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| Ma so ancora suonare? [messaggio #17757] |
ven, 03 giugno 2011 19:57  |
 ptram
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Ciao a tutti,
Tanto per cambiare, oggi ero giù per una serie di fatti miei. Siccome
non prendo antidepressivi, non vado a donne e cerco di bere poco, ho
pensato di dedicare la giornata alla musica.
Ascoltarla è un atto troppo passivo per scacciare la malinconia.
Suonarla: magari qualcosa di allegro come il Preludio op. 3 n. 2 (in Do
diesis minore) di Rachmaninov.
Ma come fare? Ho venduto il pianoforte ventidue anni fa, e da allora non
ho più studiato. Ho dei pianoforti digitali in queste condizioni: uno
sempre davanti a me, ma sepolto sotto un mare di scartoffie. Un altro
appoggiato al muro in magazzino, e forse non so nemmeno dove sia finito
l'alimentatore.
Ho deciso di fare così: la bella tastiera del Korg SGproX, con uno dei
campioni di Kontakt. Lo Steinway non è male. Ho ordinato l'aggiornamento
ai programmi della Native Instruments, così mi arriveranno anche uno
Steinway più grosso, il Bösendorfer Imperial, e un Bechstein di nuova
concezione.
Suonare con questi così è rassicurante come prepararsi al buncy-jumping
o ad un volo in deltaplano. La tastiera del mio pianoforte è posizionata
troppo in alto, per una serie di compromessi che impongono di avere in
posizione sbagliata la tastiera alfanumerica o quella musicale (volendo,
anche entrambe; ma mai entrambe nella giusta posizione).
La comoda poltrona da lavoro è troppo bassa: per fortuna ho un
assortimento di sgabelli, tra cui scelgo quello della batteria. Alla
fine trovo la posizione giusta, e mi trovo comodo come un pappagallo sul
trespolo. Il pedalino di plastica, naturalmente, continua a sfuggirmi in
avanti, e ogni tanto bisogna ritirarlo indietro con la punta del piede.
(Ma insomma: prima di vendere il piano acustico suonavo nello spazio
angusto tra l'auto e la tastiera, e nelle pause si sentiva lo sciacquone
del piano terra. Ora, almeno, se i cani tacciono si sentono gli
uccellini cantare.)
Il suono che esce dalle casse non è mai vero. E per di più io non ho
casse da pianoforte digitale, ma monitor da studio: fatti per
trasformare i suoni sbagliati in eventi gradevoli come una sirena
d'allarme. Niente edonismo, solo crudo realismo.
È un pianoforte? In parte. L'enorme escursione dinamica dell'originale
non c'è. La tastiera è gradevole al tatto, ma nemmeno la limitata
latenza del sistema aiuta a rimuovere quella sensazione di suono che
arriva tardi, che non arriva con convinzione. Quanto è veloce un
martelletto?
Leggere lo spartito a schermo non è nemmeno tanto male (anche perché ho
un generoso 24", in cui un forglio A4 non appare in versione tascabile).
E allora leggo lo spartito.
Ma ditemi: è un pezzo facile? Lo diteggio in poco tempo, in poco più di
un'ora posso suonarlo lentamente, persino dimenticarmi di guardare le
note. Possibile che Rachmaninov abbia avuto un momento di debolezza, ed
abbia scritto un pezzo che anche uno come me possa riuscire a studiare?
Ciao,
Paolo
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17781 è una risposta a message #17757] |
sab, 04 giugno 2011 19:58  |
Fabrizio Miletto
Messaggi: 1
Registrato: giugno 2011 |
Junior Member |
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Ciao Paolo, ciao a tutto il newsgroup e ben ritrovati
"Paolo Tramannoni" ha scritto nel messaggio
news:1k2ax1b.u2cqfthjysfuN%ptram@despammed.com...
> Ma ditemi: è un pezzo facile? Lo diteggio in poco tempo, in poco più di
> un'ora posso suonarlo lentamente, persino dimenticarmi di guardare le
> note. Possibile che Rachmaninov abbia avuto un momento di debolezza, ed
> abbia scritto un pezzo che anche uno come me possa riuscire a studiare?
Si impara in fretta, questo è vero, le due parti lente sono più o meno alla
portata di tutti noi.
L'Agitato centrale è molto accattivante, saranno dieci anni che lo provo e
lo riprovo,
a volte mi riesce subito, ma riconosco che vi vuole un grosso allenamento
della mano destra.
