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Home » Cinema » Film » "Femme Fatale", di Brian De Palma, 2002
"Femme Fatale", di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114763] dom, 11 settembre 2011 10:00 Messaggio successivo
sunbather  è attualmente disconnesso sunbather
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Per quasi tutto il film ci si domanda se De Palma - quello di "Blow Out" o
"Vestito per uccidere" - si sia potuto limitare a dirigere un semplice
thriller, una sorta di Nikita tinteggiata con elementi hitchcockiani.
Senonché, ad un quarto d'ora dalla fine c'è la svolta: peccato che consista
in una trovata da quattro soldi - che unisce l'onirico al paragnostico - che
fa scadere ancora di piú il livello già piuttosto basso dell'intero film
finora visto. Alcune scelte stilistiche lasciano perplessi: l'intera
sequenza iniziale nella quale la colonna sonora sovrasta i dialoghi, per
esempio, oppure la scelta di sdoppiare lo schermo nelle scene di Banderas
fotografo, etc.: probabilmente rispondono a qualche richiamo simbolico che,
tuttavia, rimane abbastanza oscuro e, verosimilmente, peregrino. Un film
inutile, in fondo, e squalificante del portfolio di De Palma.

P.s.: la produzione e distribuzione di Medusa e Tarak Ben Ammar fa capire
molte cose.

2002, scritto e diretto da Brian De Palma, musiche di Ryuichi Sakamoto, con
Rebecca Romijn, Antonio Banderas, Peter Coyote.

http://qohelet.blog.tiscali.it/2011/09/11/brian-senza-palma/
Re: "Femme Fatale", di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114766 è una risposta a message #114763] dom, 11 settembre 2011 10:31 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Roberto  è attualmente disconnesso Roberto
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Nel suo scritto precedente, sunbather ha sostenuto :

> Un film inutile, in
> fondo, e squalificante del portfolio di De Palma.

capolavoro. De Palma raggiunge vette estetiche deliranti, il finale è
qualcosa di stupefacente, ma le scene memorabili sono tantissime.
Film-sogno per definizione, dove tutte ci sono tutte le ossessioni del
regista, dal doppio, al sesso, al culto dell'immagine. La trama non è
importante, anche se c'è, questo film è un inno alla Forma.

R.
Re: "Femme Fatale", di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114767 è una risposta a message #114763] dom, 11 settembre 2011 10:34 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Shapiro used clothes  è attualmente disconnesso Shapiro used clothes
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"sunbather" <sunbather@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:4e6c6ab9$0$15662$4fafbaef@reader2.news.tin.it...

> Per quasi tutto il film ci si domanda se De Palma - quello di "Blow Out" o
> "Vestito per uccidere" - si sia potuto limitare a dirigere un semplice
> thriller, una sorta di Nikita tinteggiata con elementi hitchcockiani.

E' semplice: non va preso alla lettera. Quel che racconta è quasi un
pretesto, quel che conta è l'intertestualità che può esibire, come
praticamente da sempre in de Palma.
Non l'ho trovato un granché neppure io; certe scene sono, nonostante il
pregio della messa in scena e in opera (fotografia e altre prestazioni
ultra-professionali), per il mio gusto ovviamente, di una volgarità estrema,
peggiorata dalla raffinatezza sostanziale di cui sopra. Non mi pare gran
cosa, insomma, anche se de Palma è un grandioso giocoliere e alla prima
visione si vuole arrivare in fondo per vedere dove va a parare. Un po' anche
alla seconda, per godersi i dettagli. Poi inizia a stancare, cosa che con
Hitchcock, è superfluo dirlo, non accade.

> finora visto. Alcune scelte stilistiche lasciano perplessi: l'intera
> sequenza iniziale nella quale la colonna sonora sovrasta i dialoghi,

Direi che è fatto apposta. Non che sia una novità.

>per esempio, oppure la scelta di sdoppiare lo schermo nelle scene di
>Banderas fotografo, etc.:

Credo si chiami split-screen. E' una trovata anni Settanta. L'ha sempre
usata con grande voluttà.

>probabilmente rispondono a qualche richiamo simbolico che, tuttavia, rimane
>abbastanza oscuro e, verosimilmente, peregrino.

Beh, sì. A mio modesto parere Vestito per uccidere resta uno dei suoi film
migliori, e forse il più rappresentativo delle sue motivazioni.
Cinematografiche, intendo. Ho l'impressione che certe soluzioni tecniche
stiano lì non solo per una convinzione d'artista, perché congruenti al
progetto estetico insomma, ma anche perché significano qualcosa di
personale. Per lui.

>Un film inutile, in fondo, e squalificante del portfolio di De Palma.

Mannò. Rebecca come si chiama è una gran bella ragazza, e Banderas nei ruoli
seri è esilarante, meglio che nelle commedie di Almodovar.

