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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #158686 è una risposta a message #158685] |
ven, 13 gennaio 2012 23:51 |
memristor Messaggi: 29 Registrato: agosto 2011 |
Junior Member |
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Il 13/01/2012 23.51, DJredoo ha scritto:
> Citami un-brano-uno a caso di And Also The Trees,
Te l'ho citato. Ma va bene così.
> Felt o Sad Lovers che possa ricordare (oggettivamente) un brano a
> caso
Splendour Of Fear mi sembra abbastanza probante (per quanto non ci sia
negli Alcest nessun tentativo di rifare esplicitamente Deebank).
L'atmosfera shoegaze diffusa in effetti impedisce di farli 'derivare',
ma è qualcosa che, come dire, o la si avverte o si può lasciar perdere.
> dal dischetto degli Alcest (intendo qualcosa di più evidente che non
> un arpeggio col chorus come su There Were No Bounds che, tra l'altro
> e per il resto, con gli Alcest c'entra zero
> http://www.youtube.com/watch?v=7kVDLLani_Q&feature=fvsr)
Se vuoi limitare il tuo campo d'azione a quello che vuoi, fa pure. Non
sono faccende mie :)
There Were No Bounds ha, e descrive, un mood ben preciso che non solo è
inconfondibile,
ma che è decisamente in topic.
Non pretendo di venire ad ammansirti verità o turbare le tue certezze.
Ho ben altro da fare. Buone risate.
saluti
m.
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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #158770 è una risposta a message #158686] |
sab, 14 gennaio 2012 00:57 |
djreedoo Messaggi: 245 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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> Te l'ho citato. Ma va bene così.
no, non l'hai fatto (hai citato un arpeggio, ma va benone così)
> Splendour Of Fear mi sembra abbastanza probante (per quanto non ci sia
> negli Alcest nessun tentativo di rifare esplicitamente Deebank).
..per te andrebbe bene un qualsiasi gruppo di stampo chitarristico '80.
Non penso basti la circolarità delle chitarre (elemento caratterizzante
per il 95% delle bands di quegli anni, in effetti) a costituire una prova
:)
> L'atmosfera shoegaze diffusa in effetti impedisce di farli 'derivare',
> ma è qualcosa che, come dire, o la si avverte o si può lasciar perdere.
mo pure l'atmosfera shoegaze! :)
ma dove l'hai sentita :))
(che poi, anche fosse, sarebbe semmai un elemento che non impedirebbe
affatto di farli derivare. Anzi!).
Ecco, si, si può lasciar perdere :)
> Se vuoi limitare il tuo campo d'azione a quello che vuoi, fa pure. Non
> sono faccende mie :)
non si fosse capito era esattamente quello che osservavo in te: limiti il
campo d'azione alle TUE percezioni :))
> There Were No Bounds ha, e descrive, un mood ben preciso che non solo è
> inconfondibile,
> ma che è decisamente in topic.
sulla prima parte concordo pur con qualche riserva sull'inconfondibilità.
Sul fatto che sia decisamente in topic (e non volendo turbare le tue
visioni) continuo a suggerirti un (ennesimo) ascolto del famigerato brano
degli Alcest diciamo dal minuto 2 in poi (in pratica una volta cessato
quel banale, confondibile arpeggio ad uso 'intro' laddove negli AATT è
invece elemento fondante del pezzo :)
http://www.youtube.com/watch?v=7kVDLLani_Q&feature=fvsr
> Non pretendo di venire ad ammansirti verità o turbare le tue certezze.
> Ho ben altro da fare. Buone risate.
più che altro falliresti, anche impegnandoti sacrificando il tuo ben altro
:)
Grazie!
--
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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #158815 è una risposta a message #158770] |
sab, 14 gennaio 2012 09:36 |
memristor Messaggi: 29 Registrato: agosto 2011 |
Junior Member |
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Il 14/01/2012 0.57, DJredoo ha scritto:
>> Splendour Of Fear mi sembra abbastanza probante (per quanto non ci sia
>> negli Alcest nessun tentativo di rifare esplicitamente Deebank).
