Live Support My forum, my way! Il forum dei newsgroup: Psicologia » Psicofarmaci e case farmaceutiche : dov' finita la verit?
My forum, my way! Il forum dei newsgroup
Fast Uncompromising Discussions.Newsgroup FUDforum will get your users talking.

Loading
Utenti      F.A.Q.    Registrati    Login    Home
Home » Salute » Psicologia » Psicofarmaci e case farmaceutiche : dov' finita la verit?
Psicofarmaci e case farmaceutiche : dov' finita la verit? [messaggio #102356] ven, 21 marzo 2008 21:16 Messaggio precedente
ConsulenzeOnLine .  è attualmente disconnesso ConsulenzeOnLine .
Messaggi: 21
Registrato: aprile 2011
Junior Member
Da quando qualche hanno fa ho letto di 800 famiglie che negli USA hanno
fatto causa alla casa produttrice del Prozac (un antidepressivo denominato
anche "la pillola della felicità"), perché aveva indotto i loro parenti a
commettere omicidio e/o suicidio. Da quando ho visto alcuni servizi
televisivi americani, nei quali mariti, mogli, madri di pazienti e le
stesse persone che erano state in cura con il Prozac , Ritalin , Praxil ed
altri psicofarmaci, raccontavano come era cambiata la loro personalità,
degli incubi , degli impulsi omicidi e/o suicidi, avuti dopo l'assunzione
di tali sostanze e di quanto fossero diventate violente, mi domando: "La
stessa cosa si sta ripetendo da noi, perché nessuno fa niente ?".

Perché non viene aperta un'inchiesta e fatte ricerche per accertare la
relazione tra il gesto omicida/suicida commesso dalla persona e lo
psicofarmaco assunto? Quanti bambini, mogli o parenti devono ancora morire
prima che le autorità preposte alla tutela della salute dei cittadini
facciano qualcosa a riguardo?

E' da diversi anni ormai che nel nostro paese assistiamo a stragi come
quella di cui sopra, in ognuno di questi casi ci sono due fattori sempre
presenti: la persona era sotto cure psichiatriche ed assumeva psicofarmaci.
Perché 20, 15 anni fa queste cose non succedevano, cosa è cambiato?

Il tutto diventa inaccettabile quando si leggono i risultati di ricerche,
come quella recentemente condotta dal gruppo di Irving Kirsch della Hull
University assieme a canadesi e statunitensi, che dopo aver messo a
confronto gli effetti di un gruppo di antidepressivi (Prozac e affini, cioè
oltre alla fluoxtetina, anche paroxetina, venlafaxtina e nefazodone) con il
placebo, hanno evidenziato che sono inefficaci nella cura della
depressione, che sono migliori le cure alternative. E come qualche giornale
ha titolato riferendosi al Prozac: "E' inutile, come una caramella".
Peccato che gli gli effetti collaterali di questi psicofarmaci
(allucinazioni, confusione, nausea, pensieri suicidi , ostilità,
comportamento violento, per citarne alcuni di quelli scritti sui bugiardini
(foglio allegato ad ogni medicina) influenzano pesantemente il paziente.

Si resta sconcertati quando legittimamente qualche giornalista solleva il
sospetto che dietro tutto ciò ci sia un'operazione di marketing, vengono
pubblicati studi negativi sugli psicofarmaci in questione a brevetto
scaduto, quando ormai questi farmaci sono diventati generici , a costo più
basso e non più fonte di grossi introiti per le case farmaceutiche, mentre
contestualmente escono sul mercato nuovi farmaci sotto brevetto. (Corriere
della Sera del 27/2/2008).

Si resta senza parole quando si leggono i commenti fatti dalle autorità del
settore, in merito alla pubblicazione dei risultati degli studi sugli
psicofarmaci , tra questi il Presidente della Società mondiale di
psichiatria, Mario Maj, sul Corriere della sera del 27/3/08, che dice : "
Sicuramente il peso dell'industria si fa sentire nella letteratura sui
farmaci antidepressivi". "Non è escluso ma nemmeno dimostrato che in questa
fase il "publication bias", intervenga in senso opposto, cioè, nel senso di
favorire la pubblicazione di quei dati che documentano l'inferiorità dei
farmaci in scadenza di brevetto rispetto ad altri di più recente
introduzione". E parlando di questa "prassi" che sembra consolidata nel
settore, il "publication bias", dice che : "E' quel fenomeno per cui gli
studi che portano a risultati positivi sono più frequentemente pubblicati
di quelli che hanno esito negativo. Il fenomeno si spiega con la minore
motivazione dei ricercatori e degli sponsor a pubblicare i dati negativi".


--
Consulente sulle cure complementari ed
alternative : aranciamec@email.it
it-alt.salute.tumori
www.saluteeambiente.org
"Fodérunt manus meas et pedes meos
dinumeravérunt omnia ossa mea"
 
Leggi messaggio
Leggi messaggio
Leggi messaggio
Leggi messaggio
Leggi messaggio
Leggi messaggio
Leggi messaggio
Argomento precedente:Il mio e' piu' lungo del tuo
Argomento successivo:Buona Pasqua ! (ed eziologia degli attacchi di panico) :-)
Vai al forum:
  


Ora corrente: gio giu 06 12:07:38 CEST 2024

Tempo totale richiesto per generare la pagina: 0.01899 secondi
.:: Contatti :: Home ::.

Powered by: FUDforum 3.0.2.
Copyright ©2001-2010 FUDforum Bulletin Board Software

Live Support