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chi e' root [messaggio #37877] |
gio, 28 aprile 2011 18:40 |
ciccioprogettista Messaggi: 13 Registrato: aprile 2011 |
Junior Member |
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Ho scritto un messaggio precedente che non mi appare, mi scuso per
eventuali duplicati.
Il mio problema e' che non riesco a capire chi e' root sul mio pc. Il mio
account e' l'unico presente e in System>Administration>Users and group
appare il solo e accanto a Account type c'e' scritto amministratore.
Ma allora perche' se nel dubbio do il comando "su -" e poi do la mia
password mi risponde "su: Authentication failure"??
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Re: chi e' root [messaggio #37891 è una risposta a message #37886] |
gio, 28 aprile 2011 22:08 |
Andrea B. Messaggi: 68 Registrato: novembre 2010 |
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Il 28/04/2011 20:51, ciccioprogettista ha scritto:
> Marco Albarelli (fu Motosauro) ha scritto:
>
>> Perché sei su una distribuzione che immaginiamo essere una ubuntu, cmq
>> una di quelle basate sul concetto di "sudo"
>
>
> Grazie, in effetti sono su Ubuntu. Ora ci sono riuscito e ho installato il
> programma che mi serviva come root. Per forza cosi', altrimenti non
> trovava le librerie che gli servivano, ed era un casino mostruoso.
>
> Ora devo fare in modo che l'utente normale possa usare questo programma
> pur non essendo root. Quindi ho tre problemi diversi:
ossignur
> 1. far lanciare all'utente ciccio (che non e' root) uno qualsiasi dei
> tanti eseguibili che si trovano in /root/programma/bin senza far precedere
> ogni volta il tutto da sudo (fermo restando che ho gia' verificato che
> sudo /root/programma/bin/pippo viene eseguito correttamente). Questo non
> lo so fare.
I programmi non devono essere lanciati come root di norma, ci dici che
programma è?
> 2. mettere il path /root/programma/bin nel path di ciccio, in modo tale da
> dover digitare solo "pippo" o il nome degli altri eseguibili. Questo
> credevo di saperlo fare, perche' ho dato il comando "export
> PATH=$PATH:/root/programma/bin", ma succede la seguente cosa misteriosa:
Il programma non dovrebbe essere in /root/qualchecosa ma in
/usr/qualchecosa o al limite /opt/qualchecosa
> $ sudo pippo
> sudo: pippo: command not found
> $ sudo /root/programma/bin/pippo
> pippo funziona regolarmente
sei sicuro che nel path ci sia la directory dove hai installato il
programma?
> 3. rendere questa modifica permanente, nel senso che il path non deve
> essere rispecificato dopo ogni avvio.
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Re: chi e' root [messaggio #37899 è una risposta a message #37891] |
ven, 29 aprile 2011 10:08 |
ciccioprogettista Messaggi: 13 Registrato: aprile 2011 |
Junior Member |
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Andrea B. ha scritto:
> > Ora devo fare in modo che l'utente normale possa usare questo programma
> > pur non essendo root. Quindi ho tre problemi diversi:
> ossignur
Scusa, ma cosa ho detto di tanto strano? Io provengo dal mondo Windows,
quindi forse sono un alieno, ma mi sembra normalissimo. Ti faccio un
esempio. Quando su Windows sono amministratore di un sistema e installo
Word, quello mi chiede: vuoi usarlo solo tu oppure tutti gli utenti del
pc? Io rispondo: tutti. Se poi creo l'account Schiavosenzaalcundiritto,
quello si ritrova Word installato. Ci apre i suoi documenti, ne crea di
nuovi... Lo usa normalmente, pur senza essere amministratore.
> > 1. far lanciare all'utente ciccio (che non e' root) uno qualsiasi dei
> > tanti eseguibili che si trovano in /root/programma/bin senza far precedere
> > ogni volta il tutto da sudo (fermo restando che ho gia' verificato che
> > sudo /root/programma/bin/pippo viene eseguito correttamente). Questo non
> > lo so fare.
> I programmi non devono essere lanciati come root di norma, ci dici che
> programma è?
Ma infatti io non voglio lanciare un programma come root. Come dicevo
sopra, voglio "usare questo programma pur non essendo root". Cosa che gia'
posso fare, purche' precedo il tutto con "sudo"! Solo, evitando di
scrivere ogni volta la parola "sudo".
