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quando a parlare non [messaggio #159234] |
dom, 15 gennaio 2012 14:17 |
Catrame Messaggi: 4044 Registrato: marzo 2011 |
Senior Member |
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Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si
rischia di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla terra
ferma e creare il mostro". A parlare così del naufragio della Costa
Concordia, è il comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto di
marineria, 80 anni di cui 61 passati ad occuparsi di navi, prima a
bordo e poi da consulente di importanti armatori. "Ho sentito una
quantità di cose bizzare da questa mattina -dice Nesi all'Adnkronos-
tra radio e tv: intanto un black out non ferma le strumentazioni
elettroniche perché sui ponti alti ci sono generatori d'emergenza che
entrano in azione, soprattutto nelle navi così nuove come la Concordia;
un ecoscandaglio non guarda sul lato né di fronte ma sonda in verticale
quello che c'è sotto lo scafo; un radar non vede uno scoglio se lo
scoglio è sommerso; una nave di quelle dimensioni che va a velocità di
crociera non si ferma con il freno a mano; quando si parla di
inquinamento bisognerebbe evitare allarmismi, perché il gasolio è un
cosidetto 'non persistent oil' e fa meno danni dei combustibili
pesanti. Bisognerebbe insomma evitare di dare informazioni sbagliate e
diffondere panico".
"Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il
comandante Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico mentre
la nave si inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato sono
pendule e dall'altro non scendono perché si appoggiano sullo scafo, è
cosa difficilissima. Mi verrebbe da dire che troppo bravi sono stati ad
evitare che tutti si buttassero in mare, vedendo così vicina la costa,
e che col panico si creassero altri morti per la concitazione della
fuga".
Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
'avaria generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione
in pericolo (il carico o i passeggeri), il comandante decide
volutamente di far danno alla nave pur di salvare il salvabile. Ora io
non so se al Giglio sia andata così, ma se la nave inbarcava
copiosamente acqua, potrebbe essere comprensibile persino la decisione
di andare in costa, purtroppo in questo caso contro gli scogli, perché
così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento dello scafo è stato più
lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non è affondata ed ha
consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri. E' sempre
terribile dire queste cose quando ci sono state delle vittime ma se la
nave si fosse inabissata al largo, la tragedia avrebbe potuto essere
molto molto più grave. Comunque sarebbe sempre bene attendere l'esito
delle inchieste prima di dare giudizi", conclude Nesi.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
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Re: quando a parlare non [messaggio #159237 è una risposta a message #159234] |
dom, 15 gennaio 2012 14:21 |
Connor MacLeod Messaggi: 365 Registrato: dicembre 2010 |
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Sembra che Catrame abbia detto :
> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si rischia
> di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla terra ferma e
> creare il mostro". A parlare così del naufragio della Costa Concordia, è il
> comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto di marineria, 80 anni di cui
> 61 passati ad occuparsi di navi, prima a bordo e poi da consulente di
> importanti armatori. "Ho sentito una quantità di cose bizzare da questa
> mattina -dice Nesi all'Adnkronos- tra radio e tv: intanto un black out non
> ferma le strumentazioni elettroniche perché sui ponti alti ci sono generatori
> d'emergenza che entrano in azione, soprattutto nelle navi così nuove come la
> Concordia; un ecoscandaglio non guarda sul lato né di fronte ma sonda in
> verticale quello che c'è sotto lo scafo; un radar non vede uno scoglio se lo
> scoglio è sommerso; una nave di quelle dimensioni che va a velocità di
> crociera non si ferma con il freno a mano; quando si parla di inquinamento
> bisognerebbe evitare allarmismi, perché il gasolio è un cosidetto 'non
> persistent oil' e fa meno danni dei combustibili pesanti. Bisognerebbe
> insomma evitare di dare informazioni sbagliate e diffondere panico".
>
> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il comandante
> Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico mentre la nave si
> inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato sono pendule e dall'altro
> non scendono perché si appoggiano sullo scafo, è cosa difficilissima. Mi
> verrebbe da dire che troppo bravi sono stati ad evitare che tutti si
> buttassero in mare, vedendo così vicina la costa, e che col panico si
> creassero altri morti per la concitazione della fuga".
>
> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta 'avaria
> generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione in pericolo (il
> carico o i passeggeri), il comandante decide volutamente di far danno alla
> nave pur di salvare il salvabile. Ora io non so se al Giglio sia andata così,
> ma se la nave inbarcava copiosamente acqua, potrebbe essere comprensibile
> persino la decisione di andare in costa, purtroppo in questo caso contro gli
> scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento dello scafo è stato
> più lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non è affondata ed ha
> consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri. E' sempre terribile dire
> queste cose quando ci sono state delle vittime ma se la nave si fosse
> inabissata al largo, la tragedia avrebbe potuto essere molto molto più grave.
> Comunque sarebbe sempre bene attendere l'esito delle inchieste prima di dare
> giudizi", conclude Nesi.
