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Composizione algoritmica [messaggio #15989] |
gio, 21 aprile 2011 11:02 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Vorrei segnalare questi due software open source, molto potenti e
finalizzati alla composizione algoritmica:
1)
http://www.flexatone.net/athena.html
( manuale: http://www.flexatone.net/athenaDocs/athenaclManual.pdf )
2)
http://www.zogotounga.net/GM/eGM0.html
Il secondo ha purtroppo un'interfaccia grafica molto rudimentale, ed è per
questo assai scomodo da maneggiare.
Entrambi sono ad ogni modo molto, molto difficili sia da apprendere che da
usare.
I conservatori, secondo me, dovrebbero ben tenerli presenti.
I più manichei diranno che sono totalmente inutili per la composizione.
Xenakis li avrebbe amati.
Ma anche Ligeti, perchè pur se non utilizzati _direttamente_ per comporre,
sono una fonte interessantissima di sperimentazioni ritmiche, timbriche e
formali che possono indirettamente incidere sulla creatività , e quindi
anche su un approccio "artigianale" della scrittura.
Buona fortuna a chi vorrà provarli!
--
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16001 è una risposta a message #15989] |
gio, 21 aprile 2011 14:38 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
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egmont ha scritto:
> Vorrei segnalare questi due software open source, molto potenti e
> finalizzati alla composizione algoritmica:
>
> 1)
> http://www.flexatone.net/athena.html
> ( manuale: http://www.flexatone.net/athenaDocs/athenaclManual.pdf )
>
> 2)
> http://www.zogotounga.net/GM/eGM0.html
>
>
> Il secondo ha purtroppo un'interfaccia grafica molto rudimentale, ed è per
> questo assai scomodo da maneggiare.
> Entrambi sono ad ogni modo molto, molto difficili sia da apprendere che da
> usare.
>
> I conservatori, secondo me, dovrebbero ben tenerli presenti.
In realtà , molti conservatori tengono ben presenti i programmi
dell'Ircam (Open Music, Audio sculpt, ecc.) che, ad occhio, possono
fare ciò che questi programmi fanno e, mi sembra da una prima occhiata,
con un'interfaccia più immediata.
L.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16003 è una risposta a message #16001] |
gio, 21 aprile 2011 15:16 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Leonardo Polato ha scritto:
> egmont ha scritto:
> > Vorrei segnalare questi due software open source, molto potenti e
> > finalizzati alla composizione algoritmica:
> >
> > 1)
> > http://www.flexatone.net/athena.html
> > ( manuale: http://www.flexatone.net/athenaDocs/athenaclManual.pdf )
> >
> > 2)
> > http://www.zogotounga.net/GM/eGM0.html
> >
> >
> > Il secondo ha purtroppo un'interfaccia grafica molto rudimentale, ed è per
> > questo assai scomodo da maneggiare.
> > Entrambi sono ad ogni modo molto, molto difficili sia da apprendere che da
> > usare.
> >
> > I conservatori, secondo me, dovrebbero ben tenerli presenti.
> In realtà , molti conservatori tengono ben presenti i programmi
> dell'Ircam (Open Music, Audio sculpt, ecc.) che, ad occhio, possono
> fare ciò che questi programmi fanno e, mi sembra da una prima occhiata,
> con un'interfaccia più immediata.
guarda che i programmi che ho linkato sono open source (a differenza di
quelli dell'ircam), il
che ha delle implicazioni ben importanti. Inoltre, sono perlopiù operanti
da linea di comando
(è per questo che hanno l'interfaccia complicata).
Ti consiglierei di dare un occhiata ai manuali, prima di emettere giudizi.
Di programmi algoritmici ne esistono tanti, da decenni, il senso della mia
segnalazione era
ben diverso da quello che intendi.
--
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16004 è una risposta a message #16003] |
gio, 21 aprile 2011 15:23 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
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egmont ha scritto:
> Leonardo Polato ha scritto:
>
>> egmont ha scritto:
>>> Vorrei segnalare questi due software open source, molto potenti e
>>> finalizzati alla composizione algoritmica:
>>>
>>> 1)
>>> http://www.flexatone.net/athena.html
>>> ( manuale: http://www.flexatone.net/athenaDocs/athenaclManual.pdf )
>>>
>>> 2)
>>> http://www.zogotounga.net/GM/eGM0.html
>>>
>>>
>>> Il secondo ha purtroppo un'interfaccia grafica molto rudimentale, ed è per
>>> questo assai scomodo da maneggiare.
>>> Entrambi sono ad ogni modo molto, molto difficili sia da apprendere che da
>>> usare.
>>>
>>> I conservatori, secondo me, dovrebbero ben tenerli presenti.
>
>> In realtà , molti conservatori tengono ben presenti i programmi
>> dell'Ircam (Open Music, Audio sculpt, ecc.) che, ad occhio, possono
>> fare ciò che questi programmi fanno e, mi sembra da una prima occhiata,
>> con un'interfaccia più immediata.
>
> guarda che i programmi che ho linkato sono open source (a differenza di
> quelli dell'ircam), il
> che ha delle implicazioni ben importanti. Inoltre, sono perlopiù operanti
> da linea di comando
> (è per questo che hanno l'interfaccia complicata).
> Ti consiglierei di dare un occhiata ai manuali, prima di emettere giudizi.
> Di programmi algoritmici ne esistono tanti, da decenni, il senso della mia
> segnalazione era
> ben diverso da quello che intendi.
>
>
>
Di certo darò un'occhiata ai manuali e pure ai programmi. Visto, però,
che tu accennavi al fatto che i conservatori dovrebbero tenerli
presenti, sapendo che diversi conservatori usano di fatto i programmi
Ircam, non so se valga la pena rimettersi a studiare prima ed insegnare
poi un nuovo linguaggio per ottenere, credo, cose simili. Se vuoi, il
mio discorso è simile a quello che fece tempo fa Paolo Tramannoni sul
programma Lilypond: ho capito che è open source, ma se devo impiegare il
resto della mia vita per imparare ad adoperarlo preferisco pagare e
metterci meno.
