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Sulla durata minima dei concerti [messaggio #10945] |
sab, 22 gennaio 2011 13:51 |
luziferszorn Messaggi: 3830 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Non se il post appaia insolito, bislacco o oggettivamente necessario.
Ad ogni modo ieri sera ho assistito ad un concerto imho troppo breve:
tre pezzi per una durata aprox identificabile con una "prima
parte" (breve). Alla fine il pubblico era sedudo, sapeva che era tutto
finito ma rimaneva seduto..........
lz
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Re: Sulla durata minima dei concerti [messaggio #10951 è una risposta a message #10945] |
sab, 22 gennaio 2011 14:36 |
L'Esattore Messaggi: 608 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Dopo dura riflessione, luziferszorn ha scritto :
> Non se il post appaia insolito, bislacco o oggettivamente necessario.
> Ad ogni modo ieri sera ho assistito ad un concerto imho troppo breve:
> tre pezzi per una durata aprox identificabile con una "prima
> parte" (breve). Alla fine il pubblico era sedudo, sapeva che era tutto
> finito ma rimaneva seduto..........
>
> lz
Qualche mese fa Pollini è venuto a fare un concerto "di beneficienza"
all'Aquila.
Sulla carta doveva essere un concerto "breve", o almeno lo sembrava,
con 12 preludi e fughe dal CBT I.
Poi mi sono accorto che, in realtà, avendo scelto di non fare un
intervallo, il concerto è sembrato durare un'eternità, complici i due
lunghi bis (l'ultima fuga e il preludio e fuga in Sol maggiore). Un'ora
e dieci scarsa, ma senza intervallo.
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Re: Sulla durata minima dei concerti [messaggio #10952 è una risposta a message #10951] |
sab, 22 gennaio 2011 14:57 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4d3add76$0$19273$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
> Poi mi sono accorto che, in realtà, avendo scelto di non fare un
> intervallo, il concerto è sembrato durare un'eternità, complici i due
> lunghi bis (l'ultima fuga e il preludio e fuga in Sol maggiore). Un'ora e
> dieci scarsa, ma senza intervallo.
Beh, un'ora e dieci è breve ma non brevissimo. Di solito si viaggia sull'ora
e venti, ora e un quarto, mi pare.
Poi va da sé che queste cose nel tempo cambiano. Nella prima metà del
Novecento andavano ancora programmi mostruosi, ne hanno fatti anche Arrau e
Horowitz. Ancora peggio nell'Ottocento.
Resta il fatto che se Anton Rubinstein non era in serata, e ti infliggeva le
ultime cinque o sei Sonate di Beethoven massacrandole, è preferibile sentire
Pollini o Brendel o Lupu "solo" nelle ultime tre (che già è un bel
programmino, direi). Piccola catalanata, questa che ho scritto.
Comunque la scelta di non fare intervallo, con quel programma, può avere più
di una motivazione. Il primo bis è ben tosto, solo il secondo concede
qualcosa sul piano della brillantezza.
dR
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Re: Sulla durata minima dei concerti [messaggio #11056 è una risposta a message #10946] |
mar, 25 gennaio 2011 10:11 |
cinghio Messaggi: 16 Registrato: dicembre 2010 |
Junior Member |
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Il Sat, 22 Jan 2011 14:00:01 +0100, Der Bildungsphilister ha scritto:
> luziferszorn ha scritto:
>> Non se il post appaia insolito, bislacco o oggettivamente necessario.
>> Ad ogni modo ieri sera ho assistito ad un concerto imho troppo breve:
>> tre pezzi per una durata aprox identificabile con una "prima parte"
>> (breve). Alla fine il pubblico era sedudo, sapeva che era tutto finito
>> ma rimaneva seduto..........
>
>
> Da qualche parte ho letto che l'attenzione massima può essere rivolta a
> una cosa qualsiasi per un massimo di 35 minuti, dopo cala
> inevitabilmente e bisogna fare una pausa. Ho sempre pensato che fosse
> una buona indicazione per la durata di una parte di concerto (o di un
> atto d'opera).
Una volta capitò anche a me. Arrivati all'intervallo ci rendemmo conto che
il concerto non sarebbe durato più di una quarantina di minuti, pausa
compresa, fortunatamente era un programma di danze e si riuscì ad
allungare un po' il brodo ritornellando e variando compulsivamente, non so
con quanto piacere del pubblico pagante.
Aneddotica a parte, penso che un concerto senza intervallo non dovrebbe
durare più di un'ora e un quarto circa, e non più di due ore uno in due
parti (un po' meno è meglio). Dipende poi dal contesto e dai brani
eseguiti. Un concerto di musiche rinascimentali o barocche è formato da
brani che raramente superano i 3-5 minuti e spesso sono più brevi, se
questo rende più semplice l'ascolto concentrato dei singoli brani
l'accumulo di diecine di piccole composizioni porta, secondo me, ad una
sorta di sgradevole bulimismo esecutivo. In questo caso è molto meglio
pensare ad un concerto senza intervallo o comunque di breve durata
(prevedendo, magari, una più generosa elargizione di bis). Concerti di
brani più lunghi e strutturati impegnano senz'altro di più l'ascolto, ma
sono, sempre a mio parere, maggiormente gestibili dal punto di vista della
durata complessiva del concerto che, comunque, meglio sarebbe se
relativamente breve. Poi è ovvio che determinati lavori (è stato citato
Bruckner) richiedano un impegno notevolissimo ad esecutori ed ascoltatori,
ma questo non riguarda tanto la durata complessiva dell'ascolto (raramente
mostri del genere superano i 90 minuti e normalmente occupano da soli
l'intero concerto) quanto la complessità e la durata relativa delle
singole parti. In ogni caso l'ascolto di una sinfonia di Bruckner o di un
grande ciclo di Messiaen ovviamente comporta un impegno ed una
disposizione all'ascolto che è corretto attendersi dagli ascoltatori
presenti in sala.
"La brevità gran pregio!", comunque.
ciao
c
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