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The Ward - Carpenter [messaggio #172385] ven, 24 febbraio 2012 00:40 Messaggio successivo
luziferszorn  è attualmente disconnesso luziferszorn
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tanto per tornare a parlare di grande cinema
imho il suo miglior film

Scorsese? un vecchio reazionario.

lq
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172386 è una risposta a message #172385] ven, 24 febbraio 2012 00:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Shapiro used clothes  è attualmente disconnesso Shapiro used clothes
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:eddad914-1482-4c50-80d2-1e87965357ea@ge5g2000vbb.googlegroups.com...

> Scorsese? un vecchio reazionario.

Cosa che peraltro ha sempre ammesso, anzi rivendicato, lui stesso.
Cmq non sono certo gli ultimi film a permettere di capire Scorsese.

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172429 è una risposta a message #172385] ven, 24 febbraio 2012 09:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 24 Feb, 00:40, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
> tanto per tornare a parlare di grande cinema
> imho il suo miglior film
>
> Scorsese? un vecchio reazionario.
>

come John Ford

Michele
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172509 è una risposta a message #172429] ven, 24 febbraio 2012 15:55 Messaggio precedenteMessaggio successivo
susanna  è attualmente disconnesso susanna
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"Once Upon a Time in IACine" ha scritto nel messaggio news:09c4314b-500f-

:On 24 Feb, 00:40, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
:> tanto per tornare a parlare di grande cinema
:> imho il suo miglior film
:>
:> Scorsese? un vecchio reazionario.
:>
:
:come John Ford


Bastardi, sia a te che alle scarpe.


susanna
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172539 è una risposta a message #172429] ven, 24 febbraio 2012 18:49 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Jack Burton  è attualmente disconnesso Jack Burton
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On 24 Feb, 09:51, Once Upon a Time in IACine
<michele_lib...@libero.it> wrote:
> On 24 Feb, 00:40, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
>
> > tanto per tornare a parlare di grande cinema
> > imho il suo miglior film
>
> > Scorsese? un vecchio reazionario.
>
> come John Ford

e come Cassavetes

b.
(l'ostile conta)
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172543 è una risposta a message #172539] ven, 24 febbraio 2012 19:10 Messaggio precedenteMessaggio successivo
susanna  è attualmente disconnesso susanna
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"Jack Burton" ha scritto nel messaggio
news:e2b269b6-73a6-48b8-93d8-8eeaf94ba591@eb6g2000vbb.googlegroups.com...

:> > Scorsese? un vecchio reazionario.
:>
:> come John Ford
:
:e come Cassavetes


Jack!
Vale ancora la tua mail di un tempo?

ciao


susanna
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172545 è una risposta a message #172509] ven, 24 febbraio 2012 20:07 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"susanna" <sus4@eliminami.libero.anchequesto.it> ha scritto nel messaggio
news:4f47a4e0$0$1384$4fafbaef@reader2.news.tin.it...

>Bastardi, sia a te che alle scarpe.

Cara Susanna! Come stai? Spero bene.

Se alludi a me, non sono scarpe, sono vestiti (cfr Joseph Roth, Ebrei
erranti).

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172592 è una risposta a message #172545] ven, 24 febbraio 2012 21:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
susanna  è attualmente disconnesso susanna
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"Shapiro used clothes" ha scritto nel messaggio


:>Bastardi, sia a te che alle scarpe.
:
:Cara Susanna! Come stai? Spero bene.

Lasciami lamentare... No, non va bene, ma sembra leggermente migliorare.

:Se alludi a me, non sono scarpe, sono vestiti (cfr Joseph Roth, Ebrei
:erranti).

Vero, ma chissa' perche' quando leggo 'Shapiro' mi viene in mente quel film
e mi rimane l'immagine delle scarpe. Dovrei rivederlo per capire se c'e' una
ragione, ma 'sta storia del ridoppiaggio me lo allontana. Ho fatto montare
l'audio originale sulla versione ad alta definizione, prima o poi lo rimetto
su.


susanna
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172593 è una risposta a message #172592] ven, 24 febbraio 2012 22:10 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"susanna" <sus4@eliminami.libero.anchequesto.it> ha scritto nel messaggio
news:4f47f775$0$1389$4fafbaef@reader2.news.tin.it...

>Lasciami lamentare... No, non va bene, ma sembra leggermente migliorare.

Beh, speriamo. :-) Auguri.

>Vero, ma chissa' perche' quando leggo 'Shapiro' mi viene in mente quel film
>e mi rimane l'immagine delle scarpe. Dovrei rivederlo per capire se c'e'
>una ragione,

Non mi pare. L'insegna si vede per un momento, la banda si sta aggirando per
Brooklyn (dev'essere Flatbush). Prima che incendino l'edicola.
Per me c'è qualche altro film in cui un Shapiro vende scarpe (non è
difficile). Forse Harry a pezzi di WA.

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172594 è una risposta a message #172539] ven, 24 febbraio 2012 22:11 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Jack Burton" <bibibozzato@hotmail.com> ha scritto nel messaggio
news:e2b269b6-73a6-48b8-93d8-8eeaf94ba591@eb6g2000vbb.googlegroups.com...

> e come Cassavetes

'nzomma.