> > 2. mettere il path /root/programma/bin nel path di ciccio, in modo tale da
> > dover digitare solo "pippo" o il nome degli altri eseguibili. Questo
> > credevo di saperlo fare, perche' ho dato il comando "export
> > PATH=$PATH:/root/programma/bin", ma succede la seguente cosa misteriosa:
> Il programma non dovrebbe essere in /root/qualchecosa ma in
> /usr/qualchecosa o al limite /opt/qualchecosa
Sara' pure in /usr/qualchecosa se lo si installa li'. Io pero' non ci sono
riuscito. Sono riuscito ad installarlo solo dove diceva lui, e li' si
trova. E posso anche accedere a questo programma, come dicevo. Lo sto gia'
usando!
$ sudo /root/programma/bin/pippo
pippo funziona regolarmente
$ sudo /root/programma/bin/pluto
pluto funziona regolarmente
$ sudo /root/programma/bin/pippo
paperino funziona regolarmente
> > $ sudo pippo
> > sudo: pippo: command not found
> > $ sudo /root/programma/bin/pippo
> > pippo funziona regolarmente
> sei sicuro che nel path ci sia la directory dove hai installato il
> programma?
ripeto:
$ sudo /root/programma/bin/pippo
pippo funziona regolarmente
$ PATH=$PATH:/root/programma/bin
$ sudo pippo
sudo: pippo: command not found
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Re: chi e' root [messaggio #37901 è una risposta a message #37892] |
ven, 29 aprile 2011 10:21 |
ciccioprogettista Messaggi: 13 Registrato: aprile 2011 |
Junior Member |
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Copyleft ha scritto:
> Quoto,tutto,e aggiungo,se non si e' un "guru" della distribuzione,per quale
> motivo pasticciare con software che al 90% e' gia' disponibile come
> pacchetto?
Semplicemente perche' quel pacchetto nei repositories e' alla versione
4.0, mentre nella realta' e' alla versione 4.6.5. E non sai come e'
frustrante tutto questo.
Per dirne una, il Firefox che sto usando e' 3.6.16, mentre su tutti i
sistemi Windows (e tutti vecchi XP) che uso ho installato 4.0. Se lancio
Synaptic, mi dice che quello e' il Firefox piu' aggiornato. Pace, mi tengo
quello, non ho voglia di combattere per una cosa che su Windows e' tanto
semplice.
Apro una parentesi. Ma avete mai notato che su Ubuntu per lanciare
Synaptic ti chiede la password?! Perfino per vedere se c'e' un software
disponibile (non per installarlo, per vedere se c'e' disponibile!) devo
digitare la password. E' una cosa ridicola.
> inoltre se anche non fosse disponibile nei repository,non vedo per quale
> motivo debba stare in /root/
> se lanci,
> $ echo $PATH
>
/usr/local/bin:/usr/bin:/bin:/usr/games:/usr/lib/java/bin:/u sr/lib/kde4/libexec:/usr/lib/qt/bin:/usr/share/texmf/bin:.
> capisci dove dovrebbe stare l'eseguibile.
Se stesse altrove a me farebbe solo un piacere. Ma ho dovuto combattere
con librerie che non trovava e permessi che non gli piacevano, e alla fine
si e' installato li' dove e'. E posso pure usarlo. Il mio problema si
riduce a come evitare di digitare per tutta la giornata:
$ sudo /root/programmamondodisney/bin/pippo
(dare password)
pippo sta funzionando
$ sudo /root/programmamondodisney/bin/paperino
(dare password)
paperino sta funzionando
$ sudo /root/programmamondodisney/bin/pluto
(dare password)
pluto sta funzionando
e sostituire il tutto con:
$ pippo
pippo sta funzionando
$ paperino
paperino sta funzionando
$ pluto
pluto sta funzionando
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Re: chi e' root [messaggio #37903 è una risposta a message #37886] |
ven, 29 aprile 2011 10:32 |
Crononauta Messaggi: 145 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 28/04/2011 20.51, ciccioprogettista wrote:
> Ora devo fare in modo che l'utente normale possa usare questo programma
> pur non essendo root. Quindi ho tre problemi diversi:
>
> 1. far lanciare all'utente ciccio (che non e' root) uno qualsiasi dei
> tanti eseguibili che si trovano in /root/programma/bin senza far precedere
> ogni volta il tutto da sudo (fermo restando che ho gia' verificato che
> sudo /root/programma/bin/pippo viene eseguito correttamente). Questo non
> lo so fare.