>
> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
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Re: quando a parlare non [messaggio #159238 è una risposta a message #159237] |
dom, 15 gennaio 2012 14:26 |
Catrame Messaggi: 4044 Registrato: marzo 2011 |
Senior Member |
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Il 15/01/2012, Connor MacLeod ha detto :
> Sembra che Catrame abbia detto :
>> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
>> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si
>> rischia di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla terra
>> ferma e creare il mostro". A parlare così del naufragio della Costa
>> Concordia, è il comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto di
>> marineria, 80 anni di cui 61 passati ad occuparsi di navi, prima a bordo e
>> poi da consulente di importanti armatori. "Ho sentito una quantità di cose
>> bizzare da questa mattina -dice Nesi all'Adnkronos- tra radio e tv: intanto
>> un black out non ferma le strumentazioni elettroniche perché sui ponti alti
>> ci sono generatori d'emergenza che entrano in azione, soprattutto nelle
>> navi così nuove come la Concordia; un ecoscandaglio non guarda sul lato né
>> di fronte ma sonda in verticale quello che c'è sotto lo scafo; un radar non
>> vede uno scoglio se lo scoglio è sommerso; una nave di quelle dimensioni
>> che va a velocità di crociera non si ferma con il freno a mano; quando si
>> parla di inquinamento bisognerebbe evitare allarmismi, perché il gasolio è
>> un cosidetto 'non persistent oil' e fa meno danni dei combustibili pesanti.
>> Bisognerebbe insomma evitare di dare informazioni sbagliate e diffondere
>> panico".
>>
>> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il comandante
>> Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico mentre la nave si
>> inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato sono pendule e dall'altro
>> non scendono perché si appoggiano sullo scafo, è cosa difficilissima. Mi
>> verrebbe da dire che troppo bravi sono stati ad evitare che tutti si
>> buttassero in mare, vedendo così vicina la costa, e che col panico si
>> creassero altri morti per la concitazione della fuga".
>>
>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta 'avaria
>> generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione in pericolo
>> (il carico o i passeggeri), il comandante decide volutamente di far danno
>> alla nave pur di salvare il salvabile. Ora io non so se al Giglio sia
>> andata così, ma se la nave inbarcava copiosamente acqua, potrebbe essere
>> comprensibile persino la decisione di andare in costa, purtroppo in questo
>> caso contro gli scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento
>> dello scafo è stato più lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non
>> è affondata ed ha consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri. E'
>> sempre terribile dire queste cose quando ci sono state delle vittime ma se
>> la nave si fosse inabissata al largo, la tragedia avrebbe potuto essere
>> molto molto più grave. Comunque sarebbe sempre bene attendere l'esito delle
>> inchieste prima di dare giudizi", conclude Nesi.
>>
>> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
>
> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i primi
> invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
ma è scappato quando , precisamente?
non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
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Re: quando a parlare non [messaggio #159268 è una risposta a message #159237] |
dom, 15 gennaio 2012 15:54 |
OrchiClasta Messaggi: 192 Registrato: dicembre 2011 |
Senior Member |
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Nel suo scritto precedente, Connor MacLeod ha sostenuto :
> Sembra che Catrame abbia detto :
>> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
>> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si
>> rischia di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla terra
>> ferma e creare il mostro". A parlare così del naufragio della Costa
>> Concordia, è il comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto di
>> marineria, 80 anni di cui 61 passati ad occuparsi di navi, prima a bordo e
>> poi da consulente di importanti armatori. "Ho sentito una quantità di cose
>> bizzare da questa mattina -dice Nesi all'Adnkronos- tra radio e tv: intanto
>> un black out non ferma le strumentazioni elettroniche perché sui ponti alti
>> ci sono generatori d'emergenza che entrano in azione, soprattutto nelle
>> navi così nuove come la Concordia; un ecoscandaglio non guarda sul lato né
>> di fronte ma sonda in verticale quello che c'è sotto lo scafo; un radar non
>> vede uno scoglio se lo scoglio è sommerso; una nave di quelle dimensioni
>> che va a velocità di crociera non si ferma con il freno a mano; quando si
>> parla di inquinamento bisognerebbe evitare allarmismi, perché il gasolio è
>> un cosidetto 'non persistent oil' e fa meno danni dei combustibili pesanti.
>> Bisognerebbe insomma evitare di dare informazioni sbagliate e diffondere
>> panico".
>>
>> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il comandante
>> Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico mentre la nave si
>> inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato sono pendule e dall'altro
>> non scendono perché si appoggiano sullo scafo, è cosa difficilissima. Mi
>> verrebbe da dire che troppo bravi sono stati ad evitare che tutti si
>> buttassero in mare, vedendo così vicina la costa, e che col panico si
>> creassero altri morti per la concitazione della fuga".
>>
>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta 'avaria
>> generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione in pericolo
>> (il carico o i passeggeri), il comandante decide volutamente di far danno
>> alla nave pur di salvare il salvabile. Ora io non so se al Giglio sia
>> andata così, ma se la nave inbarcava copiosamente acqua, potrebbe essere
>> comprensibile persino la decisione di andare in costa, purtroppo in questo
>> caso contro gli scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento
>> dello scafo è stato più lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non
>> è affondata ed ha consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri. E'
>> sempre terribile dire queste cose quando ci sono state delle vittime ma se
>> la nave si fosse inabissata al largo, la tragedia avrebbe potuto essere
>> molto molto più grave. Comunque sarebbe sempre bene attendere l'esito delle
>> inchieste prima di dare giudizi", conclude Nesi.
