Loading
Home » Cinema » Film » Tree of Life, la mia in due righe
Tree of Life, la mia in due righe [messaggio #31350] |
lun, 23 maggio 2011 11:25 |
bazzyMUTANDE Messaggi: 540 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
|
|
visto sabato, che dire, difficilmente si trovano tali perle registiche,
ci sono dei momenti in cui ti senti tirare fuori le e mozioni da dentro
con solo un inquadratura o una luce.
Bravissimi gli attori, soprattutto i bambini, non malissimo Brad Pitt
(ha anche aggiunto l'espressione "Gote da criceto" al suo catalogo).
Fotografia eccelsa.
o veniamo al mio parere:
a me l'unica cosa che non mi è piaciuta di questo film, è che l'ho
sentito troppo una cosa "SUA", forse troppo intimo per i miei gusti.
Questo senza voler togliere niente ad un "signor film", ne facessero
almeno un paio l'anno così potrei essere strafelice!!!
--
[ b a z ]
"Scettico io? Ne dubito!"
" La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione"
- socio MSTC - Responsabile Gruppi Antanati Gomito/Piede
- SnS pf - socio sostenitore n°16506
- *Mister Vistracà onpetto* :-)
|
|
| |
Re: Tree of Life, la mia in due righe [messaggio #31354 è una risposta a message #31353] |
lun, 23 maggio 2011 12:24 |
bazzyMUTANDE Messaggi: 540 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
|
|
Scriveva thisDeadBoy lunedì, 23/05/2011:
> [ b a z ] ha scritto:
>
>> o veniamo al mio parere:
>
>> a me l'unica cosa che non mi è piaciuta di questo film, è che l'ho
>> sentito troppo una cosa "SUA", forse troppo intimo per i miei gusti.
>> Questo senza voler togliere niente ad un "signor film", ne facessero
>> almeno un paio l'anno così potrei essere strafelice!!!
>
> E' un parere condivisibile.
>
> Secondo me l'opera e' talmente *fondamentale*
> che per essere fruita completamente richiede
> allo spettatore una sintonia profonda con la
> visione e le domande del Nostro :)
>
> Non che le precedenti mancassero questa richiesta
> di, come dire, predisposizione; ma qui si e' posto
> un punto di non ritorno.
>
> Ciao
ripeto, che la mia critica è proprio l'unica che riesco a trovare ad un
film più che ottimo, diciamo che per me è l'unica cosa che lo separa
dal "capolavoro".
alla mia compagna invece, tanto per dire, è piaciuto proprio quello che
a me non è piaciuto. Difatto lei si è sentita "completamente in
sintonia con i personaggie e i loro dubbi sull'esistenza" e non ha
evvertito minmammente quel mio senso di "invasuione" nel personale...
--
[ b a z ]
"Scettico io? Ne dubito!"
" La coerenza è l'ultimo rifugio delle persone prive di immaginazione"
- socio MSTC - Responsabile Gruppi Antanati Gomito/Piede
- SnS pf - socio sostenitore n°16506
- *Mister Vistracà onpetto* :-)
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31357 è una risposta a message #31353] |
lun, 23 maggio 2011 12:32 |
rober1 \(U-N-O\) Messaggi: 64 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
|
|
"thisDeadBoy" <thisDeadBoy@TOGLIMIgMail.com> ha scritto nel messaggio
news:irdag4$f3v$1@news.newsland.it...
>[ b a z ] ha scritto:
>
>> o veniamo al mio parere:
>
>> a me l'unica cosa che non mi è piaciuta di questo film, è che l'ho
>> sentito troppo una cosa "SUA", forse troppo intimo per i miei gusti.
>> Questo senza voler togliere niente ad un "signor film", ne facessero
>> almeno un paio l'anno così potrei essere strafelice!!!
>
> E' un parere condivisibile.
>
> Secondo me l'opera e' talmente *fondamentale*
> che per essere fruita completamente richiede
> allo spettatore una sintonia profonda con la
> visione e le domande del Nostro :)
>
> Non che le precedenti mancassero questa richiesta
> di, come dire, predisposizione; ma qui si e' posto
> un punto di non ritorno.
>
Non sono d'accordo (l'ho visto ieri, butto giù due impressioni a caldo), è
forse il film più "semplice" (si fa per dire), toccante e universale che
abbia mai fatto, non vedo cosa ci sia di tanto intimo e personale (anzi!)
nella voce aleggiante di una madre in lutto che chiede "dove sei, figlio
mio?" mentre scorrono nebulose e galassie, quasi l'universo fosse obbligato
a riavvolgere il nastro e fornire una risposta a un dolore davvero
"incommensurabile".
Sul "lacrimosa" che risuona quando nascono le stelle stavo per avere un
infarto.
E poi c'è la parte ambientata negli anni '50, forse la più straordinaria,
toccante, stratificata, poetica, estatica rappresentazione dell'infanzia e
della crescita che abbia mai visto.
Mi ha fatto sentire a tratti un treenne, e non scherzo.
Cosa c'è di tanto "difficile", che predisposizioni servono?
Forse la predisposizione a lasciarsi un pò andare, non so.
