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storia della ricezione [messaggio #125063] |
lun, 03 ottobre 2011 15:21 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
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Salve a tutti,
approfitto della presenza qui di diversi amici competenti per chiedere:
esiste da qualche parte un libro che tratti, anche in modo indiretto, di
come, nei
tempi passati, si ascoltava e recepiva la musica? Una specie di storia
della ricezione? Poichè capita, a volte, di trovare in certi libri di
critica d'arte (in questo momento ho in mente Federico Zeri) cenni su
come, probabilmente, veniva visto un certo affresco dai contemporanei
(ovviamente senza pretese di verità oggettiva) mi chiedevo se esiste
qualcosa anche per la musica. Quindi, un testo che tratti (ripeto, anche
per cenni o in maniera indiretta) non solo di filologia esecutiva ma di
filologia d'ascolto.
Sempre che la cosa, in questi termini, abbia un senso..
Ciao e grazie,
Leonardo
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Re: storia della ricezione [messaggio #125710 è una risposta a message #125063] |
mer, 05 ottobre 2011 16:56 |
L'Esattore Messaggi: 608 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Leonardo Polato ha usato la sua tastiera per scrivere :
> Salve a tutti,
> approfitto della presenza qui di diversi amici competenti per chiedere:
> esiste da qualche parte un libro che tratti, anche in modo indiretto, di
> come, nei
> tempi passati, si ascoltava e recepiva la musica? Una specie di storia della
> ricezione? Poichè capita, a volte, di trovare in certi libri di critica
> d'arte (in questo momento ho in mente Federico Zeri) cenni su come,
> probabilmente, veniva visto un certo affresco dai contemporanei (ovviamente
> senza pretese di verità oggettiva) mi chiedevo se esiste qualcosa anche per
> la musica. Quindi, un testo che tratti (ripeto, anche per cenni o in maniera
> indiretta) non solo di filologia esecutiva ma di filologia d'ascolto.
> Sempre che la cosa, in questi termini, abbia un senso..
>
> Ciao e grazie,
>
> Leonardo
credo c'entri parzialmente, ma c'è un libro divertentissimo (oggi), e
forse un po' illuminante di Slonimsky che contiene stroncature apparse
principalmente su quotidiani inglesi e americani, che vanno da
Beethoven a Shostakovich, senza esclusione di colpi.
Il libro di chiama: Lexicon of Musical Invective.
Consigliatissimo :)
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Re: storia della ricezione [messaggio #125742 è una risposta a message #125710] |
mer, 05 ottobre 2011 20:20 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
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Il 05/10/11 16.56, L'Esattore ha scritto:
> Leonardo Polato ha usato la sua tastiera per scrivere :
>> Salve a tutti,
>> approfitto della presenza qui di diversi amici competenti per chiedere:
>> esiste da qualche parte un libro che tratti, anche in modo indiretto,
>> di come, nei
>> tempi passati, si ascoltava e recepiva la musica? Una specie di storia
>> della ricezione? Poichè capita, a volte, di trovare in certi libri di
>> critica d'arte (in questo momento ho in mente Federico Zeri) cenni su
>> come, probabilmente, veniva visto un certo affresco dai contemporanei
>> (ovviamente senza pretese di verità oggettiva) mi chiedevo se esiste
>> qualcosa anche per la musica. Quindi, un testo che tratti (ripeto,
>> anche per cenni o in maniera indiretta) non solo di filologia
>> esecutiva ma di filologia d'ascolto.
>> Sempre che la cosa, in questi termini, abbia un senso..
>>
>> Ciao e grazie,
>>
>> Leonardo
>
> credo c'entri parzialmente, ma c'è un libro divertentissimo (oggi), e
> forse un po' illuminante di Slonimsky che contiene stroncature apparse
> principalmente su quotidiani inglesi e americani, che vanno da Beethoven
> a Shostakovich, senza esclusione di colpi.
> Il libro di chiama: Lexicon of Musical Invective.