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172681 è una risposta a message #172593] sab, 25 febbraio 2012 11:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 24 Feb, 22:10, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
> "susanna" <s...
>
>
> >Vero, ma chissa' perche' quando leggo 'Shapiro' mi viene in mente quel film
> >e mi rimane l'immagine delle scarpe. Dovrei rivederlo per capire se c'e'
> >una ragione,
>
> Non mi pare.

facilis

SH...o....o....ES
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172682 è una risposta a message #172681] sab, 25 febbraio 2012 11:20 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:a2c20239-501b-4308-b17a-00390ebba98c@l16g2000vbl.googlegroups.com...

> SH...o....o....ES

Suggerimento subliminare.
Per una volta l'hai detta giusta, Luzy. Forse.
Appunta sul calendario.

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172735 è una risposta a message #172682] sab, 25 febbraio 2012 16:37 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 25 Feb, 11:20, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:

> Per una volta l'hai detta giusta, Luzy. Forse.

sento finirà come con i neutrini.....

Tornanto a Carpenter e THE WARD
Nessuno ha uno straccio di opinione entusiasta su questo film?

mondo lobotomizzato

lq
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172739 è una risposta a message #172385] sab, 25 febbraio 2012 16:42 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Manuel Marino  è attualmente disconnesso Manuel Marino
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On Thu, 23 Feb 2012 15:40:37 -0800 (PST), luziferszorn
<pan25712@gmail.com> wrote:

>tanto per tornare a parlare di grande cinema
>imho il suo miglior film
>
>Scorsese? un vecchio reazionario.
>
>lq

cioè, stai parlando di un capolavoro, ho rischiato di rivedermelo a
raffica per quanto è bello...

--
Una Comunità di Artisti che aiutano Artisti - http://manuelmarino.com
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172740 è una risposta a message #172735] sab, 25 febbraio 2012 17:43 Messaggio precedenteMessaggio successivo
BArrYZ  è attualmente disconnesso BArrYZ
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* luziferszorn wrote, Il 25/02/2012 16:37:

> Tornanto a Carpenter e THE WARD
> Nessuno ha uno straccio di opinione entusiasta su questo film?

[Vi sono degli spoiler sul film in oggetto. Se non vuoi leggerli, non me
ne frega un beneamato cazzo, ma almeno adesso lo sai e non potrai
eventualmente rompermi i coglioni in tal senso]

IMHO e' un buon horror.

Visivamente, la fotografia e il montaggio poi, ben piu' che buoni, direi
proprio notevoli (soprattutto la parte audio, nonostante non sia stata
curata da Carpenter in persona).
C'e' una mano che davvero e' difficile ritrovare negli horror di adesso,
e lo dico senza fare l'inutile nostalgico. Vi e' infatti una bellezza ed
una ricchezza nella scelta dei punti di vista, della fotografia, dei
movimenti di macchina, che sono oggettivamente da regista di razza.
Diciamo che la sceneggiatura e' il vero neo del film. Si tratta di un
misto di gia' visto e di superficiale, senza contare che queste
tematiche esistenziali e psicologiche proprio non sono adatte ad uno
come Carpenter che infatti non sviluppa affatto tutti i sottotesti e il
contorno, che invece in una sceneggiatura del genere erano essenziali
per farlo funzionare bene.
Carpenter, da bravo artigiano di genere, usa il gimmick della
personalita' multipla nascosta, *solo* per creare una serie di scene ad
alta tensione; a lui quasi non interessa il contorno, e la storia che
gli hanno detto di mettere in scena e' solo una scusa per creare
tensione. Non gli interessa la profondita', la psicologia, il travaglio
dell'anima delle persone che soffrono e che per sopravvivere
costruiscono mondi artificiali nella loro mente; quello che gli
interessa e' solo una premessa drammatica su cui costruire una serie di
scene di puro horror per rappresentare un conflitto della ragione contro
se stessa.
Ed e' proprio questa enorme semplicita' di intenti che affascina in
questo film, perche' nonostante il tutto a tratti sia quasi risibile per
il livello di superficialita' e inverosimiglianza, i singoli climax e il
sovrannaturale, immersi in questa bellezza visiva tutta artificiale e
costruita a sua volta (da notare la scelta, non casuale, di prendere
tutte belle e provocanti ragazze come protagoniste), funzionano
decisamente bene.
Il twist finale e poi talmente ingenuo e' banale che, ancora una volta,
chiude con compiutezza assoluta un riferimento circolare ovvio, ma al
tempo stesso profondo: la percezione della realta' dipende dai punti di
vista, ed ogni persona percepisce la realta' in modo diverso.
Volendo interpretare questo assunto, appunto, quasi ovvio, si potrebbe
dire che quello che ci suggerisce Carpenter con il suo cinema senile, e'
un ritorno all'idea piu' pura della settima arte, ovvero quella di una
falsificazione della realta' oggettiva tramite la sublimazione della
parzialita' dell'osservatore, che nel cinema altri non e' se non lo
spettatore stesso.
Questo film ci racconta, in fondo, che questi differenti punti di vista,
ovvero la non oggettivita' e, in fondo, il dubbio come metafora
esistenziale, devono essere accettati e metabolizzati per come sono,
evitando l'approfondimento autoreferenziale fine a se stesso, altrimenti
(e questo e' un tema molto lovecraftiano che Carpenter approfondisce
piu' o meno in tutto il suo cinema, fin dalle origini)il rischio per
Carpenter e' che l'uomo possa perdere nel confronto, ed entrare in un
travaglio interiore che potrebbe fargli perdere l'uso della ragione,
perche' la ragione, per Carpenter, non puo' indagare fino in fondo se
stessa, se non fino ad un certo punto.
Il film stesso ci mostra questo tentativo, destinato al fallimento, di
accorpare, con la ragione, diversi punti di vista in uno solo: la
protagonista cerca di superare i suoi traumi creando differenti
personalita', costruendo mondi altri, e non appena cerca di sintetizzare
tutto questo, e di metabolizzare il dolore o il trauma, arriva il
sovrannaturale, ovvero la sua alterita' irrazionale, incontrollabile.
Devo dire che il film e' interessante anche perche' l'immaginario
passato messo in scena, le vecchie case di cura americane degli anni 60'
con tutte le loro mostruosita' (lobotomia, elettroshock, farmaci,
violenza, etc etc), non *celebra* quegli anni omaggiando certa
iconografia, ma semmai attualizzandone la rappresentazione con
modernita'. In effetti il manicomio e i personaggi sono vestiti e
immersi in quel periodo, ma sembrano persone, cose e situazioni, dei
giorni nostri.
Insomma, anche se e' un piccolissimo film, Carpenter c'e' e si vede:
magari vecchio e bacucco fisicamente, ma sempre un grandissimo regista.