> .per te andrebbe bene un qualsiasi gruppo di stampo chitarristico '80.
Si dà il caso che la musica degli anni '80 (ma toh) aveva uno 'stampo
chitarristico anni '80'.
Doveva essere anni 70s o 60s? :))
Il caso di Splendour Of Fear - ma anche dei Sad Lovers & G. di cose tipo
Imagination, On Another Day (Feeding The Flame) almeno nell'uso delle
chitarre: è chiaro che i brani più rock sono 'diversi', perchè il format
rock degli '80 tirava verso U2, Ultravox e non verso gli Opeth :) Poi è
chiaro, che se vuoi vedere le differenze tutto è differente.
> Sul fatto che sia decisamente in topic (e non volendo turbare le tue
> visioni) continuo a suggerirti un (ennesimo) ascolto del famigerato brano
> degli Alcest diciamo dal minuto 2 in poi (in pratica una volta cessato
> quel banale, confondibile arpeggio ad uso 'intro' laddove negli AATT è
> invece elemento fondante del pezzo :)
Anche in '...No Bounds' l'arpeggio cessa e la struttura, diciamo così,
si irrobustisce.
Il tuo sostenere che sia solo un arpeggio sul chorus è defraudare della
dimensione dark più intriseca e specifica *soprattutto* il tentativo
degli AATT. In realtà gli Alcest colgono a modo loro il "ricircolo" e
il rafforzamento 00s/10s (metallico e non più hannettiano) nella seconda
parte del brano. Ma fortunatamente non stanno copiando - non ne hanno
necessità, probabilmente nemmeno conoscono gli AATT.
Comunque Neige, in altri momenti, ha sostenuto che voleva solo essere
'afferente al fiabesco', il che probabilmente potrebbe qualificare la
valutazione risibile che ne dai/fai, ma che imho gli fa onore, in quanto
non è da tutti giungere a certe soluzioni volendone forse fare altre
(massima spontaneità d'azione, almeno) :))
m.
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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #158816 è una risposta a message #158770] |
sab, 14 gennaio 2012 10:06 |
altura Messaggi: 42 Registrato: dicembre 2011 |
Member |
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DJredoo ha scritto:
> > Te l'ho citato. Ma va bene così.
> no, non l'hai fatto (hai citato un arpeggio, ma va benone così)
> > Splendour Of Fear mi sembra abbastanza probante (per quanto non ci sia
> > negli Alcest nessun tentativo di rifare esplicitamente Deebank).
> ..per te andrebbe bene un qualsiasi gruppo di stampo chitarristico '80.
> Non penso basti la circolarità delle chitarre (elemento caratterizzante
> per il 95% delle bands di quegli anni, in effetti) a costituire una prova
> :)
> > L'atmosfera shoegaze diffusa in effetti impedisce di farli 'derivare',
> > ma è qualcosa che, come dire, o la si avverte o si può lasciar perdere.
> mo pure l'atmosfera shoegaze! :)
> ma dove l'hai sentita :))
M'intrometto. E premetto che non so neanche di cosa state discutendo ma la
materia-linguaggio con la materia-musica non può stare nei termini
oggettivi che cerchi d'introdurre tu, imho.
Una volta si sosteneva che qualsiasi azione era azione (anche) politica, a
ragione.
Analogamente in critica musicale, almeno di sostenere che il blues deriva
dal rock, non credo si possano zittire intuizioni, fili di storie, di
strumenti, di influenze e passioni, scenari e insomma storie personali che
passano attraverso la musica e che possano rimandare a questo o a
quell'autore/genere.
Si diceva (dal secolo scorso -e anche da prima-): non c'è la realtà, ci
sono solo interpretazioni.
--
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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #158818 è una risposta a message #158815] |
sab, 14 gennaio 2012 11:16 |
djreedoo Messaggi: 245 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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> Si dà il caso che la musica degli anni '80 (ma toh) aveva uno 'stampo
> chitarristico anni '80'.
