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[OT] il valore artistico della politica [messaggio #19048] ven, 08 luglio 2011 00:04 Messaggio successivo
egmontXYZ  è attualmente disconnesso egmontXYZ
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Forse ho scoperto l'acqua calda, ma dopo aver visto questo video

http://www.youtube.com/watch?v=vDZ6GkiYHVo

ho deciso di non votare mai più, in vita mia.

Il video mostra che la politica è esclusivamente arte della recitazione,
in cui cani e gatti nei tiggì sono capaci di essere amici sinceri in
affettuose confidenze, fuori dai riflettori.



--

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http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19049 è una risposta a message #19048] ven, 08 luglio 2011 08:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Alain  è attualmente disconnesso Alain
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egmont ha scritto:
> ho deciso di non votare mai più, in vita mia.

per uno sketch!?
Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19051 è una risposta a message #19048] ven, 08 luglio 2011 09:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
turdusmerula  è attualmente disconnesso turdusmerula
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iv5a0l$nbt$1@news.newsland.it...
> Forse ho scoperto l'acqua calda, ma dopo aver visto questo video
>
> http://www.youtube.com/watch?v=vDZ6GkiYHVo
>
> ho deciso di non votare mai più, in vita mia.
>
> Il video mostra che la politica è esclusivamente arte della recitazione,
> in cui cani e gatti nei tiggì sono capaci di essere amici sinceri in
> affettuose confidenze, fuori dai riflettori.
>

Il video mostra solo un pezzo di satira, più o meno riuscito.
Per chi la vede come spettacolo, la politica è recitazione, anche quando
forse è dramma e tragedia (vedi le vicende attuali)
Per chi la vede come possibilità anche per se, magari diretta o almeno solo
delegata col voto, la politica è il solo modo di influire sulle decisioni
che riguardano la vita propria e anche di chi sta intorno o verrà dopo di
noi, forse i tuoi e miei figli o nipoti.

Perciò hai fatto una affermazione del tutto sbagliata quanto alla
motivazione, e del tutto autolesionista.
A meno che tu possegga altri strumenti che non siano la partecipazione
democratica, benchè faticosa, frustrante e spesso deludente.

Ma sono sicuro che era uno sfogo, capita a tutti.
Ciao.


--
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turdusmerula
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Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19053 è una risposta a message #19048] ven, 08 luglio 2011 09:24 Messaggio precedenteMessaggio successivo
daniel pennac \(porta  è attualmente disconnesso daniel pennac \(porta
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iv5a0l$nbt$1@news.newsland.it...
> Forse ho scoperto l'acqua calda, ma dopo aver visto questo video
>
> http://www.youtube.com/watch?v=vDZ6GkiYHVo
>
> ho deciso di non votare mai più, in vita mia.
>

Leggendo la motivazione mi sento di dire che è meglio così!
Re: il valore artistico della politica [messaggio #19055 è una risposta a message #19053] ven, 08 luglio 2011 10:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
cap  è attualmente disconnesso cap
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On 8 Lug, 09:24, "daniel pennac \(portatile\)"
<mariorenda2NOS...@NOtin.it> wrote:

> Leggendo la motivazione mi sento di dire che è meglio così!

Probabilmente no: per una democrazia ("ogni testa un voto"), perdere
un voto equivale a perdere una testa ;)
Qualche tempo fa ho suscitato un vespaio affermando che chi non vota
perde il diritto di lamentarsi, poi, di come vanno le cose. Posso
rimodulare la frase in questo modo: se non voti dovresti poi avere il
pudore di non lamentarti (per rispetto di chi, invece, ha fatto il
proprio dovere di cittadino). La sostanza, comunque, non cambia.
Re: il valore artistico della politica [messaggio #19056 è una risposta a message #19055] ven, 08 luglio 2011 10:47 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Alain  è attualmente disconnesso Alain
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cap ha scritto:
> Probabilmente no: per una democrazia ("ogni testa un voto"), perdere
> un voto equivale a perdere una testa

Con questa legge elettorale è esattamente il contrario.
Re: il valore artistico della politica [messaggio #19066 è una risposta a message #19055] ven, 08 luglio 2011 13:23 Messaggio precedenteMessaggio successivo
daniel pennac \(porta  è attualmente disconnesso daniel pennac \(porta
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"cap" <clamarcap@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:7dbd9905-43b7-4645-85d6-4300502c29e1@s2g2000vbw.googlegroups.com...
On 8 Lug, 09:24, "daniel pennac \(portatile\)"
<mariorenda2NOS...@NOtin.it> wrote:

>Probabilmente no: per una democrazia ("ogni testa un voto"), perdere
>un voto equivale a perdere una testa ;)
>Qualche tempo fa ho suscitato un vespaio affermando che chi non vota
>perde il diritto di lamentarsi, poi, di come vanno le cose. Posso
>rimodulare la frase in questo modo: se non voti dovresti poi avere il
>pudore di non lamentarti (per rispetto di chi, invece, ha fatto il
>proprio dovere di cittadino). La sostanza, comunque, non cambia.

Paradossalmente la penso come te, il voto è un diritto-dovere del cittadino,
però di fronte a certe amenità mi cadono le braccia ed è difficile
raccoglierle non avendo più a disposizione gli arti superiori!
Re: il valore artistico della politica [messaggio #19068 è una risposta a message #19056] ven, 08 luglio 2011 13:48 Messaggio precedenteMessaggio successivo
turdusmerula  è attualmente disconnesso turdusmerula
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"Alain" <myemail@mysite.dom> ha scritto nel messaggio
news:iv6g6b$n0r$1@speranza.aioe.org...
> cap ha scritto:
>> Probabilmente no: per una democrazia ("ogni testa un voto"), perdere
>> un voto equivale a perdere una testa
>
> Con questa legge elettorale è esattamente il contrario.

