| Su Gary Moore... [messaggio #22118] |
sab, 18 dicembre 2010 09:42  |
 lukinho
Messaggi: 11
Registrato: novembre 2010 |
Junior Member |
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Ho un collega che è un gran fan del periodo blues di Gary Moore, che pure
apprezzo. Ci siamo quindi scambiati due CD: io gli ho prestato Wild
Frontier, lui Blues Alive. Risultato: "WF mi ha fatto proprio schifo, se
non ci fosse il nome in copertina stenterei a credere che fosse lui".
Ora, al di là della soggettività sbroc sbroc ho fatto alcune
considerazioni:
1) un metallaro può apprezzare una svolta come quella del chitarrista
irlandese, ma un non metallaro è spesso molto più intransigente nel
processo contrario.
2) WF mi pare per certi versi meno "pestone" persino di Blues Alive, sarà
per la produzione e i suoni ottantiani del primo
3) per ripicca sono andato a riascoltare Over the hills, thunder rising,
johnyy boy etc
4) Per concludere, alla fine ho realizzato quanto una "svolta" stilistica
sia necessaria ad un artista desideroso di rompere gli argini del genere
che lo ha lanciato: è come conciliare l'inconciliabile, il tuo nome letto
e chiaccherato da chi fino a poco prima inorridiva nel leggerlo. Un pò
come conquistare una donna che prima non ti si filava, e ovviamente tutto
questo ha un ritorno in termini commerciali.
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| Re: Su Gary Moore... [messaggio #22201 è una risposta a message #22118] |
lun, 20 dicembre 2010 15:10  |
feanorgonzo
Messaggi: 153
Registrato: dicembre 2010 |
Senior Member |
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lukinho ha scritto:
> Ho un collega che è un gran fan del periodo blues di Gary Moore, che pure
> apprezzo. Ci siamo quindi scambiati due CD: io gli ho prestato Wild
> Frontier, lui Blues Alive. Risultato: "WF mi ha fatto proprio schifo, se
> non ci fosse il nome in copertina stenterei a credere che fosse lui".
> Ora, al di là della soggettività sbroc sbroc ho fatto alcune
> considerazioni:
m astate distruggendo un mito?
il primo gary moore non mi è mai molto piaciuto. Parlo diquello di back on
the streets.
Primo brano significativo per me è Nuclear attack sul primo album di Greg
Lake, 1981.
Da Corridors of power a After the war è stato un grande dell'hard rock.
Prima shietto, ma personale, poi infarcito di atmosfere irlandesi.
Wild frontiers è il mio preferito. Peccato per la batteria elettronica,
comunque usata con criterio.
I primi due album blues sono belli e anche Blues alive mi piace molto.
Poi spacca la minchia. Buoan ripresa con Darkdays in paradise e
parzialmente con Different beat.
Chitarrista dal grandissimo gusto. Frai migliori in assoluto.
Celebrimbor
--
"We have assumed control"
Neil Peart 1976
Celebrimbor #145
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