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concerto di transizione [messaggio #11808] |
lun, 07 febbraio 2011 16:50 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Secondo voi, può questo concerto, scritto intorno al 1770, dirsi uno dei
primi esempi assoluti di concerto non barocco?
http://www.youtube.com/watch?v=dtA_85NItAg
Secondo me si, e si tratta di musica importantissima.
Peccato che in rete non si trovi il primo movimento.
Come scrissi tempo fa a Zaz, oltre a Sammartini sarebbe molto interessante
trovare lavori strumentali dell'ultimo Jommelli, magari scritti in
Germania.
Chissà cosa potrebbe venir fuori...
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Re: concerto di transizione [messaggio #11919 è una risposta a message #11914] |
mar, 08 febbraio 2011 16:51 |
alecs Messaggi: 139 Registrato: novembre 2010 |
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Il 08/02/11 16:52, egmont ha scritto:
> Shapiro used clothes ha scritto:
>
>> "egmont"<egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
>> news:iir7vp$q3e$1@news.newsland.it...
>
>>> quale?
>
>> Evidentemente esisteva, o si andava formando una specie di koiné a
>> cui parteciparono anche i compositori napoletani, ingiustamente (su questo
>> siamo d'accordo) messi da parte in seguito. La storiografia ufficiale sta
>> sempre dalla parte del vincitore.
>
> la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> svilupparono).
> Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> prove siano tante e ed evidenti.
>
>
>
ad ogni modo hai scoperto l'acqua calda, questa cosa è risaputa e
dimostrata da molto tempo ormai
alecs
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Re: concerto di transizione [messaggio #11920 è una risposta a message #11919] |
mar, 08 febbraio 2011 17:25 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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alecs ha scritto:
> Il 08/02/11 16:52, egmont ha scritto:
> > Shapiro used clothes ha scritto:
> >
> >> "egmont"<egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
> >> news:iir7vp$q3e$1@news.newsland.it...
> >
> >>> quale?
> >
> >> Evidentemente esisteva, o si andava formando una specie di koiné a
> >> cui parteciparono anche i compositori napoletani, ingiustamente (su questo
> >> siamo d'accordo) messi da parte in seguito. La storiografia ufficiale sta
> >> sempre dalla parte del vincitore.
> >
> > la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> > Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> > Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> > Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> > svilupparono).
> > Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> > prove siano tante e ed evidenti.
> >
> >
> >
> ad ogni modo hai scoperto l'acqua calda, questa cosa è risaputa e
> dimostrata da molto tempo ormai
Non è vero che è risaputa!
Magari lo fosse!
Magari!
Quando si parla di Scuola Napoletana si pensa si e no a Domenico Scarlatti
e Pergolesi. Qualcuno, al massimo, conosce il nome di Cimarosa.
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Re: concerto di transizione [messaggio #11935 è una risposta a message #11914] |
mar, 08 febbraio 2011 17:48 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iirnva$4l4$1@news.newsland.it...
> la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> svilupparono).
> Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> prove siano tante e ed evidenti.
Che sia d'accordo o meno io cambia poco; non sono un musicologo, né pretendo
di esserlo.
Mi pare bella musica.
Che ci siano legami con lo stile di Mozart o Haydn, mi sembra francamente
ammissibile, sempre per quel poco che ne posso sapere.
Che Mozart sia comunque un'altra cosa, continuo a pensarlo.
Certo, non all'altezza cronologica di K246 (K271 è un'altra cosa sì, però).
dR
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Re: concerto di transizione [messaggio #11990 è una risposta a message #11935] |
mer, 09 febbraio 2011 10:40 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Shapiro used clothes ha scritto:
> "egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
> news:iirnva$4l4$1@news.newsland.it...
> > la differenza sostanziale tra la tua idea e quello che penso io è che la
> > Scuola Napoletana non si limitò a partecipare a questo koiné.
> > Al contrario, lo creò e poi lo esportò nelle capitali europee (tra cui
> > Parigi e Vienna, che in seguito, a partire dalla fine del '700, lo
> > svilupparono).
> > Ad ogni modo, difficilmente sarete d'accordo con quest'idea, nonostante le
> > prove siano tante e ed evidenti.
> Che sia d'accordo o meno io cambia poco; non sono un musicologo, né pretendo
> di esserlo.
Non serve nè un musicologo nè un musicista per sostenere la tesi.
Così come non serve un linguista per capire che il Veneto è un dialetto e
non una lingua.
> Mi pare bella musica.
Sono contento che ti piaccia. Conosci Il Nascimento dell'Aurora di
Albinoni?
> Che ci siano legami con lo stile di Mozart o Haydn, mi sembra francamente
> ammissibile, sempre per quel poco che ne posso sapere.
> Che Mozart sia comunque un'altra cosa, continuo a pensarlo.
Sbagli a fare i paragoni in merito ad un concerto per pianoforte, tipo di
composizione ancora troppo acerba nel 1770.
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Re: concerto di transizione [messaggio #12050 è una risposta a message #11990] |
mer, 09 febbraio 2011 18:07 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iitmj2$jho$1@news.newsland.it...
> Così come non serve un linguista per capire che il Veneto è un dialetto e
> non una lingua.
Non ricominciare, perché lingua, dialetto e il loro rapporto sono un
argomento un minimo più articolato.
In una fase non breve della propria storia il Veneto avrebbe potuto essere
tranquillamente considerato una lingua.
E' anche colpa delle opere divulgative, perché quando si parla di
"autonomia" che consente di considerare un certo idioma "lingua" si
sottointende tutto un ragionamento (cosa che si fa per il Sardo, in certi
casi anche per il Corso, e non si fa ad esempio per il Ladino; a proposito,
non ho capito perché andare a prendere una traduzione di Malaparte in sardo,
visto che i monumenti d'epoca non mancano) essenzialmente contrastivo e non
lo si fa capire.
> Sono contento che ti piaccia. Conosci Il Nascimento dell'Aurora di
> Albinoni?
No. Un link?
> Sbagli a fare i paragoni in merito ad un concerto per pianoforte, tipo di
> composizione ancora troppo acerba nel 1770.
Immagino tu intenda tutto il decennio, perché io mi riferivo a due
composizioni del biennio 1776-7, almeno per Mozart. Se è così, mi limito a
ricordarti che non tutta la letteratura critica consultabile la vede in
questo modo. Certo, sono due concerti che nell'economia della produzione
mozartiana stanno in un primo periodo, non sono opere della cosiddetta
maturità . Ma almeno il secondo è una composizione notevole.
dR
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