Prima o poi riuscirò a suonarlo con la velocità degna.
Buon lavoro!
Fabrizio
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17825 è una risposta a message #17795] |
lun, 06 giugno 2011 02:22 |
ptram
Messaggi: 458
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daniel pennac (portatile) <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> wrote:
> Moooolto meglio suonare il pianoforte che andare a donne o a uomini tanto
> per passare il tempo! ;-))
Suonare non è abbastanza *décadent*, per i miei gusti. Trascinare i
lombi per locali in riva al mare, sorbendo improbabili mescolanze di
liquori, lo è di più. Decadente e vitale allo stesso tempo. Ora ci
penso, visto che è la stagione giusta.
> Sei di nuovo nella Marca Anconitana?
Sono di nuovo qua. E facevo due conti: la mia zona d'azione è la parte
centro-meridionale dell'area metropolitana di Ancona. Compreso il
capoluogo. Con estensioni nell'area civitanovese e nel maceratese. Un
trecentomila abitanti. Centocinquantamila donne. Quarantamila nella
fascia di età che mi interessa (fra i diciotto e i quarant'anni).
Ma dove sono? Se esco, la sera, non c'è nessuno. Con la lodevole
eccezione di Civitanova, e qualche raro sprazzo nei locali lungo la via.
E un locale in cui si balla, qui vicino. E mi dicono che qualcosa ci sia
nelle balere della costa. Dove si nascondono le ragazze? Che fanno? Che
posti frequentano?
Mi rendo conto, con angoscia, che era più o meno lo stesso a Parigi.
Sbaglio orari? Sbaglio luoghi? Dove sono finiti tutti? Quale catastrofe
ha tolto dal mondo le donne?
A volte ho contatti in chat. Ma non mi va più nemmeno di "cacciare". È
deprimente. Non riesco ad abituarmi a questa cosa così fredda, lontana.
Tento, sto al gioco, poi lascio. Sono davvero fuori tempo?
Ma su a Milano è lo stesso? È meglio?
Basta, da domani mi trasferisco in qualche chalet civitanovese. Mi
trovate al tavolo verso la spiaggia, dietro una caraffa di Martini.
Ciao,
Paolo
(In realtà : mi sto infilando in tutti i monasteri della zona. Drogato
dal corso su Santa Ildegarda. Qualche giorno fa ad ascoltare i vespri
dei fraticelli cistercensi all'Abbadia di Fiastra. Me lo cerco, il
romitaggio).
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17829 è una risposta a message #17825] |
lun, 06 giugno 2011 10:14 |
daniel pennac \(porta
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k2f4nf.12gjdqp1f8nryiN%ptram@despammed.com...
> daniel pennac (portatile) <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> wrote:
>
>> Moooolto meglio suonare il pianoforte che andare a donne o a uomini tanto
>> per passare il tempo! ;-))
>
> Suonare non è abbastanza *décadent*, per i miei gusti. Trascinare i
> lombi per locali in riva al mare, sorbendo improbabili mescolanze di
> liquori, lo è di più. Decadente e vitale allo stesso tempo. Ora ci
> penso, visto che è la stagione giusta.
Io trovo più vitale suonare, ma io sono fatta strana!
> A volte ho contatti in chat. Ma non mi va più nemmeno di "cacciare". È
> deprimente. Non riesco ad abituarmi a questa cosa così fredda, lontana.
> Tento, sto al gioco, poi lascio. Sono davvero fuori tempo?
No, non sei fuori tempo, però io conobbi il mio futuro marito in chat, ma ti
parlo della fine del 1997 e, all'epoca, il clima, su internet, era diverso:
il mezzo era, per me, nuovo, tutti gli account erano con nome e cognome, ero
vicina ai venti e si ha un altro spirito! ^_____^
>
> Ma su a Milano è lo stesso? È meglio?
Da ciò che mi si dice è ben peggio, per quanto concerne la possibilità di
creazione di rapporti a due e non fatico a crederlo! Non trovi, comunque, il
calore amichevole che c'è nelle Marche, ma forse sono solo io che le
idealizzo, perchè mi manca la linea dolce delle colline che ha come
orizzonte il mare...
>
> Basta, da domani mi trasferisco in qualche chalet civitanovese. Mi
> trovate al tavolo verso la spiaggia, dietro una caraffa di Martini.
