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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173219 è una risposta a message #173178] |
lun, 27 febbraio 2012 11:10 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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On 27 Feb, 00:23, "susanna" <s...@eliminami.libero.anchequesto.it>
wrote:
>
> Il dramma, semplicemente, non c'e'. Per avere dramma, bisogna avere almeno
> un 'pezzo di racconto' di dramma. L'unico pezzettino, ma veramente misero,
> e' quello raccontato dal flashback, del tutto insufficiente perche'
> tremendamente banale e limitato.
Eccola! La decodifica aberrante (e senza lol).
Il dramma è interiore. E' pazzesco, susy, ma leggi tutto, e dico
tutto, in modo da ottenere un disvalore ove c'è un valore, nella
fattispecie (tuo cit. qua sopra) un'assenza di contenuto che viene
esplicitato proprio nell'assenza del "mostrato" (e senza parlare del
mostro assassino).
E' un film sul disagio psichico: se ci fosse più "flashback" per lo
spettatore non avremmo il trauma della paziente.
Mi avete convinto. Farò un'analisi dettagliata del film (dopotutto
sulla mia considerazione finale siete entrambi d'accordo; v'è piaciuta
insomma....)
lq
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173244 è una risposta a message #173219] |
lun, 27 febbraio 2012 14:50 |
susanna Messaggi: 309 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"luziferszorn" ha scritto nel messaggio
:Eccola! La decodifica aberrante (e senza lol).
:
:Il dramma è interiore.
Citami una sequenza, una sola, nella quale il regista racconta *quel* dramma
interiore della protagonista. Prima dello spiegone, voglio dire.
Carpenter aveva almeno 80 minuti su 85, per farlo.
Ebbene, la protagonista, in quegli 80 minuti, fa il detective, la
salvatrice, l'eroina e non rivela *nessun* dramma interiore, ne' in parole
(dialoghi), ne' in fatti (sceneggiatura in senso piu' ampio).
La biondina e' sempre ben conscia di non avere problemi mentali e si
comporta da agonista tipico: cerca spiegazioni (da un universo del racconto
inspiegabile) e agisce da leader (per fuggirne).
Di piu': e' l'unico personaggio che possiede la verita' del testo, cioe' che
sa quello che sanno gli spettatori.
L'unico elemento di ambiguita' (che diventa l'elemento drammaturgico) e' il
flashback. Ma e' insufficiente.
:E' pazzesco, susy, ma leggi tutto, e dico
:tutto, in modo da ottenere un disvalore ove c'è un valore, nella
:fattispecie (tuo cit. qua sopra) un'assenza di contenuto che viene
:esplicitato proprio nell'assenza del "mostrato" (e senza parlare del
:mostro assassino).
Ritengo che l'assenza di contenuto di cui parli sia, semplicemente, assenza.
Tutto cio' che serve, per il racconto orrorifico classico, c'e': un assedio,
un eroe agonista, un mostro antagonista, tutto ben mostrato, comprese le
fattezze estetiche di Fu Manchu.
Gli elementi sono stereotipati: l'eroe e' bello, biondo, volitivo, leader.
Gli altri sono ambigui, indecifrabili, deboli. Il mostro e' brutto, scuro e
violento.
Cosa manca, qual e' l'assenza? Manca stile, e' assente la mano dell'autore,
il film e' canonico.
E siccome sei un buon interlocutore, raddoppio: Carpenter *E'* un regista
reazionario.
Lo e' nel tema di fondo di ogni sua pellicola, lo e' nel modo di
rappresentare quel tema.
C. immagina una società perennemente assediata (a volte un singolo, a volte
un gruppo, a volte una piccola comunita') da una oscura macchinazione (a
volte extrasociale, a volte apparentemente sociale). In ogni caso, bada, una
macchinazione fuori dalla storia, misteriosa quanto le sue finalita'.
Se in Distretto 13 si poteva salutare un autore d'esordio che sollevava, tra
i primi, un chiaro conflitto storico-sociale emergente (la crisi delle
umanità metropolitane), nel seguito C. diventa degno erede del cinema
reazionario storico Usa, Ford e Hawks su tutti. Con la differenza che questi
avevano un (pur ristretto) sguardo verso il futuro (la frontiera, cioe' la
conquista), Carpenter capisce che questo non c'e' piu'. E allora, alla fine
delle sue pellicole, urla.
