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Hereafter [RECE] [messaggio #27488] ven, 07 gennaio 2011 22:59 Messaggio successivo
MiT  è attualmente disconnesso MiT
Messaggi: 28
Registrato: novembre 2010
Junior Member
"Roberto" <robfurio@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:22e44e5f-7895-4ad7-8369-0c0237e74544@w2g2000yqb.googlegroups.com...
> Avevo letto pareri contrastanti su questo film, e raccolto anche
> qualche entusiasmo estremo (di film "sublime, impossibile e
> definitivo" parla Sentieri Selvaggi), e, amando Eastwood, mi sono
> precipitato al cinema il giorno stesso dell'uscita. Certo, da che
> mondo è mondo si sa che i film di Eastwood *senza* Eastwood non sono
> belli come quelli in cui Eastwood sta pure davanti la macchina presa,
> ma questo "Hereafter" è particolarmente deludente.

Finalmente! C'e' vita sul pianeta-cinema...
Benvenuta a questa recensione condivisibile in molti punti: Roberto e' stato
anche fin troppo indulgente verso un film che ritengo un clamoroso bug nella
filmografia di Eastwood.
Avevo letto anch'io recensioni entusiasmanti ed ascoltato il commento del
Mollica che decantava le lodi del film definendolo un "capolavoro" ed uno
"dei migliori film di Eastwood". Sconcertato dal mediocre film che avevo
visto e dalle opinioni favorevoli che leggevo ed ascoltavo, avevo iniziato a
scrivere qualche riga di recensione che cercava di aprire un dibattito non
sul tema del film ma su *come* il film era stato diretto, montato,
interpretato, sul tema musicale, la fotografia ed il ritmo di un film che mi
aveva profondamente deluso. Poi arriva Roberto con la sua recensione e,
finalmente, non mi sento piu' solo in questo pianeta-cinema dove gli
spettatori all'unisono decantano le lodi di "Hereafter".

A questo punto mi sento in piacevole compagnia e le mie poche righe le
aggiungo alla recensione di Roberto che ha gia' sottolineato alcuni aspetti
del film che ritenevo negativi.

Il tema del "dopo-vita" e' solo un pretesto, commercialmente furbo, per
parlare delle relazioni umane in "questa-vita".
Se Eastwood avesse avuto piu' coraggio ed avesse abbandonato l'idea di
imbastardire il film con gli spunti del sensitivo, e si fosse concentrato su
cio' che piu' emerge, il difficoltoso cammino relazionale degli esseri
umani, ne sarebbe uscito un film immensamente piu' potente, piu' attuale,
piu' intrigante, un film che avrebbe scosso le coscienze piu' dei dubbi
dibattiti sulla vita-eterna.
E' un film di relazioni incompiute, di relazioni conflittuali, travagliate,
violente, e' un film sulla potenza dell'amore terreno e non dell'amore
eterno. Eastwood ha giocato sul "dopo-vita", sul significato della morte,
dimenticando che stava dirigendo un film che aveva il fulcro su uomini,
donne e bambini che vivono, soffrono e muoiono in relazione ad altri uomini,
donne e bambini; stava dirigendo un film che poteva essere il compendio
della sua cinematografia e che, invece, ha trasformato in un banale
documentario televisivo, scelta commercialmente molto piu' furba ed
accattivante, scelta che attrae un numero maggiori di spettatori (e di
consensi, a quanto pare) ma che declassa un film che poteva svilupparsi
verso altre e magnifiche direzioni artistiche. "Hereafter" e' un lontano
parente di quel "Mondo Perfetto" che aveva consacrato Eastwood ed e' anche
meno coraggioso di "Gran Torino" o dello stesso "Million Dollar Baby" che
aveva proposto il tema vita-morte. "Hereafter" sembra il biglietto di scuse
di Eastwood: accettata l'eutanasia in "Million Dollar Baby" con "Hereafter"
si ottiene la spiegazione di quell'atto con la fede nella vita eterna ed in
qualcosa che esiste dopo la morte. Peccato aver sacrificato il complesso
cammino che tutti i protagonisti del film devono affrontare per trovare la
pace-in-questa-vita.
Sbagliata, in parte, anche la scelta degli attori: Matt Damon non trasmette
il disagio della sua condizione, interpreta in maniera distaccata la figura
di un uomo che vive, invece, un profondo dramma interiore. L'empatia di
George Lonegan e' il dramma su cui ruota una parte del film e questo dramma
e' reso visibilmente male da Damon che ha lo stesso sguardo e la stessa
espressione in ogni parte del film. Molto meglio la resa interpretativa di
Cecile De France che, nel ruolo di Marie LeLay, ci mostra visivamente i
diversi momenti che si susseguono nel film, alternando in maniera perfetta
la disperazione dell'abbandono al ritrovato amore, il distacco da questa
vita alla ritrovata vita. Il tema musicale, inoltre, e' sempre uguale a se
stesso mortificando le diverse scene ed il crescendo di speranze ed emozioni
che si susseguono nel film.
Si potrebbe aggiungere anche una fotografia piatta, un montaggio
approssimativo ed una mancanza di ritmo che rendono il film una nota stonata
nella brillante carriera di Eastwood. Un film facilmente dimenticabile, che
nulla aggiunge e nulla toglie a quanto fino ad ora e' stato proposto sia sul
tema vita-morte, sia sul piu' intrigante e complesso tema dei rapporti umani
e sul disagio relazionale che incombe nella nostra vita. Un film che non
attecchisce, che non germoglia, un fiore appassito...
Re: Hereafter [RECE] [messaggio #27535 è una risposta a message #27488] lun, 10 gennaio 2011 07:53 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Alien  è attualmente disconnesso Alien
Messaggi: 61
Registrato: dicembre 2010
Member
On 7 Gen, 23:59, "MiT" <mitfiles-n...@yahoo.it> wrote:
> "Roberto" <robfu...@libero.it> ha scritto nel messaggionews:22e44e5f-7895-4ad7-8369-0c0237e74544@w2g2000yqb.googlegroups.com...
>
> > Avevo letto pareri contrastanti su questo film, e raccolto anche
> > qualche entusiasmo estremo (di film "sublime, impossibile e
> > definitivo" parla Sentieri Selvaggi), e, amando Eastwood, mi sono
> > precipitato al cinema il giorno stesso dell'uscita. Certo, da che
> > mondo è mondo si sa che i film di Eastwood *senza* Eastwood non sono
> > belli come quelli in cui Eastwood sta pure davanti la macchina presa,
> > ma questo "Hereafter" è particolarmente deludente.
>
> Finalmente! C'e' vita sul pianeta-cinema...
> Benvenuta a questa recensione condivisibile in molti punti: Roberto e' stato
> anche fin troppo indulgente verso un film che ritengo un clamoroso bug nella
> filmografia di Eastwood.
> Avevo letto anch'io recensioni entusiasmanti ed ascoltato il commento del
> Mollica che decantava le lodi del film definendolo un "capolavoro" ed uno
> "dei migliori film di Eastwood"....