L.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16013 è una risposta a message #16004] |
gio, 21 aprile 2011 17:03 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Leonardo Polato ha scritto:
> egmont ha scritto:
> > Leonardo Polato ha scritto:
> >
> >> egmont ha scritto:
> >>> Vorrei segnalare questi due software open source, molto potenti e
> >>> finalizzati alla composizione algoritmica:
> >>>
> >>> 1)
> >>> http://www.flexatone.net/athena.html
> >>> ( manuale: http://www.flexatone.net/athenaDocs/athenaclManual.pdf )
> >>>
> >>> 2)
> >>> http://www.zogotounga.net/GM/eGM0.html
> >>>
> >>>
> >>> Il secondo ha purtroppo un'interfaccia grafica molto rudimentale, ed è
per
> >>> questo assai scomodo da maneggiare.
> >>> Entrambi sono ad ogni modo molto, molto difficili sia da apprendere che
da
> >>> usare.
> >>>
> >>> I conservatori, secondo me, dovrebbero ben tenerli presenti.
> >
> >> In realtà , molti conservatori tengono ben presenti i programmi
> >> dell'Ircam (Open Music, Audio sculpt, ecc.) che, ad occhio, possono
> >> fare ciò che questi programmi fanno e, mi sembra da una prima occhiata,
> >> con un'interfaccia più immediata.
> >
> > guarda che i programmi che ho linkato sono open source (a differenza di
> > quelli dell'ircam), il
> > che ha delle implicazioni ben importanti. Inoltre, sono perlopiù operanti
> > da linea di comando
> > (è per questo che hanno l'interfaccia complicata).
> > Ti consiglierei di dare un occhiata ai manuali, prima di emettere giudizi.
> > Di programmi algoritmici ne esistono tanti, da decenni, il senso della mia
> > segnalazione era
> > ben diverso da quello che intendi.
> >
> >
> >
> Di certo darò un'occhiata ai manuali e pure ai programmi. Visto, però,
> che tu accennavi al fatto che i conservatori dovrebbero tenerli
> presenti, sapendo che diversi conservatori usano di fatto i programmi
> Ircam, non so se valga la pena rimettersi a studiare prima ed insegnare
> poi un nuovo linguaggio per ottenere, credo, cose simili. Se vuoi, il
> mio discorso è simile a quello che fece tempo fa Paolo Tramannoni sul
> programma Lilypond: ho capito che è open source, ma se devo impiegare il
> resto della mia vita per imparare ad adoperarlo preferisco pagare e
> metterci meno.
Scusami ma secondo me la questione è un'altra.
La scelta non è tra un programma a pagamento facile ed uno gratuito
difficile.
Ormai tutti scaricano ed installano software crackato.
I vantaggi che ti danno lilypond e athenaCL sono di altro tipo e il primo
tra tutti è quello di
poter personalizzare ogni tipo di operazione che si ritiene utile con una
flessibilità che è per
forza di cose totalmente negata ai programmi "closed" che hai citato.
Naturalmente, per arrivare a questo grado di flessibilità è necessario
investire del tempo:
quasi nessuno se la sente di farlo, in Italia, anche perchè quasi nessuno
ne coglie
praticamente l'efficacia.
Facciamo un esempio: supponiamo che in un compositore ricorra un
particolare vezzo
grafico. Ora, con Lilypond, supportato da un ambiente adatto, al contrario
di Finale, si può
fare con estrema semplicità uno script che realizzi tale vezzo.
Poi, io sinceramente non ti consiglio di star lì a leggerti i manualoni di
AthenaCL o
GeoMaestro. Non ha alcun senso.
Domandati piuttosto se c'è qualche procedimento compositivo o di notazione
che impieghi e
la cui realizzazione ti risulta tanto ricorrente quanto laboriosa e lunga
con i software closed.
A questo punto, qualcuno potrà dirti in che termini di tempo lo stesso
procedimento si può
realizzare con i software che intendo io e tu potrai valutare se è il caso
di dare un'occhiata o
meno.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16014 è una risposta a message #16004] |
gio, 21 aprile 2011 17:06 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Leonardo Polato ha scritto:
> egmont ha scritto:
> > Leonardo Polato ha scritto:
> >
> >> egmont ha scritto:
> >>> Vorrei segnalare questi due software open source, molto potenti e
> >>> finalizzati alla composizione algoritmica:
> >>>
> >>> 1)
> >>> http://www.flexatone.net/athena.html
> >>> ( manuale: http://www.flexatone.net/athenaDocs/athenaclManual.pdf )
> >>>
> >>> 2)
> >>> http://www.zogotounga.net/GM/eGM0.html
> >>>
> >>>
> >>> Il secondo ha purtroppo un'interfaccia grafica molto rudimentale, ed è
per
> >>> questo assai scomodo da maneggiare.
> >>> Entrambi sono ad ogni modo molto, molto difficili sia da apprendere che
da
> >>> usare.
> >>>
> >>> I conservatori, secondo me, dovrebbero ben tenerli presenti.
> >
> >> In realtà , molti conservatori tengono ben presenti i programmi
> >> dell'Ircam (Open Music, Audio sculpt, ecc.) che, ad occhio, possono
> >> fare ciò che questi programmi fanno e, mi sembra da una prima occhiata,
> >> con un'interfaccia più immediata.
> >
> > guarda che i programmi che ho linkato sono open source (a differenza di
> > quelli dell'ircam), il
> > che ha delle implicazioni ben importanti. Inoltre, sono perlopiù operanti
> > da linea di comando
> > (è per questo che hanno l'interfaccia complicata).
> > Ti consiglierei di dare un occhiata ai manuali, prima di emettere giudizi.
> > Di programmi algoritmici ne esistono tanti, da decenni, il senso della mia
> > segnalazione era
> > ben diverso da quello che intendi.
> >
> >
> >
> Di certo darò un'occhiata ai manuali e pure ai programmi. Visto, però,
> che tu accennavi al fatto che i conservatori dovrebbero tenerli
> presenti, sapendo che diversi conservatori usano di fatto i programmi
> Ircam, non so se valga la pena rimettersi a studiare prima ed insegnare
> poi un nuovo linguaggio per ottenere, credo, cose simili. Se vuoi, il
> mio discorso è simile a quello che fece tempo fa Paolo Tramannoni sul
> programma Lilypond: ho capito che è open source, ma se devo impiegare il
> resto della mia vita per imparare ad adoperarlo preferisco pagare e
> metterci meno.
