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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19574 è una risposta a message #19571] |
lun, 18 luglio 2011 18:55 |
Federico Gnech Messaggi: 208 Registrato: maggio 2011 |
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Il 18/07/2011 18:46, Box ha scritto:
> E visto che nessuno l'ha fatto notare: magari - magari eh - si tratta di
> cittadini francesi d'origine maghrebina. No, perché il frasario da
> euroquesturini oggi permette che si usi il termine "extracomunitario"
> quando uno vorrebbe dire "marocchino" o "negro".
> Se mi sbaglio e Box ha chiesto il passaporto a tutti i passanti, chiedo
> scusa.
>
> ---
>
> Non chiedo il passaporto a nessuno. Semmai sono gli albergatori a
> chiedertelo in Italia.
>
> Per legge.
Oh sì, ho fatto il portiere in albergo per un po'. In Italia siamo gente
precisa, pure chi affitta in nero spesso dichiara gli inquilini come
"ospiti" alla questura, lol.
Tornando a Marsiglia, diciamo pure che potevano essere cittadini
francesi dall'aspetto poco raccomandabile. No, lo dico perché magari
pure la banlieu parigina uno la potrebbe trovare "piena di
extracomunitari" (btw: non ce l'ho con te, sia chiaro)
F.
--
http://flaneurotic.wordpress.com/
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19576 è una risposta a message #19562] |
lun, 18 luglio 2011 19:02 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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daniel pennac (portatile) <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> wrote:
> Io abitavo alle Grazie
Io no, ma posso considerare il cinema Dorico come una vecchia succursale
della mia tana? Una volta alla settimana, tutte le settimane, per anni,
vivevo lì. Ero quello che al bar lì sotto si prendeva sempre un mistrÃ
e/o un turchetto, e fissava le belle ragazze con malcelato appetito.
> in effetti la zona del Piano, dove c'erano -e spero
> ci siano ancora. delle pizzerie che fanno della pizza al taglio
> meravigliosa
Quella all'angolo tra piazza Ugo Bassi e corso Carlo Alberto c'era
ancora, due anni fa, e continuava a fare la sua pizza favolosa - gonfia,
carica, intrisa di sugo. Una pizza d'altri tempi, che per fortuna vedo
uscire dalle mani di giovani artigiani. Vicino al cinema Italia c'era
ancora il forno che faceva, oltre a pizza e biscotti, una delle migliori
pizze al formaggio della regione.
Uhm, magari domani devo andare per uffici nel capoluogo? :-)
> si è modificata in maniera incredibile, di anno in anno,
> capito ad Ancona molto raramente, l'ho vista trasformarsi a livello di
> abitanti in maniera profondissima.
È una città che non ha saputo, come avveniva invece in passato,
accettare l'idea di essere multietnica. Non ha educato i suoi giovani,
ha parlato di immigrazione solo ai vecchi residenti e non ai nuovi. La
buona volontà del consigliere comunale per gli stranieri non può bastare
a formare una nuova cittadinanza. Speriamo nel sindaco-preside, ammesso
che riesca a fare il sindaco.
Ciao,
Paolo
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19581 è una risposta a message #19574] |
lun, 18 luglio 2011 19:19 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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Federico Gnech <federicognech@gmail.com> wrote:
> Tornando a Marsiglia, diciamo pure che potevano essere cittadini
> francesi dall'aspetto poco raccomandabile. No, lo dico perché magari
> pure la banlieu parigina uno la potrebbe trovare "piena di
> extracomunitari" (btw: non ce l'ho con te, sia chiaro)
Nella parte in cui sono stato lo scorso anno (Nord-Ovest, direttrice La
Défense - St.Germain-en-Laye) la percentuale di popolazione di origine
africana e maghrebina era altissima. Sarebbe sciocco ignorare che si
tratta(va) anche della parte più pericolosa della conurbazione, con tre
o quattro omicidi al mese, e aggressioni quasi quotidiane ai conducenti
della RER.
Mi è capitato di assistere ad un'operazione di polizia, con un treno
fermato per bloccare un gruppo di ragazzi africani che avevano
vandalizzato i vagoni. E le scene di rabbia furibonda di ragazzini in
tenuta da slum newyorkese, che sfogavano la loro frustrazione contro i
distributori automatici di bibite, erano all'ordine del giorno. C'è
anche qualche rischio di tubercolosi, vista la cattiva abitudine di
molti arabi di sputare per terra ogni dieci secondi.