Chi ha voluto questa legge elettorale, detta appunto "porcata" vuole che si
pensi cosi.
Per ora dicono che il parlamento è solo una perdita di tempo, che in
Consiglio dei ministri è inutile illustrare tutti gli articoli di un decreto
legge, tanto è evidente che tutti devono concordare a scatola chiusa.
Hanno anche eletto Senatore (pardon segretario) il proprio cavallo per
emulare Caligola .....
Il tutto perchè qualcuno o molti dicono che è inutile votare.
La prossima sarebbe: visto che anche chi dissente dice che è è inutile,
aboliamo le votazioni e risparmiamo soldi e seccature.
Benito docet.

--
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turdusmerula
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Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19069 è una risposta a message #19051] ven, 08 luglio 2011 16:01 Messaggio precedenteMessaggio successivo
egmontXYZ  è attualmente disconnesso egmontXYZ
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turdusmerula ha scritto:


> Perciò hai fatto una affermazione del tutto sbagliata quanto alla
> motivazione, e del tutto autolesionista.

Tu sei il censore garante di ciò che è giusto o sbagliato come motivazione?
Non ti viene il sospetto che magari non sei entrato a fondo nelle ragioni
altrui?
Io non sindaco sulle ragioni che ti spingono a votare: ognuno è arbitro
delle proprie decisioni e la storia personale dietro di esse è troppo
complessa perchè gli altri stiano a giudicare.

Comunque, tornando al thread in questione, provo a spiegare meglio il mio
punto di vista.
Vedendo quel video, ho percepito dalla Santanchè un tipo di gioviale
confidenza, nei confronti di Vendola, che si può avere solo tra reali
_amici_.

Ora, non c'è nulla di male che Vendola e Santanchè siano davvero amici,
per carità, resta però il fatto che lo scenario che si percepisce, da
esempi come questo (ma potrei fartene tanti altri), è il parlamento visto
come una sorta di grande compagnia teatrale.
Prima che scatti il "ciak" della regia, è assolutamente normale trovare
gay comunisti (Vendola) colloquiare amorevolmente con omofobi fascisti
(Santanchè), leghisti unirsi in matrimonio con calabresi democristiani
(Lussana e Galati) etc. etc.

Questo perchè il compito del politico, durante il proprio lavoro, è
appunto quello di _recitare_ .
E' dunque un lavoro come un altro, che richiede una massiccia faccia da
culo, un po' come le peggiori televendite.

Ci sono molte persone che, nei bar, si scannano per questioni politiche:
in genere pensionati, nullafacenti, cazzari, gente dagli argomenti corti
etc.
Finita la parentesi, queste persone pensano unicamente ai cazzi propri e
gestiscono i loro rapporti interpersonali in modo del tutto indipendente
dallo scenario "bar".
I politici fondamentalmente fanno la stessa cosa, cambia solo la
motivazione: mentre i cazzari da bar si infervorano per passare il tempo
grigio, i politici parlano esclusivamente per guadagnare soldi. Per il
resto, non vedo quale possa essere la differenza e, soprattutto, non vedo
quale possa essere una ragione che mi spinga a preferire un cazzaro
anzichè un altro.

Sinceramente: a me frega una cippa di quello che dicono i politici, di
destra o di sinistra che siano.
Così come è aberrante la figura della Santanchè trovo aberrante che si
giudichi positivamente Vendola.
Magari Vendola è pure una brava persona, ma io che ne so?? Mica conosco
Vendola nella vita privata! Nè conosco il suo spirito nè la sua reale
etica di vita! Dovrei giudicare Vendola positivamente perchè parla di
giustizia ed equità?? Ma per carità!
A questo punto potresti dire: "valà, giudicalo per i programmi e per
quello che fa nel suo lavoro". Fino ad ora non ho mai visto un programma
politico concreto, in vita mia.

Devo dire che l'unico politico che mi ispira fiducia è uno dei peggiori
politici di sempre: Francesco Rutelli.

Di Rutelli si può dire per certo che si è accollato il grande compito di
adottare ben tre bambini, mi pare pure extracomunitari, e già avendo un
figlio naturale. Una persona che fa una cosa del genere, e Rutelli l'ha
fatta davvero, non può che essere di sani principi.

Che Vendola sia di sani principi, che ne so?












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Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19074 è una risposta a message #19069] ven, 08 luglio 2011 21:43 Messaggio precedenteMessaggio successivo
turdusmerula  è attualmente disconnesso turdusmerula
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:iv723q$vsr$1@news.newsland.it...
> turdusmerula ha scritto:
>
>
>
> Tu sei il censore garante di ciò che è giusto o sbagliato come
> motivazione?
Cut


Su questa storia del voto/non voto si rischia di ripetere cose stradette,
non è il caso. Solo vale ripetere che si tratta, il voto fin che è libero e
possibile, di un ritrovato dell'umanità per garantire al meglio (non in
assoluto ) il diritto di ognuno di compartecipare alla definizione di un
gruppo ristretto di persone cui affidare con garanzie il compito di
governare. Delega necessaria, non siamo ai tempi dell'assemblea cittadina in
piazza.
In alternativa ci sarebbe il vecchio sistema feudale di crearsi una propria
banda armata con la quale contendere verso altre bande armate, oppure la
cieca violenza anarcoide di solito massacrata dal potente, o altro che
invano invito a proporre ai vari sostenitori del non voto che mi capita di
incontrare qui e nella vita comune.
Quanto al censore garante, anche qui non credo di aver detto cose già non
dette, comunque mie opinioni. Non intendo e non posso obbligare, tento solo
di argomentare ed è inevitabile che lo faccia anche valutando (non
censurando o giudicando) le affermazioni a cui rispondo. Limitandomi alla
politica, cioè la "nobile arte" di affrontare col dialogo anche con gli
opposti il problema delle decisioni sulla vita di milioni di persone aventi
tutte gli stessi fondamentali bisogni e diritti. E qui ci sono varie scuole,
dal liberismo al solidarismo, o anche nessuna scuola se non il tornaconto
personale, di piccolo gruppo, di casta, di etnia ecc.