Il finale suscita perplessità, ma di pacchiano non ci ho visto proprio nulla
(anche in virtù della riccheza visiva, della tensione espressiva), e poi il
film è tutta una visione, una rielaborazione mnestica, una rifrazione della
coscienza/e, chi ci vede rappresentazioni addirittura letterali di limbi o
paradisi ci ha capito poco, imo.
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31358 è una risposta a message #31357] |
lun, 23 maggio 2011 12:36 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
|
|
On 23 Mag, 12:32, "rober1 \(U-N-O\)" <titir...@libero.it> wrote:
> Il finale suscita perplessità , ma di pacchiano non ci ho visto proprio nulla
> (anche in virtù della riccheza visiva, della tensione espressiva), e poi il
> film è tutta una visione, una rielaborazione mnestica, una rifrazione della
> coscienza/e, chi ci vede rappresentazioni addirittura letterali di limbi o
> paradisi ci ha capito poco, imo.
tutto condivisibile, ma qui, visto che mi sento direttamente chiamato
in causa, devi dirci che cos'è quella spiaggia. E quanto è
accettabile, da uno a dieci, una soluzione così nell'economia del
film.
R.
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31359 è una risposta a message #31357] |
lun, 23 maggio 2011 13:06 |
thisDeadBoy Messaggi: 16 Registrato: maggio 2011 |
Junior Member |
|
|
rober1 (U-N-O) ha scritto:
> > Non che le precedenti mancassero questa richiesta
> > di, come dire, predisposizione; ma qui si e' posto
> > un punto di non ritorno.
> Non sono d'accordo (l'ho visto ieri, butto giù due impressioni a caldo), è
> forse il film più "semplice" (si fa per dire), toccante e universale che
> abbia mai fatto, non vedo cosa ci sia di tanto intimo e personale (anzi!)
> nella voce aleggiante di una madre in lutto che chiede "dove sei, figlio
> mio?" mentre scorrono nebulose e galassie, quasi l'universo fosse
> obbligato a riavvolgere il nastro e fornire una risposta a un dolore
> davvero "incommensurabile".
Non volevo dire che il film e' complicato, e neppure che
il messaggio e' comprensibile solo se si e' degli artisti
o che sia chiuso in una particolare forma di soggettivismo.
Sono del tutto convinto che tratti di "cose" universali,
ma personalmente non sono convinto che un universale sia
*immediatamente* recepibile da tutti allo stesso modo.
La stessa risposta al dolore che viene data non e' detto
che venga recepita in "modo" universale, e questo "modo"
fa parte, imho, di uno dei temi portanti del film.
> Mi ha fatto sentire a tratti un treenne, e non scherzo.
> Cosa c'è di tanto "difficile", che predisposizioni servono?
Ho forse detto "difficile"? :)
Predisposizioni dell'animo, a farsi certe domande,
a non fermarsi a certe risposte, partecipare in prima
persona cosi' come tutto il film ci invita a fare.
Non a caso ho detto "fruire", perche' qui siamo in
presenza di un'opera da fruire e non di un'opera
d'intrattenimento (con tutto il dovuto e sincero
rispetto per l'intrattenimento ben fatto).
In parole che oggi sembrano sollevare un sacco di polemica
ma che in realta' sono molto semplici, ci vuole una certa
apertura di spirito sul senso religioso
> Il finale suscita perplessità , ma di pacchiano non
> ci ho visto proprio nulla (anche in virtù della riccheza
> visiva, della tensione espressiva), e poi il film è tutta
> una visione, una rielaborazione mnestica, una rifrazione
> della coscienza/e, chi ci vede rappresentazioni addirittura
> letterali di limbi o paradisi ci ha capito poco, imo.
Altrettanto poco ci capisce chi per evitare il
letterlismo taglia via, letteralmente quella
possibilita' di lettura. Senza la quale, imho,
veramente il film *perde* presa -- ovvero non si
fruirebbe in modo completo, volenti o nolenti il
significato religioso E' la spina dorsale del film
-- e rimarrebbe, senz'altro, un capovolavoro di
lirismo dell'immagine.
Che cos'e' una rielaborazione "mnestica"?
Saluti
--
come to the dark side
(we have cookies)
Love your enemies.
It makes them so damn mad.
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31360 è una risposta a message #31358] |
lun, 23 maggio 2011 13:00 |
rober1 \(U-N-O\) Messaggi: 64 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
|
|
"Roberto" <robfurio@libero.it> ha scritto nel messaggio
news:7104392b-e2a6-4f3b-977a-2e4599d2f3e5@n10g2000yqf.googlegroups.com...
On 23 Mag, 12:32, "rober1 \(U-N-O\)" <titir...@libero.it> wrote:
> Il finale suscita perplessità, ma di pacchiano non ci ho visto proprio
> nulla
> (anche in virtù della riccheza visiva, della tensione espressiva), e poi
> il
> film è tutta una visione, una rielaborazione mnestica, una rifrazione
> della
> coscienza/e, chi ci vede rappresentazioni addirittura letterali di limbi o
> paradisi ci ha capito poco, imo.
<tutto condivisibile, ma qui, visto che mi sento <direttamente chiamato
<in causa, devi dirci che cos'è quella spiaggia. E quanto è
<accettabile, da uno a dieci, una soluzione così <nell'economia del
<film.
No, sinceramente non mi riferivo in particolare a te, parlavo in generale,
ho letto commenti in giro.