E' l'urlo anarchico dell'impotente (Iena che srotola il nastro, la biondina
che riappare dal mobiletto).
Il suo essere reazionario consiste in questo: mitizzare l'impotenza, lasciar
vincere il destino, confermare quindi il presente. Ovvio: ho mitizzato
l'alienazione (col mistero), ne mitizzo anche la sua risposta.
La critica sociale rimane solo una intenzione, dato che non si parla mai
della forma dell'alienazione che si vuole biasimare. Le sue conclusioni sono
pertanto puramente individualistiche, rabbiose ma sterili, impotenti e
votate all'impotenza.
Scorsese e' un autore piu' complesso, non si affida ad uno schema come
Carpenter. La fenomenologia del suo cinema (reazionario) e' piu' articolata.
susanna
:
:E' un film sul disagio psichico: se ci fosse più "flashback" per lo
:spettatore non avremmo il trauma della paziente.
:
:Mi avete convinto. Farò un'analisi dettagliata del film (dopotutto
:sulla mia considerazione finale siete entrambi d'accordo; v'è piaciuta
:insomma....)
:
:lq
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susanna
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173273 è una risposta a message #173244] |
lun, 27 febbraio 2012 17:57 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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susanna <sus4@eliminami.libero.anchequesto.it> wrote:
> Citami una sequenza, una sola, nella quale il regista racconta *quel* dramma
> interiore della protagonista. Prima dello spiegone, voglio dire.
> Carpenter aveva almeno 80 minuti su 85, per farlo.
Che poi (detto fra noi), già la frase "dramma interiore della
protagonista" e Carpenter associati insieme...
Cioè, non stiamo parlando di Bergman, penso siamo tutti d'accordo.
Anche il contesto della filmografia dell'autore direi che non ci
autorizza a dedurre un sottotesto di questo tipo.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173305 è una risposta a message #173244] |
lun, 27 febbraio 2012 18:02 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
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susanna <sus4@eliminami.libero.anchequesto.it> wrote:
> Citami una sequenza, una sola, nella quale il regista racconta *quel* dramma
> interiore della protagonista. Prima dello spiegone, voglio dire.
> Carpenter aveva almeno 80 minuti su 85, per farlo.
Che poi, detto fra noi, già la frase "dramma interiore della
protagonista" e Carpenter associati insieme, fanno un po a cazzotti.
Penso siamo tutti daccordo che non stiamo parlando di Bergman.
Siccome la filmografia dell'autore c'e' e ci dice delle cose ben
precise, direi che come minimo non ci autorizza a desumere tutto questo
dal film.
Altrimenti si rischia la superinterpretazione del testo o la proiezione
su di esso di proprie aspettative.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173306 è una risposta a message #173219] |
lun, 27 febbraio 2012 18:44 |
BArrYZ Messaggi: 36 Registrato: dicembre 2010 |
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* luziferszorn wrote, Il 27/02/2012 11:10:
> E' un film sul disagio psichico
A me pare invece che a Carpenter del "disagio psichico" non gliene
freghi proprio una cippa, e questo si vede dal primo all'ultimo
fotogramma. Non e' una premessa drammatica, non parte da questo, il
film, e' solo un giochino per intavolare della suspense reattiva, sic et
simpliciter.
Che poi, ex post, si possa decodificare qualcosa sul *come* Carpenter
assembla tutto cio' (movimenti di macchina, costumi, e fotografia
splendida - BTW uno dei pochi indy che si possono permettere il super35
a 3 fori, questo film al cinema e' puro piacere per gli occhi, e ne
sfrutta appieno le potenzialita' come media - suoni, etc etc), quello e'
un altro paio di maniche, ed e' perfettamente lecito.
Tra l'altro la nota dolente qui, IMHO, e' proprio che il film non l'ha
scritto lui, e si vede ad ogni stacco che cerca di riempirlo con *altro*
al di fuori della sceneggiatura, quasi come se fosse una cosa
ingombrante alla fin fine (ed in effetti lo e').
> Mi avete convinto. Farò un'analisi dettagliata del film (dopotutto
> sulla mia considerazione finale siete entrambi d'accordo; v'è piaciuta
> insomma....)