Resta solo da capire come fai tu a giudicare i sani principi, di Santanché o
Vendola. Facile sarebbe ribaltare il giudizio di censore, non lo faccio
perchè "sbagliato" (scusa il termine, ma inutile usare sinonimi) sia se a
farlo fossi io o se per ritorsione lo ribaltassi a te.
Se ti offende l'autolesionista, preciso che tu puoi decidere di appoggiare
Vendola o Santanché o Rutelli , o altri qui non citati (preferirei
parlassimo di partiti e non di "capi", termine che non esprime
partecipazione democratica ma solo sequela passiva di un qualche illuminato,
o unto, o carismatico.
Andrebbe fatto verificando se le azioni concrete di costoro sono per te più
indirizzate a quello che ritieni
il tuo modello di società, sapendo che pur sempre di delega si tratta anche
col voto, se sei per una società liberista o solidarista o se invidioso e
tentativamente emulo di qualche bandito della politica che lo fa per
tornaconto sic et simpliciter.
Ma il mio punto è che meglio ancora sarebbe fare qualcosa anche
personalmente. Tutti guardano la partita fanno il tifo o si scocciano e
passano ad altro canale, ma il vero sportivo è quello che va sul prato a
giocare, fosse pure quello di periferia con le erbacce o quello
dell'oratorio.

Risultato del voto sarebbe poi un "parlamento" un luogo in cui ci si parla
appunto soprattutto con gli avversari per capire se ci si può in qualche
modo intendere seppur parzialmente senza tradire le proprie opzioni etiche o
morali.
Vorresti forse che tra parlamentari di opposte idee ci si affrontasse
all'arma bianca?

Ti sembrerà una tirata lunga, ma è solo perche ho stima delle persone che
incontro (che tali restano anche se coperte da un nik) e pertanto penso che
abbiano "loro" il diritto di avere da me le motivazioni di ciò che affermo,
che sono le stesse che userei e uso con persone in carne ed ossa al bar o in
casa o sul tram.

Ovviamente il tutto è anche forzatamente generico. Mentre io sono uno dei
"felici" pensionati con 1420 Euro di pensione lorda ( 1050 al mese) che
secondo il governo va decurtata perche tra le "ricche" , e perciò tifo per
una società più solidaristica, anche coi negri, non conosco il mio
interlocutore dal punto di vista economico e patrimoniale, il che è
fondamentale per parlar di politica. Chiaro che adatterei il mio ragionare,
salvo i cardini, se sapessi di interloquire con un precario a 600 Euro al
mese magari con famiglia, oppure con un figlio di papà benestante che vive
di rendita coi soldi alle Caiman, tanto per toccare gli estremi.

Comunque niente di tragico, qualcosa in comune mal che vada c'è tra noi,
grazie a Pergolesi e agli altri geni più o meno nascosti della musica che tu
appassionatamente ci proponi e che a me finiscono per appassionare anche me
che prima li ignoravo.
Ciao.
--
--------------------
turdusmerula
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Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19075 è una risposta a message #19074] sab, 09 luglio 2011 00:17 Messaggio precedenteMessaggio successivo
egmontXYZ  è attualmente disconnesso egmontXYZ
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turdusmerula ha scritto:

> "egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
> news:iv723q$vsr$1@news.newsland.it...
> > turdusmerula ha scritto:
> >
> >
> >
> > Tu sei il censore garante di ciò che è giusto o sbagliato come
> > motivazione?
> Cut


> Su questa storia del voto/non voto si rischia di ripetere cose stradette,
> non è il caso. Solo vale ripetere che si tratta, il voto fin che è libero e
> possibile, di un ritrovato dell'umanità per garantire al meglio (non in
> assoluto ) il diritto di ognuno di compartecipare alla definizione di un
> gruppo ristretto di persone cui affidare con garanzie il compito di
> governare. Delega necessaria, non siamo ai tempi dell'assemblea cittadina in
> piazza.
> In alternativa ci sarebbe il vecchio sistema feudale di crearsi una propria
> banda armata con la quale contendere verso altre bande armate, oppure la
> cieca violenza anarcoide di solito massacrata dal potente, o altro che
> invano invito a proporre ai vari sostenitori del non voto che mi capita di
> incontrare qui e nella vita comune.


E' troppo facile dare ad intendere che quella del non-voto sia una
posizione miope o controproducente. Diciamo che la gente, e tu ne stai
dando la prova, fa presto a collocare i non votanti nelle categorie del
qualunquista ovvero dell'anarchico ovvero del pigro: io conosco invece
convinti non votanti che si interessano di eventi politici con un
equilibrio, un'attenzione ed una partecipazione che evidentemente ti sono
ignote.
Si tratta di persone che seguono costantemente la cronaca, impegnando
molto del loro tempo.
Quindi non diciamo che chi non vota sbaglia a priori.
Chi non vota fa una SCELTA, esattamente come chi vota, e tale scelta va
rispettata e compresa.

Insomma: io non ti faccio nessun appunto sul fatto che tu voti, perchè
dovresti farne tu a me?
Detto senza rancore, eh!


> Quanto al censore garante, anche qui non credo di aver detto cose già non
> dette, comunque mie opinioni. Non intendo e non posso obbligare, tento solo
> di argomentare ed è inevitabile che lo faccia anche valutando (non
> censurando o giudicando) le affermazioni a cui rispondo.