>
> Consigliatissimo :)
>
>
Conoscevo Slonimsky come severo autore del "Thesaurus of scales...", per
cui mi stupisce vederlo autore di una rassegna di stroncature.
Grazie per la segnalazione, non lo conoscevo proprio e mi hai messo
curiosità!
Leonardo
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Re: storia della ricezione [messaggio #125744 è una risposta a message #125710] |
mer, 05 ottobre 2011 20:50 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 5 Ott, 16:56, L'Esattore <vdeiul...@NOSPAMsupereva.it> wrote:
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> credo c'entri parzialmente, ma c'è un libro divertentissimo (oggi), e
> forse un po' illuminante di Slonimsky che contiene stroncature apparse
Beh, sì, non è esattamente quel che si stava cercando. Chiaro che,
come indichi tu, sono più efficaci le raccolte di opinioni e
recensioni dell'epoca; Per non parlare degli scritti vari di
intellettuali, poeti, artisti, teorici, musicologi. E quelli degli
stessi musicisti? Schumann che parla di Chopin è mitico: "Ciò che
nell'ultimo tempo passa per un Finale più che un pezzo di musica
sembra una burla" (Sonata in Sib). Mi pare chiaro la ricezione fosse
differente :-)
lz
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Re: storia della ricezione [messaggio #126142 è una risposta a message #125744] |
gio, 06 ottobre 2011 18:52 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
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luziferszorn ha scritto:
> On 5 Ott, 16:56, L'Esattore <vdeiul...@NOSPAMsupereva.it> wrote:
>
>> credo c'entri parzialmente, ma c'è un libro divertentissimo (oggi), e
>> forse un po' illuminante di Slonimsky che contiene stroncature apparse
>
>
>
> Beh, sì, non è esattamente quel che si stava cercando. Chiaro che,
> come indichi tu, sono più efficaci le raccolte di opinioni e
> recensioni dell'epoca; Per non parlare degli scritti vari di
> intellettuali, poeti, artisti, teorici, musicologi. E quelli degli
> stessi musicisti? Schumann che parla di Chopin è mitico: "Ciò che
> nell'ultimo tempo passa per un Finale più che un pezzo di musica
> sembra una burla" (Sonata in Sib). Mi pare chiaro la ricezione fosse
> differente :-)
>
> lz
Mi preme aggiungere le suggestioni che mi spingono a questa ricerca, per
chiarirla più a me che ad altri:
nelle "Postille al Nome della Rosa", di Eco, l'autore spiega che, per
descrivere nel modo migliore l'incendio descritto nel romanzo, fece un
fuoco in giardino, ma che cercò di guardarlo come probabilmente
l'avrebbe guardato un monaco medievale per poterlo descrivere "in stile"
nel suo romanzo;
ancora, Federico Zeri spiega che la percezione dei colori nell'antica
Roma era probabilmente diversa dalla nostra, per il fatto stesso che, ad
esempio, si usavano due termini diversi per indicare il "bianco" e due
per il "nero";
trasferendo questi concetti alla musica, mi chiedo se sia possibile
ascoltare un canto gregoriano come l'avrebbe ascoltato un monaco
nell'anno mille. Se esistono strumenti concettuali, parole espresse dai
contemporanei che possano darmi una pallida idea di come la modalità, ad
esempio, veniva da loro percepita.Se sia possibile "rivivere"
all'ascolto, anche in maniera pallida, la fase di passaggio dalla
modalità alla tonalità o dalla monodia alla polifonia (che, immagino,
possa aver provocato qualche sconcerto...)
E' possibile che tutto questo sia raggiungibile attraverso lo studio
della storia della musica e ripetuti ascolti ma, essendo breve la vita
ed io non più tanto giovane, mi chiedevo se ci sono testi (storie della
musica compresi) che più di altri vanno in questa direzione.
E' evidente che ci possono stare benissimo pure testi come quello di
Slonimsky, sono testimonianze di orecchie coeve alle opere (anche se non
mi fido troppo dei giudizi espressi da "colleghi"...).
Perdonate la lungaggine e le eventuali castronerie.
Ciao,
Leonardo
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