Il twist finale di questo film e' quanto di piu' telefonato e ovvio
possa esistere nell'horror, penso che sta' roba si sara' vista, non so,
decine se non centinaia di volte nei thriller. I parziali meriti del
film, che cmq secondo esistono, sono davvero altrove. IMHO di sicuro non
e' un capolavoro, e probabilmente neanche un ottimo film, se e' per questo.
--
BArrYZ
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173307 è una risposta a message #173273] |
lun, 27 febbraio 2012 19:16 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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SAP <sapo68@gmail.com> wrote:
> Che poi (detto fra noi), già la frase "dramma interiore della
> protagonista" e Carpenter associati insieme...
Non è vero! In "Distretto 13", quando alla fine il condannato a morte si
ritrova solo con l'impiegata della polizia, e gli adepti del vudù stanno
per precipitarsi dentro, assistiamo ad un'autentica esplosione di
sentimenti, all'impudica esibizione di un intimo tormento:
"Avrei dovuto incontrare anni fa una donna come te", dice lui.
"Anch'io avrei dovuto incontrare un uomo come te", sospira lei,
gonfiando il (generoso) petto sotto il maglioncino attillatissimo.
Mi sono sempre chiesto perché la musica non somigliasse a quella di Via
col vento...
Ciao,
Paolo
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173440 è una risposta a message #173244] |
lun, 27 febbraio 2012 21:28 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 27 Feb, 14:50, "susanna" <s...@eliminami.libero.anchequesto.it>
wrote:
>
> E siccome sei un buon interlocutore, raddoppio: Carpenter *E'* un regista
> reazionario.
Lo(l) so.... Mica per altro ho aperto un topic su due NG.
Mia intenzione era tirar fuori il meglio da iamc e iac
Cmq più che reazionario direi che è un pelo nichilista; quando Snake
Plissken digita 666 sul suo telecomando godo anch'io che reazionario
non sono e nichilista men che meno (trovo esilarante anche il Che
versione coglionazzo sanguinario). Carpenter è Carpenter, e un film
come THE WARD, detto francamente, è più intelligente del suo standard
solito. Direi che non c'è più traccia di nichilismo o atteggiamenti
reazionari. Ecco perché ho parlato di CAPOLAVORO, carpenternianamente
parlando s'intende. E questo "cambiamento", come ho detto, si coglie
già nei due Masters of Horror. Poi magari il prossimo è un'altra
cagata stile Vampires.
Quanto al "dramma interiore" il regista non ce lo deve raccontare IN
CHIARO. Ecchecazzo, allora non mi sono spiegato. La rimozione psichica
non lascia spazio a qualcosa di intelligibile ma solo a segnali
occulti da decodificare in ambito psicoanalitico.
Il film è costruito molto bene, perché tu spettatore vieni risucchiato
nel gioco delle 5 entità/personalità più la bionda (6) nuova arrivata;
ma, accidenti a JC, con occhio attento e vigile via via capisci che
delle 5 ragazze manco una è reale. Un esempio è che il personale non
si relaziona mai con le altre, solo con la bionda, "personalità
dominante" o ultima reincarnazione dell'istinto di sopravvivenza. Solo
lo psichiatra si relazione con "loro" facendo finta che siano in 5+1.
lq
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173884 è una risposta a message #173219] |
mer, 29 febbraio 2012 02:24 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:913d6047-ea2a-46bc-a958-f93c4a121839@ge5g2000vbb.googlegroups.com...
>Mi avete convinto. Farò un'analisi dettagliata del film
Magari. Attendo con ansia, pistolino.
No, perché me lo sono appena visto. E non concordo con nessuno di voi tre,
se non parzialmente. BarryZ e Susanna hanno visto giusto su più cose.
Quello che proprio non ha capito un accidente, e come al solito sbava su un
buon prodotto (professionale fin che si vuole, BarryZ, forse di una
professionalità eccelsa, ma pur sempre buon prodotto) e poco più, sei tu.
Dai vediamo quest'analisi, ho giusto voglia di farmi due risate.