>>
>> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
>
> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i primi
> invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
E' sceso sugli scogli per coordinare lo sbarco.
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Re: quando a parlare non [messaggio #159293 è una risposta a message #159268] |
dom, 15 gennaio 2012 17:07 |
iNbucato Messaggi: 154 Registrato: dicembre 2011 |
Senior Member |
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Il 15/01/2012 15:54, OrchiClasta ha scritto:
> Nel suo scritto precedente, Connor MacLeod ha sostenuto :
>> Sembra che Catrame abbia detto :
>>> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
>>> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si
>>> rischia di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla
>>> terra ferma e creare il mostro". A parlare così del naufragio della
>>> Costa Concordia, è il comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto
>>> di marineria, 80 anni di cui 61 passati ad occuparsi di navi, prima a
>>> bordo e poi da consulente di importanti armatori. "Ho sentito una
>>> quantità di cose bizzare da questa mattina -dice Nesi all'Adnkronos-
>>> tra radio e tv: intanto un black out non ferma le strumentazioni
>>> elettroniche perché sui ponti alti ci sono generatori d'emergenza che
>>> entrano in azione, soprattutto nelle navi così nuove come la
>>> Concordia; un ecoscandaglio non guarda sul lato né di fronte ma sonda
>>> in verticale quello che c'è sotto lo scafo; un radar non vede uno
>>> scoglio se lo scoglio è sommerso; una nave di quelle dimensioni che
>>> va a velocità di crociera non si ferma con il freno a mano; quando si
>>> parla di inquinamento bisognerebbe evitare allarmismi, perché il
>>> gasolio è un cosidetto 'non persistent oil' e fa meno danni dei
>>> combustibili pesanti. Bisognerebbe insomma evitare di dare
>>> informazioni sbagliate e diffondere panico".
>>>
>>> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il
>>> comandante Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico
>>> mentre la nave si inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato
>>> sono pendule e dall'altro non scendono perché si appoggiano sullo
>>> scafo, è cosa difficilissima. Mi verrebbe da dire che troppo bravi
>>> sono stati ad evitare che tutti si buttassero in mare, vedendo così
>>> vicina la costa, e che col panico si creassero altri morti per la
>>> concitazione della fuga".
>>>
>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>>> 'avaria generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione
>>> in pericolo (il carico o i passeggeri), il comandante decide
>>> volutamente di far danno alla nave pur di salvare il salvabile. Ora
>>> io non so se al Giglio sia andata così, ma se la nave inbarcava
>>> copiosamente acqua, potrebbe essere comprensibile persino la
>>> decisione di andare in costa, purtroppo in questo caso contro gli
>>> scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento dello scafo
>>> è stato più lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non è
>>> affondata ed ha consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri.
>>> E' sempre terribile dire queste cose quando ci sono state delle
>>> vittime ma se la nave si fosse inabissata al largo, la tragedia
>>> avrebbe potuto essere molto molto più grave. Comunque sarebbe sempre
>>> bene attendere l'esito delle inchieste prima di dare giudizi",
>>> conclude Nesi.
>>>
>>> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
>>>
>>
>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>
> E' sceso sugli scogli per coordinare lo sbarco.
>
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Re: quando a parlare non [messaggio #159308 è una risposta a message #159293] |
dom, 15 gennaio 2012 17:35 |
Macchia Messaggi: 10523 Registrato: maggio 2011 |
Senior Member |
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*iNbucato*, in data 15/01/2012 17:07, ha scritto:
> Il 15/01/2012 15:54, OrchiClasta ha scritto:
>> Nel suo scritto precedente, Connor MacLeod ha sostenuto :
>>> Sembra che Catrame abbia detto :
>>>> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
>>>> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si
>>>> rischia di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla
>>>> terra ferma e creare il mostro". A parlare così del naufragio della
>>>> Costa Concordia, è il comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto
>>>> di marineria, 80 anni di cui 61 passati ad occuparsi di navi, prima a
>>>> bordo e poi da consulente di importanti armatori. "Ho sentito una
>>>> quantità di cose bizzare da questa mattina -dice Nesi all'Adnkronos-
>>>> tra radio e tv: intanto un black out non ferma le strumentazioni
>>>> elettroniche perché sui ponti alti ci sono generatori d'emergenza che
>>>> entrano in azione, soprattutto nelle navi così nuove come la
>>>> Concordia; un ecoscandaglio non guarda sul lato né di fronte ma sonda
>>>> in verticale quello che c'è sotto lo scafo; un radar non vede uno
>>>> scoglio se lo scoglio è sommerso; una nave di quelle dimensioni che
>>>> va a velocità di crociera non si ferma con il freno a mano; quando si
>>>> parla di inquinamento bisognerebbe evitare allarmismi, perché il
>>>> gasolio è un cosidetto 'non persistent oil' e fa meno danni dei
>>>> combustibili pesanti. Bisognerebbe insomma evitare di dare
>>>> informazioni sbagliate e diffondere panico".