Mah, io penso che ognuno abbia troppi impenetrabili parametri, derivanti
da esperienze di ogni tipo, perchè si possano davvero valutare
sensatamente le opinioni altrui.
Chi era quell'illustre tale che, estremizzando, affermava quanto la
conoscenza degli altri fosse in realtà conoscenza di sè stessi attraverso
gli altri?
Ora: vale davvero la pena "valutare" la bontà delle opinioni altrui? Per
me no. Io mi sforzo di capire, in modo puramente intuitivo, quanta
profondità, cultura, arguzia o sale in zucca abbia una persona e da lì
parto nell'interessarmi a quel che dice, strampalato o giustissimo che
sia: parto per approdare appunto all'interessamento, non certo alla
valutazione, a meno che non si parli di musica o che una valutazione sia
necessaria per mio interesse.
Ti faccio un esempio.
Chi vota lega nord è lapalissianamente un cafone ignorante: perchè mai
dovrei valutarne le opinioni?



> Resta solo da capire come fai tu a giudicare i sani principi, di Santanché o
> Vendola. Facile sarebbe ribaltare il giudizio di censore, non lo faccio
> perchè "sbagliato" (scusa il termine, ma inutile usare sinonimi) sia se a
> farlo fossi io o se per ritorsione lo ribaltassi a te.


Ma proprio no, guarda: io non ho la più pallida idea di quali siano i
principi di Vendola o della Santanchè, figuriamoci se sono in grado di
giudicarli.



> Ovviamente il tutto è anche forzatamente generico. Mentre io sono uno dei
> "felici" pensionati con 1420 Euro di pensione lorda ( 1050 al mese) che
> secondo il governo va decurtata perche tra le "ricche" , e perciò tifo per
> una società più solidaristica, anche coi negri, non conosco il mio
> interlocutore dal punto di vista economico e patrimoniale, il che è
> fondamentale per parlar di politica. Chiaro che adatterei il mio ragionare,


Se tu sei cattolico, e mi pare che tu lo sia, dovresti sapere che Gesù non
era democratico ma liberale. Nel cattolicesimo autentico il modello di
vita è concepito come scelta "folle" del singolo individuo, non certo come
il risultato di un _potere_ qual è appunto la democrazia.
Io sono contrario alle forme di potere, e sono dunque antidemocratico.
Il vero Cristiano non ha in mente la società, ma la comunità, e non ha
alcuna importanza se sia ricco o povero.



> Comunque niente di tragico, qualcosa in comune mal che vada c'è tra noi,
> grazie a Pergolesi e agli altri geni più o meno nascosti della musica che tu
> appassionatamente ci proponi e che a me finiscono per appassionare anche me
> che prima li ignoravo.



Sono contento.
Cimarosa va assolutamente conosciuto e riconosciuto.
La comicità nell'arte è dono di pochissimi.
Vedi che succede ad ammirare i grandi "drammatici"? Ammiri una caterva di
persone che rappresentano l'infelicità.
Con Cimarosa si ammira invece un rarissimo rappresentante della felicità
fatta arte.




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Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19094 è una risposta a message #19075] sab, 09 luglio 2011 11:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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> E' troppo facile dare ad intendere che quella del non-voto sia una
> posizione miope o controproducente.

una volta pensavo anch'io così, cioé come cap. Chi non vota poi non ha
diritto di lamentarsi.
Tuttavia in Italia adesso come adesso ci sono solo due soluzioni: il non
voto generalizzato (nel senso che non vota più *nessuno* e allora bisogna
per forza cambiare) o la rivoluzione in piazza. LA seconda la escludo, gli
italiani non ne sono capaci, vedi gli ultimi duemila anni di storia.
L'astensione totale...anche quella la vedo male, qualcuno che va a votare
c'è sempre. A questo punto, meglio disperdere il voto, cioé indebolire i
partiti forti, PD e PDL.
L'unica strategia vincente è di mettere in mano qualche voto a chi turba la
fogna politica.
Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19123 è una risposta a message #19075] sab, 09 luglio 2011 15:57 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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> turdusmerula ha scritto:
>
>


E' piacevole discutere con te, forse proprio perchè siamo diversi.

>
> Mah, io penso che ognuno abbia troppi impenetrabili parametri, derivanti
> da esperienze di ogni tipo, perchè si possano davvero valutare
> sensatamente le opinioni altrui.
> Chi era quell'illustre tale che, estremizzando, affermava quanto la
> conoscenza degli altri fosse in realtà conoscenza di sè stessi attraverso
> gli altri?
> Ora: vale davvero la pena "valutare" la bontà delle opinioni altrui? Per
> me no. Io mi sforzo di capire, in modo puramente intuitivo, quanta
> profondità, cultura, arguzia o sale in zucca abbia una persona e da lì
> parto nell'interessarmi a quel che dice, strampalato o giustissimo che
> sia: parto per approdare appunto all'interessamento, non certo alla
> valutazione, a meno che non si parli di musica o che una valutazione sia
> necessaria per mio interesse.

Forse diciamo la stessa cosa con termini diversi.
Se uno dice una cosa qualsiasi posso pensare:
1- Boh? lui la pensa cosi, è suo diritto, però non mi interessa: affari
suoi. Tiro dritto.
2- Questo dice una cosa in risposta a una mia, la contesta come suo diritto,
ma devo replicare perchè ci tengo a chiarire la mio opinione e pare che lui
non mi abbia capito.