Come mi ha spiegato in treno un anziano signore di campagna che tornava
ad Yvelin, i figli degli immigrati si trovano ad essere francesi di
seconda serie, e sono sempre più arrabbiati. La Francia ha un sistema
educativo molto democratico, ma anche una certa pratica allo sbarramento
tra classi. All'università che ho frequentato (una delle migliori di
Francia) gli immigrati prendevano i voti più bassi, e alla specialistica
erano una manciata di quell'esercito che frequentava la triennale.
Continuo a vedere l'immigrazione come un'opportunità , ma anche a credere
in valori di base, conquistati con secoli di lotte e sacrifici.
L'applicazione dei principi di eguaglianza dovrebbe divenire realtà -
non solo per un senso di giustizia, ma anche per evitare una futura,
prossima, guerra civile su base etnica. (In Europa non è possibile, dirÃ
qualcuno che volge le spalle ai Balcani...)
Ciao,
Paolo
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19582 è una risposta a message #19581] |
lun, 18 luglio 2011 19:31 |
Federico Gnech Messaggi: 208 Registrato: maggio 2011 |
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Il 18/07/2011 19:19, Paolo Tramannoni ha scritto:
> Continuo a vedere l'immigrazione come un'opportunità , ma anche a credere
> in valori di base, conquistati con secoli di lotte e sacrifici.
Quoto.
> L'applicazione dei principi di eguaglianza dovrebbe divenire realtà -
> non solo per un senso di giustizia, ma anche per evitare una futura,
> prossima, guerra civile su base etnica. (In Europa non è possibile, dirÃ
> qualcuno che volge le spalle ai Balcani...)
Non tirerei in ballo l'ex-Jugoslavia, che non c'entra. Quello di cui si
parlava è il groviglio complicatissimo di classismo, lasciti coloniali,
razzismo, come pure di arretratezza culturale e di violenza urbana senza
colore né fine.
F.
--
http://flaneurotic.wordpress.com/
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19583 è una risposta a message #19562] |
lun, 18 luglio 2011 19:36 |
box Messaggi: 2384 Registrato: dicembre 2010 |
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"daniel pennac (portatile)" ha scritto nel messaggio
news:4e245d4d$0$15658$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k4m46n.xrbhu717hkbsbN%ptram@despammed.com...
> In ogni caso, nella piccolissima Ancona non è più possibile girare di
> notte per il quartiere del Piano, dove sono praticamente cresciuto (zona
> di cinema e ristorantini a prezzi popolari). Pochi mesi fa c'è stato un
> omicidio, e sono comparsi gli scippi. Penso che Roma sia solo un esempio
> in grande di quel che succede in tutta Italia.
>
> Ciao,
> Paolo
Io abitavo alle Grazie, in effetti la zona del Piano, dove c'erano -e spero
ci siano ancora. delle pizzerie che fanno della pizza al taglio
meravigliosa, si è modificata in maniera incredibile, di anno in anno,
capito ad Ancona molto raramente, l'ho vista trasformarsi a livello di
abitanti in maniera profondissima.
---
Che bei ricordi. Mi piaceva un mondo quando da Sirolo si prendeva l'auto e
si andava a fare schopping ad Ancona.
Oppure quando davanti alla baia di Portonovo si ruppero l'albero della
piccola barca che possiedo tutt'ora.
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19584 è una risposta a message #19583] |
lun, 18 luglio 2011 19:37 |
box Messaggi: 2384 Registrato: dicembre 2010 |
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"Box" ha scritto nel messaggio news:j01qv0$qpd$1@speranza.aioe.org...
"daniel pennac (portatile)" ha scritto nel messaggio
news:4e245d4d$0$15658$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k4m46n.xrbhu717hkbsbN%ptram@despammed.com...
> In ogni caso, nella piccolissima Ancona non è più possibile girare di
> notte per il quartiere del Piano, dove sono praticamente cresciuto (zona
> di cinema e ristorantini a prezzi popolari). Pochi mesi fa c'è stato un
> omicidio, e sono comparsi gli scippi. Penso che Roma sia solo un esempio
> in grande di quel che succede in tutta Italia.
>
> Ciao,
> Paolo
Io abitavo alle Grazie, in effetti la zona del Piano, dove c'erano -e spero
ci siano ancora. delle pizzerie che fanno della pizza al taglio
meravigliosa, si è modificata in maniera incredibile, di anno in anno,
capito ad Ancona molto raramente, l'ho vista trasformarsi a livello di
abitanti in maniera profondissima.