E sarà bene che sia veramente accurata, sotto il profilo del linguaggio
cinematografico, che non è certo un optional. E anche sotto il profilo
medico, perché la superficialità maggiore e più fastidiosa esce proprio di
lì, pistolino.
dR
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173978 è una risposta a message #172594] |
mer, 29 febbraio 2012 11:12 |
Jack Burton Messaggi: 29 Registrato: gennaio 2011 |
Junior Member |
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On 24 Feb, 22:11, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
> "Jack Burton" <bibibozz...@hotmail.com> ha scritto nel messaggionews:e2b269b6-73a6-48b8-93d8-8eeaf94ba591@eb6g2000vbb.googlegroups.com...
>
> > e come Cassavetes
>
> 'nzomma.
e vabbe'
era talmente evidente che nn lo fosse
ho faticato per trovare uno che non avesse una qualche possibilita' di
dubbio
(anche se son convinto che per molti pure cassavetes, in fondo. E
magari anche Van sant, o Spike Lee, o H Hartley...)
Ho letto un interessante thread
francamente piu' interessante del film (che non e' male come dice la
susanna, ma in effetti e' roba dimenticabile. Il valore maggiore del
film sta nel fatto che e' un film e non un telefilm, cioe' la roba che
ha annebbiato gusto e neuroni di tanti ex cinefili)
Nel thread ho ritrovato un barryz davvero in gran forma
quel luzifer e' piu' interessante come polemista
bravo ad attaccare, con argomenti poverini, ma lo si scusa perche' in
fondo e' solo un po' ignorante
e l'ignoranza non e' un male di per se
solo l'ostentazione e la fierezza della propria ignoranza da fastidio
il resto e' tutta vita e armonia dell'essere
(anche la melma ha la sua poesia)
scorsese reazionario come john ford e come carpenter
ci sta se a reazionario diamo il valore di "non marxista"
per me il marxismo e' uno dei pochi validi riferimenti nella storia
del pensiero che abbiano come fine l'affrancamento dell'essere umano
da catene ingiuste e l'emancipazione dell'individuo
e lo dico da non marxista
ma i marxisti non sono esenti da pensieri reazionari
tra un po' mi si dira' che era fascio anche kubrick e che eisentein
era un filonazista
quindi torno a occuparmi di cinema classico
che e' sempre una gran consolazione
vi amo tutti, bastardi del cazzo
b.
[lostilecosta]
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173980 è una risposta a message #173978] |
mer, 29 febbraio 2012 11:44 |
BArrYZ Messaggi: 36 Registrato: dicembre 2010 |
Member |
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* Jack Burton wrote, Il 29/02/2012 11:12:
> Il valore maggiore del
> film sta nel fatto che e' un film e non un telefilm, cioe' la roba che
> ha annebbiato gusto e neuroni di tanti ex cinefili
Questo penso sia il commento piu' acuto di tutto il thread, sul film in
questione, e non mi stupisce affatto che a farlo notare sia la la
lucidita' del buon vecchio Jack.
In effetti, ripensandoci bene, il vero valore di questo film,
prim'ancora di provare ad analizzarlo e/o scomporlo (per quel poco che
c'e'), si potrebbe collocare soprattutto nell'avere cmq un'estetica *da*
vero film horror, mentre invece vi era solo materiale (soprattutto la
traccia che si immagina nella sceneggiatura) tutt'al piu' per un film
dal gusto televisivo. Le premesse c'erano tutte per le scelte fatte,
dalla sceneggiatura, ai temi, alle attrici e la confezione in generale
molto curata.
Ed e' per questo che, IMHO, il film cmq non ti fa arrabbiare piu' di
tanto, ma anzi a tratti si perdonano certe ovvieta' e certe leggerezze,
e questo non solo per il passato glorioso di Carpenter: perche' alla
fine, pur con tutti i tanti difetti, e' un *vero* film horror, e non un
derivato del cazzo ad uso e consumo della piu' disgustosa estetica
televisiva, fatta di (finta) serialita' e dove il racconto per
audiovisivi esiste ormai solo e soltanto come puro riempitivo tra una
pausa pubblicitaria e l'altra.
> vi amo tutti, bastardi del cazzo
Che stile del cazzo. Eppure una volta contava (cfr. "lostile"): un forte
abbraccio anche a te ;-)
--
BArrYZ
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174036 è una risposta a message #173978] |
mer, 29 febbraio 2012 15:25 |
susanna Messaggi: 309 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"Jack Burton" ha scritto nel messaggio
:> > e come Cassavetes
:>
:> 'nzomma.