E' chiaro che nel secondo caso devo soppesare ( se non ti piace "valutare" )
le cose dette, confrontarle con quel che so di mio e possibilmente
informarmi meglio sull'oggetto del contendere. Sennò come faccio a
rispondere? Non mi sembra corretto rispondere a vanvera o con slogan a
discorsi seri.
Tu dici più avanti che io sono cattolico, poi ci torno, ebbene sappi che a
me da fastidio non poter interloquire col prete se a messa dice cose
assurde nell'omelia. Capita, ma cosi non si deve fare perche il rito è sacro
e disturberei... ecc... Lo faccio dopo, se ho confidenza col prete. Mi è
molto
sembrato positivo, anni fa, che alcuni sacerdoti, naturalmente in piccoli
gruppi colloquiali, sostituissero l'omelia con un dialogo aperto. Magari
dopo e per chi voleva. Furono ritenuti pressochè eretici.
Forse non sono poi tanto "cattolico", non condivido quasi nulla di quanto
dice
questo papa e di quanto fa il vaticano in politica, e in religione, e in
affari.
Il "maledetto" vizio di usare la testa per pensare e non per portare il
berretto di una divisa.
Naturalmente accettando che le mie "pensate" vengano contraddette, cosa che
ritengo una "benedizione" e che mi ha fatto crescere quel tanto o poco senza
venire irregimentato. Molto di più delle approvazioni, le contestazioni
fanno pensare, almeno quelle fatte urbanamente con intento di dialogo e non
di sopraffazione. Spero sempre di non apparire io il sopraffattore, è un
rischio delle discussioni coinvolgenti.
Forse non sai che da piccolo ci facevano cantare all'oratorio una canzone
che diceva:
"qual falange di Cristo Redentore, la Gioventù cattolica in cammino
..........
..........siamo arditi (!) della fede
...........un esercito all'altar"

Tempi di PioXII, già allora mi rifiutavo di emetter voce, e per evitare i
ceffoni del parroco muovevo solo le labbra. Forse un poco opportunista, ma
sai, il ping-pong e la tv b/n c'erano solo li.

> Ti faccio un esempio.
> Chi vota lega nord è lapalissianamente un cafone ignorante: perchè mai
> dovrei valutarne le opinioni?
>
A me capita di conoscere (pochissime, stanno sulle dita di una mano) persone
che votano lega per motivi del
tutto incomprensibili, poi aiutano il negro irregolare che chiede soldi,
mettono in regola la badante e pensano che tutto sommato se quelli vengono
qua è
perchè sono disperati e bisogna aiutarli, e che noi un secolo fa siamo
andati in Africa a
depredare le loro risorse, e che il nonno andò in America per pagare i
debiti di famiglia qui in padania. Misteri insondabili, sarà ignoranza.....
Però magari qualora riuscissi a capire potrei tentare di evidenziare la loro
oggettiva contraddizione. Mai dire mai. Che fatica però.

>
>> Resta solo da capire come fai tu a giudicare i sani principi, di
>> Santanché o
>> Vendola. Facile sarebbe ribaltare il giudizio di censore, non lo faccio
>> perchè "sbagliato" (scusa il termine, ma inutile usare sinonimi) sia se a
>> farlo fossi io o se per ritorsione lo ribaltassi a te.
>
>
> Ma proprio no, guarda: io non ho la più pallida idea di quali siano i
> principi di Vendola o della Santanchè, figuriamoci se sono in grado di
> giudicarli.
>

Mi sembrava, e forse è questione di termini.
Non valuti o non giudici, però dichiari che dopo averli sentiti non voterai
più, non solo loro ma
addirittura tutti gli altri?
Non è un giudizio un pochino sommario il tuo? Intendo verso "gli altri". Sei
sicuro che il tuo "tutti" non vada magari a offendere la fatica di qualcuno,
magari pochi
e non di prima fila o magari più di quanti sembrino a te, che cerca di far
politica senza proprio tornaconto e
per solo contribuire a migliorarla?


>
>
> Se tu sei cattolico, e mi pare che tu lo sia, dovresti sapere che Gesù non
> era democratico ma liberale. Nel cattolicesimo autentico il modello di
> vita è concepito come scelta "folle" del singolo individuo, non certo come
> il risultato di un _potere_ qual è appunto la democrazia.
> Io sono contrario alle forme di potere, e sono dunque antidemocratico.
> Il vero Cristiano non ha in mente la società, ma la comunità, e non ha
> alcuna importanza se sia ricco o povero.

Qui mi spiace, ma devo, se non contraddire, almeno invitarti a maggiore
approfondimento.
Posto che io non sono il perfetto cattolico e nemmeno un buon cristiano
senza attibuti di appartenenza, e che non faccio di mestiere
il predicatore, eviterei di tirare per la giacca Gesù di Nazareth per farlo
comunista o liberale.
I vangeli, fonti obbligate, sono pieni di citazioni sui ricchi e i poveri.
Il giovano ricco che stava simpatico a Gesù ma che decise di non seguirlo
perchè gli si chiedeva di "dare le ricchezze ai poveri e poi seguirlo", il
ricco Epulone e il povero Lazzaro, il cammello nella cruna dell'ago, ecc
......
Difficile affermare che
> Il vero Cristiano non ha in mente la società, ma la comunità, e non ha
> alcuna importanza se sia ricco o povero.
Almeno bisogna intendersi sul significato di "vero cristiano.

Quanto ai primi seguaci del Gesù dopo morte, pare che avesseri idee ben
chiare e andrebbero almeno conosciuti, non dico imitati.
Un simpatico amico, che ogni tanto interviene su iamc, è uso aggiungere alla
propria firma la citazione di due brani degli Atti degli apostoli. Lui non
la commenta. Ma hai mai
avuto la curiosità di leggerli? Io si, ed ecco cosa dicono e facevano, coi
benefici della credibilità di cui noi scettici o pigri abbiamo "diritto".

" " " "
Atti, 2:44-48

44 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni
cosa in comune;

45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti,
secondo il bisogno di ciascuno.

46 Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a
casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore,

47 lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo.

48 Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano
salvati.

e 4:32-37

32 La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e
un'anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma
ogni cosa era fra loro comune.