Non so cos'è quella spiaggia (non c'è solo la spiaggia c'è la scala,
l'eclisse, la distesa di ghiaccio, e altra roba che nemmeno ricordo), è il
luogo in cui ci si immagina/si spera di ritrovare le persone perdute, niente
di particolarmente "difficile", per l'appunto.
Troppo banale? Non so.
E' il luogo in cui S.Penn (che rivedremo un attimo dopo scendere con
l'acensore e uscire dal grattacielo) "accompagna" la madre a una sua
personale accettazione.
Si tratta pur sempre di una famiglia con una certa formazione, è il loro
immaginario, in particolare quello di lei.
Io credo anche che malick volesse tentare quella che schrader (uno dei miei
registi prefriti) chiama cinema trascendentale, i girasoli rapprenetano la
stasi della grazia, qualcosa del genere.
Tentativo che mi tocca relativamente, mentre mi commuove la sorte dei
personaggi.
Nell'economia del film mi sembra l'unica soluzione possibile, è il
corrispettivo della visione retrograda iniziale, la proiezione immaginari
nel futuro (se malick creda o non creda mi interessa zero, il punto è che
nion mi pare voglia spacciare pervrità *letterale*), chiudere con la terra
inghottita dal sole imo francamente sarebbe stata una banalità, e non ci
sarebbe stato il parallelismo passato-futuro.
|
|
| | | |
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31364 è una risposta a message #31359] |
lun, 23 maggio 2011 13:29 |
rober1 \(U-N-O\) Messaggi: 64 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
|
|
"thisDeadBoy" <thisDeadBoy@TOGLIMIgMail.com> ha scritto nel messaggio
news:irdeo4$r7f$1@news.newsland.it...
> rober1 (U-N-O) ha scritto:
>
> Sono del tutto convinto che tratti di "cose" universali,
> ma personalmente non sono convinto che un universale sia
> *immediatamente* recepibile da tutti allo stesso modo.
>
> La stessa risposta al dolore che viene data non e' detto
> che venga recepita in "modo" universale, e questo "modo"
> fa parte, imho, di uno dei temi portanti del film.
Ok, messa così sono d'accordo.
Diciamo allora che rispetto alla sottile linea rossa non ci sono grandi
eventi storici di mezzo a cui dare eventuali risposte "spiritualiste", è più
generico.
> Altrettanto poco ci capisce chi per evitare il
> letterlismo taglia via, letteralmente quella
> possibilita' di lettura. Senza la quale, imho,
> veramente il film *perde* presa -- ovvero non si
> fruirebbe in modo completo, volenti o nolenti il
> significato religioso E' la spina dorsale del film
> -- e rimarrebbe, senz'altro, un capovolavoro di
> lirismo dell'immagine.
D'accordo sulla religiosità/spiritualità etc., ma tu ci vedi addirittura una
rappresentazione "letterale"?
> Che cos'e' una rielaborazione "mnestica"?
S. Penn che pensa in cima ai grattacieli e ricorda l'infanzia.
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31365 è una risposta a message #31364] |
lun, 23 maggio 2011 14:12 |
thisDeadBoy Messaggi: 16 Registrato: maggio 2011 |
Junior Member |
|
|
rober1 (U-N-O) ha scritto:
> Diciamo allora che rispetto alla sottile linea rossa
> non ci sono grandi eventi storici di mezzo a cui dare
> eventuali risposte "spiritualiste", è più generico.
Si puo' certo anche dire cosi', ma a me rimane la
netta sensazione che Malick usi, anzi *entri* nella
storia per evidenziare un aspetto che "rappresenta"
il contesto migliore per esprimere una certa visione
filosofica e spirituale, trascendente ed immanente.
> D'accordo sulla religiosità /spiritualità etc., ma
> tu ci vedi addirittura una rappresentazione "letterale"?
No, per il semplice motivo che l'immagine *trascende*
la lettera.
Tuttavia, per me, e' inconfutabile il ruolo di un'assunzione,
e quindi di una narrazione, filosofica -- e secondo me anche
teologica -- di Malick, assunzione che diventa una chiave
ermeneutica se si vuole tentare di comprendere "cosa vuole
dirci".
In un certo senso e' anche un'assunzione, un "percorso",
che seguono i protagonisti del film, ed e' anche il motivo
per cui mi sento di dire che tutte le opere di
Malick *chiedono* allo spettatore un coinvolgimento.
Soprattutto attraverso l'uso insistito della voce fuori
campo, per me e' di una dolcezza infinita -- splendide
le scene in cui il sonoro e le voci passano in secondo
piano -- mentre in molti spettatori avvertivo fisicamente
quasi una sorta di *fastidio*.
Ciao
--
come to the dark side
(we have cookies)
Love your enemies.
It makes them so damn mad.
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31405 è una risposta a message #31365] |
mar, 24 maggio 2011 23:31 |
rober1 \(U-N-O\) Messaggi: 64 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
|
|
"thisDeadBoy" <thisDeadBoy@TOGLIMIgMail.com> ha scritto nel messaggio
news:irdijf$6a4$1@news.newsland.it...
> rober1 (U-N-O) ha scritto:
>> D'accordo sulla religiosità/spiritualità etc., ma
>> tu ci vedi addirittura una rappresentazione "letterale"?