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172784 è una risposta a message #172740] sab, 25 febbraio 2012 20:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 25 Feb, 17:43, BArrYZ <earlg...@altern.org> wrote:
>
> Visivamente, la fotografia e il montaggio poi, ben piu' che buoni, direi
> proprio notevoli (soprattutto la parte audio, nonostante non sia stata
> curata da Carpenter in persona).
> C'e' una mano che davvero e' difficile ritrovare negli horror di adesso,
> e lo dico senza fare l'inutile nostalgico. Vi e' infatti una bellezza ed
> una ricchezza nella scelta dei punti di vista, della fotografia, dei
> movimenti di macchina, che sono oggettivamente da regista di razza.
> Diciamo che la sceneggiatura e' il vero neo del film. Si tratta di un
> misto di gia' visto e di superficiale, senza contare che queste
> tematiche esistenziali e psicologiche proprio non sono adatte ad uno
> come Carpenter che infatti non sviluppa affatto tutti i sottotesti e il
> contorno, che invece in una sceneggiatura del genere erano essenziali
> per farlo funzionare bene.


questa è pura decodifica arbitraria (per non dire aberrante lol)

il film è un ottimo film proprio perché ha una sceneggiatura di buon
livello e che nelle mani di Carpenter prende il volo
c'è una critica all'orrore della tortura psichiatrica che nel film di
scorsese diventa via via puro negazionismo reazionario.
i titoli di testa già ti schiantano al suolo se hai un minimo di
sensibilità per l'orrore della realtà
per questo motivo non è un film horror ma, semmai, un film drammatico
o, se si vuole, un thriller psico
se si legge con il canone horror viene tutto travisato perché nei
fatti Carpenter cambia drasticamente stile e finalità
nell'intervista, non a caso, parla di "maturità" (sua, non
evidentemente dei fan)
lo stesso "mostro" è superba metafora psicologica, e rimanda
direttamente al mostro interiore che mai come in questo caso è stato
correttamente rappresentato
il finale è ingenuo e banale se lo si decodifica all'opposto di ciò
che in realtà è
in fondo si tratta del capovolgimento del classico finale becero-
horror dove la speranza è negata allo spettatore
qui a comparire prima del buio è il personaggio (personalità) più
amata e più combattiva; colei che durante tutto il film lotta per la
vera sopravvivenza; al contrario la paziente guarita è "rimbecillità",
ridotta a mezza larva da un atteggiamento psichiatrico che sì, non ti
trapana più il cervello per guarirti, ma come troppa psicoanalisi ti
riconsegna alla società ben addomesticato.
i genitori "lugubri" sono infatti assai contenti della figlioletta
addomesticata; e non negano alllo spettatore uno sguardo terribile
(madre) e parole di "disappunto" per le altre.

riguardatelo
è un capolavoro
il miglior film di sempre di Carpenter

lq
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172828 è una risposta a message #172784] sab, 25 febbraio 2012 22:38 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:cf4b6e70-ce39-43be-a40f-cbcfdb42da8e@gi10g2000vbb.googlegroups.com...