33 Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione
del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia.

34 Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o
case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto

35 e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a
ciascuno secondo il bisogno.

36 Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa
"figlio dell'esortazione", un levita originario di Cipro,

37 che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo
deponendolo ai piedi degli apostoli.

" " "

Nel bene e nel male (molto male secondo me) la Chiesa Cattolica di cui oggi
parliamo, salve pochi testardi che leggono i vangeli invece delle bolle
pontificie, venne un paio di secoli dopo, quando si pensò di mettere a
disposizione la forza della ormai grande "cominità dei credenti" in termini
di appoggio militare e politico al generale Costantino in guerra col collega
Massenzio per la conquista del titolo di Imperatore. Ricordi la favola di
Elena che fece un sogno e "in hoc signo vinces"?. Revoca del rifiuto alle
armi in cambio di riconoscimento e rango simil-imperiale. "Pontefice sommo",
non più pio credente in uno che si lasciò uccidere e disse al suo amico di
non tirar fuori la spada nemmeno per difenderlo.
Potere per potere, talvolta in accordo e talvolta in lotta per l'egemonia,
fino ai nostri giorni.
Chiaro che certe affermazioni "eversive" andassero ridimensionate nello
spiegarle al volgo, al quale fino a cinquata anni fa era vietato leggersi da
se i testi.

E che fare allora? Fuori dalle istituzioni e facciamo "volontariato" ?
Chiunque ha esperienza diretta sa molto bene che il volontariato in una
società ingiusta è pur necessario ma lascia una ingiustizia perpetuata. Alla
lunga te ne rende complice involontario perchè fai il tappabuchi, la
vaselina.
E tutti gli sfruttatori di ingiustizia ti dicono bravo. Salvo dirti
"comunista" quando cerchi di cambiare qualche meccanismo sociale che genera
ingiustazia. Mi pare che qualcuno lo dicesse, non sono autodidatta.

>
>
>> Comunque niente di tragico, qualcosa in comune mal che vada c'è tra noi,
>> grazie a PERGOLESI e agli altri geni più o meno nascosti della musica che

> Sono contento.
> CIMAROSA va assolutamente conosciuto e riconosciuto.
> La comicità nell'arte è dono di pochissimi.
> Vedi che succede ad ammirare i grandi "drammatici"? Ammiri una caterva di
> persone che rappresentano l'infelicità.
> Con Cimarosa si ammira invece un rarissimo rappresentante della felicità
> fatta arte.

E qui ti ringrazio per la delicatezza con cui non rimarchi il mio
imperdonabile errore di scrivere "Pergolesi" parlando di "Cimarosa".

> Con Cimarosa si ammira invece un rarissimo rappresentante della felicità
> fatta arte.

Ottimo e sintetico commento.
Ciao.
--
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turdusmerula
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Re: il valore artistico della politica [messaggio #19127 è una risposta a message #19066] sab, 09 luglio 2011 22:04 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"daniel pennac (portatile)" <mariorenda2NOSPAM@NOtin.it> ha scritto nel
messaggio news:4e16e89f$0$15667$4fafbaef@reader2.news.tin.it...


> Paradossalmente la penso come te, il voto è un diritto-dovere del
> cittadino, però di fronte a certe amenità mi cadono le braccia ed è
> difficile raccoglierle non avendo più a disposizione gli arti superiori!

In ogni caso, giusto per entrare (come al solito in ritardo) in argomento,
consiglio la visione di questo film.

http://www.megavideo.com/?d=CRAIT5LJ

Egmont ne trarrà alcuni suggerimenti esistenziali.
Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19152 è una risposta a message #19094] dom, 10 luglio 2011 14:41 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
news:iv98ra$cso$5@nnrp-beta.newsland.it...
>
>
> una volta pensavo anch'io così, cioé come cap. Chi non vota poi non ha
> diritto di lamentarsi.
> Tuttavia in Italia adesso come adesso ci sono solo due soluzioni: il non
> voto generalizzato (nel senso che non vota più *nessuno* e allora bisogna
> per forza cambiare) o la rivoluzione in piazza. La seconda la escludo, gli
> italiani non ne sono capaci, vedi gli ultimi duemila anni di storia.
> L'astensione totale...anche quella la vedo male, qualcuno che va a votare
> c'è sempre. A questo punto, meglio disperdere il voto, cioé indebolire i
> partiti forti, PD e PDL.
> L'unica strategia vincente è di mettere in mano qualche voto a chi turba
> la fogna politica.
>

Discorso interessante, cara zaz o caro Herr...
.... ma con due faccie, una zaz e una herr, mi verrebbe da dire.
La zaz sbarazzina e un poco giamburrasca (ma affatto superficiale) direbbe:
facciamo un po di casino e vediamo cosa vien fuori. Il serioso ma antipatico
Herr forse direbbe altro, lo conosco ancora poco in politica.
Molto interessante, ma:
1- l'anno scorso in regione Piemonte ha vinto la Lega, la differenza la fece
Grillo con le sue 5 stelle sparigliatrici: "tutti uguali e pessimi, salvo
noi, i puri". Lascio ai piemontesi più approfonditi commenti, ma quest'anno
a Torino è andata diversa, e si che contro Chiamparino e Fassino c'erano
tutti i no-tav e gli incazzati Fiat, che pure qualche ragione, anche se
forse non tutte, le avrebbero. Realpolitik alla piemontese?
2- (questa sarebbe del serioso herr)... il sistema a maggioranza di
coalizione, nato dopo il quasi plebiscitario SI all'allora profeta Mario
Segni ( porcata anche esclusa ) non va bene, torniamo al proporzionale puro.
Questo mi coinvolge, ai tempi solo il 10% votò NO al Segni. Io compreso.
Ufficialmente diedero indicazione per NO solo AN e Sinistra estrema. Io da
cane sciolto nè AN nè estrema sinistra, ma solo simpatizzante dell'allora
nuovo PDS Ochettiano, ebbi una accesa discussione qui dove abito, giunte di
sinistra da sempre, con un alto esponente della direzione del PDS venuto a
sostenere il Si, motivando che però il partito era per fare subito dopo una
legge con doppio turno alla francese. Io sostenevo che proprio per questo
occorreva bloccare Segni, il doppio turno mi sembrava interessante ma
raggiungibile più facilmente dopo la sconfitta di Segni. Naturalmente non mi
convinse, nè io potevo pretendere convicere lui, forse però avevo ragione io
visto come andarono e vanno le cose.
Ma oggi, siamo sicuri che un ritorno al proporzionale puro non rischi di
dare a un piccolo partito (di destra o di sinistra o di centro) il diritto
di veto ad ogni coalizione che di lui abbia bisogno?. Lega docet, come
allora il Psi di Craxi, il famoso ago della bilancia. Parlo ovviamente a
Costituzione vigente.