Perché NON devi mettere programmi in /root, almeno non programmi che
debbano essere usati *dagli utenti*, punto.
Per quello che serve a te c'è /usr/local.
> 2. mettere il path /root/programma/bin nel path di ciccio, in modo tale da
> dover digitare solo "pippo" o il nome degli altri eseguibili. Questo
> credevo di saperlo fare, perche' ho dato il comando "export
> PATH=$PATH:/root/programma/bin", ma succede la seguente cosa misteriosa:
modifichi /home/tuoutente/.bashrc e aggiungi il path alla dichiarazione:
PATH=/bin:/usr/bin:...:/usr/local/tuoprogramma/bin
O, più semplicemente, se il programma l'hai installato con un ./config,
make, make install dai sorgenti, l'eseguibile si sarà installato per
default in /usr/local/bin, in questo caso in PATH non dovrai avere altro
che /usr/local/bin (che forse già c'è) e ti andrà già bene per *tutti* i
programmi che installerai in quel modo.
Ah, suggerimento: in questo caso - se non hai problemi di spazio - i
sorgenti che hai compilato per l'installazione, *tienili* così come
erano dopo aver fatto "make install". Di solito prevedono anche
un'opzione "make uninstall" che ti può tornare utile per non dover dare
la caccia a tutti i file installati un giorno che vuoi togliere quel
programma (magari perché intanto è arrivata la versione "pacchettizzata"
e vuoi utilizzare quella).
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Massimo Bacilieri AKA Crononauta
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Re: chi e' root [messaggio #37904 è una risposta a message #37893] |
ven, 29 aprile 2011 10:37 |
ciccioprogettista Messaggi: 13 Registrato: aprile 2011 |
Junior Member |
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old ha scritto:
> Di la verità con windows usi l'utente administrator di default eh?
Ti dico la verita': non lo so. Sono sicuro al 99.9% di si', ma non lo so.
Pero' ora faccio una domanda io a te: che c'e' di tanto strano? Sono dieci
anni che faccio questo lavoro, 8 ore al giorno in rete. Sto attento ad
avere antivirus e browser aggiornato, e prendo le piccole normali
precauzioni quotidiani (tipo non aprire allegati di posta strani o non
installare tutte le schifezze che trovo). Aggiorno il sistema operativo
quando me lo chiede, di solito una volta alla settimana. Non devo mai dare
la password.
Mai un virus, mai un sistema non funzionante. In dieci anni.
Su Ubuntu sto sempre a dare la password. Se devo aggiornare (mediamente
una volta al giorno). Se devo controllare se c'e' un programma disponibile
(se c'e' il programma, non per installarlo!). L'ho appena data? Devo darla
di nuovo. Controllo un altro programma? Altra password. Sara' pure piu'
sicuro... ma... Mah!
Senza polemica, eh! Come vedi, uso Ubuntu, e faccio il tifo per Linux.
--
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Re: chi e' root [messaggio #37907 è una risposta a message #37905] |
ven, 29 aprile 2011 10:55 |
ciccioprogettista Messaggi: 13 Registrato: aprile 2011 |
Junior Member |
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Marco Albarelli (fu Motosauro) ha scritto:
> Normalmente quando installi da sorgenti fai un ./configure seguito da
> make come utente normale
> poi dai un make install come root
> Questo perché l'install mette i file in posti dove solo root può scrivere
> altrimenti puoi configurare con --prefix, il che fa sì che l'install ti
> piazzi i file in --prefix (di solito si usa la tua home)
Provero' a rifare secondo quanto mi dici. Pero' una domanda preliminare:
posso installare tutto in /usr/local ma facendo sia il ./configure e sia
il make come root? Cioe', intendo, so che lo *posso* fare, ma e' corretto,
oppure facciamo poi che mi dite che anche quello non va bene per qualche
motivo strano?