---
Che bei ricordi. Mi piaceva un mondo quando da Sirolo si prendeva l'auto e
si andava a fare schopping ad Ancona.
---
shopping ovviamente.
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19588 è una risposta a message #19576] |
lun, 18 luglio 2011 20:12 |
daniel pennac \(porta Messaggi: 569 Registrato: novembre 2010 |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k4m6th.1dptj9bpq1s8dN%ptram@despammed.com...
> daniel pennac (portatile) <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> wrote:
>
>> Io abitavo alle Grazie
>
> Io no, ma posso considerare il cinema Dorico come una vecchia succursale
> della mia tana? Una volta alla settimana, tutte le settimane, per anni,
> vivevo lì. Ero quello che al bar lì sotto si prendeva sempre un mistrà
> e/o un turchetto, e fissava le belle ragazze con malcelato appetito.
Paolo, tu sei una madelaine di formato gigante!
La prima volta che andaui al cinema fu al Dorico... avevo cinque anni...
>Una pizza d'altri tempi, che per fortuna vedo
> uscire dalle mani di giovani artigiani. Vicino al cinema Italia c'era
> ancora il forno che faceva, oltre a pizza e biscotti, una delle migliori
> pizze al formaggio della regione.
Fortuna che fra un mese torno per le vacanze!
>
> Uhm, magari domani devo andare per uffici nel capoluogo? :-)
Per la pizza al formaggio ne vale la pena! ^___^
> È una città che non ha saputo, come avveniva invece in passato,
> accettare l'idea di essere multietnica. Non ha educato i suoi giovani,
> ha parlato di immigrazione solo ai vecchi residenti e non ai nuovi.
Indubbiamente, non resta che aspettare...
> Ciao,
> Paolo
>
Ciao,
Chiara
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19597 è una risposta a message #19581] |
lun, 18 luglio 2011 21:14 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k4m7ml.quj3np1dyctwN%ptram@despammed.com...
>La Francia ha un sistema
> educativo molto democratico, ma anche una certa pratica allo sbarramento
> tra classi.
Non è vero. La FRancia ha (aveva, almeno fino a qualche anno fa) un sistema
scolastico
molto severo e meritocratico. Fin dalle medie. E a gradini. Esci male dalle
medie, fai un pessimo liceo. Esci dal pessimo liceo, l'Università di qualità
ti è preclusa.
Per cui chi parte in condizioni di svantaggio (e francamente un figlio di
immigrato maghrebino è svantaggiato) non ha in famiglia il sostegno che ha
il figlio del medico che ha deciso di andare nelle Grandes Ecoles.
Non c'è alcuno sbarramento fra classi, molto meno che in Italia.
Lo sbarramento è solo a livello di risultati.
Ma un figlio di avvocato può permettersi di pensare solo a studiare e di
prendere ripetizioni private per passare gli esami di ammisione ai licei
supersonici (cosa che fanno quasi tutti quelli che se lo possono
permettere), il figlio di maghrebino no. E poi la selezione avviene troppo
presto. La prima grossa selezione a 14 anni, è troppo presto, imho.
>All'università che ho frequentato (una delle migliori di
> Francia) gli immigrati prendevano i voti più bassi, e alla specialistica
> erano una manciata di quell'esercito che frequentava la triennale.
Io ho fatto anche tutte le scuole prima dell'Università, dalla terza
elementare in poi.
E all'esame di ammisione alla Normale già ci arrivavano in pochi,
figuriamoci i figli di maghrebini.
Viste le loro condizioni di vita e di ambiente, devono fare il triplo della
fatica che fa uno privilegiato.
Ma per via, appunto, della severità del sistema, non di un presunto
sbarramento di classe.
Lo sbarramento è solo e unicamente meritocratico, e purtroppo non tiene
conto del fatto che non tutti partono dallo stesso livello di possibilità.
Però almeno un lato positivo c'è.
Il figlio scemo del ricco a Normale Sup o a all'ENA o a HEC non ci entra.
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19638 è una risposta a message #19597] |
mar, 19 luglio 2011 11:15 |
ptram Messaggi: 458 Registrato: novembre 2010 |
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Herr von Faninal <big@bang.com> wrote:
> >La Francia ha un sistema
> > educativo molto democratico, ma anche una certa pratica allo sbarramento
> > tra classi.