>
> No, per il semplice motivo che l'immagine *trascende*
> la lettera.
>
> Tuttavia, per me, e' inconfutabile il ruolo di un'assunzione,
> e quindi di una narrazione, filosofica -- e secondo me anche
> teologica -- di Malick, assunzione che diventa una chiave
> ermeneutica se si vuole tentare di comprendere "cosa vuole
> dirci".
Sarà, io continuo a non vedere un Malick così voglioso di inviare messaggi,
di "dirci qualcosa" di specifico, di divulgare heidegger, emerson, tommaso
da kempis o il
manuale delle giovani marmotte.
Gli sta a cuore, come al solito, raccontare una (luuunga) storia catturando
il rifrangersi di una coscienza nell'altra (in questo caso la voce della
madre e del padre risonanti nella mente di s.penn, che apre il film
invocandoli).
E ovviamente vuole comunicare, o meglio far *sentire*, una visione del
mondo, l'idea di un organico movimento di evoluzione cosmica (e il film
sembra davvero muoversi, a tratti, con la leggerezza, la fluidità,
l'imprevedibilità di un organismo vivente), di cui noi siamo una parte
senziente, interrogante.
Passato remoto, presente, futuro (un futuro direi soggettivo, proiettato, ma
in fondo non si può dire lo stesso della sequenza evolutiva iniziale? Non è
anch'essa una rappresentazione umana, seppur oggettiva e scientificamente a
norma? comunque a me passava per la testa qualcosa del genere) sembrano
un'unica, epica, intima visione compresente.
Comunque vai pure con l'interpretazione filosofica e teologica, se ti va.
Curiosando in giro ho già letto di tutto: un film new age, un film
panteista, un film trascendentalista, un film immanentista, un film
cattolico, un film protestante, una preghiera pagana, un film antiabortista,
un film nazista.
> In un certo senso e' anche un'assunzione, un "percorso",
> che seguono i protagonisti del film, ed e' anche il motivo
> per cui mi sento di dire che tutte le opere di
> Malick *chiedono* allo spettatore un coinvolgimento.
>
> Soprattutto attraverso l'uso insistito della voce fuori
> campo, per me e' di una dolcezza infinita -- splendide
> le scene in cui il sonoro e le voci passano in secondo
> piano -- mentre in molti spettatori avvertivo fisicamente
> quasi una sorta di *fastidio*.
Pienamente d'accordo sul coinvolgimento richiesto, sul carattere suadente e
ipnotico dei voice-over, sul tentativo di far vivere un'esperienza allo
spettatore.
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31406 è una risposta a message #31363] |
mar, 24 maggio 2011 23:32 |
rober1 \(U-N-O\) Messaggi: 64 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
|
|
"[ b a z ]" <bazzyMUTANDE@email.it> ha scritto nel messaggio
news:mn.bb207db5d2da293b.52306@email.it...
> Nel suo scritto precedente, rober1 (U-N-O) ha sostenuto :
>> Non so cos'è quella spiaggia
>
> forse non c'entra un caSo, ma mi sembra ch abbia usato l'acqua "alla
> maniera" di tarkcovskji, e cioè come MADRE DI TUTTO...
E' un pò la solita acqua-madre degli altri film di malick.
> a me sembrava ci fossero proprio dei richiami espliciti a tarkovskji,
> l'acqua appunto, soprattuto nelle inquadrature con le alghe (ma forse sono
> solo fissato io...), e uno super a 2001 odissea... (il sole che sorge
> dietro la terra)
A parte questi riferimenti più ovvi, avendolo rivisto da poco mi è venuto
bizzarramente in mente questo:
http://www.youtube.com/watch?v=mgwtjVJmHtI&feature=relat ed
ma ci potrebbe pure stare il finale di inland empire, perchè no?.
O quello di .A.I.
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31426 è una risposta a message #31405] |
mer, 25 maggio 2011 11:59 |
thisDeadBoy Messaggi: 16 Registrato: maggio 2011 |
Junior Member |
|
|
rober1 (U-N-O) ha scritto:
> > Tuttavia, per me, e' inconfutabile il ruolo di un'assunzione,
> > e quindi di una narrazione, filosofica -- e secondo me anche
> > teologica -- di Malick, assunzione che diventa una chiave
> > ermeneutica se si vuole tentare di comprendere "cosa vuole
> > dirci".
> Sarà , io continuo a non vedere un Malick così voglioso di inviare
> messaggi, di "dirci qualcosa" di specifico, di divulgare heidegger,
> emerson, tommaso da kempis o il manuale delle giovani marmotte.
Beh, non sono nella mente del Nostro ma tali opere, a
mio parere, non sono buttate li' alla viva il Papa.
Chiaro che non c'e' un intento didascalico, ovvio che
non c'e' la risposta preconfezionata, necessariamente
le letture si possono sovrapporre, affiancare, escludere
e tutto quel che vuoi. Pero', imho, e' doveroso dinanzi
a cotanto ben di Dio (mi consenta) supporre un, per
quanto non letterale, messaggio :)
> Gli sta a cuore, come al solito, raccontare una (luuunga)
> storia catturando il rifrangersi di una coscienza nell'altra
> (in questo caso la voce della madre e del padre risonanti nella
> mente di s.penn, che apre il film invocandoli).