>questa è pura decodifica arbitraria (per non dire aberrante lol)

Non ho visto il film, ma due cose ci tengo a dirle:

-Stai parlando con una persona che di cinema ne capisce

-le considerazioni che svolgi non sono affatto necessariamente in contrasto
con la retorica del genere, anzi. E' possibilissimo svolgerle usandone
accortamente il repertorio linguistico, e mi pare che BarryZ sostenesse una
cosa diversa da quel che hai inteso tu.
E' un po' dura dire "il miglior film di Carpenter"; proprio per i motivi che
esponi tu, sono almeno quattro o cinque i capitoli della sua filmografia che
valgono. A voler essere scarsi.

dR aka VitoZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172831 è una risposta a message #172828] sab, 25 febbraio 2012 22:44 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 25 Feb, 22:38, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
>
> -Stai parlando con una persona che di cinema ne capisce
>

Grazie a dio



> E' un po' dura dire "il miglior film di Carpenter"; proprio per i motivi che
> esponi tu, sono almeno quattro o cinque i capitoli della sua filmografia che
> valgono. A voler essere scarsi.
>

Su, esponiti, facciamo dei titoli

1)
2)
3)
4)
5)
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172832 è una risposta a message #172831] sab, 25 febbraio 2012 23:00 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:607bf1bd-4667-4980-9256-a53a1dd938ca@em9g2000vbb.googlegroups.com...

> 1)
> 2)
> 3)
> 4)
> 5)

Non ti allargare, eh, pistolino?
In primo luogo, Essi vivono, La cosa, Distretto 13 (che non inserisco,
quest'ultimo, rispetto alla ricodificazione della retorica di genere, sia
chiaro; operazione peraltro condivisa da altri registi, ad esempio il
Cronenberg più giovanile); in secondo luogo Il seme della follia, Il signore
del male; a me piacciono anche Grosso guaio a Chinatown e Fuga da NY, film
chiaramente diversi ma a loro modo ben condotti.
Non contesto tutto quel che hai scritto, in primo luogo perché non ho visto
il film. In compenso conosco passabilmente più o meno tutto il resto, di
Carpenter, compreso Dark Star; anche se non è propriamente la mia tazza di
thé. Da quel che mi pare di intendere, ti manca comunque una
contestualizzazione in chiave storica. Il che spiegerebbe il tuo
innamoramento per registi come Trier, di indubbio talento ma incredibilmente
(valutazione mia, per carità) autoindulgente.
Prova, per esempio, a vederti il documentario di Scorsese, che tanto
disprezzi (vorrei sapere del giovane Scorsese che hai visto, visto che ti
allarghi tanto), Viaggio nel cinema americano. Farai alcune scoperte
interessanti, viste le tematiche che ti prendono.

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172855 è una risposta a message #172832] dom, 26 febbraio 2012 01:02 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 25 Feb, 23:00, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:

> In primo luogo, Essi vivono, La cosa, Distretto 13

ma sì, sì, titoli che farei anche io; anzi credo li farebbero tutti

The Ward imho sta più in là; sarà anche che dopo i vampiretti e i
marziani tagliatori di teste, qualsiasi cosa di JC può sembrare un
capolavoro, ma io vedo qualcosa di interessante, verso una nuova
linea, già nei due orroretti della serie Master of Horror; specie nel
primo...

lq
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172856 è una risposta a message #172855] dom, 26 febbraio 2012 01:41 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:2064a60e-b1de-405b-9b5b-6878a6c46e48@l14g2000vbe.googlegroups.com...


>The Ward imho sta più in là;

Può essere. In ogni caso quel che ti è stato detto non mi è parso così
scandaloso.

>sarà anche che dopo i vampiretti e i
>marziani tagliatori di teste, qualsiasi cosa di JC può sembrare un
>capolavoro,

ecco. Peraltro i marziani a me non erano affatto dispiaciuti, e potrei farti
conoscere un paio di cineasti che la pensano allo stesso modo.

>ma io vedo qualcosa di interessante, verso una nuova
>linea, già nei due orroretti della serie Master of Horror; specie nel
>primo...

I migliori della serie, mediamente assai scarsa.

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172905 è una risposta a message #172855] dom, 26 febbraio 2012 10:39 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Roberto  è attualmente disconnesso Roberto
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luziferszorn scriveva il 26/02/2012 :


>> In primo luogo, Essi vivono, La cosa, Distretto 13

> ma sì, sì, titoli che farei anche io; anzi credo li farebbero tutti

no guarda, non è così scontato, qui sarebbero capaci anche di nominare
"Vampires" e "Fantasmi da Marte", non c'è limite al fanatismo. Finora è
andata bene, il pudore ha prevalso.

R.
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #172989 è una risposta a message #172784] dom, 26 febbraio 2012 14:55 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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* luziferszorn wrote, Il 25/02/2012 20:14:

> questa è pura decodifica arbitraria (per non dire aberrante lol)

"Aberrante lol", si'.

> colei che durante tutto il film lotta per la
> vera sopravvivenza; al contrario la paziente guarita è "rimbecillità",
> ridotta a mezza larva da un atteggiamento psichiatrico che sì, non ti
> trapana più il cervello per guarirti, ma come troppa psicoanalisi ti
> riconsegna alla società ben addomesticato.
> i genitori "lugubri" sono infatti assai contenti della figlioletta
> addomesticata; e non negano alllo spettatore uno sguardo terribile
> (madre) e parole di "disappunto" per le altre.