Scusami ma secondo me la questione è un'altra.
La scelta non è tra un programma a pagamento facile ed uno gratuito
difficile.
Ormai tutti scaricano ed installano software crackato.
I vantaggi che ti danno lilypond e athenaCL sono di altro tipo e il primo
tra tutti è quello di
poter personalizzare ogni tipo di operazione che si ritiene utile con una
flessibilità che è per
forza di cose totalmente negata ai programmi "closed" che hai citato.
Naturalmente, per arrivare a questo grado di flessibilità è necessario
investire del tempo:
quasi nessuno se la sente di farlo, in Italia, anche perchè quasi nessuno
ne coglie
praticamente l'efficacia.
Facciamo un esempio: supponiamo che in un compositore ricorra un
particolare vezzo
grafico. Ora, con Lilypond, supportato da un ambiente adatto, al contrario
di Finale, si può
fare con estrema semplicità uno script che realizzi tale vezzo.
Poi, io sinceramente non ti consiglio di star lì a leggerti i manualoni di
AthenaCL o
GeoMaestro. Non ha alcun senso.
Domandati piuttosto se c'è qualche procedimento compositivo o di notazione
che impieghi e
la cui realizzazione ti risulta tanto ricorrente quanto laboriosa e lunga
con i software closed.
A questo punto, qualcuno potrà dirti in che termini di tempo lo stesso
procedimento si può
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16017 è una risposta a message #16004] |
gio, 21 aprile 2011 17:30 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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> >
> Di certo darò un'occhiata ai manuali e pure ai programmi. Visto, però,
> che tu accennavi al fatto che i conservatori dovrebbero tenerli
> presenti, sapendo che diversi conservatori usano di fatto i programmi
> Ircam, non so se valga la pena rimettersi a studiare prima ed insegnare
> poi un nuovo linguaggio per ottenere, credo, cose simili. Se vuoi, il
> mio discorso è simile a quello che fece tempo fa Paolo Tramannoni sul
> programma Lilypond: ho capito che è open source, ma se devo impiegare il
> resto della mia vita per imparare ad adoperarlo preferisco pagare e
> metterci meno.
> L.
Scusami ma secondo me la questione è un'altra.
La scelta non è tra un programma a pagamento facile ed uno gratuito
difficile.
Ormai tutti scaricano ed installano software crackato.
I vantaggi che ti danno lilypond e athenaCL sono di altro tipo e il primo
tra tutti è quello di
poter personalizzare ogni tipo di operazione che si ritiene utile con una
flessibilità che è per
forza di cose totalmente negata ai programmi "closed" che hai citato.
Naturalmente, per arrivare a questo grado di flessibilità è necessario
investire del tempo:
quasi nessuno se la sente di farlo, in Italia, anche perchè quasi nessuno
ne coglie
praticamente l'efficacia.
Facciamo un esempio: supponiamo che in un compositore ricorra un
particolare vezzo
grafico. Ora, con Lilypond, supportato da un ambiente adatto, al contrario
di Finale, si può
fare con estrema semplicità uno script che realizzi tale vezzo.
Poi, io sinceramente non ti consiglio di star lì a leggerti i manualoni di
AthenaCL o
GeoMaestro. Non ha alcun senso.
Domandati piuttosto se c'è qualche procedimento compositivo o di notazione
che impieghi e
la cui realizzazione ti risulta tanto ricorrente quanto laboriosa e lunga
con i software closed.
A questo punto, qualcuno potrà dirti in che termini di tempo lo stesso
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16018 è una risposta a message #16004] |
gio, 21 aprile 2011 17:31 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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> >
> Di certo darò un'occhiata ai manuali e pure ai programmi. Visto, però,
> che tu accennavi al fatto che i conservatori dovrebbero tenerli
> presenti, sapendo che diversi conservatori usano di fatto i programmi
> Ircam, non so se valga la pena rimettersi a studiare prima ed insegnare
> poi un nuovo linguaggio per ottenere, credo, cose simili. Se vuoi, il
> mio discorso è simile a quello che fece tempo fa Paolo Tramannoni sul
> programma Lilypond: ho capito che è open source, ma se devo impiegare il
> resto della mia vita per imparare ad adoperarlo preferisco pagare e
> metterci meno.
> L.
Scusami ma secondo me la questione è un'altra.
La scelta non è tra un programma a pagamento facile ed uno gratuito
difficile.
Ormai tutti scaricano ed installano software crackato.
I vantaggi che ti danno lilypond e athenaCL sono di altro tipo e il primo
tra tutti è quello di
poter personalizzare ogni tipo di operazione che si ritiene utile con una
flessibilità che è per
forza di cose totalmente negata ai programmi "closed" che hai citato.
Naturalmente, per arrivare a questo grado di flessibilità è necessario
investire del tempo:
quasi nessuno se la sente di farlo, in Italia, anche perchè quasi nessuno
ne coglie
praticamente l'efficacia.
Facciamo un esempio: supponiamo che in un compositore ricorra un
particolare vezzo
grafico. Ora, con Lilypond, supportato da un ambiente adatto, al contrario
di Finale, si può
fare con estrema semplicità uno script che realizzi tale vezzo.
Poi, io sinceramente non ti consiglio di star lì a leggerti i manualoni di
AthenaCL o
GeoMaestro. Non ha alcun senso.
Domandati piuttosto se c'è qualche procedimento compositivo o di notazione
che impieghi e
la cui realizzazione ti risulta tanto ricorrente quanto laboriosa e lunga
con i software closed.
A questo punto, qualcuno potrà dirti in che termini di tempo lo stesso
procedimento si può
realizzare con i software che intendo io e tu potrai valutare se è il caso
di dare un'occhiata o
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16025 è una risposta a message #15989] |
gio, 21 aprile 2011 17:59 |
Darmstadt anno zero Messaggi: 16 Registrato: marzo 2011 |
Junior Member |
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On Thu, 21 Apr 2011 11:02:02 +0200, egmont wrote:
> software open source, molto potenti
Ciao, io uso molto anche Puredata (equivalente di "max-msp", ma gratuito)
e CSound. Conosci? Con questi si puo' fare veramente di tutto, ma proprio
di tutto. Li ho usati molto per la Musica Stocastica (ma non solo),
insieme a "R" (programma di Statistica), a wxMaxima, Openoffice Calc,
programmi miei, ecc.