Certo, ma a mio parere il modo in cui la racconta e'
quasi come se "pretendesse" qualcosa che "deborda"
l'estetica della narrazione. Oh, poi magari queste
sono tutte mie supposizioni e Malick e' uno a cui
interessa solo raccontare bene una storia, a me
non sembra proprio cosi'.
> Comunque vai pure con l'interpretazione filosofica e teologica, se ti va.
Molto telegrafico: esprimere un rapporto tra l'uomo
ed il trascendente.
> Curiosando in giro ho già letto di tutto:
> un film new age
No, sciocchezza. Non so bene a cosa ricondurre
il new age, ma di quel poco che ne so non c'e'
proprio l'assunzione radicale della Persona.
> un film panteista
No, assolutamente, mi pare sufficiente la citazione
di Giobbe in apertura.
> un film trascendentalista, un film immanentista
Fuochino, ma non in senso kantiano e neppure in
senso del materialismo dialettico.
> un film cattolico, un film protestante
A mio parere ci sono forti influenze, diciamo
cosi', evangeliche. Come non ammettere la potente
teodicea che percorre la narrazione?
Non starei a tirar le acque per una confessione
o l'altra. Pero' mi sento, questo si', di dirlo
un film cristiano.
> una preghiera pagana, un film antiabortista,
> un film nazista.
Ma che Sciocchezze!
Ciao
--
come to the dark side
(we have cookies)
Love your enemies.
It makes them so damn mad.
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31431 è una risposta a message #31426] |
mer, 25 maggio 2011 15:25 |
rober1 \(U-N-O\) Messaggi: 64 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
|
|
"thisDeadBoy" <thisDeadBoy@TOGLIMIgMail.com> ha scritto nel messaggio
news:irijic$t4o$1@news.newsland.it...
> rober1 (U-N-O) ha scritto:
>
>> Comunque vai pure con l'interpretazione filosofica e teologica, se ti va.
>
> Molto telegrafico: esprimere un rapporto tra l'uomo
> ed il trascendente.
Ok.
(mi avventuro sobriamente in terreni che mi interessano relativamente)
>> un film panteista
>
> No, assolutamente, mi pare sufficiente la citazione
> di Giobbe in apertura.
La citazione di Giobbe è il regista che introduce il tema del film, ma non
mi pare testimoniare di per sè la possibilità di un effettivo dialogo con un
dio esterno al mondo (per i personaggi, intendo).
Mi viene in mente che le stesse idee di dio, nei bambini, sembrano quasi
nascere dal rapporto coi genitori, e mostrare la nascita terrena di un'idea
del genere significa un pò demistificarla, o no?
>> un film trascendentalista, un film immanentista
>
> Fuochino, ma non in senso kantiano e neppure in
> senso del materialismo dialettico.
Questo no di certo.
>> un film cattolico, un film protestante
>
> A mio parere ci sono forti influenze, diciamo
> cosi', evangeliche. Come non ammettere la potente
> teodicea che percorre la narrazione?
Vero, però qual'è l'esito di questa teodicea?
Ovvero: c'è una risposta?
Io direi di no, a meno che non si voglia prendere il "paradiso" e la
pacificazione finale alla lettera, come vera e propria teofania, e non come
una "visione" (tra virgolette) di un s.penn che cerca pur sempre di
conciliarsi con la voce della madre, come è parso a me (ma può darsi che mi
sbagli).
Alla fine, come detto, lo vediamo uscire dal grattacielo, e non sembra
eccessivamente pacificato.
Mi pare insomma che Malick si mantenga suff. ambiguo, non troppo
diversamente da quanto fa Clint Eastwood nel suo ultimo filmone, Hereafter,
con cui ci sono
fortissime analogie, pur nella radicale diversità d'approccio.
Ovvero: M.Damon vede davvero l'aldilà o i suoi sono poteri paranormali,
telepatia, un eccesso di sensibilità?
Ciò detto, la forza di entrambi i film (ed è la forza del cinema di Malick
in generale) mi sembra piuttosto nella straordinaria capacità di recuperare
il *pathos* della domanda.
Imo, ovviamente.
> Non starei a tirar le acque per una confessione
> o l'altra. Pero' mi sento, questo si', di dirlo
> un film cristiano.
Al di là delle personali convinzioni di Malick (devo aver letto da qualche
parte che è - o magari era - di una chiesa episcopale, ma non ci giurerei),
"spiritualista" è davvero troppo generico?
Ricordiamoci the new world, le credenze religiose di pochaontas sembrano
poste sullo stesso piano di quelle degli invasori inglesi, senza nessuna
particolare preferenza.
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31433 è una risposta a message #31431] |
mer, 25 maggio 2011 16:43 |
thisDeadBoy Messaggi: 16 Registrato: maggio 2011 |
Junior Member |
|
|
rober1 (U-N-O) ha scritto:
> > No, assolutamente, mi pare sufficiente la citazione
> > di Giobbe in apertura.
> La citazione di Giobbe è il regista che introduce
> il tema del film, ma non mi pare testimoniare di
> per sè la possibilità di un effettivo dialogo con un
> dio esterno al mondo (per i personaggi, intendo).
Quando all'inizio di un tale film si mette Giobbe
credo che sia, chiedendo venia per il brutto termine,
automaticamente escluso il panteismo.