Questo e' un altro tema del film, che sicuramente interessa moltissimo a
Carpenter, ma appunto e' una conseguenza e non esclude affatto il
traccia di fondo che riportavo, anzi ne e' l'effetto diretto.
Stesso tema, tra l'altro, che ritrovi in Essi vivono, ne Il seme della
Follia, e in La Cosa (ma in realta' anche in Grosso Guaio a ChinaTown,
1997EFNY e in parte anche gli altri suoi film).
Il tema dell'omologazione sociale e della massificazione nel pensiero
colletivo unico, in Carpenter viene quasi sempre realizzato tramite una
dicotomia dei punti di vista, dove lo spettatore *scopre* insieme al
personaggio principale, qualcosa che prima non sapeva. La scoperta lo
emancipa in qualche modo (sempre insieme allo spettatore), e questo
diventa quasi sempre anche il motore della lotta che il protagonista
vive nelle vicende dei suoi film.
Come in altri film di Carpenter, in questo si vede un pessimismo nero e
profondo che non e' il problema, ma proprio *la* soluzione. Un po' come
il finale de La cosa o di 1997EFNY, dove Kurt Russell alla fine capisce
che tutto andra' male, ma *almeno* lui ne ha preso coscienza grazie al
travaglio e alla lotta autoreferenziale con la sua ragione. E, cosa piu'
interessante di tutte, l'omologazione, benche' inevitabile, per lui
nasce proprio dal sottrarsi da questo conflitto con la ragione.

> è un capolavoro
> il miglior film di sempre di Carpenter

"Migliore" mi pare decisamente esagerato. Ci sono film di Carpenter che
hanno letteralmente scritto il cinema, questo tutt'al piu' e' un piccolo
film che si rivela essere una piacevole sorpresa per un regista sul
finire della sua carriera, che e' gia tantissimo, ma niente a che vedere
con la parola "capolavoro", IMHO. Poi non mi pare di averne parlato
male, anzi.

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173010 è una risposta a message #172828] dom, 26 febbraio 2012 15:02 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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* Shapiro used clothes wrote, Il 25/02/2012 22:38:

> -Stai parlando con una persona che di cinema ne capisce

Grazie davvero per la nota lusinghiera, ma non credo di meritarla.

> -le considerazioni che svolgi non sono affatto necessariamente in
> contrasto con la retorica del genere, anzi. E' possibilissimo svolgerle
> usandone accortamente il repertorio linguistico, e mi pare che BarryZ
> sostenesse una cosa diversa da quel che hai inteso tu.
> E' un po' dura dire "il miglior film di Carpenter"; proprio per i motivi
> che esponi tu, sono almeno quattro o cinque i capitoli della sua
> filmografia che valgono. A voler essere scarsi.

Assolutamente, Danny.
Senza contare, come sottintendi pure tu, che stare ancora dietro a
concetti come "migliore di" col bilancino (taroccato) del mercato o il
metro sulla porta dei bambini per misura ogni giorno di quanto sono
cresciuti, spero sia un qualcosa di superato raggiunta la maturita'
psicofisica di una persona.

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173011 è una risposta a message #172832] dom, 26 febbraio 2012 15:16 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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* Shapiro used clothes wrote, Il 25/02/2012 23:00:

> Prova, per esempio, a vederti il documentario di Scorsese, che tanto
> disprezzi (vorrei sapere del giovane Scorsese che hai visto, visto che
> ti allarghi tanto), Viaggio nel cinema americano. Farai alcune scoperte
> interessanti, viste le tematiche che ti prendono.

Faccio un quoting duale: io per esempio non amo troppo Scorsese (come
dici tu, non e' propriamente la mia tazza di the'), ma proprio in quel
documentario (Viaggio nel cinema americano, ma anche Il mio viaggio in
Italia e pure l'episodio di The Blues) ho apprezzato la sua poliedrica
figura di narratore audiovisivo, una completezza davvero notevole. A me
poi piace molto di piu' il primo Scorsese, rispetto a quello di oggi,
quindi non faccio molto testo.
Detto questo: il parallelo tra questo film di Carpenter e il penultimo
di Scorsese, insomma, e' improponibile, se non rimanendo molto a galla
sulla superficie dei due registi.
ShutterIsland e' esattamente quello che non e' questo The Ward: nel film
di Scorsese prevale pressoche' totalmente l'introspezione, il decor
mentale, la psicanalisi piu' pura in chiave quasi poetica. Diciamo che
e' un thriller per puro accidente, lo scopo di Scorsese e' completamente
da un'altra parte. Qui in Carpenter invece e' l'opposto: l'analisi
psicologica e l'introspezione e' inesistente (soprattutto perche' il suo
cinema, proprio grammaticamente, e' tutto in semi-soggettiva), ed e'
solo una premessa drammatica per dosare la suspense e raccontare il
travaglio della ragione dell'eroina.

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173012 è una risposta a message #173010] dom, 26 febbraio 2012 15:18 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 26 Feb, 15:02, BArrYZ <earlg...@altern.org> wrote:

> Senza contare, come sottintendi pure tu, che stare ancora dietro a
> concetti come "migliore di" col bilancino


Non sono tanti i titoli di JC che stanno molto in alto. E concordando
entrambi che The Ward non sta "giù", mi si concederà di collocarlo più
in alto degli altri.

lq
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173013 è una risposta a message #172856] dom, 26 febbraio 2012 15:20 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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* Shapiro used clothes wrote, Il 26/02/2012 01:41:

>> ma io vedo qualcosa di interessante, verso una nuova
>> linea, già nei due orroretti della serie Master of Horror; specie nel
>> primo...
>
> I migliori della serie, mediamente assai scarsa.