Una volta mi divertivo con KeyKit, un parco-giochi della musica
algoritmica. :)
Ciao,
D.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16048 è una risposta a message #16004] |
gio, 21 aprile 2011 21:59 |
John The Petru Messaggi: 264 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Leonardo Polato brought next idea :
> il mio discorso è simile a quello che
> fece tempo fa Paolo Tramannoni sul programma Lilypond: ho capito che è open
> source, ma se devo impiegare il resto della mia vita per imparare ad
> adoperarlo preferisco pagare e metterci meno.
Non c'entra molto, ma ne approfitto per sottolinearlo, con il giusto
'plugin' (mi pare jedit) LilyPond non è più lento degli altri
programmi, devi scrivere esattamente le stesse cose (per scrivere sullo
spartito un Sol in Finale cliccki col mouse oppure schiacci la g oppure
il sol sul controller midi, stessa cosa per LilyPond a parte il coso
del mouse (ma l'input da mouse io lo trovo lentissimo)).
Inoltre avevo letto un articolo comparativo e alla fine LilyPond era
quello più veloce, certo, magari la prima settimana ci si deve
abituare, ma anche per usare al meglio Finale e Sibelius bisogna
prenderci un po' la mano.
Detto questo il suddetto articolo sottolineava anche il fatto che uno
spartito basilare di LilyPond, ovvero immettendo le note e basta senza
ritoccare la grafica, è migliore (più pulito, leggibile e bello (c'è la
documentazione online è abbastanza impressionante)) rispetto a degli
spartiti basilari di mostri come Finale e Sibelius. Ritoccare la
grafica comunque costa tempo e in LilyPond non c'è praticamente bisogno
di farlo, negli altri si.
Just my 2 cents :)
P.S. Sibelius costa 600 e passa dollari, Finale sarà sulle stesse
cifre, forse per molti vale di più perdere una settimana ad imparare
LilyPond che non spendere cifre simili!
|
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16051 è una risposta a message #16048] |
gio, 21 aprile 2011 22:34 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
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John The Petru ha scritto:
>
>
> Non c'entra molto, ma ne approfitto per sottolinearlo, con il giusto
> 'plugin' (mi pare jedit) LilyPond non è più lento degli altri programmi,
> devi scrivere esattamente le stesse cose (per scrivere sullo spartito un
> Sol in Finale cliccki col mouse oppure schiacci la g oppure il sol sul
> controller midi, stessa cosa per LilyPond a parte il coso del mouse (ma
> l'input da mouse io lo trovo lentissimo)).
> Inoltre avevo letto un articolo comparativo e alla fine LilyPond era
> quello più veloce, certo, magari la prima settimana ci si deve abituare,
> ma anche per usare al meglio Finale e Sibelius bisogna prenderci un po'
> la mano.
> Detto questo il suddetto articolo sottolineava anche il fatto che uno
> spartito basilare di LilyPond, ovvero immettendo le note e basta senza
> ritoccare la grafica, è migliore (più pulito, leggibile e bello (c'è la
> documentazione online è abbastanza impressionante)) rispetto a degli
> spartiti basilari di mostri come Finale e Sibelius. Ritoccare la grafica
> comunque costa tempo e in LilyPond non c'è praticamente bisogno di
> farlo, negli altri si.
> Just my 2 cents :)
>
> P.S. Sibelius costa 600 e passa dollari, Finale sarà sulle stesse cifre,
> forse per molti vale di più perdere una settimana ad imparare LilyPond
> che non spendere cifre simili!
>
>
Vedi, ho provato ad adoperare Lilypond (d'accordo, senza plugin, di cui
ignoravo l'esistenza...); ci ho messo buona volontà , giuro; e ci sono
stato più di una settimana: quando, però, vedevo che:
-i pentagrammi venivano fuori appiccicati, per cui dovevo dargli le
distanze tra i righi (ma come, non doveva venir fuori una impaginazione
perfetta fin da subito senza ritoccare la grafica?)
-ho impiegato almeno due pomeriggi per scrivere un glissato su note
senza testa (glissato comprendente sei note sei...);
-ho dimenticato una battuta. vabbè, dico, la inserisco: peccato che,
però, spostare tutte le altre battute mi costringeva a riscrivere certi
valori di spaziatura (quelli del glissato di cui sopra) per cui non so
quanto tempo avrei perso ancora...
Mi pareva di essere come Stanlio e Ollio che portano la pianola sulla
lunga scalinata.
Come dicevano Paperon de' Paperoni e Paolo Tramannoni, il tempo è
denaro: soprattutto ad una certa età ...e ho pochi dubbi se scegliere
tra la qualità "grafica" del mio pezzo o la qualità "compositiva" di esso..
Inoltre, confesso un mio pregiudizio: devo ancora conoscere un
compositore "contemporaneo" "in carriera", che usi Lilypond. Come dicevo
in altro post, ad un certo punto si decide se da grandi si vuole fare i
compositori oppure i copisti...Comporre ad un certo grado di complessitÃ
richiede tale tempo e concentrazione che l'idea di dover riutilizzare
quel tipo di concentrazione per spaziare due pentagrammi mi provoca solo
scoramento
Confesso, inoltre, che se proprio dovessi ritentare con questo tipo di
programmi, mi piacerebbe provare con Score (che non costa poco..),
elogiato da Boulez ed usato dalle più grandi case editrici: ma mi
piacerebbe parlare con qualcuno che l'adopera, e comunque mi risulta
funzioni solo in Dos..
L.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16052 è una risposta a message #16051] |
gio, 21 aprile 2011 23:15 |
John The Petru Messaggi: 264 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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on 21/04/2011, Leonardo Polato supposed :
> Vedi, ho provato ad adoperare Lilypond (d'accordo, senza plugin, di cui
[CUT]
> per spaziare due pentagrammi mi provoca solo scoramento
Io non l'ho ancora usato bene LilyPond, citavo solo l'articolo che
avevo letto, quindi niente da ribattere
> Confesso, inoltre, che se proprio dovessi ritentare con questo tipo di
> programmi, mi piacerebbe provare con Score (che non costa poco..), elogiato
> da Boulez ed usato dalle più grandi case editrici: ma mi piacerebbe parlare
> con qualcuno che l'adopera, e comunque mi risulta funzioni solo in Dos..