>>>>
>>>> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il
>>>> comandante Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico
>>>> mentre la nave si inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato
>>>> sono pendule e dall'altro non scendono perché si appoggiano sullo
>>>> scafo, è cosa difficilissima. Mi verrebbe da dire che troppo bravi
>>>> sono stati ad evitare che tutti si buttassero in mare, vedendo così
>>>> vicina la costa, e che col panico si creassero altri morti per la
>>>> concitazione della fuga".
>>>>
>>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>>>> 'avaria generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione
>>>> in pericolo (il carico o i passeggeri), il comandante decide
>>>> volutamente di far danno alla nave pur di salvare il salvabile. Ora
>>>> io non so se al Giglio sia andata così, ma se la nave inbarcava
>>>> copiosamente acqua, potrebbe essere comprensibile persino la
>>>> decisione di andare in costa, purtroppo in questo caso contro gli
>>>> scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento dello scafo
>>>> è stato più lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non è
>>>> affondata ed ha consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri.
>>>> E' sempre terribile dire queste cose quando ci sono state delle
>>>> vittime ma se la nave si fosse inabissata al largo, la tragedia
>>>> avrebbe potuto essere molto molto più grave. Comunque sarebbe sempre
>>>> bene attendere l'esito delle inchieste prima di dare giudizi",
>>>> conclude Nesi.
>>>>
>>>> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
>>>>
>>>>
>>>
>>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
>>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>>
>> E' sceso sugli scogli per coordinare lo sbarco.
>>
>>
> +1
ROLz
--
= http://macchia.altervista.org/ =
________Arrivossi colà e sguainolli la mia spada________
Ai consider sdes de fleg of Iunai Steits nosonli a fleg ov a cauntri
buzz is a iuniversal mèssag of frìdom ev... dimòcrasi.
(http://www.youtube.com/watch?v=RWa9U79-Yg0)
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Re: quando a parlare non [messaggio #159594 è una risposta a message #159234] |
lun, 16 gennaio 2012 11:26 |
maeel Messaggi: 2433 Registrato: gennaio 2011 |
Senior Member |
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Il 15/01/2012, Catrame ha detto :
> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si rischia
> di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla terra ferma e
> creare il mostro". A parlare così del naufragio della Costa Concordia, è il
> comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto di marineria, 80 anni di cui
> 61 passati ad occuparsi di navi, prima a bordo e poi da consulente di
> importanti armatori. "Ho sentito una quantità di cose bizzare da questa
> mattina -dice Nesi all'Adnkronos- tra radio e tv: intanto un black out non
> ferma le strumentazioni elettroniche perché sui ponti alti ci sono generatori
> d'emergenza che entrano in azione, soprattutto nelle navi così nuove come la
> Concordia; un ecoscandaglio non guarda sul lato né di fronte ma sonda in
> verticale quello che c'è sotto lo scafo; un radar non vede uno scoglio se lo
> scoglio è sommerso; una nave di quelle dimensioni che va a velocità di
> crociera non si ferma con il freno a mano; quando si parla di inquinamento
> bisognerebbe evitare allarmismi, perché il gasolio è un cosidetto 'non
> persistent oil' e fa meno danni dei combustibili pesanti. Bisognerebbe
> insomma evitare di dare informazioni sbagliate e diffondere panico".
>
> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il comandante
> Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico mentre la nave si
> inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato sono pendule e dall'altro
> non scendono perché si appoggiano sullo scafo, è cosa difficilissima. Mi
> verrebbe da dire che troppo bravi sono stati ad evitare che tutti si
> buttassero in mare, vedendo così vicina la costa, e che col panico si
> creassero altri morti per la concitazione della fuga".
>
> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta 'avaria
> generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione in pericolo (il
> carico o i passeggeri), il comandante decide volutamente di far danno alla
> nave pur di salvare il salvabile. Ora io non so se al Giglio sia andata così,
> ma se la nave inbarcava copiosamente acqua, potrebbe essere comprensibile
> persino la decisione di andare in costa, purtroppo in questo caso contro gli
> scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento dello scafo è stato
> più lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non è affondata ed ha
> consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri.
penso anchio che sia andata così
>E' sempre terribile dire
> queste cose quando ci sono state delle vittime ma se la nave si fosse
> inabissata al largo, la tragedia avrebbe potuto essere molto molto più grave.
quoto tutto e sopratutto questo
> Comunque sarebbe sempre bene attendere l'esito delle inchieste prima di dare
> giudizi", conclude Nesi.
è lo sport preferito degli italiani.