Se poi il Dio con a cui si rivolgano i protagonisti
sia un'entita' immanente (la via della Natura) o
trascendente (la via della Grazia) il mondo, e'
qualcosa a cui rispondera' l'animo dello spettatore.
> Mi viene in mente che le stesse idee di dio, nei bambini,
> sembrano quasi nascere dal rapporto coi genitori, e mostrare
> la nascita terrena di un'idea del genere significa un pò
> demistificarla, o no?
Non credo che l'intento del film sia demistificare l'idea
di Dio, non ho colto nel film il suggerimento che Dio sia
solo un'idea inculcata dai genitori, quanto piuttosto come
il senso religioso sia *anche* trasmesso dall'ambiente
tramite la via della Natura. A che pro quindi demistificare
l'idea che sostiene le due vie presentate e che costituiscono
l'anima dell'opera?
> > A mio parere ci sono forti influenze, diciamo
> > cosi', evangeliche. Come non ammettere la potente
> > teodicea che percorre la narrazione?
> Vero, però qual'è l'esito di questa teodicea?
> Ovvero: c'è una risposta?
> Io direi di no, a meno che non si voglia prendere
> il "paradiso" e la pacificazione finale alla lettera,
> come vera e propria teofania, e non come
> una "visione" (tra virgolette) di un s.penn che cerca
> pur sempre di conciliarsi con la voce della madre,
> come è parso a me (ma può darsi che mi sbagli).
> Alla fine, come detto, lo vediamo uscire dal grattacielo,
> e non sembra eccessivamente pacificato.
Sul "prendere alla lettera" ho gia' detto, nota che anche
tu "prenderesti alla lettera" l'immagine finale solo per
contrapporla ad un'eventuale "presa alla lettera" del
paradiso. Per conto mio mi tengo strette le due vie e
le osservo, dopo quasi un cenno manicheo, unirsi alla fine.
> Mi pare insomma che Malick si mantenga suff. ambiguo,
> non troppo diversamente da quanto fa Clint Eastwood
> nel suo ultimo filmone, Hereafter, con cui ci sono
> fortissime analogie, pur nella radicale diversità d'approccio.
Sai che qui come in Hereafter non ho trovato questa
cifra... ambigua? La mia netta sensazione e' che c'e'
un "al di la'", d'altronde i due film perderebbero molto,
per me, se si trattasse di un dramma puramente psicologico.
> Ciò detto, la forza di entrambi i film (ed è la forza
> del cinema di Malick in generale) mi sembra piuttosto
> nella straordinaria capacità di recuperare
> il *pathos* della domanda.
> Imo, ovviamente.
Mi trovi d'accordo, ma per me questo *pathos* e'
reale, e' bello proprio perche' c'e' una possibile
risposta, se non fosse cosi' non sarei piu' in grado
di trovare bello un dramma.
> "spiritualista" è davvero troppo generico?
No, affatto, anzi, l'unico "difetto" del termine
e' che, secondo me, non rende la profondita' che
muove i protagonisti e gli spettatori. Quella
forza che ritengo "sopravanzi" la pura narrazione.
E' al tempo stesso una spiritualita' molto forte e
molto, come ha gia' brillantemente notato qualcuno,
*sostanziale* e per tale motivo la sento vicina ai
caratteri di un monoteismo piuttosto che a quelli
distaccati di un politeismo o un orientalismo.
Ciao
--
come to the dark side
(we have cookies)
Love your enemies.
It makes them so damn mad.
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31434 è una risposta a message #31433] |
mer, 25 maggio 2011 21:10 |
rober1 \(U-N-O\) Messaggi: 64 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
|
|
"thisDeadBoy" <thisDeadBoy@TOGLIMIgMail.com> ha scritto nel messaggio
news:irj47i$a5b$1@news.newsland.it...
> rober1 (U-N-O) ha scritto:
>
>> Mi viene in mente che le stesse idee di dio, nei bambini,
>> sembrano quasi nascere dal rapporto coi genitori, e mostrare
>> la nascita terrena di un'idea del genere significa un pò
>> demistificarla, o no?
>
> Non credo che l'intento del film sia demistificare l'idea
> di Dio, non ho colto nel film il suggerimento che Dio sia
> solo un'idea inculcata dai genitori,
Non volevo dire "inculcata", e nemmeno"esclusivamente", ma ci sono dei
voice-over, molto ambigui, che sembrano quasi indicare nei genitori il vero
oggetto di invocazioni apparentemente rivolte ad entità superiori.
Un pò come se malick alludesse obliquamente al modo in cui possono nascere
certe convinzioni - mi è sembrata una raffinatezza del film, tutto qua.
quanto piuttosto come
> il senso religioso sia *anche* trasmesso dall'ambiente
> tramite la via della Natura.
Questo è vero, infatti non ho scritto esclusivamente.
A che pro quindi demistificare
> l'idea che sostiene le due vie presentate e che costituiscono
> l'anima dell'opera?
Non intendevo certo "demistificare" nel senso di sminuire o considerare
irrilevanti/banali, anzi!
Però io, da spettatore non credente, guardo il film e volendo posso
ricondurre le "due vie" a ideali umani, terreni, legati all'educazione
ricevuta (il primo voice-over di j.chastain, ad .es, parla anche delle suore
che le hanno insegnato la via della grazia).