In tutti i casi, non sono del tutto convinto. Ti ripeto, sto seguendo le
istruzioni del programma. E secondo me il motivo per cui le istruzioni
sono tali e' che una volta installato poi qualsiasi utente puo' *usare* il
programma dal suo specifico account. Facevo prima l'esempio su Windows
dell'installazione di Word. Su un sistema con 20 utenti e un
amministratore, immagino che l'amministratore installi Word sul suo
account e consenta di usare il programma a tutti gli utenti. Almeno credo,
no?!
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Re: chi e' root [messaggio #37908 è una risposta a message #37906] |
ven, 29 aprile 2011 10:55 |
Crononauta Messaggi: 145 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 29/04/2011 10.44, ciccioprogettista wrote:
> Crononauta ha scritto:
>
>> Perché NON devi mettere programmi in /root, almeno non programmi che
>> debbano essere usati *dagli utenti*, punto.
>> Per quello che serve a te c'è /usr/local.
>
>
> Posso umilmente chiedere come mai questa regola cosi' ferrea? Cosa c'e' di
> male ad avere un programma in /root, e poi accederci come utente?
Perché /root è la "home" dell'utente amministrativo, serve *unicamente*
per contenere eventuali programmi di manutenzione/diagnostica che per
varie ragioni devono essere "secretate" agli utenti. Nessun utente deve
poter avere accesso a /root.
Nota che /root viene installata di default nel mount-point radice (non è
mai una partizione separata come sono usualmente /home, /var o possono
esserlo /usr e /usr/local e addirittura /boot), proprio allo scopo di
mantenerlo sul filesystem principale in caso di avvii "di emergenza" in
cui non puoi fare il mount delle partizioni: se root non avesse la sua
home accessibile avresti risultati impredicibili.
Invece in questo modo hai *almeno* sempre disponibile l'utente root con
la sua home, /bin, /sbin e /etc.
> Tra
> l'altro come ho fatto io e' esattamente come consigliato
> nell'installazione del programma. Ed e' infatti il motivo per cui sono
> *riuscito* ad installare: usando i default del programma, altrimenti mi
> perdevo tra librerie che non trovava e permessi che non gli garbavano.
Devi sistemare i path, in questo caso, non certo installare in /root.
> E poi un'altra cosa: secondo te dovrei installare in /usr/local ma fare
> l'installazione come root, vero? Ho capito bene?
Sì. Ovviamente per *installare* in /usr/local hai bisogno dei permessi
di root. Lì però gli utenti possono tranquillamente accedere *in
lettura*, quindi potranno tranquillamente usare il programma senza avere
privilegi amministrativi.
--
Massimo Bacilieri AKA Crononauta
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Re: chi e' root [messaggio #37910 è una risposta a message #37907] |
ven, 29 aprile 2011 11:05 |
Crononauta Messaggi: 145 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 29/04/2011 10.55, ciccioprogettista wrote:
> Provero' a rifare secondo quanto mi dici. Pero' una domanda preliminare:
> posso installare tutto in /usr/local ma facendo sia il ./configure e sia
> il make come root? Cioe', intendo, so che lo *posso* fare, ma e' corretto,
> oppure facciamo poi che mi dite che anche quello non va bene per qualche
> motivo strano?
Tecnicamente, la *compilazione* ( ./configure e make) li puoi fare in
qualsiasi percorso, quindi anche nella home di un utente non
privilegiato, e pertanto non hai bisogno dei permessi di root.
*Devi* passare a root solo e soltanto nel momento in cui fai make
install e solo e soltanto se il --prefix indicato (di default
/usr/local, di solito) è un'area di sola lettura per gli utenti comuni.
Se per esempio vuoi installare un programma nella tua home a tuo solo
uso e consumo, puoi benissimo fare:
$ ./configure --prefix $HOME/programma
$ make
$ make install
e tutto verrà installato nella tua /home/tuoutente/programma senza
bisogno di particolari privilegi.
Naturalmente, in questo caso il programma sarà disponibile *solo* al tuo
utente, o agli utenti che inserirai nel tuo gruppo di lavoro e che
quindi hanno accesso alla tua home.
> In tutti i casi, non sono del tutto convinto. Ti ripeto, sto seguendo le
> istruzioni del programma. E secondo me il motivo per cui le istruzioni
> sono tali e' che una volta installato poi qualsiasi utente puo' *usare* il
> programma dal suo specifico account.
Mi sembra demenziale, comunque di gente che scrive bloatware ce n'è
pieno il mondo, ce ne sarà anche qualcuno per Linux. Resta un'idiozia
senza capo né coda.