> Doveva essere anni 70s o 60s? :))
continui a ribadire quello che ti ho già detto in precedenza
(evidentemente il cambio prospettico conferisce al tutto un'accezione più
- ehm - vantaggiosa:))
Ho detto esattamente che la musica '80 (al 95%) era di stampo
chitarristico. Il che, in un certo senso, azzera qualsiasi tipo di
confronto 'mirato' (un esempio varrebbe l'altro. AATT quanto Comsat
Angels, Chameleons quanto For Against etc)
> Il caso di Splendour Of Fear - ma anche dei Sad Lovers & G. di cose tipo
> Imagination, On Another Day (Feeding The Flame) almeno nell'uso delle
> chitarre: è chiaro che i brani più rock sono 'diversi', perchè il format
> rock degli '80 tirava verso U2, Ultravox e non verso gli Opeth :) Poi è
> chiaro, che se vuoi vedere le differenze tutto è differente.
ovvio, è altrettanto chiaro che se volessi sostituire - chessò - i
Porcupine tree agli Alcest e argomentare con i tuoi argomenti per dare
forma al tuo assioma, ci riuscirei :))
> > Sul fatto che sia decisamente in topic (e non volendo turbare le tue
> > visioni) continuo a suggerirti un (ennesimo) ascolto del famigerato brano
> > degli Alcest diciamo dal minuto 2 in poi (in pratica una volta cessato
> > quel banale, confondibile arpeggio ad uso 'intro' laddove negli AATT è
> > invece elemento fondante del pezzo :)
> Anche in '...No Bounds' l'arpeggio cessa e la struttura, diciamo così,
> si irrobustisce.
Il 'problema' non è cosa sia l'arpeggio in AATT (i loro due primi album
poggiano interamente le proprie fondamenta sul protagonismo della
chitarra) ma l'uso che ne fanno gli Alcest (decisamente più pretestuoso e
assai meno fondante/identificativo).
Ma al solito, se ci si basa sulle percezioni, va bene tutto.
> Il tuo sostenere che sia solo un arpeggio sul chorus è defraudare della
> dimensione dark più intriseca e specifica *soprattutto* il tentativo
> degli AATT.
e ovviamente non intendevo questo (ma l'hai capito perfettamente:)).
Ho risposto (ribadito sopra) dicendoti che 'l'arpeggio sul chorus'
(sintetizzando con questo un 'marchio' evidente AATT) non defrauda nè
svilisce alchunchè ma sottolinea un'identità precisa (che gli Alcest non
hanno) riconoscibile in 3/5 dei brani AATT, da Shantell fino a Virus
Meadow.
In realtà gli Alcest colgono a modo loro il "ricircolo" e
> il rafforzamento 00s/10s (metallico e non più hannettiano) nella seconda
> parte del brano.
'metallico e non più hannettiano'..sembra che tu stia parlando tipo dei
God Machine :))
Ma fortunatamente non stanno copiando - non ne hanno
> necessità, probabilmente nemmeno conoscono gli AATT.
di questo ne sono certissimo anch'io: non hanno idea minima di chi siano
gli AATT (figuriamoci i Sad Lovers!). Il tutto è frutto di tue
speculazioni (che nonostante tutto, e che tu ci creda o meno, rispetto
totalmente) :)
> Comunque Neige, in altri momenti, ha sostenuto che voleva solo essere
> 'afferente al fiabesco', il che probabilmente potrebbe qualificare la
> valutazione risibile che ne dai/fai, ma che imho gli fa onore, in quanto
> non è da tutti giungere a certe soluzioni volendone forse fare altre
> (massima spontaneità d'azione, almeno) :))
e tutto giunge ad un senso compiuto, dunque.
Limitiamoci alle 'ammissioni' del buon Naige :)
--
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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #158819 è una risposta a message #158818] |
sab, 14 gennaio 2012 11:22 |
memristor Messaggi: 29 Registrato: agosto 2011 |
Junior Member |
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Il 14/01/2012 11.16, DJredoo ha scritto:
> azzera qualsiasi tipo di confronto 'mirato' (un esempio varrebbe
> l'altro. AATT quanto Comsat Angels, Chameleons quanto For Against etc)
Non direi proprio: le affinità tra gli Alcest e i Comsat Angels sono
palesemente inesistenti, proprio perchè gli Alcest non *possono* essere
un gruppo postpunk inteso in senso rigoristico/assiomatico, con tanto di
voce stentorea nasale e postura simil-factoryana :) Ma proprio perchè
hanno affinità per uno stile malinconico che viaggia parallelo ai vari
Robin Guthrie, Felt eccetera (e non puoi negare che le filigrane siano
comuni) fanno capo a determinate esperienze similari...