> P.s.: la produzione e distribuzione di Medusa e Tarak Ben Ammar fa capire
> molte cose.

Nella prima parte sì. Il colmo dell'irritazione la provo nella scena saffica
platinata, che comunque e troppo eccessiva perché non sia fatto apposta;
insomma, li ha presi per il didietro*.
Poi può solo migliorare, in effetti.

dR

*Non va però dimenticato che si tratta di un montaggio alternato, si vedono
in realtà tre situazioni contemporaneamente (la platea del Festival, guarda
caso, la scena saffica e, hitchcockianamente, perdonaci Alfred, ciò a cui la
scena saffica servirebbe in realtà...qui mi fermo perché ci sarebbe
dell'altro) il tutto unito a un rallentamento del tempo non da poco,
conseguito anche con l'uso della musica, che per colmo di calcolata
volgarità assomiglia al Bolero senza esserlo.... Insomma, avercene di
professionisti così. Per te la piagnucolosa Comencini (dovrebbe essere
proibito insozzare un nome simile) è in grado di allestire un giochino
simile? Non credo.
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114773 è una risposta a message #114767] dom, 11 settembre 2011 11:08 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Shapiro used clothes  è attualmente disconnesso Shapiro used clothes
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e6c72ad$0$44202$4fafbaef@reader1.news.tin.it...

>Per te la piagnucolosa Comencini (dovrebbe essere proibito insozzare un
>nome simile) è in grado di allestire un giochino simile? Non credo.

http://cinema-tv.corriere.it/cinema/speciali/2011/venezia/no tizie/comencini-fischiata-ulivi_657cad82-d95a-11e0-91da-5052 c8bbe100.shtml

Se a qualcuno interessa la materia fecale (chi porta un nome come il suo
ecc.ecc.).

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114820 è una risposta a message #114766] dom, 11 settembre 2011 12:00 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Seth Brundle  è attualmente disconnesso Seth Brundle
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In cabina sentivo un ronzio e pensavo fosse quella mosca di *****,
invece era Roberto che, in data 11/09/2011 10:31, diceva:
> Nel suo scritto precedente, sunbather ha sostenuto :
>
>> Un film inutile, in
>> fondo, e squalificante del portfolio di De Palma.
>
> capolavoro. De Palma raggiunge vette estetiche deliranti,

[CUT]

Mi sa che siamo rimasti in pochi a salvare questo film.
Capolavoro no, ma decisamente un bel film, elegante, simbolico,
fascinoso e con una colonna sonora da applauso. Sono felicissimo anche
della trovata finale.
Per me promosso in pieno.


Seth Brundle
--

Nothing.
The same thing.
Not a fucking trace.
No bodies, blood, anything.
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114821 è una risposta a message #114820] dom, 11 settembre 2011 13:01 Messaggio precedenteMessaggio successivo
garsonpoole  è attualmente disconnesso garsonpoole
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< sa che siamo rimasti in pochi a salvare questo film.
<Capolavoro no, ma decisamente un bel film, elegante, simbolico,
<fascinoso e con una colonna sonora da applauso.

La colonna sonora con quell'orribile storpiatura del bolero di Ravel?
ma per favore.... chi è quel miserabile che ha scritto una porcheria simile?
ma ancor piu miserabile De Palma a sceglierla...
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114823 è una risposta a message #114821] dom, 11 settembre 2011 14:34 Messaggio precedenteMessaggio successivo
sunbather  è attualmente disconnesso sunbather
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"garsonpoole" ha scritto
> La colonna sonora con quell'orribile storpiatura del bolero di Ravel?

Mi pare un giudizio del tutto fuori posto: la forma del bolero, e la
versione di Sakamoto non è una storpiatura ma una reinvenzione, è una
rappresentazione simbolica del passato che ritorna, ovvero della tipa che
sta rivivendo qualcosa di già accaduto, ma con delle variazioni, che si
rispecchiano anche nel ritorno ciclico del motivo musicale. Detto questo, è
un peccato che un'idea buona come questa sia stata sprecata per un film di
secondo piano, come Femme Fatale.
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114946 è una risposta a message #114823] dom, 11 settembre 2011 15:02 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"sunbather" <sunbather@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:4e6caaf3$0$44199$4fafbaef@reader1.news.tin.it...

> Mi pare un giudizio del tutto fuori posto: la forma del bolero, e la
> versione di Sakamoto non è una storpiatura ma una reinvenzione, è una
> rappresentazione simbolica del passato che ritorna, ovvero della tipa che
> sta rivivendo qualcosa di già accaduto,

Mi spieghi meglio? Non ti seguo.