> Facevo prima l'esempio su Windows
> dell'installazione di Word. Su un sistema con 20 utenti e un
> amministratore, immagino che l'amministratore installi Word sul suo
> account e consenta di usare il programma a tutti gli utenti. Almeno credo,
> no?!
Guarda che è concettualmente identico a quello che avviene in Windows.
I Windows il programma viene installato a disposizione di tutti gli
utenti in c:\Programmi, poi ogni utente avrà nella sua "Application
Data" dentro la sua cartella utente le configurazioni personalizzate
dell'applicazione.
Qui è uguale, l'*applicativo* è comune a tutti in /usr/local e poi ogni
utente avrà le sue configurazioni personali in $HOME/.programma (o
semplicemente $HOME/.programmarc nei casi più semplici. Oppure se usi
ambienti grafici dipendenti da xfdesktop, le configurazioni potrebbero
stare in $HOME/.config).
Ah, nota che in questo caso, che è la prassi per i programmi di ambienti
tipo Unix, nessuno ha bisogno di permessi amministrativi per eseguire il
programma, a tutto vantaggio della sicurezza.
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Massimo Bacilieri AKA Crononauta
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Re: chi e' root [messaggio #37919 è una risposta a message #37915] |
ven, 29 aprile 2011 12:05 |
Crononauta Messaggi: 145 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 29/04/2011 11.43, ciccioprogettista wrote:
> Prima domanda, dove devo installare il mio programma? In
> /home/ciccio/programma, oppure in /usr/local/programma? Nota che ciccio e'
> l'unico account presente su questo pc, ed e' "account type: administrator".
Dipende chi vuoi che usi quel programma. Solo l'utente ciccio, o vuoi
che teoricamente sia a disposizione di qualsiasi utente?
Di norma si installa in /usr/local che va bene per tutti.
> Nell'attesa della risposta, ecco un tipico esempio di quello che mi
> succede se provo ad installare in /usr/local/programma. Per installare il
> mio programma ho bisogno preliminarmente di installare openmpi.
>
> $ export SOFT=/usr/local/programma
> $ cd openmpi-1.4.3
> $ ./configure --prefix=$SOFT&& make&& make install
> /configure: line 2888: config.log: Permission denied
> /configure: line 2898: config.log: Permission denied
Per forza. Quando arriva al make install vuole *scrivere* i file del
programma compilato dentro /usr/local, e lì "ciccio" non ha i permessi.
E poi, openmpi-1.4.3 dove si trova? Per compilare occorre potere
scrivere dentro la cartella, quindi deve essere in un'area dove l'utente
ha permesso di scrittura.
Per esempio in /home/ciccio/src/openmpi-1.4.3
Detto questo, l'ordine corretto è:
$ cd openmpi-1.4.3
$ ./configure --prefix=/usr/local
$ make
$ sudo su
# make install
e vedrai che la vita ti sorriderà!
Ah, anche il ./configure e il make io li faccio sempre in due comandi
separati, anziché concatenarli. È sempre bene guardare prima il
risultato del ./configure, prima di lanciare un make che poi non si sa
se è corretto.
--
Massimo Bacilieri AKA Crononauta
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Re: chi e' root [messaggio #37926 è una risposta a message #37901] |
ven, 29 aprile 2011 12:50 |
Rama Messaggi: 226 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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On 04/29/2011 10:21 AM, ciccioprogettista wrote:
>
> Per dirne una, il Firefox che sto usando e' 3.6.16, mentre su tutti i
> sistemi Windows (e tutti vecchi XP) che uso ho installato 4.0. Se lancio
> Synaptic, mi dice che quello e' il Firefox piu' aggiornato. Pace, mi tengo
> quello, non ho voglia di combattere per una cosa che su Windows e' tanto
> semplice.
anche su linux: scarichi il pacchetto da http://www.mozilla-europe.org/it/
lo scompatti dove vuoi, lanci l'eseguibile firefox;
se vuoi che la 4.0.1 diventi la versione di default fai un collegamento
simbolico come /usr/bin/firefox;
e si aggiorna anche da sé: stamani mi sono ritrovato con la 4
trasformata in 4.0.1;
> Apro una parentesi. Ma avete mai notato che su Ubuntu per lanciare
> Synaptic ti chiede la password?! Perfinohttp://www.mozilla-europe.org/it/ per vedere se c'e' un software
> disponibile (non per installarlo, per vedere se c'e' disponibile!) devo
> digitare la password. E' una cosa ridicola.