>> Il caso di Splendour Of Fear - ma anche dei Sad Lovers& G. di cose tipo
>> Imagination, On Another Day (Feeding The Flame) almeno nell'uso delle
>> chitarre: è chiaro che i brani più rock sono 'diversi', perchè il format
>> rock degli '80 tirava verso U2, Ultravox e non verso gli Opeth :) Poi è
>> chiaro, che se vuoi vedere le differenze tutto è differente.
> ovvio, è altrettanto chiaro che se volessi sostituire - chessò - i
> Porcupine tree agli Alcest e argomentare con i tuoi argomenti per dare
> forma al tuo assioma, ci riuscirei :))
E se qualche brano dei Porcupine Tree mai si muovesse in quell'area
diventerebbe istantaneamente rubbish? Chi ha l'imprimatur della
risibilità o della tracciabilità del "vero genuino chitarrismo '80"? :)
> non hanno idea minima di chi siano gli AATT (figuriamoci i Sad Lovers!).
Ma proprio per questo, ripeto, a mio avviso sono interessanti.
Non è da tutti far parte di un genere X e riuscire, nonostante tutto, ad
evocare un genere Y che poco o punto si conosce/mira. E' l'antitesi, se
ci si pensa, di quanto sta succedendo ultimamente nei vari revival, dove
conoscendo a menadito quello che si vuol fare, si producono cloni un po'
devitalizzati e saponificati.
> Il tutto è frutto di tue speculazioni (che nonostante tutto, e che tu
> ci creda o meno, rispetto totalmente) :)
Te ne ringrazio :)
>> Comunque Neige, in altri momenti, ha sostenuto che voleva solo essere
>> 'afferente al fiabesco', il che probabilmente potrebbe qualificare la
>> valutazione risibile che ne dai/fai, ma che imho gli fa onore, in quanto
>> non è da tutti giungere a certe soluzioni volendone forse fare altre
>> (massima spontaneità d'azione, almeno) :))
> e tutto giunge ad un senso compiuto, dunque.
> Limitiamoci alle 'ammissioni' del buon Naige :)
>
Sarei d'accordo se una tale limitazione diventasse di spendibilità
comune sulle
band che si accodano alla retromania dilagante, non so esattamente
quante risulterebbero
meno risibili degli Alcest (anzi credo che si avrebbero sorprese)
saluti
m.
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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #159335 è una risposta a message #158920] |
dom, 15 gennaio 2012 20:08 |
punkinaro Messaggi: 78 Registrato: dicembre 2010 |
Member |
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On Jan 14, 10:33 am, Px <chiedim...@etelodo.it> wrote:
> Il 14/01/2012 10:40, DJredoo ha scritto:
>
> > [cut]
>
> >> Si diceva (dal secolo scorso -e anche da prima-): non c'è la realtà, ci
> >> sono solo interpretazioni.
>
> > sono talmente il linea con quanto si diceva 'dal secolo scorso - e anche
> > prima' che vorrei poter rivendicare il diritto ad esprimere la mia
> > (interpretazione) :)
> > Il confronto/conflitto, il tentativo (più o meno seduttivo) a convincere
> > l'altro del tuo contrario, fa parte del 'gioco'.
> > Finchè ci sono gli argomenti (anche blandi, da bar) e non si tracima nella
> > rissa va sempre bene.