Agitato? Il Martini, intendo!!!!
>
> Ciao,
> Paolo
Ciao,
Chiara
>
> (In realtà: mi sto infilando in tutti i monasteri della zona. Drogato
> dal corso su Santa Ildegarda. Qualche giorno fa ad ascoltare i vespri
> dei fraticelli cistercensi all'Abbadia di Fiastra. Me lo cerco, il
> romitaggio).
Urca, un po' ti invidio!
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17831 è una risposta a message #17829] |
lun, 06 giugno 2011 11:40 |
ptram
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daniel pennac (portatile) <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> wrote:
> Agitato? Il Martini, intendo!!!!
Purché non sia mescolato. Ad essere (ri)mescolato provvedo giÃ
abbastanza io :-)
In ogni caso, più che a Roger Moore pensavo ad Hemingway. Con la
sovrapposizione della scena al ristorante in spiaggia nella Dolce Vita
(lì non si mostravano alcoolici... la tradizione mediterranea è più
legata alla trattoria che al bar, e quindi si sentono profumi di cucina
speziata, più che di alcool).
> > Qualche giorno fa ad ascoltare i vespri
> > dei fraticelli cistercensi all'Abbadia di Fiastra.
> Urca, un po' ti invidio!
Inferisco: si trattava di un qualche rito di iniziazione. Chiesa già in
penombra, unica luce quella (tenue, lattiginosa) che filtrava dal grande
rosone dell'abside e quella (solida, dorata) delle finestrine d'ambra
del deambulatorio. Nella semi-oscurità si intravedevano i sai bianchi
dei frati, e si intuivano quelli neri dei novizi. Se ne andarono
cantando monodie.
Ciao,
Paolo
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17835 è una risposta a message #17831] |
lun, 06 giugno 2011 12:56 |
daniel pennac \(porta
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k2fumo.4epgyyapc5vkN%ptram@despammed.com...
> (lì non si mostravano alcoolici... la tradizione mediterranea è più
> legata alla trattoria che al bar, e quindi si sentono profumi di cucina
> speziata, più che di alcool).
I miei ricordi marini odorano di frittura di pesce, pesce arrosto e sugo
alle vongole, in rosso, con aglio e prezzemolo... l'impatto olfattivo è
talmente forte che non c'è spazio per null'altro!
>
> Inferisco: si trattava di un qualche rito di iniziazione. Chiesa già in
> penombra, unica luce quella (tenue, lattiginosa) che filtrava dal grande
> rosone dell'abside e quella (solida, dorata) delle finestrine d'ambra
> del deambulatorio. Nella semi-oscurità si intravedevano i sai bianchi
> dei frati, e si intuivano quelli neri dei novizi. Se ne andarono
> cantando monodie.
Splendido...
>
> Ciao,
> Paolo
Ciao,
Chiara
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17868 è una risposta a message #17839] |
mer, 08 giugno 2011 11:37 |
ptram
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turdusmerula <merfraturdus@fastwebnet.it> wrote:
> ...e ti accontenti degli odori?
Non sono una cosa da poco. Sono parte di un paesaggio sensoriale fatto
della nostra completa presenza fisica in un luogo. In tarda primavera me
ne accorgo più che in ogni altra stagione.
Il mare sa di vegetazione umida. A spasso per il lungomare, all'ora
giusta, il salmastro si fonde con il caleidoscopio di profumi che
vengono dalle cucine, tutte rigorosamente prive di confine con
l'esterno: e si traccia un percorso fra arrosti di pesce (sentore di
carbone e limone), fritture (olio profumato e limone), sughi (con il
dolciastro della salsa di pomodoro andando verso nord, prevalenza di
prezzemolo qui dalle mie parti).
A salire verso il promontorio il profumo di cucina diviene evanescente,
perché la potenza degli aromi del bosco si fanno prevalenti. L'odore del
mare rimane forte, portato dal vento: diventa aroma di ossigeno salato,
di linfa di pino, di clorofilla impastata al rosmarino della grigiata
che stanno facendo poco più sotto. La vista aiuta l'olfatto: una
striscia di etereo fumo grigio potrebbe profilarsi sullo sfondo del mare
verde-azzurro - e se il giorno giusto potrebbe andare a perdersi verso
un cielo a strati o a pecorelle.