non è ridicolo, visto che si presuppone sia un'applicazione esclusiva di
root;
> Se stesse altrove a me farebbe solo un piacere. Ma ho dovuto combattere
> con librerie che non trovava e permessi che non gli piacevano, e alla fine
> si e' installato li' dove e'.
hai letto la documentazione? ad es. troveresti delle note simili:
By default, `make install' will install the package's files in
/usr/local/sbin and /usr/local/man. You can specify an installation
prefix other than `/usr/local' by giving `configure' the option
`--prefix=PATH'. Usually good installation paths are `--prefix=/usr'
and `--sbindir=/sbin'.
r
--
eh-ho!
[Alan Sorrenti: Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto]
tutto sui Pentangle: http://umpf.net/
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Re: chi e' root [messaggio #37968 è una risposta a message #37904] |
sab, 30 aprile 2011 00:08 |
old Messaggi: 95 Registrato: novembre 2010 |
Member |
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Il 29/04/2011 10:37, ciccioprogettista ha scritto:
> old ha scritto:
>
>> Di la verità con windows usi l'utente administrator di default eh?
>
>
> Ti dico la verita': non lo so. Sono sicuro al 99.9% di si', ma non lo so.
ecco, appunto.
> Pero' ora faccio una domanda io a te: che c'e' di tanto strano? Sono dieci
> anni che faccio questo lavoro, 8 ore al giorno in rete. Sto attento ad
> avere antivirus e browser aggiornato, e prendo le piccole normali
> precauzioni quotidiani (tipo non aprire allegati di posta strani o non
> installare tutte le schifezze che trovo). Aggiorno il sistema operativo
> quando me lo chiede, di solito una volta alla settimana. Non devo mai dare
> la password.
capiscimi, da quello che dici potrei darti del trol, é 10 anni che usi
un pc, dici di aggiornare antivirus cazzi e mazzi nonché sistema
operativo quando te lo chiede e non hai mai sentito parlare di non usare
"qualsiasi" sistema operativo (traduci windows o linux, mac non lo
conosco) ripeto non usare qualsiasi sistema operativo come administrator
o root?
mi sembra una cazzata, conosci tutti sti cazzi e non sai questo?
> Mai un virus, mai un sistema non funzionante. In dieci anni.
beato te.
> Su Ubuntu sto sempre a dare la password. Se devo aggiornare (mediamente
> una volta al giorno). Se devo controllare se c'e' un programma disponibile
> (se c'e' il programma, non per installarlo!). L'ho appena data? Devo darla
> di nuovo. Controllo un altro programma? Altra password. Sara' pure piu'
> sicuro... ma... Mah!
>
> Senza polemica, eh! Come vedi, uso Ubuntu, e faccio il tifo per Linux.
e fai male (non per linux che é il kernel) fai male ad usare ubuntu, usa
debian e ti renderai conto che é tutta un altra musica.
--
old
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Re: chi e' root [messaggio #37970 è una risposta a message #37901] |
sab, 30 aprile 2011 00:54 |
old Messaggi: 95 Registrato: novembre 2010 |
Member |
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Il 29/04/2011 10:21, ciccioprogettista ha scritto:
> Copyleft ha scritto:
>
>> Quoto,tutto,e aggiungo,se non si e' un "guru" della distribuzione,per quale
>> motivo pasticciare con software che al 90% e' gia' disponibile come
>> pacchetto?
>
> Semplicemente perche' quel pacchetto nei repositories e' alla versione
> 4.0, mentre nella realta' e' alla versione 4.6.5. E non sai come e'
> frustrante tutto questo.
eh si, la corsa all'ultimo pacchetto che potrebbe avere dei buchi non
ancora scoperti e poi chissà cosa avrà di nuovo di tanto indispensabile.