Perciò attenzione. Affermare che "son tutti uguali" come Grillo o anche come
stupidamente fece Rifondazione affossando ben 2 governi Prodi, non mi sembra
una pensata logica. Al massimo uno sfogo, ma poi deve sopravvenire la
razionalità.

E cioè (mia modesta opinione)
1- son tutti uguali, tanto a me comunque andrà più o meno uguale perchè ho
"i piedi al caldo" e non mi frega di blocco di pensioni anche basse o tiket
sulla sanità, tanti ho i soldi qui o in qualche paradiso per pagarmi scuole
prestigiose e cliniche di lusso, ecc.... Comprensibile in una visione
egocentrica ormai diffusissima. Molti lo applicano, nessuno lo ammetterà
mai.
2-oppure: qui e la ci sono elementi anche di corruzione ma con peso
specifico molto ma molto diverso. Le differenze ci sono anche se nessuno è
immune da critiche. Comunque si vede che nonostante ciò l'uno e non l'altro
cerca, pur nei vincoli dell'imperante dominio mondiale della finanza, di far
pagare almeno a chi ha molto prima di togliere il vitale a chi ha già poco.
Qualcuno che affossa la scuola di tutti mentre favorisce quella di pochi, o
la sanità, o la vivibilità delle città, eccc .... e qualcuno che tenta altre
difficili strade in salita e controcorrente rispetto il succitato dominio
mondiale ormai assoluto. Che forse crollerà prima o poi, ma prima esigerà
milioni di vittime.

Guarda bene, in attesa di un ideale mondo perfetto (quale poi?) già ora ci
sono, e sono notevoli, le differenze.
Poi in democrazia si sceglie tra differenze che ci sono, tra un poco meglio
e un peggio. Non è il mondo fiabesco dei buoni e cattivi ma un mondo reale
in cui nessuno è bianco o nero, ma tutti più o meno grigi, come noi stessi
del resto quando ci guardiamo sinceramente allo specchio. Un mondo in cui
non ci salviamo nascondendoci dietro la foglia di fico del "tutti uguali".
Per me puoi benissimo scegliere anche contro cio che sostengo, come diceva
Voltaire ( oddio, non so se vorrei morire per consentirtelo, ma spero per me
e per te di non dover arrivare a questa drastica scelta).
Ciao.
--
--------------------
turdusmerula
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Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19159 è una risposta a message #19152] dom, 10 luglio 2011 15:27 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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> Discorso interessante, cara zaz o caro Herr...
> ... ma con due faccie, una zaz e una herr, mi verrebbe da dire.
> La zaz sbarazzina e un poco giamburrasca (ma affatto superficiale)
> direbbe: facciamo un po di casino e vediamo cosa vien fuori. Il serioso ma
> antipatico Herr forse direbbe altro, lo conosco ancora poco in politica.
> Molto interessante, ma:
> 1- l'anno scorso in regione Piemonte ha vinto la Lega, la differenza la
> fece Grillo con le sue 5 stelle sparigliatrici: "tutti uguali e pessimi,
> salvo noi, i puri". Lascio ai piemontesi più approfonditi commenti, ma
> quest'anno a Torino è andata diversa, e si che contro Chiamparino e
> Fassino c'erano tutti i no-tav e gli incazzati Fiat, che pure qualche
> ragione, anche se forse non tutte, le avrebbero. Realpolitik alla
> piemontese?

sì, quando parlavo di esterni non pensavo a Grillo.
Che sinceramente, è una sciagura. Non tanto il personaggio (a me fa
abbastanza ghignare) quanto l''idea di far politica con l'anti politica.
Un po' come voler fare la musica senza gli strumenti. Si ascolta nella
mente, in religioso silenzio?
Grillo dice che non fa politica poi invece raccoglie voti.
Ora, non si può far politica non facendo politica, non so se mi spiego


> 2- (questa sarebbe del serioso herr)... il sistema a maggioranza di
> coalizione, nato dopo il quasi plebiscitario SI all'allora profeta Mario
> Segni ( porcata anche esclusa ) non va bene, torniamo al proporzionale
> puro.

eh. Il serioso Herr ci ha pensato.
Diciamo una cosa. Che comunque, di fatto, siamo in un proporzionale.
Perché, ad esempio, il Pdl senza la Lega non governa e un eventuale PD non
governerebbe senza Di Pietro e forse Vendola.
Ergo, il serioso Herr e la pestifera Zazie, dopo essersi accapigliati
violentemente e sputazzati in modo indecoroso, sono giunti al seguente
faticoso compromesso:
proporzionale MA con sbarramento serio, tipo Germania. Cinque per cento,
minimo.
Tanto per dire che così la Lega non passa.
O uno è un partito serio, (cioé che è votato da una quota di elettori
rilevante a livello NAZIONALE - e non locale) oppure no.
Solo che questa cosa in Italia è ancora più mal vista del proporzionale
all'italiana (cioé comprendente partiti con lo zero virgola uno) e il
maggioritario sempre all'italiana (cioé un proporzionale cammuffato per
fregare gli elettori).