Poi è evidente che per malick quei discorsi hanno valore (presumib. anche
autobiografico), e non li vuole certo demistificare.
<Sul "prendere alla lettera" ho gia' detto, nota che anche
<tu "prenderesti alla lettera" l'immagine finale solo per
<contrapporla ad un'eventuale "presa alla lettera" del
<paradiso.
Non è che consideri simbolico il paradiso e letterale il finale,
semplicemente constato che il personaggio cui ascrivo la narrazione (S.Penn,
volendo un alter-ego di malick) , dopo la "visione" è ancora lì, tra i
grattacieli, nell'unica sezione narrativa del film che possiamo in qualche
modo considerare il presente.
Diverso sarebbe stato se il film fosse finito con l'intera famiglia rinuta
per sempre in un luogo "fuori dal tempo", allora ok, niente ambiguità (e
magari veniva anche meglio, chissà).
Così invece il finale (a me) fa questo effetto: è come se in un angolino del
"giudizio universale" di michelangelo ci fosse un tizio che resta fuori a
pensare.
> Sai che qui come in Hereafter non ho trovato questa
> cifra... ambigua? La mia netta sensazione e' che c'e'
> un "al di la'", d'altronde i due film perderebbero molto,
> per me, se si trattasse di un dramma puramente psicologico.
Diciamo che i personaggi non nutrono dubbi, sembrano convinti di quello che
vedono e soprattutto dell'importanza della questione, ti "guardano negli
occhi" e ti provocano violentemente.
E le loro visioni sono sicuramente interpretabili come "vere", ma resta
l'ambiguità, imo.
Il film acquista anche per me uno spessore particolare, perchè ti chiama in
causa con molta intensità circa una questione spesso rimossa.
Si riasume tutto in c. de france che dice:"ma perchè nessuno ci pensa etc."
>> Ciò detto, la forza di entrambi i film (ed è la forza
>> del cinema di Malick in generale) mi sembra piuttosto
>> nella straordinaria capacità di recuperare
>> il *pathos* della domanda.
>
>> Imo, ovviamente.
>
> Mi trovi d'accordo, ma per me questo *pathos* e'
> reale, e' bello proprio perche' c'e' una possibile
> risposta, se non fosse cosi' non sarei piu' in grado
> di trovare bello un dramma.
Se anche non ci fosse risposta, la domanda, dal mio punto di vista, sarebbe
toccante comunque.
<E' al tempo stesso una spiritualita' molto forte e
<molto, come ha gia' brillantemente notato qualcuno,
<*sostanziale* e per tale motivo la sento vicina ai
<caratteri di un monoteismo piuttosto che a quelli
<distaccati di un politeismo o un orientalismo.
Mi trovi d'accordo nel senso che la religiosità/spiritualità malickiana
tende a cercare l'unità nelle varie sfaccettuature del cosmo, nel mutevole
riverbero della vita, poi sulle questioni teologiche onestamente passo.
|
|
| |
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31443 è una risposta a message #31434] |
gio, 26 maggio 2011 09:11 |
thisDeadBoy Messaggi: 16 Registrato: maggio 2011 |
Junior Member |
|
|
rober1 (U-N-O) ha scritto:
> > A che pro quindi demistificare
> > l'idea che sostiene le due vie presentate e che costituiscono
> > l'anima dell'opera?
> Non intendevo certo "demistificare" nel senso di sminuire o
> considerare irrilevanti/banali, anzi!
> Però io, da spettatore non credente, guardo il film e volendo
> posso ricondurre le "due vie" a ideali umani, terreni, legati
> all'educazione ricevuta (il primo voice-over di j.chastain,
> ad .es, parla anche delle suore che le hanno insegnato la via
> della grazia).
Certo, senz'altro, ma proprio perche' tu sei un non-credente
potrebbe "sfuggirti" un particolare essenziale che riguarda
la religione cristiana, ed in particolar modo quella
cattolica: l'intimo legame del divino con l'uomo.
Dal punto di vista credente, in cui (come forse si e'
notato) mi colloco, e' del tutto normale che un non-credente
riconduca la Grazia ad un'espressione puramente naturale.
> <Sul "prendere alla lettera" ho gia' detto, nota che anche
> <tu "prenderesti alla lettera" l'immagine finale solo per
> <contrapporla ad un'eventuale "presa alla lettera" del
> <paradiso.
> Non è che consideri simbolico il paradiso e letterale il finale,
> semplicemente constato che il personaggio cui ascrivo la narrazione
> (S.Penn, volendo un alter-ego di malick) , dopo la "visione" è ancora
> lì, tra i grattacieli, nell'unica sezione narrativa del film che
> possiamo in qualche modo considerare il presente.
Qui le letture sono appunto date all'animo dello spettatore,
dal mio punto di vista potrei prendere la visione come
l'anticipo del Regno dei cieli, visione che Jack consegue
in virtu' della comprensione, dell'unione delle due vie.
> Il film acquista anche per me uno spessore particolare,
> perchè ti chiama in causa con molta intensità circa una
> questione spesso rimossa.
Si.
> Si riasume tutto in c. de france che dice:"ma perchè
> nessuno ci pensa etc."
Gia', ma in fondo in fondo credo che siano cosa a cui
tutti noi in qualche forma "pensiamo", tenendole piu'
o meno sullo sfondo.