Score non l'avevo mai sentito, se il problema è il dos esiste dos-box
che è un emulatore di DOS e funziona sia MACos,win e linux (io lo uso
per far funzionare un gioco della mia infanzia :D)
In ogni caso mi sembra stia prendendo piede questo:
http://en.wikipedia.org/wiki/MuseScore
che non mi sembra male, open source, interfaccia grafica decente,devo
dire che mi sembra essere un'evoluzione di LilyPond, ma non ne sono
sicuro... Comunque sto tizio non sembra parlarne molto bene:
http://davidbolton.info/articles/musescore_review.html
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16057 è una risposta a message #16054] |
ven, 22 aprile 2011 00:27 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
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Il 22/04/11 00.18, egmont ha scritto:
>
> secondo me, invece, posto che per qualsiasi compositore oggidì è d'obbligo
> il buon utilizzo
> di un buon programma di notazione musicale
Dillo a Rebecca Saunders, Alessandro Solbiati, Luca Francesconi,
compositori che pubblicano (o hanno pubblicato in tempi recenti) le loro
partiture scritte a mano..
Non direi proprio che è d'obbligo...Perfino ai concorsi di composizione
cominciano a guardare con maggior favore le partiture scritte
(bene) a mano, perchè si è visto che molti, con i software, abusavano di
copia e incolla
, la domanda è: con quale
> software impiego il
> minor tempo possibile per scrivere nel modo più chiaro possibile e di
> conseguenza non far
> girar le pelotas agli esecutori?
> E dunque ci si regola di conseguenza...
Si vede che gli esecutori con cui ho avuto a che fare in diversi anni
erano tutti dei santi perchè ho usato sia Finale che Sibelius e nessuno
si è mai lamentato
L.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16073 è una risposta a message #16056] |
ven, 22 aprile 2011 12:05 |
Darmstadt anno zero Messaggi: 16 Registrato: marzo 2011 |
Junior Member |
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On Fri, 22 Apr 2011 00:29:19 +0200, egmont wrote:
> Darmstadt anno zero ha scritto:
>
>> On Thu, 21 Apr 2011 11:02:02 +0200, egmont wrote:
>
>> > software open source, molto potenti
>
>> Ciao, io uso molto anche Puredata (equivalente di "max-msp", ma
>> gratuito) e CSound. Conosci? Con questi si puo' fare veramente di
>> tutto, ma proprio di tutto.
>
> Resta il
> fatto però che secondo me questi programmi non andrebbero usati per
> comporre,
> quanto invece per sperimentare frammenti di forme, ritmi e campi che poi
> vanno trasfigurati in
> un contesto ben più artigianale (vale a dire: il compositore che scrive
> a manina)
...e chi lo vieta? PureData e CSound sono dei laboratori dove uno puo'
sperimentare tutti i ritmi, forme e suoni che vuole..ovviamente bisogna
imparare a usarli. (Poi uno puo' integrarli con Cecilia, AthenaCL, ecc..).
Ripensandoci, tra i tanti programmi piu' o meno ben fatti che ho provato
negli anni, tra gli altri mi sono rimasti in mente l'esilarante "Musinum"
di L.Kindermann, "FractMus" di G.D.Jerez, e "HPKComposer" (per la
composizione di musica stocastica) di un gruppo francese. Erano pero'
programmi chiusi..ma a suo tempo li trovavo stupefacenti. Poi sono
riuscito a fare le stesse cose che facevano (ma con l'impagabile liberta'
di poter modificare e aver sotto mano tutti parametri), usando PD.
KeyKit invece era un programma aperto, potevi scrivere e modificare il
codice, secondo me era (e lo e' tutt'ora) un programma geniale.
Ciao,
D.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16076 è una risposta a message #16057] |
ven, 22 aprile 2011 13:42 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Leonardo Polato ha scritto:
> Il 22/04/11 00.18, egmont ha scritto:
> >
> > secondo me, invece, posto che per qualsiasi compositore oggidì è d'obbligo
> > il buon utilizzo
> > di un buon programma di notazione musicale
> Dillo a Rebecca Saunders, Alessandro Solbiati, Luca Francesconi,
> compositori che pubblicano (o hanno pubblicato in tempi recenti) le loro
> partiture scritte a mano..
Io non mi preoccuperei troppo di quello che scelgono i compositori, anche
di fama, quanto
invece di quello che esigono gli interpreti, e cioè di una partitura
massimamente leggibile ed
accurata, specie considerando la difficoltà di quello che si ritrovano ad
eseguire.
Ottenere un simile risultato scrivendo a mano è procedura lunghissima e
frustrante, che mai
potrà arrivare ai livelli di un normale programma di notazione.
> Non direi proprio che è d'obbligo...Perfino ai concorsi di composizione
> cominciano a guardare con maggior favore le partiture scritte
> (bene) a mano, perchè si è visto che molti, con i software, abusavano di
> copia e incolla
Ma che discorsi assurdi, consentimi. Cosa c'entrano i copia-incolla con la
necessità di un
programma di notazione?
Se il compositore fa le cose seriamente, scrive _prima_ proprio a manina,
e trascrive _poi_,
con programma di notazione, a lavoro compiuto. Dunque il problema del
"copia e incolla"
neanche esiste.
Comunque, ognuno faccia quello che vuole, ed accetti le conseguenze.
Mica devi convincere me di quello che dici, nè io devo convincere te.
Del resto, Paganini a malapena le abbozzava le sue partiture e gli andava
bene così.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16083 è una risposta a message #16076] |
ven, 22 aprile 2011 15:11 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
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egmont ha scritto:
>
> Io non mi preoccuperei troppo di quello che scelgono i compositori, anche
> di fama, quanto
> invece di quello che esigono gli interpreti, e cioè di una partitura
> massimamente leggibile ed
> accurata, specie considerando la difficoltà di quello che si ritrovano ad
> eseguire.
> Ottenere un simile risultato scrivendo a mano è procedura lunghissima e
> frustrante, che mai
> potrà arrivare ai livelli di un normale programma di notazione.