Anche il Mereghetti Paolo, che non e` il primo arrivato, lo ha
definito un capolavoro. Allora, a chi dobbiamo credere?

Saluti,

SE
Re: Hereafter [RECE] [messaggio #27973 è una risposta a message #27535] gio, 20 gennaio 2011 17:20 Messaggio precedente
sixxa  è attualmente disconnesso sixxa
Messaggi: 58
Registrato: novembre 2010
Member
Il 10/01/2011 7.53, Alien ha scritto:
> On 7 Gen, 23:59, "MiT"<mitfiles-n...@yahoo.it> wrote:
>> "Roberto"<robfu...@libero.it> ha scritto nel messaggionews:22e44e5f-7895-4ad7-8369-0c0237e74544@w2g2000yqb.googlegroups.com...
>>
>>> Avevo letto pareri contrastanti su questo film, e raccolto anche
>>> qualche entusiasmo estremo (di film "sublime, impossibile e
>>> definitivo" parla Sentieri Selvaggi), e, amando Eastwood, mi sono
>>> precipitato al cinema il giorno stesso dell'uscita. Certo, da che
>>> mondo è mondo si sa che i film di Eastwood *senza* Eastwood non sono
>>> belli come quelli in cui Eastwood sta pure davanti la macchina presa,
>>> ma questo "Hereafter" è particolarmente deludente.
>>
>> Finalmente! C'e' vita sul pianeta-cinema...
>> Benvenuta a questa recensione condivisibile in molti punti: Roberto e' stato
>> anche fin troppo indulgente verso un film che ritengo un clamoroso bug nella
>> filmografia di Eastwood.
>> Avevo letto anch'io recensioni entusiasmanti ed ascoltato il commento del
>> Mollica che decantava le lodi del film definendolo un "capolavoro" ed uno
>> "dei migliori film di Eastwood"....
>
> Anche il Mereghetti Paolo, che non e` il primo arrivato, lo ha
> definito un capolavoro. Allora, a chi dobbiamo credere?
>
> Saluti,
>
> SE
A me è piaciuto, non certo al livello dell'accoppiata changeling/gran
torino, ma mi è piaciuto.
Certo tratta il tema guardandolo dall'alto e dando
un'infarinatura generale, però l'ho trovato di una delicatezza
disarmante e il tocco di Clint si vede, soprattutto nelle scene più
strappalacrime.
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