> Per dirne una, il Firefox che sto usando e' 3.6.16, mentre su tutti i
> sistemi Windows (e tutti vecchi XP) che uso ho installato 4.0. Se lancio
> Synaptic, mi dice che quello e' il Firefox piu' aggiornato. Pace, mi tengo
> quello, non ho voglia di combattere per una cosa che su Windows e' tanto
> semplice.
si però forse quello che non sai tu é che se si scopre che in firefox di
ubuntu e che in debian si chiama iceweasel per motivi di diritti di
autore, ripeto per chiarezza, se in fiefox 4.0 é stato corretto un
errore di funzionamento, anche in iceweasel/firefox 3.6.16 viene
corretto tale errore o baco come lo vuoi chiamare, quindi anche se
rimane alla versione precedente non vuol dire che é meno sicuro.
almeno in debian mi sembra che funzioni così, ubuntu non sò.
> Apro una parentesi. Ma avete mai notato che su Ubuntu per lanciare
> Synaptic ti chiede la password?! Perfino per vedere se c'e' un software
> disponibile (non per installarlo, per vedere se c'e' disponibile!) devo
> digitare la password. E' una cosa ridicola.
adesso passo per tifoso debian, ma non é come dici tu.
[cut]
--
old
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Re: chi e' root [messaggio #37997 è una risposta a message #37994] |
sab, 30 aprile 2011 19:37 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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old ha scritto:
> Il 30/04/2011 18:26, roberto ha scritto:
>> old ha scritto:
>> -cut-
>>> installi tale pacchetto, cosa che se non riesce neanche a vederlo non
>>> sa nemmeno che esiste e quindi non può neanche chiederlo supplicando
>>> all'amministratore del sistema.
>>> ma come ragioni?
>>
>> Ragiona.
>> Utente ha necessità e chiede a sysadmin.
>> Sysadmin valuta e offre a utente programma per necessità.
>> AUGH!
>
> scusami ma mi sembri imbecille nel senso che imbelli :-).
Attento, che saluto a tutti meno che a illo!
> ragiona tu, io ho bisogno di un vestito e tu me lo compri a caxxi tuoi
Certo, se io sono il sysadmin e tu l'utente, TU hai una necessità.
IO so cosa fornirti per la tua necessità.[*]
Se io sono il sysadmin, la macchina è MIA e ne son RESPONSABILE IO.
> sensa sapere se a me piace o se devo andare in montagna o al mere; che
Non ti deve piacere, deve risolvere la tua necessità.
> male c'é a vedere cosa offre il repository se posso accedere ad internet
> e vederlo comunque?
Che non sai cosa IO ho installato per tenerti d'occhio, pericoloso
sovversivo che non sei altro!
[*] Se io fossi un sysadmin democratico[**] potremmo discuterne: Tu
mi dici cosa devi fare, io ti propongo alcune soluzioni, tu mi dici
se di queste ne conosci qualcuna e io ti fornisco volentieri quella
che conosci già, sarai più produttivo!
[**] Ossimoro, credo si dica, in italiano.
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Re: chi e' root [messaggio #38072 è una risposta a message #38012] |
lun, 02 maggio 2011 18:03 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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AndryAtWork ha scritto:
> Come ti chiami? 'roberto'!,
> Dove hai scritto? su 'it.comp.os.linux.iniziare'!,
> Allora puoi andare ...
>
>> [*] Se io fossi un sysadmin democratico[**] potremmo discuterne: Tu
>> [**] Ossimoro, credo si dica, in italiano.
>
> LOL, pensavo ti fossi rincoglionito tutto assieme :D
No, poco alla volta, rassicurati. :-P
Adesso, cerchiamo di fare un discorso serio.(il "tu" è generico, lo
so che tu lo sai)
Il sysadmin di solito è bastardo dentro, fuori e anche per un metro
e mezzo tutt'intorno (alcuni arrivano anche a tre metri) ma di rado
è scemo, e se può ti farà usare un programma che conosci, così sarà
più facile che tu sia produttivo da subito.
Ma di solito ha una visione globale del problema, non è sempre solo
per divertirsi che mette dei paletti agli utenti.
Il sysadmin sa quanto gli costa gestire una accozzaglia di software
sparso per le sue decine/centinaia di macchine, ad esempio.
Sa di cosa ha licenze in abbondanza e di cosa no.
Sa un mucchio di altre cose sull'infrastruttura che, di solito, gli
utenti ignorano, e che potrebbero avere un peso rilevante anche nel
dare la preferenza ad un software piuttosto che ad un altro.
Se preferite, sostituite "dovrebbe sapere" a "sa".
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