>
> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
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Re: quando a parlare non [messaggio #159595 è una risposta a message #159238] |
lun, 16 gennaio 2012 11:30 |
maeel Messaggi: 2433 Registrato: gennaio 2011 |
Senior Member |
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Dopo dura riflessione, Catrame ha scritto :
> Il 15/01/2012, Connor MacLeod ha detto :
>> Sembra che Catrame abbia detto :
>>> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
>>> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si
>>> rischia di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla terra
>>> ferma e creare il mostro". A parlare così del naufragio della Costa
>>> Concordia, è il comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto di
>>> marineria, 80 anni di cui 61 passati ad occuparsi di navi, prima a bordo e
>>> poi da consulente di importanti armatori. "Ho sentito una quantità di cose
>>> bizzare da questa mattina -dice Nesi all'Adnkronos- tra radio e tv:
>>> intanto un black out non ferma le strumentazioni elettroniche perché sui
>>> ponti alti ci sono generatori d'emergenza che entrano in azione,
>>> soprattutto nelle navi così nuove come la Concordia; un ecoscandaglio non
>>> guarda sul lato né di fronte ma sonda in verticale quello che c'è sotto lo
>>> scafo; un radar non vede uno scoglio se lo scoglio è sommerso; una nave di
>>> quelle dimensioni che va a velocità di crociera non si ferma con il freno
>>> a mano; quando si parla di inquinamento bisognerebbe evitare allarmismi,
>>> perché il gasolio è un cosidetto 'non persistent oil' e fa meno danni dei
>>> combustibili pesanti. Bisognerebbe insomma evitare di dare informazioni
>>> sbagliate e diffondere panico".
>>>
>>> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il comandante
>>> Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico mentre la nave si
>>> inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato sono pendule e dall'altro
>>> non scendono perché si appoggiano sullo scafo, è cosa difficilissima. Mi
>>> verrebbe da dire che troppo bravi sono stati ad evitare che tutti si
>>> buttassero in mare, vedendo così vicina la costa, e che col panico si
>>> creassero altri morti per la concitazione della fuga".
>>>
>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta 'avaria
>>> generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione in pericolo
>>> (il carico o i passeggeri), il comandante decide volutamente di far danno
>>> alla nave pur di salvare il salvabile. Ora io non so se al Giglio sia
>>> andata così, ma se la nave inbarcava copiosamente acqua, potrebbe essere
>>> comprensibile persino la decisione di andare in costa, purtroppo in questo
>>> caso contro gli scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma l'abbattimento
>>> dello scafo è stato più lento, si è evitato il capovolgimento, la nave non
>>> è affondata ed ha consentito di fatto lo sbarco di tutti i passeggeri. E'
>>> sempre terribile dire queste cose quando ci sono state delle vittime ma se
>>> la nave si fosse inabissata al largo, la tragedia avrebbe potuto essere
>>> molto molto più grave. Comunque sarebbe sempre bene attendere l'esito
>>> delle inchieste prima di dare giudizi", conclude Nesi.
>>>
>>> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
>>
>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i primi
>> invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>
> ma è scappato quando , precisamente?
> non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
ma vuoi mettere il divertimento di rovinare uno, a prescindere?
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Re: quando a parlare non [messaggio #159600 è una risposta a message #159281] |
lun, 16 gennaio 2012 11:38 |
FabMind Messaggi: 181 Registrato: aprile 2011 |
Senior Member |
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On 15 Gen, 16:15, Macchia <la.macchia.n...@gmail.com> wrote:
> *Catrame*, in data 15/01/2012 14:26, ha scritto:
>
>
>
> >>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
> >>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
> >>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>
> OLDissimo, l'ho linkato subito ieri il testacoda per far adagiare la
> nave sul basso fondale.
> Forse l'ottantenne non legge le notizie su internet ma si limita a
> guardare i tg e si perde il 90% delle notizie.
>
> >> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
> >> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>
> > ma è scappato quando , precisamente?
> > non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
>
> Alla mezzanotte è sceso dalla nave quando le persone erano ancora a bordo.
Solo per questo si becchera' dai 3 ai 12 anni di reclusione.
*****
Legislazione italiana
di diritto della navigazione e dei trasporti
"Codice della navigazione"
Parte terza
Disposizioni Penali e Disciplinari
Libro primo
Disposizioni penali
Art. 1097 - Abbandono di nave o di aeromobile in pericolo da parte del
comandante
Il comandante, che, in caso di abbandono della nave, del galleggiante
o dell’aeromobile in pericolo, non scende per ultimo da bordo, è
punito con la reclusione fino a due anni.
Se dal fatto deriva l’incendio, il naufragio o la sommersione della
nave o del galleggiante, ovvero l’incendio, la caduta o la perdita
dell’aeromobile, la pena è da due ad otto anni. Se la nave o
l’aeromobile è adibito a trasporto di persone, la pena è da tre a
dodici anni.