Era per rispondere al fatto che tu dicevi "è d'obbligo imparare a
scrivere col computer": no, non è d'obbligo: è utile, è comodo, per
molti versi è preferibile..D'obbligo è scrivere bene una partitura.
Sul fatto che sia "frustrante" scrivere a mano è, ovviamente, opinabile:
c'è chi le considera dei veri disegni,per cui alcuni s'impegnano nel
fare belle partiture così come s'impegnerebbero a fare un paesaggio con
la china.
>
>
>
>> Non direi proprio che è d'obbligo...Perfino ai concorsi di composizione
>> cominciano a guardare con maggior favore le partiture scritte
>> (bene) a mano, perchè si è visto che molti, con i software, abusavano di
>> copia e incolla
>
>
> Ma che discorsi assurdi, consentimi. Cosa c'entrano i copia-incolla con la
> necessità di un
> programma di notazione?
> Se il compositore fa le cose seriamente, scrive _prima_ proprio a manina,
> e trascrive _poi_,
> con programma di notazione, a lavoro compiuto. Dunque il problema del
> "copia e incolla"
> neanche esiste.
Sono d'accordo con te, ma il fatto è che tu ed io non siamo "tutti" i
compositori. Certi compongono direttamente con il software. E quanto ho
scritto è quanto mi ha riferito un eminenente compositore, spesso
presente in giurie di concorsi: diceva che quando si vedono molte
partiture scritte con Finale, per dire, e con molti copia-incolla, per
overdose si finisce col vedere di buon occhio quelle scritte a mano.
>
> Comunque, ognuno faccia quello che vuole, ed accetti le conseguenze.
> Mica devi convincere me di quello che dici, nè io devo convincere te.
> Del resto, Paganini a malapena le abbozzava le sue partiture e gli andava
> bene così.
Non solo gli andava bene ma se le avesse scritte perfette fin da subito
ne avrebbe composte decisamente meno...
L.
>
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16084 è una risposta a message #16083] |
ven, 22 aprile 2011 15:28 |
daniel pennac \(porta Messaggi: 569 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"Leonardo Polato" <l_polato@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:4db17e84$0$38643$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>D'obbligo è scrivere bene una partitura.
> Sul fatto che sia "frustrante" scrivere a mano è, ovviamente, opinabile:
> c'è chi le considera dei veri disegni,per cui alcuni s'impegnano nel fare
> belle partiture così come s'impegnerebbero a fare un paesaggio con la
> china.
>>
Ho parlato di questo fatto con un compositore che è stato allievo di
Donatoni, in realtà, nella scrittura a mano vi sono molti che provano una
sorta di soddisfazione fisica, materica, vi è una cura maniacale anche nella
scelta del materiale con cui scrivere: pennarelli più o meno sottili a
seconda dell'esigenza, fino a preferire, perfino, l'uso della micromina,
rigorosamente 0,5, nonostante i problemi che essa comporti in fase di
fotocopiatura...
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16085 è una risposta a message #16084] |
ven, 22 aprile 2011 15:37 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
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Il 22/04/11 15.28, daniel pennac (portatile) ha scritto:
> "Leonardo Polato"<l_polato@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
> news:4db17e84$0$38643$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
>> D'obbligo è scrivere bene una partitura.
>> Sul fatto che sia "frustrante" scrivere a mano è, ovviamente, opinabile:
>> c'è chi le considera dei veri disegni,per cui alcuni s'impegnano nel fare
>> belle partiture così come s'impegnerebbero a fare un paesaggio con la
>> china.
>>>
>
>
> Ho parlato di questo fatto con un compositore che è stato allievo di
> Donatoni, in realtà , nella scrittura a mano vi sono molti che provano una
> sorta di soddisfazione fisica, materica, vi è una cura maniacale anche nella
> scelta del materiale con cui scrivere: pennarelli più o meno sottili a
> seconda dell'esigenza, fino a preferire, perfino, l'uso della micromina,
> rigorosamente 0,5, nonostante i problemi che essa comporti in fase di
> fotocopiatura...
>
>
In effetti, pensavo proprio a certi allievi di Donatoni!
L.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16093 è una risposta a message #16083] |
ven, 22 aprile 2011 20:59 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Leonardo Polato ha scritto:
> egmont ha scritto:
> >
> > Io non mi preoccuperei troppo di quello che scelgono i compositori, anche
> > di fama, quanto
> > invece di quello che esigono gli interpreti, e cioè di una partitura
> > massimamente leggibile ed
> > accurata, specie considerando la difficoltà di quello che si ritrovano ad
> > eseguire.
> > Ottenere un simile risultato scrivendo a mano è procedura lunghissima e
> > frustrante, che mai
> > potrà arrivare ai livelli di un normale programma di notazione.
> Era per rispondere al fatto che tu dicevi "è d'obbligo imparare a
> scrivere col computer": no, non è d'obbligo: è utile, è comodo, per
> molti versi è preferibile..D'obbligo è scrivere bene una partitura.
> Sul fatto che sia "frustrante" scrivere a mano è, ovviamente, opinabile:
> c'è chi le considera dei veri disegni,per cui alcuni s'impegnano nel
> fare belle partiture così come s'impegnerebbero a fare un paesaggio con
> la china.a
Perdonami, ma per quanti sforzi si possano fare, la scrittura manuale non
potrà mai
assicurare una leggibilità paragonabile a quella dei programmi di
notazione.
Naturalmente si possono migliorare notevolmente le cose con un lavoro di
minuzia da
monaco certosino, lavoro almeno per me tremendamente snervante e
totalmente inutile per
chi sappia usare il computer. Non capisco a cosa voglia parare il tuo
discorso, ribadisco.
Ognuno faccia come meglio crede, in vista del risparmio dei tempi e della
leggibilità .
> >
,> > Ma che discorsi assurdi, consentimi. Cosa c'entrano i copia-incolla con la
> > necessità di un
> > programma di notazione?
> > Se il compositore fa le cose seriamente, scrive _prima_ proprio a manina,
> > e trascrive _poi_,
> > con programma di notazione, a lavoro compiuto. Dunque il problema del
> > "copia e incolla"
> > neanche esiste.