>
> Non è vero. La FRancia ha (aveva, almeno fino a qualche anno fa) un sistema
> scolastico molto severo e meritocratico
Specifico che non considero in antitesi i termini "democratico" e
"meritocratico". Come dici più avanti, il sistema meritocratico francese
preclude la carriera scolastica di alta qualità anche al ricco cretino,
e questo è molto democratico.
Parlando di propensione al classismo pensavo proprio al fatto che la
selezione non tiene conto di una condizione di partenza svantaggiata
nelle classi più povere. In altre parole, il sistema è uguale per tutti,
ma non fornisce le stesse condizioni di partenza, non fornendo sostegno
a chi non ha la mamma laureata che possa aiutare a fare i compiti a
casa.
Incidentalmente: il sistema universitario francese mi piace, perché
seleziona attraverso un mix di test oggettivi (la "contrôle continu", i
devoir e il dossier finale) e impressioni dei docenti (valutazione
soggettiva). Quello nordamericano mi è sembrato, semplicemente, molto
superficiale (quiz, test, una tesina da poco - ma ho frequentato
un'università di periferia, e non so se ad Harvard le cose siano
diverse).
Non so giudicare il sistema italiano, ma per i miei modi di
apprendimento non posso dire di amare molto l'esame orale. Si legge
qualche libro, si mandano a memoria i passi salienti, si imbastisce un
discorsetto per far colpo sull'esaminatore, e l'esame è passato. Manca
totalmente la fase di ricerca, che mi sembra fondamentale per la
preparazione alla fase successiva alla laurea.
Ciao,
Paolo
(che sta preparando un uggioso esame di latino)
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19640 è una risposta a message #19638] |
mar, 19 luglio 2011 11:45 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k4ng08.1oi0sya1vcluk7N%ptram@despammed.com...
> Herr von Faninal <big@bang.com> wrote:
>
>> >La Francia ha un sistema
>> > educativo molto democratico, ma anche una certa pratica allo
>> > sbarramento
>> > tra classi.
>>
>> Non è vero. La FRancia ha (aveva, almeno fino a qualche anno fa) un
>> sistema
>> scolastico molto severo e meritocratico
>
> Specifico che non considero in antitesi i termini "democratico" e
> "meritocratico".
ah meno male. In Italia di solito "meritocratico" viene assimilato a
"fascista"
>Come dici più avanti, il sistema meritocratico francese
> preclude la carriera scolastica di alta qualità anche al ricco cretino,
> e questo è molto democratico.
>
> Parlando di propensione al classismo pensavo proprio al fatto che la
> selezione non tiene conto di una condizione di partenza svantaggiata
> nelle classi più povere. In altre parole, il sistema è uguale per tutti,
> ma non fornisce le stesse condizioni di partenza, non fornendo sostegno
> a chi non ha la mamma laureata che possa aiutare a fare i compiti a
> casa.
è vero.
Ma questo è perché l'eguaglianza in quanto concetto assoluto non esiste.
Può essere egualitario un sistema (tipo quello scolastico) tuttavia può non
essere egualitario un altro sistema che comunque influisce su quello
scolastico.
>
> Incidentalmente: il sistema universitario francese mi piace, perché
> seleziona attraverso un mix di test oggettivi (la "contrôle continu", i
> devoir e il dossier finale) e impressioni dei docenti (valutazione
> soggettiva). Quello nordamericano mi è sembrato, semplicemente, molto
> superficiale (quiz, test, una tesina da poco - ma ho frequentato
> un'università di periferia, e non so se ad Harvard le cose siano
> diverse).
Il sistema americano prevede l'eccellenza solo ad altissimi livelli, non
sotto.
Dubito che un cretino riesca a fare la Harvard Law School.
Ma attraverso quali percorsi ci arrivi, non saprei, rimane per me un
mistero, visata la bassa qualità generale del sistema scolastico americano.
>
> Non so giudicare il sistema italiano, ma per i miei modi di
> apprendimento non posso dire di amare molto l'esame orale.
> Si legge
> qualche libro, si mandano a memoria i passi salienti, si imbastisce un
> discorsetto per far colpo sull'esaminatore, e l'esame è passato. Manca
> totalmente la fase di ricerca, che mi sembra fondamentale per la
> preparazione alla fase successiva alla laurea.
Ah non saprei. In Italia ho fatto la prima e la seconda elementare. Un po'
poco per giudicare :-)
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19642 è una risposta a message #19637] |
mar, 19 luglio 2011 12:11 |
box Messaggi: 2384 Registrato: dicembre 2010 |
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"Paolo Tramannoni" ha scritto nel messaggio
news:1k4nfgm.icu5ef1t23fsbN%ptram@despammed.com...