*****
--
FabMind
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Re: quando a parlare non [messaggio #159623 è una risposta a message #159595] |
lun, 16 gennaio 2012 12:31 |
Catrame Messaggi: 4044 Registrato: marzo 2011 |
Senior Member |
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maeel scriveva il 16/01/2012 :
> Dopo dura riflessione, Catrame ha scritto :
>> Il 15/01/2012, Connor MacLeod ha detto :
>>> Sembra che Catrame abbia detto :
>>>> Roma, 14 gen. (Adnkronos) - "Si parla di cose tecniche con troppa
>>>> faciloneria. Bisognerebbe conoscere tutti i dati prima di parlare. Si
>>>> rischia di dire cosa senza senso. Ed è molto facile parlare dalla terra
>>>> ferma e creare il mostro". A parlare così del naufragio della Costa
>>>> Concordia, è il comandante di lungo corso Antonio Nesi, esperto di
>>>> marineria, 80 anni di cui 61 passati ad occuparsi di navi, prima a bordo
>>>> e poi da consulente di importanti armatori. "Ho sentito una quantità di
>>>> cose bizzare da questa mattina -dice Nesi all'Adnkronos- tra radio e tv:
>>>> intanto un black out non ferma le strumentazioni elettroniche perché sui
>>>> ponti alti ci sono generatori d'emergenza che entrano in azione,
>>>> soprattutto nelle navi così nuove come la Concordia; un ecoscandaglio non
>>>> guarda sul lato né di fronte ma sonda in verticale quello che c'è sotto
>>>> lo scafo; un radar non vede uno scoglio se lo scoglio è sommerso; una
>>>> nave di quelle dimensioni che va a velocità di crociera non si ferma con
>>>> il freno a mano; quando si parla di inquinamento bisognerebbe evitare
>>>> allarmismi, perché il gasolio è un cosidetto 'non persistent oil' e fa
>>>> meno danni dei combustibili pesanti. Bisognerebbe insomma evitare di dare
>>>> informazioni sbagliate e diffondere panico".
>>>>
>>>> "Ma quello su cui mi preme di più far riflettere -sottolinea il
>>>> comandante Nesi- è che gestire 4.200 persone in preda al panico mentre la
>>>> nave si inclina e le scialuppe di salvataggio da un lato sono pendule e
>>>> dall'altro non scendono perché si appoggiano sullo scafo, è cosa
>>>> difficilissima. Mi verrebbe da dire che troppo bravi sono stati ad
>>>> evitare che tutti si buttassero in mare, vedendo così vicina la costa, e
>>>> che col panico si creassero altri morti per la concitazione della fuga".
>>>>
>>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta 'avaria
>>>> generale', che si verifica laddove, di fronte alla spedizione in pericolo
>>>> (il carico o i passeggeri), il comandante decide volutamente di far danno
>>>> alla nave pur di salvare il salvabile. Ora io non so se al Giglio sia
>>>> andata così, ma se la nave inbarcava copiosamente acqua, potrebbe essere
>>>> comprensibile persino la decisione di andare in costa, purtroppo in
>>>> questo caso contro gli scogli, perché così c'è stato sì l'urto ma
>>>> l'abbattimento dello scafo è stato più lento, si è evitato il
>>>> capovolgimento, la nave non è affondata ed ha consentito di fatto lo
>>>> sbarco di tutti i passeggeri. E' sempre terribile dire queste cose quando
>>>> ci sono state delle vittime ma se la nave si fosse inabissata al largo,
>>>> la tragedia avrebbe potuto essere molto molto più grave. Comunque sarebbe
>>>> sempre bene attendere l'esito delle inchieste prima di dare giudizi",
>>>> conclude Nesi.
>>>>
>>>> http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Giglio-lesperto-fa cile-parlare-dalla-terra-ferma-e-creare-il-mostro_3128589421 56.html
>>>
>>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
>>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>>
>> ma è scappato quando , precisamente?
>> non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
>
> ma vuoi mettere il divertimento di rovinare uno, a prescindere?
lol
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Re: quando a parlare non [messaggio #159629 è una risposta a message #159593] |
lun, 16 gennaio 2012 13:56 |
Macchia Messaggi: 10523 Registrato: maggio 2011 |
Senior Member |
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*maeel*, in data 16/01/2012 11:23, ha scritto:
> Macchia ha usato la sua tastiera per scrivere :
>> *Catrame*, in data 15/01/2012 14:26, ha scritto:
>>>>>
>>>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>>
>> OLDissimo, l'ho linkato subito ieri il testacoda per far adagiare la
>> nave sul basso fondale.
>> Forse l'ottantenne non legge le notizie su internet ma si limita a
>> guardare i tg e si perde il 90% delle notizie.
>>
>>>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
>>>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>>>
>>> ma è scappato quando , precisamente?
>>> non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
>>>
>> Alla mezzanotte è sceso dalla nave quando le persone erano ancora a
>> bordo.
>> Tanto per dire, il commissario di bordo (che è all'incirca un
>> direttore d'albergo) era in giro per le cabine a cercare gente mentre
>> il comandante stava scendendo dalla nave.
>
>
>
> e con oltre 4mila persone nel caos, c'era qualcuno che li teneva
> d'occhio tutti e due?
>
> xfavore, atteniamoci a quello che dice lui per il momento
> http://is.gd/Oa4CQl
>
>
Scuro e quando un mafioso dice che la mafia non esiste atteniamoci a
quello che dice lui.
Ma vai a cagare!
--
= http://macchia.altervista.org/ =
________Arrivossi colà e sguainolli la mia spada________
Dicono che ci vuole culo a trovare un ago in un pagliaio... beh, io l'ho
trovato e mi sono punto.
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Re: quando a parlare non [messaggio #159632 è una risposta a message #159629] |
lun, 16 gennaio 2012 14:01 |
maeel Messaggi: 2433 Registrato: gennaio 2011 |
Senior Member |
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Macchia ha detto questo lunedì :
> *maeel*, in data 16/01/2012 11:23, ha scritto:
>
>> Macchia ha usato la sua tastiera per scrivere :
>>> *Catrame*, in data 15/01/2012 14:26, ha scritto:
>>>>>>
>>>>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>>>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>>>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>>>
>>> OLDissimo, l'ho linkato subito ieri il testacoda per far adagiare la
>>> nave sul basso fondale.