Totalmente d'accordo.
Serie, tra l'altro, incredibilmente sopravvalutata.

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173014 è una risposta a message #173012] dom, 26 febbraio 2012 15:24 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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* luziferszorn wrote, Il 26/02/2012 15:18:

> Non sono tanti i titoli di JC che stanno molto in alto.

Bah, questione di punti di vista. Carpenter e' un pezzo di storia del
cinema; puo' piacere o meno, ma lo e'.

> E concordando
> entrambi che The Ward non sta "giù", mi si concederà di collocarlo più
> in alto degli altri.

Assolutamente lecito, ma ,se proprio ti devo dire la mia, a me di fare
le classifiche interessa poco o nulla, mi piace di piu' parlare dei film.

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173016 è una risposta a message #172989] dom, 26 febbraio 2012 15:30 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 26 Feb, 14:55, BArrYZ <earlg...@altern.org> wrote:
> * luziferszorn wrote, Il 25/02/2012 20:14:
>
>
> > colei che durante tutto il film lotta per la
> > vera sopravvivenza; al contrario la paziente guarita è "rimbecillità",
> > ridotta a mezza larva da un atteggiamento psichiatrico che sì, non ti
> > trapana più il cervello per guarirti, ma come troppa psicoanalisi ti
> > riconsegna alla società ben addomesticato.
> > i genitori "lugubri" sono infatti assai contenti della figlioletta
> > addomesticata; e non negano alllo spettatore uno sguardo terribile
> > (madre) e parole di "disappunto" per le altre.
>
> Questo e' un altro tema del film, che sicuramente interessa moltissimo a
> Carpenter


imho questo è il tema del film

lq
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173018 è una risposta a message #173011] dom, 26 febbraio 2012 15:34 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"BArrYZ" <earlgrey@altern.org> ha scritto nel messaggio
news:jidero$1c8$1@dont-email.me...

> Faccio un quoting duale: io per esempio non amo troppo Scorsese (come
> dici tu, non e' propriamente la mia tazza di the'),

A me è piaciuto molto fino a un certo punto, ora lontano nel tempo. Diciamo
fino a Toro Scatenato. Lo Scorsese più recente a volte mi piace, a volte no,
altre volte non lo capisco (L'aviatore).
E l'intreccio fra le tre componenti non sempre è chiaro. Soggettivamente,
L'Età dell'Innocenza è molto nelle mie corde. Ma che senso ha nella
filmografia, al di là del ribadire l'amore per Visconti e un certo genere di
produzione (e un certo genere di narrazione)?
Proprio questo esempio credo offra il destro per il confronto -in sé e per
sé abbastanza assurdo, ne convengo con te- che Luzy ci ha indotto a fare:
Scorsese finisce spesso per propendere per la grande narrazione filmata.
Carpenter invece problematizza l'istanza della narrazione, come dicevi tu,
proprio a partire dal parametro visivo; cosa che Scorsese, almeno mi pare,
non fa più da un pezzo.

>ma proprio in quel
> documentario (Viaggio nel cinema americano, ma anche Il mio viaggio in
> Italia e pure l'episodio di The Blues) ho apprezzato la sua poliedrica
> figura di narratore audiovisivo, una completezza davvero notevole.

Anch'io lo apprezzo molto, come documentarista.

>A me
> poi piace molto di piu' il primo Scorsese, rispetto a quello di oggi,
> quindi non faccio molto testo.

Ecco. Appunto. :-)

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173019 è una risposta a message #172989] dom, 26 febbraio 2012 15:36 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"BArrYZ" <earlgrey@altern.org> ha scritto nel messaggio
news:jiddkv$q39$1@dont-email.me...

>Il tema dell'omologazione sociale e della massificazione nel pensiero
>colletivo unico, in Carpenter viene quasi sempre realizzato tramite una
>dicotomia dei punti di vista, dove lo spettatore *scopre* insieme al
>personaggio principale, qualcosa che prima non sapeva. La scoperta lo
>emancipa in qualche modo (sempre insieme allo spettatore), e questo
>diventa quasi sempre anche il motore della lotta che il protagonista
>vive nelle vicende dei suoi film.

Chapeau.

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173021 è una risposta a message #173016] dom, 26 febbraio 2012 15:58 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:f9002f21-ee2e-452e-8e48-7c7a9cfc07e0@l14g2000vbe.googlegroups.com...

>imho

Umile opinione una cippa, almeno la sincerità.
Tanto scena con la psicoanalisi, e poi un testo artistico ha una sola
interpretazione possibile?


dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173064 è una risposta a message #173021] dom, 26 febbraio 2012 18:19 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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On 26 Feb, 15:58, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
>
> Tanto scena con la psicoanalisi, e poi un testo artistico ha una sola
> interpretazione possibile?
>


In senso assoluto no ma secondo me non esistono mai due
interpretazioni credibili se una nega l'altra. In questi casi ne
esiste una sola, l'altra è falsa. Poi ci sono le varianti
interpretative, i rami laterali dove si sviluppano altri aspetti.

lq
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173065 è una risposta a message #173064] dom, 26 febbraio 2012 18:58 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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* luziferszorn wrote, Il 26/02/2012 18:19:

> In senso assoluto no ma secondo me non esistono mai due
> interpretazioni credibili se una nega l'altra.

