| [UFV] CONVOY (Peckinpah, 1978) [messaggio #33428] |
lun, 15 agosto 2011 18:45 |
 Roberto
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Camionisti contro poliziotti: l'assunto sta tutto qui, e pare una
grossa, grossa fesseria. Un carosello di inseguimenti e infrazioni
della legge, con il poliziotto grasso e odioso che fa costantemente la
figura del fesso, il camionista macho e impossibile, personaggi e
dialoghi monodimensionali, belle donne disponibili, esibizionismo,
folle in delirio. Ma quella che sulla carta sembra una stupidaggine
diventa un'amara riflessione sull'America, un disperato, virile e
sconsiderato, atto di libertà e irriverenza, contro le istituzioni e i
poteri costituiti, lo spaccato struggente di un contesto corporativo
(quello dei camionisti) alimentato da amicizia e devozione verso i
propri "simili". Un mondo a parte, come i surfisti di "Un mercoledì da
leoni" e "Point break", o gli automobilisti di "Fast'n furious", con le
sue regole, i suoi ideali, il suo carattere. A quanto pare questo
"Convoy", che è un western fino al midollo, è stato massacrato in sala
di montaggio, e in effetti, specialmente all'inizio, si fatica a
capirne il tono. Tuttavia il film, pur non essendo tra i Peckinpah più
memorabili, è decisamente godibile, e significativo di un'epoca
cinematografica in cui le immense colonne di autoveicoli in corsa sulle
strade americane (si pensi per esempio anche a "Sugarland express" e
"The blues brothers") erano sinonimo di libertà. Il resto lo fanno i
tanti stunt vecchia maniera, la tantissima polvere, un fantastico
Borgnine che da solo vale il prezzo del biglietto, Kristofferson
bellissimo, Ali McGraw fuori scala e, ovviamente, le canzoni.
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