> Sono d'accordo con te, ma il fatto è che tu ed io non siamo "tutti" i
> compositori. Certi compongono direttamente con il software. E quanto ho
> scritto è quanto mi ha riferito un eminenente compositore, spesso
> presente in giurie di concorsi: diceva che quando si vedono molte
> partiture scritte con Finale, per dire, e con molti copia-incolla, per
> overdose si finisce col vedere di buon occhio quelle scritte a mano.
bah. Il preoccuparsi del metodo di notazione in vista di concorsi di
composizione, anzichè
in vista di quello che si sottopone all' __esecutore__ è tutto dire.
> >
> > Comunque, ognuno faccia quello che vuole, ed accetti le conseguenze.
> > Mica devi convincere me di quello che dici, nè io devo convincere te.
> > Del resto, Paganini a malapena le abbozzava le sue partiture e gli andava
> > bene così.
> Non solo gli andava bene ma se le avesse scritte perfette fin da subito
> ne avrebbe composte decisamente meno...
mah. Io direi che, piuttosto, a Paganini fregava nulla delle sue
"composizioni".
Gli interessava semplicemente assicurarsi, vivente, una base per i suoi
concerti.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16094 è una risposta a message #16084] |
ven, 22 aprile 2011 21:04 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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daniel pennac (portatile) ha scritto:
> "Leonardo Polato" <l_polato@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
> news:4db17e84$0$38643$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
> >D'obbligo è scrivere bene una partitura.
> > Sul fatto che sia "frustrante" scrivere a mano è, ovviamente, opinabile:
> > c'è chi le considera dei veri disegni,per cui alcuni s'impegnano nel fare
> > belle partiture così come s'impegnerebbero a fare un paesaggio con la
> > china.
> >>
> Ho parlato di questo fatto con un compositore che è stato allievo di
> Donatoni, in realtà , nella scrittura a mano vi sono molti che provano una
> sorta di soddisfazione fisica, materica, vi è una cura maniacale anche nella
> scelta del materiale con cui scrivere: pennarelli più o meno sottili a
> seconda dell'esigenza, fino a preferire, perfino, l'uso della micromina,
> rigorosamente 0,5, nonostante i problemi che essa comporti in fase di
> fotocopiatura...
Donatoni è noto per avere una __pessima__ grafia, non di rado di serio
ostacolo
all'esecuzione.
Poi, per queste cose, io non sentirei il parere dei compositori.
Sentirei invece il parere degli __esecutori___, fine principale a cui
indirizzare ogni sforzo e
ripensamento sulle scelte di notazione.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16096 è una risposta a message #16093] |
ven, 22 aprile 2011 21:57 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
Member |
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Il 22/04/11 20.59, egmont ha scritto:
>
>> egmont ha scritto:
>
>
> Perdonami, ma per quanti sforzi si possano fare, la scrittura manuale non
> potrà mai
> assicurare una leggibilità paragonabile a quella dei programmi di
> notazione.
D'accordo, ma seguendo questa logica dovrei dedurre che in passato solo
i compositori che avevano una casa editrice potevano essere eseguiti
(addio quindi non solo ai "minori"ma pure ai saggi di composizione nei
conservatori)
E' vero che oggi ci siamo abituati bene: ma ricordarci, ogni tanto, che
una tempo le cose si facevano ugualmente in maniera soddisfacente anche
senza computer forse non è male...
> Naturalmente si possono migliorare notevolmente le cose con un lavoro di
> minuzia da
> monaco certosino, lavoro almeno per me tremendamente snervante e
> totalmente inutile per
> chi sappia usare il computer.
Se devo andare sul personale, ti direi che dipende da quello che voglio
scrivere: io adopero sempre il computer ma una volta ho visto la
neccessità di scrivere a mano: era un pezzo per sorpano ed elettronica e
mi pareva decisamente meglio rendere quest'ultima usando una grafia
libera che solo la mano mi poteva dare (senza impiegare sei mesi per
imparare ad adoperare nuovi software, mesi che avrei impiegato a
scrivere un nuovo pezzo...)
Non capisco a cosa voglia parare il tuo
> discorso, ribadisco.
> Ognuno faccia come meglio crede, in vista del risparmio dei tempi e della
> leggibilità .
Certo: però non capisco perchè, in nome del risparmio di tempo, si
faccia il nome di Lilypond, com'è stato fatto.
E aggiungo:mi piacerebbe che , nel caso di compositori affermati che
pubblicano parti "a mano", l'esecutore se la prendesse non solo con i
compositori stessi (la loro parte l'hanno fatta) ma con le case editrici...
> bah. Il preoccuparsi del metodo di notazione in vista di concorsi di
> composizione, anzichè
> in vista di quello che si sottopone all' __esecutore__ è tutto dire.
Non sono d'accordo. In ogni concorso di composizione le parti per gli
esecutori si spediscono solo *dopo* essere stati selezionati per la
finale, quindi cosa c'entra la parte dell'esecutore con la partitura che
si sottopone alla commissione (dove, a volte, ci sono esecutori)?
L.
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16098 è una risposta a message #16096] |
ven, 22 aprile 2011 22:44 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Leonardo Polato ha scritto:
> Il 22/04/11 20.59, egmont ha scritto:
> >
> >> egmont ha scritto:
> >
> >
> > Perdonami, ma per quanti sforzi si possano fare, la scrittura manuale non
> > potrà mai
> > assicurare una leggibilità paragonabile a quella dei programmi di
> > notazione.
> D'accordo, ma seguendo questa logica dovrei dedurre che in passato solo
> i compositori che avevano una casa editrice potevano essere eseguiti
> (addio quindi non solo ai "minori"ma pure ai saggi di composizione nei
> conservatori)
La mia logica era un'altra e francamente non capisco la tua.
In passato (immagino tu ti riferisca alla musica diciamo dagli anni '70 in
poi) venivano
eseguiti tanti compositori, ritenuti importanti, che pubblicavano
partiture manoscritte.
Le stesse partiture, oggettivamente, scritte al computer magari su formati
di carta sensati,
oggi, risultano notevolmente più leggibili e facilmente eseguibili.
Dunque, continuo a chiederti: dov'è il problema?