:
:e vabbe'
:era talmente evidente che nn lo fosse
:ho faticato per trovare uno che non avesse una qualche possibilita' di
:dubbio (anche se son convinto che per molti pure cassavetes, in fondo. E
:magari anche Van sant, o Spike Lee, o H Hartley...)
Cassavetes non era reazionario, vai tranquillo, nemmeno quando ha lavorato
con Don Siegel e Ronald Reagan.
Ho rivisto da poco Assassinio di un allibratore cinese e rimane
sconcertante.
:scorsese reazionario come john ford e come carpenter
:ci sta se a reazionario diamo il valore di "non marxista"
:per me il marxismo e' uno dei pochi validi riferimenti nella storia
:del pensiero che abbiano come fine l'affrancamento dell'essere umano
:da catene ingiuste e l'emancipazione dell'individuo
:e lo dico da non marxista
Scorsese reazionario e' un bell'argomento, non una etichetta. Andrebbe
mostrato e discusso. E come diceva qualcuno, e' un autore che ha vissuto
varie eta', del tutto disuguali. L'eta' dell'innocenza e' reazionario, ma
andrebbe discusso anche questo.
:ma i marxisti non sono esenti da pensieri reazionari
Vero. Percio' dovrebbero emanciparsi a marxisti-leninisti.
:tra un po' mi si dira' che era fascio anche kubrick e che eisenstein
:era un filonazista.
:quindi torno a occuparmi di cinema classico
:che e' sempre una gran consolazione
E' abbastanza fatale che il cinema di massa prodotto come merce di massa
rispecchi l'ideologia di massa che e', per l'appunto, reazionaria.
Ma Eisenstein non era un regista di massa che produceva merce di massa, ad
esempio.
:vi amo tutti, bastardi del cazzo
L'urlo anarchico di Carpenter era dedicato a te.
susanna
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174311 è una risposta a message #173978] |
gio, 01 marzo 2012 12:57 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"Jack Burton" <bibibozzato@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:e1c21ea0-4913-49ac-bce4-096e96938738@s7g2000vby.googlegroups.com...
> Nel thread ho ritrovato un barryz davvero in gran forma
Come sempre, di grande lucidità. Senza nulla togliere alla Susy (se posso
permettermi un diminutivo), ragionare con la quale è sempre un piacere.
> e l'ignoranza non e' un male di per se
Mascherina! Di persona dicesti più volte diversamente. :-)
D'altra parte la coerenza in sé e per sé, se non si accompagna ad altro, non
è un gran valore.
> solo l'ostentazione e la fierezza della propria ignoranza da fastidio
Ah, ecco. Ora ti riconosco.
"Io non mi arrabbio mai con nessuno". Eravamo in macchina. Un minuto o due
dopo uno ti chiude la strada e fa i comodi suoi. Ne segue una lite, pardon,
discussione, e un porconamento da annalistica, ancora rido a ripensarci. Oh,
avevi tutte le ragioni, eh.
Del resto ho partecipato anch'io.
> il resto e' tutta vita e armonia dell'essere
> (anche la melma ha la sua poesia)
Come no. Ti trovo celiniano, oggi (o ieri che fosse). O è De André?
> scorsese reazionario come john ford e come carpenter
> ci sta se a reazionario diamo il valore di "non marxista"
Beh, allora si salva Dalton Trumbo, e pochi altri.
> e lo dico da non marxista
Potrei sottoscrivere parola per parola. Il problema non sta lì, non sta
nelle intenzioni.
> ma i marxisti non sono esenti da pensieri reazionari
Infatti, non sono più così sicuro di non esserlo come un tempo. Ho la fissa
dei liberali (Berlin in testa) ma ragiono più e meglio con i vecchi marxisti
tosti.
Oh, reazionario resto, eh.
> tra un po' mi si dira' che era fascio anche kubrick e che eisentein
> era un filonazista
Come no. E che la Riefenstahl era sionista.
Chissà, magari era fascio anche Fritz Lang. In fin dei conti a colloquio con
Goebbels, mi pare, ci è stato.
