato. L'ho sfogliato; a pag.20 non ne potevo già più,
ah ecco, meno male. Io quando ha vinto il premio ho comprato un suo libro
(ammetto di non ricordare nemmeno il titolo, era quello più venduto in quel
momento, credo fosse Gier), e mi sono fermata a pag. 10.
Giuro. Non mi era mai successo. Non ci capivo una mazza, per dirla tutta
> ma c'è da dire che ero ancora a disagio per il ricordo del film, che mi ha
> angustiato parecchio. Ho provato a rivederlo, niente, lo stesso effetto.
> Se a tuo marito è piaciuto il Nastro bianco, c'è da dire che è molto
> diverso da Funny Games o dalla Pianista, per dire.
sì, l'ho visto anch'io e m i era abbastanza piaciuto. Diciamo che non mi ha
lasciato un ricordo indelebile, eh.
Invece a lui era piaciuto molto.
> Mi pare che si sia evoluta anche l'idea di cinema che lo guidava fino a
> qualche anno fa, sicuramente è cambiata da Funny Games.
Funny games non l' ho visto.
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Re: OT: che schifo Cannes [messaggio #17138 è una risposta a message #17136] |
sab, 21 maggio 2011 22:20 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Zaz!" <zaz@zaz.it> ha scritto nel messaggio
news:ir95fm$qol$1@nnrp-beta.newsland.it...
> sì, l'ho visto anch'io e m i era abbastanza piaciuto. Diciamo che non mi
> ha lasciato un ricordo indelebile, eh.
> Invece a lui era piaciuto molto.
Per me rispetto alla produzione precedente c'è un bel salto qualitativo. Non
che mi entusiasmi, ma è diventato un po' meno predicatorio (sì, pare una
presa in giro ma è così; almeno il nastro ha una precisa collocazione
storica e parla di qualcosa di tangibile, non è un lamento sul Male in
astratto, privo di qualsiasi aggancio storico).
> Funny games non l' ho visto.
Meglio così.
Tre giovanotti efferati (Arancia meccanica? ma quello almeno è fantasioso) e
ovviamente borghesucci massacrano una famigliola di vicini, della stessa
estrazione sociale così, gratuitamente, per noia. Bambino compreso.
Sullo sfondo il Larghetto del Quintetto per clarinetto di WAM. E fin qui
potrebbe persino essere un omaggio a Chabrol.
Il tutto servito da inquadrature fisse che si vorrebbero assai significative
e da polemica neppure tanto nascosta con la televisione. Al di là di questo,
tutte le azioni navigano in una specie di anomia sia stilistica che
socioculturale, per cui qualsiasi ipotesi sulle motivazioni è pura
illazione. Insomma, il male al mondo sembra esserci perché esistono i
consumi e la televisione, ma non ne usciamo sicuri neppure di questo. Non
che le immagini aiutino a capire il perché e il per come. Le immagini
registrano, in sostanza. E già a questo punto mi era scappata la pazienza
(vallo a dire a un Tarkovskij, che le immagini sono neutra registrazione).
La pianista l'hai visto, mi dicevi...poi ci sono moltissime cose anche
difficili da trovare. Non è un ragazzo, ha lavorato molto per la televisione
(roba che la Rai, per es., trasmetterebbe immediatamente).
All'epoca mi sono sciroppato anche una raccolta di suoi scritti.
Impegnatissimo.
dR
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Re: OT: che schifo Cannes [messaggio #17139 è una risposta a message #17138] |
sab, 21 maggio 2011 22:51 |
Zaz! Messaggi: 1549 Registrato: novembre 2010 |
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4dd81e61$0$38638$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Zaz!" <zaz@zaz.it> ha scritto nel messaggio
> news:ir95fm$qol$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
>> sì, l'ho visto anch'io e m i era abbastanza piaciuto. Diciamo che non mi
>> ha lasciato un ricordo indelebile, eh.
>> Invece a lui era piaciuto molto.
>
> Per me rispetto alla produzione precedente c'è un bel salto qualitativo.
> Non che mi entusiasmi, ma è diventato un po' meno predicatorio (sì, pare
> una presa in giro ma è così; almeno il nastro ha una precisa collocazione
> storica e parla di qualcosa di tangibile, non è un lamento sul Male in
> astratto, privo di qualsiasi aggancio storico).
no, infatti
>
>> Funny games non l' ho visto.