> Se anche non ci fosse risposta, la domanda, dal mio
> punto di vista, sarebbe toccante comunque.
Si, ti capisco, voglio solo spiegare la mia convinzione
per cui le domande che toccano, le domande profonde,
originano da un elemento che per me costituisce la
"risposta", per quanto possa essere "oscura" o
pensata come inconoscibile.
Grazie
Ciao
--
come to the dark side
(we have cookies)
Love your enemies.
It makes them so damn mad.
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31444 è una risposta a message #31358] |
gio, 26 maggio 2011 09:32 |
Nathan Messaggi: 180 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
|
|
Il Mon, 23 May 2011 03:36:38 -0700 (PDT), Roberto ha scritto:
> tutto condivisibile, ma qui, visto che mi sento direttamente chiamato
> in causa, devi dirci che cos'è quella spiaggia. E quanto è
> accettabile, da uno a dieci, una soluzione così nell'economia del
> film.
A questo punto chiediamo a Kubrick di spiegarci il senso del viaggio nello
spazio ripiegato, l'approdo nella stanza metafisica, lo starchild
eternamente sospeso nello spazio. Oppure a Tarkovskij il perchè di sei
minuti di carrellate lente all'indietro su siringhe galleggianti, oggetti
sommersi dall'acqua ed alghe in decomposizione.
--
Massimo < Nathan > Salvioni
scottexpakula@gmail.com
http://www.anobii.com/people/natanaele/
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31445 è una risposta a message #31444] |
gio, 26 maggio 2011 10:08 |
AP Messaggi: 52 Registrato: novembre 2008 |
Member |
|
|
Il 26/05/2011 09:32, Nathan ha scritto:
> Il Mon, 23 May 2011 03:36:38 -0700 (PDT), Roberto ha scritto:
>
>> tutto condivisibile, ma qui, visto che mi sento direttamente chiamato
>> in causa, devi dirci che cos'è quella spiaggia. E quanto è
>> accettabile, da uno a dieci, una soluzione così nell'economia del
>> film.
>
> A questo punto chiediamo a Kubrick di spiegarci il senso del viaggio nello
> spazio ripiegato, l'approdo nella stanza metafisica, lo starchild
> eternamente sospeso nello spazio. Oppure a Tarkovskij il perchè di sei
> minuti di carrellate lente all'indietro su siringhe galleggianti, oggetti
> sommersi dall'acqua ed alghe in decomposizione.
No, non ce n'e' nessun bisogno. Si spiega tutto benissimo da un punto di
vista estetico.
Cosa che non succede col film di Malick.
|
|
|
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31514 è una risposta a message #31445] |
sab, 28 maggio 2011 09:54 |
Joe Silver Messaggi: 117 Registrato: gennaio 2011 |
Senior Member |
|
|
Il 26/05/2011 10:08, AP ha scritto:
> Il 26/05/2011 09:32, Nathan ha scritto:
>> Il Mon, 23 May 2011 03:36:38 -0700 (PDT), Roberto ha scritto:
>>
>>> tutto condivisibile, ma qui, visto che mi sento direttamente chiamato
>>> in causa, devi dirci che cos'è quella spiaggia. E quanto è
>>> accettabile, da uno a dieci, una soluzione così nell'economia del
>>> film.
>>
>> A questo punto chiediamo a Kubrick di spiegarci il senso del viaggio
>> nello
>> spazio ripiegato, l'approdo nella stanza metafisica, lo starchild
>> eternamente sospeso nello spazio. Oppure a Tarkovskij il perchè di sei
>> minuti di carrellate lente all'indietro su siringhe galleggianti, oggetti
>> sommersi dall'acqua ed alghe in decomposizione.
>
> No, non ce n'e' nessun bisogno. Si spiega tutto benissimo da un punto di
> vista estetico.
>
> Cosa che non succede col film di Malick.
In realtà si spiega benissimo cos'è quella spiaggia: è una stupida
rappresentazione del paradiso. Inutile cercare enigmaticità in un film
che ne ha poca.
--
Vado a risolvere il teorema del grande Fermat. Mi ci vorranno dagli
8 ai 17 minuti
Joe
|
|
| |
Re: Tree of Life, la mia in due righe - SPOILER [messaggio #31789 è una risposta a message #31760] |
ven, 03 giugno 2011 11:42 |
Once Upon a Time in I Messaggi: 292 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
|
|
On 2 Giu, 12:47, "endrix" <end...@iaciners.org> wrote:
> Joe Silver wrote:
> > In realtà si spiega benissimo cos'è quella spiaggia: è una stupida
> > rappresentazione del paradiso.
>
> davvero imbarazzante nella sua rozzezza e banalità , andare a ricercare
> astruse interpretazioni in un film che è un sussidiario elementare di
> paccottiglia cattolica la dice lunga su quanto sia facile prendere per il
> naso gli spettatori...E hanno il coraggio di attaccare von trier...
>
Non so se rappresenti il paradiso cattolico, certo che se fosse
realmente così, in caso di scelta, io un'occhiatina all'inferno ce la
butterei prima di decidere.
Michele
|
|
|
Vai al forum:
Ora corrente: mer gen 01 15:39:31 CET 2025
Tempo totale richiesto per generare la pagina: 0.03800 secondi
|