> quindi torno a occuparmi di cinema classico
> che e' sempre una gran consolazione
Puoi dirlo.
Comunque Carpenter ci sa fare, anche se il filmino è, appunto, un filmino.
La presenza di stilemi di genere in quel film è quasi inerziale, esausta, ma
la giustapposizione dei punti di ripresa rivela la grande mano, il signor
professionista, imho. Come il gioco di campo-fuori campo interno
all'inquadratura, non gran cosa, ma gestito da signore.
> vi amo tutti, bastardi del cazzo
Anche noi (parlo per le mie sette personalità, nessuna figa ovviamente),
brutta bestia.
Lo sai che è uscita una cosa di-su Dziga V.? Un po' di mesi fa (un annetto).
dR
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174623 è una risposta a message #172905] |
ven, 02 marzo 2012 12:49 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
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On 26 Feb, 10:39, Roberto <return...@alice.it> wrote:
> >> In primo luogo, Essi vivono, La cosa, Distretto 13
> > ma sì, sì, titoli che farei anche io; anzi credo li farebbero tutti
> no guarda, non è così scontato, qui sarebbero capaci anche di nominare
> "Vampires" e "Fantasmi da Marte", non c'è limite al fanatismo. Finora è
> andata bene, il pudore ha prevalso.
premetto che sto scorrendo velocemente il thread, e non ho letto tutte
le considerazioni fatte..
la mia stringata opinione:
ho visto the ward qualche settimana fa. faro' finta che carpenter non
l'abbia mai girato. persino il villaggio dei dannati e' meglio.
e fantasmi da marte e' tra i suoi migliori film. se lo e' distretto 13
d'altra parte e' difficile che non lo sia il primo
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174624 è una risposta a message #173178] |
ven, 02 marzo 2012 12:55 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
Member |
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On 27 Feb, 00:23, "susanna" <s...@eliminami.libero.anchequesto.it>
wrote:
> :il film è un ottimo film proprio perché ha una sceneggiatura di buon
> :livello e che nelle mani di Carpenter prende il volo
> E' triviale. Fabula e intreccio sono quanto mai banali, stereotipi del
> genere. Nessuna variazione al tema, solo un paio di flashback di
[snip]
> Massi', questo ci puo' anche stare. Ma, ti ripeto, sono i 5 minuti finali di
> un film che ne ha 85. Negli altri 80 succede solo che Fu Manchu compare alle
> spalle di una biondina, perlopiu' con l'audio sparato al massimo.
grazie susanna, mi hai risparmiato la fatica :)
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174625 è una risposta a message #173440] |
ven, 02 marzo 2012 13:10 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
Member |
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On 27 Feb, 21:28, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
> Quanto al "dramma interiore" il regista non ce lo deve raccontare IN
> CHIARO. Ecchecazzo, allora non mi sono spiegato. La rimozione psichica
> non lascia spazio a qualcosa di intelligibile ma solo a segnali
> occulti da decodificare in ambito psicoanalitico.
in un ospedale psichiatrico si sta per problemi psichiatrici, e non
psicanalitici :1
da questo punto di vista di segnali occulti non ne vedo nessuno.
nemmeno elementi classici come le coincidenze reiterate o
l'ipersemanticita' del disturbo schizofrenico
dice bene chi ha scritto che e' una cornice come un'altra per mettere
su un giallo. col problema che e' un giallo banale, prima di tutto nel
come sviluppa il meccanismi del genere.
non sto parlando di contenuto ma di "linguaggio": il linguaggio del
genere, appunto, che e' condotto malissimo.
non deve esserci per forza una "sostanza" contenutistica, cosi' come
un film di genere puo' scavalcare le sue regole.
ma se la prima manca, e la seconda non e' uno scavalcare ma un
fallire... rimane solo la regia di carpenter.
non e' da buttar via, ma l'ho trovata un po' anonima, forse per la
fotografia, che mi ricorda troppo certi horror tvmovie/directtovideo
di questi ultimi anni
butto li' una provocazione: il remake/prequel de la cosa dell'anno
scorso e' molto meglio (facile: tiene tutte le cose giuste del film di
carpenter :))
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174627 è una risposta a message #173134] |
ven, 02 marzo 2012 13:26 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
Member |
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On 26 Feb, 23:47, "susanna" <s...@eliminami.libero.anchequesto.it>
wrote:
> Carpenter e' un buon regista, ma ha fatto spesso sonore idiozie tipo questa.