Dalla mia zona di residenza è scomparso un altro odore, con la sconfitta
della campagna da parte di capannoni vuoti e distese di specchi: lo
strame, o stabbio, o come altro si cerca di occultarlo linguisticamente
nei vari ambienti rurali del paese. Un po' più all'interno, più lontano
dalla striscia d'asfalto della costa, e quel delizioso odore di humus
fermentato torna a fare segnale della stagione che arriva. Poco più in
là , c'è forse un torrente che sa di erba umida.
Ciao,
Paolo
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17873 è una risposta a message #17870] |
mer, 08 giugno 2011 13:27 |
daniel pennac \(porta
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"turdusmerula" <merfraturdus@fastwebnet.it> ha scritto nel messaggio
news:isnicb$9oh$1@dont-email.me...
>
> A fronte di tanta poesia, a cui penso di poter accumunare la tua
> conterranea, mi sento un nulla materialista.
> Appena possibile farò una capatina in quelle terre fiabesche.
> ( :- )))
>
Ci son luoghi davvero belli e paesi in cui ancora si lascia l'uscio aperto e
non ci si premura a sprangare la porta. Mi ricordo di essere andata a
Precicchie, un luogo davvero fuori dal tempo, avevamo con noi Joker, il
nostro pastore tedesco, e dall'interno di una casa, con la porta aperta da
un giaciglio prossimo all'entrata, era una giornata afosa, un uomo sdraiato
riposava con in braccio una gallina rossa, ci raccomandò solo di non fare
entrare il cane perchè avrebbe spaventato le galline, se contavano altre
quattro in prossimità di un angolo del locale!
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #17878 è una risposta a message #17868] |
mer, 08 giugno 2011 17:11 |
Benedetto Zaccaria
Messaggi: 239
Registrato: novembre 2010 |
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Il Wed, 8 Jun 2011 11:37:49 +0200, ptram@despammed.com (Paolo
Tramannoni) ha scritto:
>
>Non sono una cosa da poco. Sono parte di un paesaggio sensoriale fatto
>della nostra completa presenza fisica in un luogo. In tarda primavera me
>ne accorgo più che in ogni altra stagione.
>Il mare sa di vegetazione umida. A spasso per il lungomare, all'ora
>giusta, il salmastro si fonde con il caleidoscopio di profumi che
>vengono dalle cucine, tutte rigorosamente prive di confine con
>l'esterno: e si traccia un percorso fra arrosti di pesce (sentore di
>carbone e limone), fritture (olio profumato e limone), sughi (con il
>dolciastro della salsa di pomodoro andando verso nord, prevalenza di
>prezzemolo qui dalle mie parti).
>
>A salire verso il promontorio il profumo di cucina diviene evanescente,
>perché la potenza degli aromi del bosco si fanno prevalenti. L'odore del
>mare rimane forte, portato dal vento: diventa aroma di ossigeno salato,
>di linfa di pino, di clorofilla impastata al rosmarino della grigiata
>che stanno facendo poco più sotto. La vista aiuta l'olfatto: una
>striscia di etereo fumo grigio potrebbe profilarsi sullo sfondo del mare
>verde-azzurro - e se il giorno giusto potrebbe andare a perdersi verso
>un cielo a strati o a pecorelle.
>
>Dalla mia zona di residenza è scomparso un altro odore, con la sconfitta
>della campagna da parte di capannoni vuoti e distese di specchi: lo
>strame, o stabbio, o come altro si cerca di occultarlo linguisticamente
>nei vari ambienti rurali del paese. Un po' più all'interno, più lontano
>dalla striscia d'asfalto della costa, e quel delizioso odore di humus
>fermentato torna a fare segnale della stagione che arriva. Poco più in
>là , c'è forse un torrente che sa di erba umida.
Volevo cuttare, ma non si può : questo e' un post bellissimo, che
condivido in toto perche' lo capisco, e tanto piu' lo capisco quanto
so da che terra parli.
Dove è finito il meraviglioso "odore di stalla", quello che faceva
inorridire le signore ( moglie per prima) ?
Gli odori del mare...., piu' che del mare, quello dei porti,
fortissimo, quasi un afrore, dove quello del mare fermo si mischia a
quello del petrolio...e poi il porto e' fatto anche di rumori, i colpi
brevi di sirena delle navi che dialogano coi rimorchiatori : mio padre
( 60 anni di navigazione sulla schiena) quando stava per morire mi
chiese di accompagnarlo a Ponte dei Mille, proprio sul grande porto di
Genova e stette li' per ore, a sentire i suoni e gli odori delle sue
navi, del mare, del porto.