E infatti non e' questo il caso: l'una e' *conseguenza* diretta
dell'altra, nel film.

Ti faccio uno schemino magari e' meno verboso e piu' chiaro:

{Travaglio interiore/lotta della ragione => (nella visione decisamente
neopositivista e mediata da quella lovecraftiana di questo regista) si
e' destinati a soccombere prima o poi => pazzia/irrazionalita'
(Lovecraft conoscenza=pazzia) => per evitare la pazzia allora si
interrompe il travaglio e la lotta => questo porta all'omologazione =>
ma per evitare l'omologazione bisogna lottare contro la ragione => loop,
dal principio.};

{Si puo' uscire parzialmente dal loop solo dichiarando e accettando la
condizione umana => pessimismo => cmq loop, dal principio};

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173066 è una risposta a message #173064] dom, 26 febbraio 2012 19:01 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:609dfd9a-7b5e-4ff4-ba05-295829000ae8@gw9g2000vbb.googlegroups.com...

>In senso assoluto no ma secondo me non esistono mai due
>interpretazioni credibili se una nega l'altra. In questi casi ne
>esiste una sola, l'altra è falsa.

Che è un'applicazione scolastica del principio di identità e non
contraddizione; c'entra poco con quanto andiamo esaminando, campo in cui
raramente un giudizio è veramente falsificabile. Diciamo che le
interpretazioni falsificabili (ad esempio perché contraddicono o meglio non
danno ragione della lettera del testo) sono da scartare preliminarmente;
resta ampio spazio, in genere, per una pluralità di soluzioni, non
necessariamente compatibili fra di loro.
Sono sempre più stupito: tra un po' mi tiri in ballo Popper, per il quale la
psicanalisi è pura fantasia.

>Poi ci sono le varianti
>interpretative, i rami laterali dove si sviluppano altri aspetti.

Queste delizie sono farina del tuo sacco?

dR
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173068 è una risposta a message #172385] dom, 26 febbraio 2012 20:13 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:eddad914-1482-4c50-80d2-1e87965357ea@ge5g2000vbb.googlegroups.com...
> tanto per tornare a parlare di grande cinema
> imho il suo miglior film
>
> Scorsese? un vecchio reazionario.
>
> lq

amo Carpenter ma Shutter Island è ben al di sopra.
Comunque è incredibile quello che riesce a fare Carpenter con dei budget
ridotti.

kurz
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173129 è una risposta a message #173066] dom, 26 febbraio 2012 21:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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* Shapiro used clothes wrote, Il 26/02/2012 19:01:

> Diciamo che le
> interpretazioni falsificabili (ad esempio perché contraddicono o meglio
> non danno ragione della lettera del testo) sono da scartare
> preliminarmente; resta ampio spazio, in genere, per una pluralità di
> soluzioni, non necessariamente compatibili fra di loro.

Come non citare?

> Queste delizie sono farina del tuo sacco?

No no, questa e' "aberrante lol" (cit. luziferszorn)

--
BArrYZ
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173134 è una risposta a message #172735] dom, 26 febbraio 2012 23:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"luziferszorn" ha scritto nel messaggio

:> Per una volta l'hai detta giusta, Luzy. Forse.
:
:sento finirà come con i neutrini.....

Non male.


:Tornanto a Carpenter e THE WARD
:Nessuno ha uno straccio di opinione entusiasta su questo film?
:mondo lobotomizzato


Guarda, lucifero, si tratta di una cazzata di film.
Dopo leggero' cosa ne scrivi sotto, ma adesso ti dico:
- soggetto trito e sceneggiatura insipiente
- regia terrificante
- ideologia misera

Roba vista decine di volte. In De Palma, in un altro orrido film, Doppia
personalità, perlomeno il plot serve per qualche scena azzeccata; in
Identità di Mangold il tema serve per lavorare sulla sceneggiatura. Ma qui,
addirittura, serve solo per lo spiegone finale, una vera miseria.
E proprio perche' la sceneggiatura non se ne fa niente, del soggetto,
risulta becera, bucata, incoerente nell'intreccio e povera nei personaggi.
In pratica abbiamo l'ennesimo film basato interamente sull'exploit, in cui
il soggetto e' la scusa funzionale per la costruzione di singole scene,
peraltro tutte dello stesso tipo.
Ma quel che e' peggio, e' la regia. Era dai tempi di Le verità nascoste che
non vedevo un film horror costruito sullo shock del suono abbinato
all'inserto orrorifico, o dell'apparizione nello specchio o, peggio ancora,
alle spalle.
Tecniche espressive probabilmente risalenti alle prime rappresentazioni di
Fu Manchu.

Non sono nemmeno d'accordo con BArrYZ, quindi; a meno che lui sia
particolarmente sensibile alle plongee senza senso.

Carpenter e' un buon regista, ma ha fatto spesso sonore idiozie tipo questa.
Io dico che i vari gioiellini e cult che ha sfornato, li ha sfornati a sua
insaputa.