>>> Forse l'ottantenne non legge le notizie su internet ma si limita a
>>> guardare i tg e si perde il 90% delle notizie.
>>>
>>>>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
>>>>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>>>>
>>>> ma è scappato quando , precisamente?
>>>> non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
>>>>
>>> Alla mezzanotte è sceso dalla nave quando le persone erano ancora a
>>> bordo.
>>> Tanto per dire, il commissario di bordo (che è all'incirca un
>>> direttore d'albergo) era in giro per le cabine a cercare gente mentre
>>> il comandante stava scendendo dalla nave.
>>
>>
>>
>> e con oltre 4mila persone nel caos, c'era qualcuno che li teneva
>> d'occhio tutti e due?
>>
>> xfavore, atteniamoci a quello che dice lui per il momento
>> http://is.gd/Oa4CQl
>>
>>
> Scuro e quando un mafioso dice che la mafia non esiste atteniamoci a quello
> che dice lui.
> Ma vai a cagare!
quando uno reagisce così significa che è stato punto nel vivo;
sta diventando l'ordine del giorno con te, carriera assicurata nel
giornalismo.
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Re: quando a parlare non [messaggio #159636 è una risposta a message #159632] |
lun, 16 gennaio 2012 14:42 |
Macchia Messaggi: 10523 Registrato: maggio 2011 |
Senior Member |
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*maeel*, in data 16/01/2012 14:01, ha scritto:
> Macchia ha detto questo lunedì :
>> *maeel*, in data 16/01/2012 11:23, ha scritto:
>>
>>> Macchia ha usato la sua tastiera per scrivere :
>>>> *Catrame*, in data 15/01/2012 14:26, ha scritto:
>>>>>>>
>>>>>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>>>>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>>>>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>>>>
>>>> OLDissimo, l'ho linkato subito ieri il testacoda per far adagiare la
>>>> nave sul basso fondale.
>>>> Forse l'ottantenne non legge le notizie su internet ma si limita a
>>>> guardare i tg e si perde il 90% delle notizie.
>>>>
>>>>>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
>>>>>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>>>>>
>>>>> ma è scappato quando , precisamente?
>>>>> non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
>>>>>
>>>> Alla mezzanotte è sceso dalla nave quando le persone erano ancora a
>>>> bordo.
>>>> Tanto per dire, il commissario di bordo (che è all'incirca un
>>>> direttore d'albergo) era in giro per le cabine a cercare gente mentre
>>>> il comandante stava scendendo dalla nave.
>>>
>>>
>>>
>>> e con oltre 4mila persone nel caos, c'era qualcuno che li teneva
>>> d'occhio tutti e due?
>>>
>>> xfavore, atteniamoci a quello che dice lui per il momento
>>> http://is.gd/Oa4CQl
>>>
>>>
>> Scuro e quando un mafioso dice che la mafia non esiste atteniamoci a
>> quello che dice lui.
>> Ma vai a cagare!
>
> quando uno reagisce così significa che è stato punto nel vivo;
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH AHAHAHAHAHAH
> sta diventando l'ordine del giorno con te, carriera assicurata nel
> giornalismo.
>
Tu invece nel difendere i malfattori che con il loro comportamento hanno
causato la morte di diverse persone... ma del resto meglio difendere il
comndante che mentre i passeggeri erano ancora sula nave era a
rilasciare interviste dove diceva che "credo che tutti siano stati
tratti in salvo".
Lui di sicuro era in salvo ma degli altri non sapeva un cazzo.
--
= http://macchia.altervista.org/ =
________Arrivossi colà e sguainolli la mia spada________
Filippo il Macedone, inviò a Sparta un minaccioso ultimatum che fra
l'altro diceva:
«Se entrerò in Laconia, raderò al suolo la città di Sparta e non lascerò
pietra su pietra».
A tale messaggio gli Spartani risposero semplicemente «se»,
conquistandosi, così, la fama di «laconici».
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Re: quando a parlare non [messaggio #159637 è una risposta a message #159636] |
lun, 16 gennaio 2012 14:53 |
maeel Messaggi: 2433 Registrato: gennaio 2011 |
Senior Member |
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Macchia ha usato la sua tastiera per scrivere :
> *maeel*, in data 16/01/2012 14:01, ha scritto:
>
>> Macchia ha detto questo lunedì :
>>> *maeel*, in data 16/01/2012 11:23, ha scritto:
>>>
>>>> Macchia ha usato la sua tastiera per scrivere :
>>>>> *Catrame*, in data 15/01/2012 14:26, ha scritto:
>>>>>>>>
>>>>>>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>>>>>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una tragedia
>>>>>>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>>>>>
>>>>> OLDissimo, l'ho linkato subito ieri il testacoda per far adagiare la
>>>>> nave sul basso fondale.
>>>>> Forse l'ottantenne non legge le notizie su internet ma si limita a
>>>>> guardare i tg e si perde il 90% delle notizie.
