Cos [messaggio #135633] |
mer, 02 novembre 2011 22:46 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
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tema: conservatori, docenti, privilegi?
copioincollo e linkeggio il resto:
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Con permesso
di Emanuele Arciuli
Era del tutto prevedibile che, prima o poi, qualche parlamentare
avrebbe fatto propria quest’idea. Del tutto prevedibile, diremmo, dato
l’attuale spessore culturale del parlamentare medio italico: aboliamo
i permessi artistici dei docenti di Conservatorio! Basta, dunque, con
questi privilegi, con questa diseguaglianza rispetto ad altre scuole
italiane in cui il permesso artistico non c’è. Ve lo immaginate un
docente di matematica in permesso artistico? E allora, basta
sperequazioni! Leggendo alcuni forum dedicati ai docenti dei
Conservatori italiani, per la verità, si incontrano spesso attacchi ai
loro privilegi veri e presunti: si insegna solo dodici ore alla
settimana, si fanno lunghe vacanze, si può organizzare il proprio
monte ore e, in più, godere di permessi artistici retribuiti. Insomma
una pacchia. Al di là dell’ovvia osservazione per cui nemmeno nel
Pataffio di Luigi Malerba (un romanzo di strepitosa attualità) vi è un
contrasto così stridente e grottesco fra lo zelo con cui la classe
politica abolisce i privilegi dei cittadini e la cupidigia con cui si
appresta ad incrementare i propri, sarebbe il caso di vedere la
questione in maniera meno superficiale. Il Conservatorio è una scuola
cui si accede innanzitutto legittimando il proprio status di artista,
e in virtù di una attività artistica. Certo, il concerto nella
parrocchietta col proprio insegnante nella commissione giudicatrice
dei titoli artistici che lo ritiene alla stregua di un concerto al San
Carlo, esiste. E questa è l’anomalia, il guasto da sanare. Non certo
il principio, elementare, secondo cui non si può insegnare qualcosa
che non si sappia fare, non si può imparare ad operare il cuore da chi
non sia cardiochirurgo e a guidare un aereo da chi non sia un pilota.
E in Conservatorio, al di là della piccola o grande ciurma di
miracolati, esiste una nutrita (ben più di quanto non piaccia pensare)
schiera di strumentisti, musicologi, compositori, che svolgono una
attività artistica, in alcuni casi prestigiosa e internazionale. Di
solito sono anche insegnanti bravi – con eccezioni, ovvio – perchè
possono trasmettere un sapere acquisito e sviluppato sul campo. Senza
nulla togliere ad alcuni valorosi didatti puri, che
http://www.giornaledellamusica.it/blog/?b=223
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