E il petrolio ?
Le raffinerie hanno il loro inconfondibile odore che non e' quello
degli stabilimenti, e' proprio "odore di raffineria", tutto
particolare, con lo zolfo che domina.
Pensa che a me piace anche l'afrore dei cinghiali, che quando sei per
ore alla posta e un branco ti passa tanto lontano che nemmeno li
vedi, nel bosco fitto, se il vento e' quello giusto, li annusi
benissimo, e se ti sforzi a guardare vedi solo delle ombre in corsa, a
centinaia di metri.
Senti : un mio nipote che vive ad Osimo e alleva bestiame, mi ha
mandato un salame di Fabriano, fatto dal suo pistarolo con la carne
dei suoi maiali che vivono principalmente di ghiande.
Per prima cosa l'ho annusato, ed era maledettamente lui, il salame
della Marche sporche, che fuori sa un po' di quella muffa particolare
di cantina..., duro come il legno e cosi' incredibilmente buono...
Beh..grazie del post, m'ha fatto rivivere un po' di momenti felici
della vita.
Benedetto Zaccaria
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #18492 è una risposta a message #17878] |
ven, 24 giugno 2011 11:17 |
ptram
Messaggi: 458
Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Benedetto Zaccaria <xxxxxx@xxxx.com> wrote:
> Gli odori del mare...., piu' che del mare, quello dei porti,
> fortissimo, quasi un afrore, dove quello del mare fermo si mischia a
> quello del petrolio...e poi il porto e' fatto anche di rumori, i colpi
> brevi di sirena delle navi che dialogano coi rimorchiatori : mio padre
> ( 60 anni di navigazione sulla schiena) quando stava per morire mi
> chiese di accompagnarlo a Ponte dei Mille, proprio sul grande porto di
> Genova e stette li' per ore, a sentire i suoni e gli odori delle sue
> navi, del mare, del porto.
Un'immagine tra le più forti che si possano immaginare. Grazie per la
condivisione.
Per quel che mi riguarda: l'unica esperienza che ricordi di Genova è una
lunga sosta su un molo deserto, in piena notte, di ritorno dal savonese.
Non ricordo gli odori: solo le luci dell'avvicinamento, luci del centro
che evitavo e la fila di luci del porto che mi attiravano come una
falena. (Ho troppa paura di Genova: non vorrei risvegliare memorie
ataviche da un luogo da cui so, in parte, di venire).
> Senti : un mio nipote che vive ad Osimo e alleva bestiame, mi ha
> mandato un salame di Fabriano, fatto dal suo pistarolo con la carne
> dei suoi maiali che vivono principalmente di ghiande.
> Per prima cosa l'ho annusato, ed era maledettamente lui, il salame
> della Marche sporche, che fuori sa un po' di quella muffa particolare
> di cantina..., duro come il legno e cosi' incredibilmente buono...
Odore, consistenza: è vero che c'è una cifra stampata in ogni cibo.
Riconosco una cantina in cui stagionano i salumi a distanza. Dovremmo
recuperare l'abitudine di ringraziare prima di mangiare: tagliare il
budello di un salame è violare le muffe di un sito sacro.
Ciao,
Paolo
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| Re: Ma so ancora suonare? [messaggio #18499 è una risposta a message #18492] |
ven, 24 giugno 2011 15:14 |
turdusmerula
Messaggi: 491
Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k3d570.vmh4caxsku8N%ptram@despammed.com...
>. Dovremmo recuperare l'abitudine di ringraziare prima di mangiare:
>tagliare il
> budello di un salame è violare le muffe di un sito sacro.
>
Cavoli, mi ricora il salame cremonese, quello con l'aglio.
Ora non lo trovo più come lo facevano i miei (facevamo, perchè era mio
compito girare la manovella del macinatore dei pezzi migliori del maiale,
fino all'ieri affettuosamente accudito nel porcile monoposto appena fuori
l'uscio di casa mia). Olezzo assicurato, ora son così anche per quello e son
contento di come sono.
Ricordo che un febbraio molto freddo il piccolino, che fra 9-10 mesi doveva
diventare salame, si ammalò e nonostante le amorevoli cure morì di
polmonite.
Anno triste, troppo costoso comprarne uno in sostituzione, niente salame.
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turdusmerula
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