Re: gli appuntamenti persi di Abbado [messaggio #17168] |
dom, 22 maggio 2011 15:21 |
L'Esattore Messaggi: 608 Registrato: novembre 2010 |
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novek ha detto questo domenica :
> boh... citami, se ti va, una sua interpretazione mahleriana reperibile in cd
> veramente memorabile
1 coi berliner
2 a lucerna
4 a vienna
6 e 7 a berlino
9 a berlino.
Quelle in dvd, poi, sono tutte di riferimento (IMHO).
Ma è ovviamente una questione di gusti. Se a te piace il Mahler di
Karajan, per esempio, ci credo che ti faccia storcere il naso quello di
Abbado.
> ovvio, ma uno che dirige in un modo così cerebrale tutto quel Tchaikovsky,
> compresa un'integrale per la cbs delle sinfonie e non tocca una nota di
> Shostakovic a cui quella lucidità viceversa si attaglierebbe perfettamente...
> :-|
condivido la perplessità nei confronti di alcune cose registrate da
Abbado negli anni '80. Tra cui alcune delle sinfonie di Cajkovskij (ma
ad esempio la prima e la quinta mi piacciono molto). C'è da dire poi
che ci sono alcune incisioni giovanili (più o meno) delle ultime tre
sinfonie che sarei curioso di ascoltare. Credo coi Wiener.
Per quanto riguarda Shosta, tra questo e il prossimo anno dirigerÃ
alcune musiche da film.
l'hai ascoltata la patetica diretta a Lucerna l'anno scorso?
http://www.youtube.com/watch?v=FFceJbtCbXY
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Re: gli appuntamenti persi di Abbado [messaggio #17177 è una risposta a message #17168] |
dom, 22 maggio 2011 18:32 |
Erg Frast Messaggi: 178 Registrato: novembre 2010 |
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4dd90dd5$0$38647$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
> novek ha detto questo domenica :
>
>> boh... citami, se ti va, una sua interpretazione mahleriana reperibile
>> in cd veramente memorabile
>
> 1 coi berliner
> 2 a lucerna
> 4 a vienna
> 6 e 7 a berlino
> 9 a berlino.
Sottoscrivo, anzi ci aggiungerei pure le altre.
Per inciso adoro il Mahler di Karajan, ma devo dire che quello di Abbado è
stilisticamente molto più centrato.
Unica poi la sua capacità di reggere la tensione nei lunghissimi movimenti
mahleriani, senza un cedimento, senza un incrinatura del climax.
Ricorderò per sempre la sua VI coi Berliner, sentita in concerto: oggettiva
e spietata, l'orchestra come una macchina da guerra, come ricorderò anche
le sue prove della VII (nell'ultima tourne coi Berliner, un paio di giorni
prima del concerto di addio a Vienna) dove ogni frase sembrava illuminata,
con una chiarezza e un'evidenza di significato che mai avevo udito, dove
ogni cosa sembrava semplicissima.
EF
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