> Io dico che i vari gioiellini e cult che ha sfornato, li ha sfornati a sua
> insaputa.
su quello che hai scritto di the ward ci sta quasi la standing ovation
per il modo diretto in cui l'hai scritto :)
sull'insaputa... sono davvero pochi i film non cult/gioiellini di
carpenter. anche cose come il villaggio dei dannati hanno almeno venti
minuti a film che valgono da soli
se la intendiamo come un talento naturale, di cui non ha un controllo
volontario, mi sta bene, pero'
> Naturalmente posso tralasciare il cote' ideologico; senza pero' ricordare
> che, puntualmente, abbiamo giovani donne martoriate a destra e a manca,
> perennemente inquadrate e descritte come potenziali buchi, da violare o da
> ribadire. Quando dico che questa e' vera e propria patologia istituita
> nessuno mi crede, ma e' cosi' evidente...
sono cose che apprezzo in un film, di solito. ma in the ward il cast
e' troppo imbarazzante per riuscire a prevalere su questo aspetto
non ho idea di come sia il doppiaggio italiano, e se voi facciate
riferimento a quella versione
in originale le cinque ragazze sono cinque macchiette, che usano toni
di voce che a confronto uno zio scemo che scimmiotta le lallazioni di
un neonato e' carmelo bene
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174711 è una risposta a message #174709] |
ven, 02 marzo 2012 19:23 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
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On 2 Mar, 18:16, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
> > in un ospedale psichiatrico si sta per problemi psichiatrici, e non
> > psicanalitici :1
> Il che equivale a dire, in conservatorio ci stai per imparare uno
> strumento, e non la musica.
il che equivale a dire che in conservatorio ci vai per imparare uno
strumento, per farlo ti serve imparare la musica, altrimenti a lezione
cerchi l'omino delle birre come ai concerti
la psicanalisi e' l'omino della birra, s'intende
nel film non c'e' perche' non ha senso che ci sia, e non perche' "la
rimozione psichica non lascia spazio a qualcosa di intelligibile ma
solo a segnali occulti da decodificare in ambito psicoanalitico"
dovrebbe esserci altro, se volesse affrontare in qualche modo il
disturbo psichiatrico, ma non c'e' nemmeno quello
tant'e' che non avrebbe fatto nessuna differenza se invece che cinque
personalita' alternative che uccidono quella reale, fossero state
cinque fenici che fanno fuori la primigenia
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174719 è una risposta a message #174714] |
ven, 02 marzo 2012 20:45 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
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On 2 Mar, 20:06, Roberto <return...@alice.it> wrote:
> > ho letto la tua analisi di the ward.
> non ho scritto nulla su "The ward", perché non l'ho visto.
hai ragione, era di barryz il post, google gruppi mi ha fatto fare
confusione
> Ma siccome considero "Fantasmi da Marte" LAMMERDA per eccellenza (a
> meno di non essere un fan sfegatato degli z-movie, cioè una persona dei
> cui consigli cinematografici mi fiderei poco e niente), leggere che
> "The ward" è agli antipodi mi fa ben sperare. Poi magari non sarà un
> capolavoro (tutto Carpenter è assai sopravvalutato, imho), ma almeno
> non sarà quella roba insostenibile che è "Fantasmi da marte".
> Per quelli che sono i miei gusti, eh.
per me e' l'opposto, come ho scritto: the ward insostenibile e
fantasmi da marte apprezzatissimo.
nonostante questo, e anche senza essere un fan sfegatato degli z-
movie, ho l'impressione (o la speranza ;)) che the ward possa deludere
anche chi fdm non l'ha digerito
carpenter ha molti estimatori, da quasi ogni estrazione "critica" e
concordano altrettanto spesso sui film che non gli sono riusciti. mi
e' capitato raramente di ascoltare opinioni profondamente diverse su
un suo film
l'ostracismo contro ghosts for mars pero' non l'ho mai capito, senza
polemica
tu perche' lo definisci lammerda per eccelenza, ad esempio?
potrebbe essermi sfuggito qualcosa...
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