>>>>>
>>>>>>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave fra i
>>>>>>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>>>>>>
>>>>>> ma è scappato quando , precisamente?
>>>>>> non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
>>>>>>
>>>>> Alla mezzanotte è sceso dalla nave quando le persone erano ancora a
>>>>> bordo.
>>>>> Tanto per dire, il commissario di bordo (che è all'incirca un
>>>>> direttore d'albergo) era in giro per le cabine a cercare gente mentre
>>>>> il comandante stava scendendo dalla nave.
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> e con oltre 4mila persone nel caos, c'era qualcuno che li teneva
>>>> d'occhio tutti e due?
>>>>
>>>> xfavore, atteniamoci a quello che dice lui per il momento
>>>> http://is.gd/Oa4CQl
>>>>
>>>>
>>> Scuro e quando un mafioso dice che la mafia non esiste atteniamoci a
>>> quello che dice lui.
>>> Ma vai a cagare!
>>
>> quando uno reagisce così significa che è stato punto nel vivo;
>
> AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH AHAHAHAHAHAH
>
>
>> sta diventando l'ordine del giorno con te, carriera assicurata nel
>> giornalismo.
>>
> Tu invece nel difendere i malfattori che con il loro comportamento hanno
> causato la morte di diverse persone... ma del resto meglio difendere il
> comndante che mentre i passeggeri erano ancora sula nave era a rilasciare
> interviste dove diceva che "credo che tutti siano stati tratti in salvo".
> Lui di sicuro era in salvo ma degli altri non sapeva un cazzo.
TU invece ne sai molto, devi essere il DIOPADRETERNOINTERRA si vede
subito.
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Re: quando a parlare non [messaggio #159699 è una risposta a message #159637] |
lun, 16 gennaio 2012 20:11 |
Macchia Messaggi: 10523 Registrato: maggio 2011 |
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*maeel*, in data 16/01/2012 14:53, ha scritto:
> Macchia ha usato la sua tastiera per scrivere :
>> *maeel*, in data 16/01/2012 14:01, ha scritto:
>>
>>> Macchia ha detto questo lunedì :
>>>> *maeel*, in data 16/01/2012 11:23, ha scritto:
>>>>
>>>>> Macchia ha usato la sua tastiera per scrivere :
>>>>>> *Catrame*, in data 15/01/2012 14:26, ha scritto:
>>>>>>>>>
>>>>>>>>> Nesi non esclude neanche che il comandante potrebbe avere deciso
>>>>>>>>> deliberatamente di andare contro gli scogli per evitare una
>>>>>>>>> tragedia
>>>>>>>>> peggiore: "Nelle controversie marine è contemplata la cosiddetta
>>>>>>
>>>>>> OLDissimo, l'ho linkato subito ieri il testacoda per far adagiare la
>>>>>> nave sul basso fondale.
>>>>>> Forse l'ottantenne non legge le notizie su internet ma si limita a
>>>>>> guardare i tg e si perde il 90% delle notizie.
>>>>>>
>>>>>>>> chiedete all'esperto perchè il comandante è scappato dalla nave
>>>>>>>> fra i
>>>>>>>> primi invece di rimanere a bordo a coordinare i soccorsi
>>>>>>>
>>>>>>> ma è scappato quando , precisamente?
>>>>>>> non conoscendo i fatti nessuna assunzione è possibile.
>>>>>>>
>>>>>> Alla mezzanotte è sceso dalla nave quando le persone erano ancora a
>>>>>> bordo.
>>>>>> Tanto per dire, il commissario di bordo (che è all'incirca un
>>>>>> direttore d'albergo) era in giro per le cabine a cercare gente mentre
>>>>>> il comandante stava scendendo dalla nave.
>>>>>
>>>>>
>>>>>
>>>>> e con oltre 4mila persone nel caos, c'era qualcuno che li teneva
>>>>> d'occhio tutti e due?
>>>>>
>>>>> xfavore, atteniamoci a quello che dice lui per il momento
>>>>> http://is.gd/Oa4CQl
>>>>>
>>>>>
>>>> Scuro e quando un mafioso dice che la mafia non esiste atteniamoci a
>>>> quello che dice lui.
>>>> Ma vai a cagare!
>>>
>>> quando uno reagisce così significa che è stato punto nel vivo;
>>
>> AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH AHAHAHAHAHAH
>>
>>
>>> sta diventando l'ordine del giorno con te, carriera assicurata nel
>>> giornalismo.
>>>
>> Tu invece nel difendere i malfattori che con il loro comportamento
>> hanno causato la morte di diverse persone... ma del resto meglio
>> difendere il comndante che mentre i passeggeri erano ancora sula nave
>> era a rilasciare interviste dove diceva che "credo che tutti siano
>> stati tratti in salvo".
>> Lui di sicuro era in salvo ma degli altri non sapeva un cazzo.
>
> TU invece ne sai molto, devi essere il DIOPADRETERNOINTERRA si vede subito.
>
SBROL
--
= http://macchia.altervista.org/ =
________Arrivossi colà e sguainolli la mia spada________
Una volta mi sono iscritto a un concorso di colpa, però non ho vinto
nulla perché non c'entravo. (A. Bergonzoni)
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