>
> Meglio così.
> Tre giovanotti efferati (Arancia meccanica? ma quello almeno è fantasioso)
> e ovviamente borghesucci massacrano una famigliola di vicini, della stessa
> estrazione sociale così, gratuitamente, per noia. Bambino compreso.
> Sullo sfondo il Larghetto del Quintetto per clarinetto di WAM. E fin qui
> potrebbe persino essere un omaggio a Chabrol.
> Il tutto servito da inquadrature fisse che si vorrebbero assai
> significative e da polemica neppure tanto nascosta con la televisione. Al
> di là di questo, tutte le azioni navigano in una specie di anomia sia
> stilistica che socioculturale, per cui qualsiasi ipotesi sulle motivazioni
> è pura illazione. Insomma, il male al mondo sembra esserci perché esistono
> i consumi e la televisione, ma non ne usciamo sicuri neppure di questo.
non mi è venuta voglia di vederlo :-)
>Non che le immagini aiutino a capire il perché e il per come. Le immagini
>registrano, in sostanza. E già a questo punto mi era scappata la pazienza
>(vallo a dire a un Tarkovskij, che le immagini sono neutra registrazione).
> La pianista l'hai visto, mi dicevi...poi ci sono moltissime cose anche
> difficili da trovare. Non è un ragazzo, ha lavorato molto per la
> televisione (roba che la Rai, per es., trasmetterebbe immediatamente).
> All'epoca mi sono sciroppato anche una raccolta di suoi scritti.
> Impegnatissimo.
ammazza. Sei eroico.
L'unica cosa che mi era veramente piaciuta del nastro bianco è la storia. I
bambini, di solito sempre dipinti come angeli, sono dei veri e propri
mostri.
(tesi che condivido. Un altro che la condivideva era Freud, ma sembra molto
passata di moda. Ogni tanto riproporla giova, imho).
Credo che sia anche questo tratto da un romanzo, o sbaglio?
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Re: OT: che schifo Cannes [messaggio #17140 è una risposta a message #17139] |
sab, 21 maggio 2011 23:31 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Zaz!" <zaz@zaz.it> ha scritto nel messaggio
news:ir98kl$sn5$1@nnrp-beta.newsland.it...
> ammazza. Sei eroico.
Lol
Non chiedermi di parlare, di quegli scritti.
Anche perché li ho rimossi.
E' attraverso esperienze simili, attraverso il confronto con simili
"progressisti" che si diventa reazionari incalliti come il sottoscritto. :-)
> L'unica cosa che mi era veramente piaciuta del nastro bianco è la storia.
> I bambini, di solito sempre dipinti come angeli, sono dei veri e propri
> mostri.
Sì.
Al di là della lettera del film, si è accorto che esiste tutta una
letteratura, sui bambini.
Che non sono sempre angioletti.
> (tesi che condivido. Un altro che la condivideva era Freud, ma sembra
> molto passata di moda. Ogni tanto riproporla giova, imho).
Il pargolo angelicato è roba da pedofili o quasi, imho.
Chi rispetta e apprezza veramente i bambini li vede per come sono: lo
specchio del mondo degli adulti, non una realtà a parte. Ce ne sono di
simpatici, ce n'è di insopportabili (madre di un mio caro amico: "no go mai
visto un fio che no capisa la lingua dee s-ciafe").
> Credo che sia anche questo tratto da un romanzo, o sbaglio?
Mi pare di sì. Farò ricerche.
dR
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Re: OT: che schifo Cannes [messaggio #17175 è una risposta a message #17163] |
dom, 22 maggio 2011 17:51 |
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"Zaz!" <zaz@zaz.it> ha scritto nel messaggio
news:iravdj$s9c$1@nnrp-beta.newsland.it...
> Qui c'è però un interessante collegamento al nazismo (poiché si tratta
> della
> generazione che poi creò il nazismo)
Certo.
Beh, per me è partito da quello. Erano anni che voleva cimentarsi con la
genesi del nazismo (e probabilmente gareggiare con il Seme del serpente di
Bergman), e ci ha pensato su per bene.
Adesso che ci penso nei suoi film ci sono quasi sempre di mezzo dei bambini,
o comunque l'idea di famiglia (la pianista che non riesce a non essere
figlia, in modo castrante) e di educazione.
dR
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