Box <box@iasdl.com> wrote:
> Che bei ricordi. Mi piaceva un mondo quando da Sirolo si prendeva l'auto e
> si andava a fare schopping ad Ancona.
Beh, se la strada era quella di Portonovo-Pietralacroce, magari nel
periodo di fioritura della lavanda, i ricordi sono quantomeno *molto
colorati*. Credo ci siano alcuni degli scorci più belli del mondo (per
esempio, quando appaiono l'azzurro della baia e il celeste del cielo
dopo il verde della collina del Poggio e il violetto dei fiori).
---
Concordo perfettamente e in toto. Quel campo di lavanda è favoloso con lo
scorcio sul lato opposto della baia di Portonovo. Sono stato di recente.
Tra l'altro alle Due sorelle ho conosciute due
ragazze marchigiane di Falconara. Pensa che alle Due sorelle
ci andavo anche da bambino quando c'era ancora incagliato il
relitto di quella nave.
> Oppure quando davanti alla baia di Portonovo si ruppero l'albero della
> piccola barca che possiedo tutt'ora.
Andavate a vela? I miei avevano una barchetta, ma sostituirono presto la
vela con un fuoribordo. E, stupidamente, non mi sono mai imbarcato con
gli amici che hanno una *vera* barca. Non saper andare a vela mi marchia
come figlio bastardo (e forse un po' degenere) dell'Adriatico.
---
Sì, anch'io una barchetta in legno con vela che tengo ora in garage.
La portammo a Numana a farla riparare, ma le tenevamo normalmente a terra
sulla spiaggia di Sirolo.
Una piccola barca a motore è il mio sogno. Prima avevamo un piccolo gommone
Zodiac con un Johnson ma ci diede solo problemi. Beato te che hai il
fuoribordo :-)
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Re: Emigrazione e musica [messaggio #19643 è una risposta a message #19638] |
mar, 19 luglio 2011 13:00 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k4ng08.1oi0sya1vcluk7N%ptram@despammed.com...
> Non so giudicare il sistema italiano, ma per i miei modi di
> apprendimento non posso dire di amare molto l'esame orale. Si legge
> qualche libro, si mandano a memoria i passi salienti, si imbastisce un
> discorsetto per far colpo sull'esaminatore, e l'esame è passato. Manca
> totalmente la fase di ricerca, che mi sembra fondamentale per la
> preparazione alla fase successiva alla laurea.
Nel caso dell'esame scritto non c'è poi questa gran differenza.
Dipende, in larga misura, da chi l'ha pensato.
La forza dell'Università italiana (parlo per i corsi umanistici e in un
ambiente limitato, quello che ho avuto sotto gli occhi) una volta stava
nella presenza di persone di grande talento che si impegnavano
personalmente, a dispetto delle circostanze non sempre favorevoli; accanto a
molti personaggi che è preferibile non qualificare, diciamo demotivati,
c'erano anche costoro, fino a non molto tempo fa. Forse anche adesso, ma la
fase attuale li spinge ancora di più in una posizione ancor più appartata.
Ed è bene che si nascondano. Non appena vengono scoperti, sono perseguitati
senza pietà .
C'è anche da dire che all'Università va molta gente, ormai. Ed è un bene, ci
mancherebbe. Ma la percentuale di quelli portati per la ricerca, per non
parlare di quelli che realisticamente possono aspirare a farla, è sempre più
bassa rispetto alla totalità degli studenti. Insomma, bisogna cambiare
qualcosa; non quello che si è cambiato finora. Mentre la sinistra per prima
sta pensando a renderla di nuovo elitaria, ovviamente attraverso le tasse di
iscrizione.
Proprio agli esami mi è capitato di tutto.
Mi sono capitati docenti che abitualmente facevano esami di tre quarti d'ora
o un'ora e che mi hanno esaminato per venti minuti. Questo semplicemente
perché avevo fatto, di testa mia, quello che tu consideri necessario
(opinione che condivido). Leggere qualcosa in più, fare dei confronti, fare
dei collegamenti. Un paio di volte è bastato un collegamento fra la parte
generale e il corso monografico. Pare strano, ma lo fanno in pochi. Lo
facevano in pochi, anche anni fa.
Uno dei successi del ministero, anche in frase pregelminiana.
> (che sta preparando un uggioso esame di latino)
Sono indiscreto se domando di cosa si tratta?
dR
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