>
> E cmq erano circa 3 anni che non si leggeva una discussione musicale qui
> dentro, quindi "92 minuti di applausi" anche solo per questo ;)
>
> p.s. io gli alcest me li ricordo per il disco del 2007 ed erano
> prettamente shoegaze, quelli postati da stanz sembrano un altro gruppo.
proprio oggi Ben Ratliff del NY Times ha scritto sta recensione, mi
aveva incuriosito
****
Alcest
The French musician Neige, a k a Stéphane Paut, is the center of the
band Alcest, which makes a kind of slow, pretty, gauzy metal, with
highly managed guitar distortion, cathedral reverb and high, clear
voices, except for when Neige sings in a barbed scream. (Some tracks,
like “Faiseurs du Monde,” actually overlap the two antipodean vocal
sounds.) Alcest’s new record, “Les Voyages de l’Âme” (Prophecy
Records, out in Europe, to be released here at the end of the month,
and streaming online) is the best example yet of what it can do. Not
all of the record works for me. There is a default soothingness that
becomes dull, and as with many bands that essentially boil down to one
person, that person’s vision becomes restrictive. But a few tracks are
astonishingly good, including “Beings of Light,” which sounds sort of
like what would happen if Enya did black metal, and “Summer’s Glory,”
power ballad in excelsis, that locates sentimental phrases and
harmonies and lingers hungrily over them.
|
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Re: Alcest - Les Voyage de l' Ame [messaggio #161711 è una risposta a message #159335] |
dom, 22 gennaio 2012 20:19 |
Giorgione Nardanelli Messaggi: 18 Registrato: aprile 2011 |
Junior Member |
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On 15 Gen, 20:08, punkinaro <punkin...@aol.com> wrote:
> On Jan 14, 10:33 am, Px <chiedim...@etelodo.it> wrote:
>
>
>
>
>
> > Il 14/01/2012 10:40, DJredoo ha scritto:
>
> > > [cut]
>
> > >> Si diceva (dal secolo scorso -e anche da prima-): non c'è la realtà, ci
> > >> sono solo interpretazioni.
>
> > > sono talmente il linea con quanto si diceva 'dal secolo scorso - e anche
> > > prima' che vorrei poter rivendicare il diritto ad esprimere la mia
> > > (interpretazione) :)
> > > Il confronto/conflitto, il tentativo (più o meno seduttivo) a convincere
> > > l'altro del tuo contrario, fa parte del 'gioco'.
> > > Finchè ci sono gli argomenti (anche blandi, da bar) e non si tracima nella
> > > rissa va sempre bene.
>
> > E cmq erano circa 3 anni che non si leggeva una discussione musicale qui
> > dentro, quindi "92 minuti di applausi" anche solo per questo ;)
>
> > p.s. io gli alcest me li ricordo per il disco del 2007 ed erano
> > prettamente shoegaze, quelli postati da stanz sembrano un altro gruppo.
>
> proprio oggi Ben Ratliff del NY Times ha scritto sta recensione, mi
> aveva incuriosito
>
> ****
> Alcest
>
> The French musician Neige, a k a Stéphane Paut, is the center of the
> band Alcest, which makes a kind of slow, pretty, gauzy metal, with
> highly managed guitar distortion, cathedral reverb and high, clear
> voices, except for when Neige sings in a barbed scream. (Some tracks,
> like “Faiseurs du Monde,” actually overlap the two antipodean vocal
> sounds.) Alcest’s new record, “Les Voyages de l’Âme” (Prophecy
> Records, out in Europe, to be released here at the end of the month,
> and streaming online) is the best example yet of what it can do. Not
> all of the record works for me. There is a default soothingness that
> becomes dull, and as with many bands that essentially boil down to one
> person, that person’s vision becomes restrictive. But a few tracks are
> astonishingly good, including “Beings of Light,” which sounds sort of
> like what would happen if Enya did black metal, and “Summer’s Glory,”
> power ballad in excelsis, that locates sentimental phrases and
> harmonies and lingers hungrily over them.- Nascondi testo citato
>
> - Mostra testo citato -
*** infatti. Pur non essendo il mio campo da gioco, mi sembra di poter
dire che costoro pascolino su territori metal epico-melodico
saluti
UCTS <°(((((><
np Istrael Nash Gripka, Barn Doors & Concrete Floors
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