> Questo mi coinvolge, ai tempi solo il 10% votò NO al Segni. Io compreso.
> Ufficialmente diedero indicazione per NO solo AN e Sinistra estrema. Io da
> cane sciolto nè AN nè estrema sinistra, ma solo simpatizzante dell'allora
> nuovo PDS Ochettiano, ebbi una accesa discussione qui dove abito, giunte
> di sinistra da sempre, con un alto esponente della direzione del PDS
> venuto a sostenere il Si, motivando che però il partito era per fare
> subito dopo una legge con doppio turno alla francese. Io sostenevo che
> proprio per questo occorreva bloccare Segni, il doppio turno mi sembrava
> interessante ma raggiungibile più facilmente dopo la sconfitta di Segni.
> Naturalmente non mi convinse, nè io potevo pretendere convicere lui, forse
> però avevo ragione io visto come andarono e vanno le cose.
> Ma oggi, siamo sicuri che un ritorno al proporzionale puro non rischi di
> dare a un piccolo partito (di destra o di sinistra o di centro) il diritto
> di veto ad ogni coalizione che di lui abbia bisogno?. Lega docet, come
> allora il Psi di Craxi, il famoso ago della bilancia. Parlo ovviamente a
> Costituzione vigente.


vedi sopra.
In Francia si dice ci sia il bipartitismo. Non è affatto vero. Ma c'è uno
sbarramento fortissimo. In pratica, né il centro, né i comunisti né Le Pen
(che han preso negli anni ben più di cinque per cento) sono mai arrivati
dentro la squadra di governo. Ricordo però sommessamente il comportamento
dei politici francesi. Ricordo che Chirac perse un'elezione pur di non
allearsi con Le Pen. Diciamo che, numericamente parlando, i francesi
comunque fanno vincere i più forti, che sono sempre o i gollisti o i
socialisti. Che poi fanno il governo e l'opposizione. Adesso c'è una novità:
Danny il rosso (Cohn-Bendit, quel ragazzaccio pestifero che mi assomiglia)
con il suo partito ecologista, dopo aver scassato le cosiddette ai tedeschi
(ha la doppia nazionalità e imperversa al di qua e al di là del Reno) ha
beccato alle ultime regionali più dei socialisti.
Dunque pare si possa smuovere anche una situazione con un proporzionale
molto severo e che di solito esclude alleanze.
Per l'Italia forse un sistema così rigido non va, sta di fatto che un bello
sbarramento come dai tedeschi va benissimo per qualsiasi paese civile.
Fuori sotto il cinque per cento.
Nazionale eh.
Ribadisco, la Lega sarebbe fuori. Così almeno si fa la sua Padania di bovari
e emigra in Svizzera (dove non li vogliono ma questa è un'altra storia) e la
pianta di tentare di sfasciare la Repubblica Italiana a forza di rutti, peti
e sbavate del diversamente abile.

>
> Perciò attenzione. Affermare che "son tutti uguali" come Grillo o anche
> come stupidamente fece Rifondazione affossando ben 2 governi Prodi, non mi
> sembra una pensata logica. Al massimo uno sfogo, ma poi deve sopravvenire
> la razionalità.

infatti, su questo son d'accordo
Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19166 è una risposta a message #19159] dom, 10 luglio 2011 17:11 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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>
> Ergo, il serioso Herr e la pestifera Zazie, dopo essersi accapigliati
> violentemente e sputazzati in modo indecoroso, sono giunti al seguente
> faticoso compromesso:


Ma lo sai che anche il turdus, dopo gli svolazzi che ti ho raccontato,
aderirebbe al vostro faticoso compromesso?
Il vero problema è l'ancor più faticoso raggiungimento dell'obiettivo.
E nel frattempo?
I miei vecchi, contadini e muratori in padania, mi dicevano che anche con le
scarpe rotte, non avendone di migliori, occorreva camminare, che a buttarle
e restare a piedi nudi sarebbe peggio.

In effetti, dai loro tempi ora ho anch'io almeno un paio di scarpe di
scorta. Ma in politica purtroppo no e bisogna adattarsi per costruire il
meglio. E c'è anche chi tenta di fregarti anche quelle uniche scarpe.

--
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turdusmerula
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Re: [OT] il valore artistico della politica [messaggio #19169 è una risposta a message #19166] dom, 10 luglio 2011 18:08 Messaggio precedente
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> "Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
> news:ivc9bd$g4$4@nnrp-beta.newsland.it...
>>
>> Ergo, il serioso Herr e la pestifera Zazie, dopo essersi accapigliati
>> violentemente e sputazzati in modo indecoroso, sono giunti al seguente
>> faticoso compromesso:
>
>
> Ma lo sai che anche il turdus, dopo gli svolazzi che ti ho raccontato,
> aderirebbe al vostro faticoso compromesso?
> Il vero problema è l'ancor più faticoso raggiungimento dell'obiettivo.

soprattutto con i politici che non lo vogliono :-)

> E nel frattempo?

c'accontentiamo...

> I miei vecchi, contadini e muratori in padania, mi dicevano che anche con
> le scarpe rotte, non avendone di migliori, occorreva camminare, che a
> buttarle e restare a piedi nudi sarebbe peggio.
>
> In effetti, dai loro tempi ora ho anch'io almeno un paio di scarpe di
> scorta. Ma in politica purtroppo no e bisogna adattarsi per costruire il
> meglio. E c'è anche chi tenta di fregarti anche quelle uniche scarpe.

LOL! davvero :-)
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