Naturalmente posso tralasciare il cote' ideologico; senza pero' ricordare
che, puntualmente, abbiamo giovani donne martoriate a destra e a manca,
perennemente inquadrate e descritte come potenziali buchi, da violare o da
ribadire. Quando dico che questa e' vera e propria patologia istituita
nessuno mi crede, ma e' cosi' evidente...


susanna
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173178 è una risposta a message #172784] lun, 27 febbraio 2012 00:23 Messaggio precedenteMessaggio successivo
susanna  è attualmente disconnesso susanna
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"luziferszorn" ha scritto nel messaggio

:il film è un ottimo film proprio perché ha una sceneggiatura di buon
:livello e che nelle mani di Carpenter prende il volo

E' triviale. Fabula e intreccio sono quanto mai banali, stereotipi del
genere. Nessuna variazione al tema, solo un paio di flashback di
progressione del tutto irrilevanti. Quindi, spiegone. Lo spiegone e' proprio
tale: veloce, completamente volto a giustificare una narrazione cosi'
insensata che, a metà film ci si *deve* chiedere, come per il peggiore
B-movie: vediamo come lo chiude, e se ci riesce.
Senza aver costruito nessun personaggio, gli stessi sono completamente
amorfi e indecifrabili (lo stuolo di infermieri, il medico); Carpenter,
notoriamente, non è capace di costruire personaggi. Il suo genio sta nel
descriverli gia' pronti (es. Iena, Jack, McReady,...). Ecco: in questo Ward
non li descrive nemmeno.
Quindi, il problema maggiore, l'impianto scenografico. Una ghiotta occasione
del tutto sprecata. Siamo negli anni '60 (anche qui: perche' dobbiamo
saperlo, se poi non serve a nulla?), sembra voler contestualizzare,
affrontare un tema, e poi ci mostra un manicomio che sembra la sede
dell'Ibm, con tanto di nomi sulle porte. Sono d'accordo invece sulla
bellezza dei titoli iniziali, altra promessa mancata.

Non c'e' nessun volo, lucifero.


:c'è una critica all'orrore della tortura psichiatrica che nel film di
:scorsese diventa via via puro negazionismo reazionario.
:i titoli di testa già ti schiantano al suolo se hai un minimo di
:sensibilità per l'orrore della realtà
:per questo motivo non è un film horror ma, semmai, un film drammatico
:o, se si vuole, un thriller psico
:se si legge con il canone horror viene tutto travisato perché nei
:fatti Carpenter cambia drasticamente stile e finalità
:nell'intervista, non a caso, parla di "maturità" (sua, non
:evidentemente dei fan)
:lo stesso "mostro" è superba metafora psicologica, e rimanda
:direttamente al mostro interiore che mai come in questo caso è stato
:correttamente rappresentato

Il dramma, semplicemente, non c'e'. Per avere dramma, bisogna avere almeno
un 'pezzo di racconto' di dramma. L'unico pezzettino, ma veramente misero,
e' quello raccontato dal flashback, del tutto insufficiente perche'
tremendamente banale e limitato.
C'e un dramma retroattivo, magari, che arriva sullo spiegone. Ma 9/10 di
film se ne sono andati senza alcun dramma. Lo stato emotivo imperante per
tutto il film (9/10) e' quello classico della fuga e del mostro.


:il finale è ingenuo e banale se lo si decodifica all'opposto di ciò
:che in realtà è
:in fondo si tratta del capovolgimento del classico finale becero-
:horror dove la speranza è negata allo spettatore
:qui a comparire prima del buio è il personaggio (personalità) più
:amata e più combattiva; colei che durante tutto il film lotta per la
:vera sopravvivenza; al contrario la paziente guarita è "rimbecillità",
:ridotta a mezza larva da un atteggiamento psichiatrico che sì, non ti
:trapana più il cervello per guarirti, ma come troppa psicoanalisi ti
:riconsegna alla società ben addomesticato.
:i genitori "lugubri" sono infatti assai contenti della figlioletta
:addomesticata; e non negano alllo spettatore uno sguardo terribile
:(madre) e parole di "disappunto" per le altre.

Massi', questo ci puo' anche stare. Ma, ti ripeto, sono i 5 minuti finali di
un film che ne ha 85. Negli altri 80 succede solo che Fu Manchu compare alle
spalle di una biondina, perlopiu' con l'audio sparato al massimo.


susanna












:
:riguardatelo
:è un capolavoro
:il miglior film di sempre di Carpenter
:
:lq
:
:
:

--
susanna
Re: The Ward - Carpenter [messaggio #173179 è una risposta a message #173178] lun, 27 febbraio 2012 01:31 Messaggio precedenteMessaggio precedente
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"susanna" <sus4@eliminami.libero.anchequesto.it> ha scritto nel messaggio
news:4f4abef4$0$1378$4fafbaef@reader2.news.tin.it...

>E' triviale. Fabula e intreccio sono quanto mai banali, stereotipi del
>genere.

Per la serie: una pietra sopra. Lol, ben scritto comunque.

dR :-)

PS
Io non l'ho visto. Il resto di Carpenter, soprattutto quelli più vecchi, non
mi dispiace affatto, anzi.
Conosco Luzy, però...
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