> > Naturalmente si possono migliorare notevolmente le cose con un lavoro di
> > minuzia da
> > monaco certosino, lavoro almeno per me tremendamente snervante e
> > totalmente inutile per
> > chi sappia usare il computer.
> Se devo andare sul personale, ti direi che dipende da quello che voglio
> scrivere: io adopero sempre il computer ma una volta ho visto la
> neccessità di scrivere a mano: era un pezzo per sorpano ed elettronica e
> mi pareva decisamente meglio rendere quest'ultima usando una grafia
> libera che solo la mano mi poteva dare (senza impiegare sei mesi per
> imparare ad adoperare nuovi software, mesi che avrei impiegato a
> scrivere un nuovo pezzo...)
Il mezzo informatico si impara ad utilizzarlo una volta e per sempre.
Dunque non capisco il senso del tuo discorso.
> Certo: però non capisco perchè, in nome del risparmio di tempo, si
> faccia il nome di Lilypond, com'è stato fatto.
Più che non capirlo, diciamo che dai per scontato che con Lilypond si
impieghi più tempo
che con Finale. Dunque ti regoli di conseguenza.
Tipicamente con Lilypond (supportato da un ambiente di sviluppo adatto) il
tempo di
apprendimento iniziale per scrivere partiture complesse è superiore a
quello impiegato con
Finale. Il tempo invece di scrittura delle stesse, una volta che si sia
acquisita pratica con lo
strumento, è notevolmente inferiore, per una serie evidente di ragioni.
Per chi dovesse scrivere partiture in gran quantità io suggerirei, proprio
per risparmiare _alla
lunga_ tempo, l'unione linux+lilypond+inkscape
> > bah. Il preoccuparsi del metodo di notazione in vista di concorsi di
> > composizione, anzichè
> > in vista di quello che si sottopone all' __esecutore__ è tutto dire.
> Non sono d'accordo. In ogni concorso di composizione le parti per gli
> esecutori si spediscono solo *dopo* essere stati selezionati per la
> finale, quindi cosa c'entra la parte dell'esecutore con la partitura che
> si sottopone alla commissione (dove, a volte, ci sono esecutori)?
Come una persona molto saggia di mia conoscenza dice, scrivere pezzi per i
concorsi di
composizione anzichè per le esecuzioni è una totale perdita di tempo.
--
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Re: Composizione algoritmica [messaggio #16102 è una risposta a message #16098] |
ven, 22 aprile 2011 23:50 |
Leonardo Polato Messaggi: 63 Registrato: febbraio 2011 |
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Il 22/04/11 22.44, egmont ha scritto:
>
> La mia logica era un'altra e francamente non capisco la tua.
> In passato (immagino tu ti riferisca alla musica diciamo dagli anni '70 in
> poi) venivano
> eseguiti tanti compositori, ritenuti importanti, che pubblicavano
> partiture manoscritte.
> Le stesse partiture, oggettivamente, scritte al computer magari su formati
> di carta sensati,
> oggi, risultano notevolmente più leggibili e facilmente eseguibili.
> Dunque, continuo a chiederti: dov'è il problema?
Allora, nel '70, non c'erano i programmi per scrivere musica col
computer,ma nemmeno ai tempi di Beethoven.. Però di Beethoven non si
pubblicavano i manoscritti,ma le partiture con caratteri di stampa; e
Beethoven non ha dovuto imparare a fare il tipografo o l'editor: ci
pensava la casa editrice.
Donatoni non aveva il computer, esattamente come Beethoven: però, la
casa editrice non si preoccupava di trascrivere la sua musica a
caratteri di stampa, pubblicava il manoscritto.
Ora se ne preoccupa ancora meno: chiede il pdf. Ecco dov'è il problema:
il compositore deve fare un lavoro che, storicamente, non sarebbe di sua
competenza...Per carità , si fa: ma trovo conveniente dirlo, anche agli
esecutori.
>
>
>>> Naturalmente si possono migliorare notevolmente le cose con un lavoro di
>>> minuzia da
>>> monaco certosino, lavoro almeno per me tremendamente snervante e
>>> totalmente inutile per
>>> chi sappia usare il computer.
>
>> Se devo andare sul personale, ti direi che dipende da quello che voglio
>> scrivere: io adopero sempre il computer ma una volta ho visto la
>> neccessità di scrivere a mano: era un pezzo per sorpano ed elettronica e
>> mi pareva decisamente meglio rendere quest'ultima usando una grafia
>> libera che solo la mano mi poteva dare (senza impiegare sei mesi per
>> imparare ad adoperare nuovi software, mesi che avrei impiegato a
>> scrivere un nuovo pezzo...)
>
> Il mezzo informatico si impara ad utilizzarlo una volta e per sempre.
> Dunque non capisco il senso del tuo discorso.
Dopo che c'hai messo tre mesi per imparare ad usare bene Word, ne
ueseresti altri sei per imparare ad usare un altro word processor, se il
tuo mestiere è quello di scrittore e non di segretario o editore o
tipografo?
Io no.E comunque anche scrivere bene a mano lo si impara una volta e per
sempre.
>
>
>> Certo: però non capisco perchè, in nome del risparmio di tempo, si
>> faccia il nome di Lilypond, com'è stato fatto.
>
> Più che non capirlo, diciamo che dai per scontato che con Lilypond si
> impieghi più tempo
> che con Finale. Dunque ti regoli di conseguenza.
Diciamo che parlo in base alla mia esperienza: ho provato Lilypond, ecco
tutto.
Di certo avrò sbagliato delle cose, non avrò avuto pazienza, tutto
quello che vuoi.
Non ne valeva la pena, secondo me: come ti ho già detto, se il problema
è legato alla comprensione delle parti per gli esecutori, con Finale e
Sibelius non ho mai ricevuto lamentele da nessuno.
Se, invece, il problema è quello di far pubblicare una mia partitura da
Breitkopf o alla Universal, allora sì, potrei capire. Solo che loro non
adoperano Lilypond, ma Score (che non nomina nessuno...)
>
> Come una persona molto saggia di mia conoscenza dice, scrivere pezzi per i
> concorsi di
> composizione anzichè per le esecuzioni è una totale perdita di tempo.
Non condivido, anche perchè non capisco perchè l'una escluda l'altra..
L.
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