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114948 è una risposta a message #114946] dom, 11 settembre 2011 15:15 Messaggio precedenteMessaggio successivo
sunbather  è attualmente disconnesso sunbather
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"Shapiro used clothes" ha scritto
> Mi spieghi meglio? Non ti seguo.

Dopo che la tizia si è risvegliata nella vasca da bagno, a fine film, lei
rivive esattamente ciò che ha sognato. Il bolero, come tutte le forme di
danza, antica o meno, è caratterizzato da una ripetizione dello stesso
elemento di base, giustapposto un numero N di volte, il più delle volte con
delle variazioni (si aggiunge uno strumento, ne va via un altro, eccetera).
Nel film si sta vivendo una ripetizione di ciò che è già avvenuto (sognato),
senonché la tizia invece di assistere al suicidio, ferma la mano della
ragazza, e introduce il concetto della variazione all'interno della
ripetizione. Il bolero vuole sottolineare questo aspetto. Mi sembrava
piuttosto banale, o no?
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114949 è una risposta a message #114948] dom, 11 settembre 2011 15:25 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"sunbather" <sunbather@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
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> Dopo che la tizia si è risvegliata nella vasca da bagno, a fine film, lei
> rivive esattamente ciò che ha sognato.

Sì, ma il Bolero si sente anche all'inizio. E da solo non basta a rendere
l'idea che quel che vedi sia una replica inconscia o onirica di altro, già
vissuto. Io pensavo alla scena iniziale.

>Il bolero, come tutte le forme di danza, antica o meno, è caratterizzato da
>una ripetizione dello stesso elemento di base, giustapposto un numero N di
>volte, il più delle volte con delle variazioni (si aggiunge uno strumento,
>ne va via un altro, eccetera).

Il che non sarebbe di per sé una variazione (al massimo in senso
coloristico), ma lasciamo stare.
Ho la sensazione che quella musica serva per due ragioni: introduce un
elemento di volgarità assolutamente voluta, e aiuta ad evidenziare il
rallentamento, quello sì onirico, dell'azione.

Peraltro, l'espediente finale che tu giudichi di bassa lega è una specie di
luogo comune di repertorio; e ha la funzione di sottolineare il carattere
fittizio, artificioso del discorso narrativo. Rimescolare le carte, in altre
parole.

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #114950 è una risposta a message #114949] dom, 11 settembre 2011 15:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Shapiro used clothes" ha scritto
> Sì, ma il Bolero si sente anche all'inizio.

Non avevo fatto caso che anche all'inizio si trattasse della stessa musica
ma, a maggior ragione, si sottolinea così ancora di più il carattere
ciclico della storia.

> Ho la sensazione che quella musica serva per due ragioni: introduce un
> elemento di volgarità assolutamente voluta, e aiuta ad evidenziare il
> rallentamento, quello sì onirico, dell'azione.

Sensazione senza dubbio valida, e che non esclude la mia osservazione.

> Peraltro, l'espediente finale che tu giudichi di bassa lega è una specie
> di luogo comune di repertorio

Il mio giudizio negativo su questo film è soprattutto perché porta la firma
di De Palma. Se fosse stata l'opera prima di un nuovo regista, quelli che
sono gli aspetti meno malriusciti del film sarebbero senz'altro da
considerare delle promesse per il futuro della carriera, ma è proprio perché
gli espedienti usati assumono un valore maggiore rispetto al senso
strutturale della storia che mi paiono fuori luogo. (per spiegarmi meglio:
cercare la collaborazione di Sakamoto per un filmetto così mi pare un po'
voler mettere la foglia di fico a qualcosa che si riconosce in partenza
essere di valore piuttosto scarso. Ma qui entra in gioco il probabile
vincolo della commercialità richiesta dai produttori, svicolata in qualche
modo dal regista con l'introduzione di alcuni elementi colti (la donna che
somiglia a quella di un film di Hichcock, vari espedienti stilistici,
etc.)).
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115046 è una risposta a message #114950] dom, 11 settembre 2011 18:18 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"sunbather" <sunbather@virgilio.it> ha scritto nel messaggio
news:4e6cbed6$0$44206$4fafbaef@reader1.news.tin.it...

> Il mio giudizio negativo su questo film è soprattutto perché porta la
> firma di De Palma. Se fosse stata l'opera prima di un nuovo regista,
> quelli che sono gli aspetti meno malriusciti del film sarebbero senz'altro
> da considerare delle promesse per il futuro della carriera, ma è proprio
> perché gli espedienti usati assumono un valore maggiore rispetto al senso
> strutturale della storia che mi paiono fuori luogo.

Non credo che questo possa essere, in nessun caso, il film di un esordiente.

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115310 è una risposta a message #114950] dom, 11 settembre 2011 22:05 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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<Non avevo fatto caso che anche all'inizio si trattasse della stessa musica
<ma, a maggior ragione, si sottolinea così ancora di più il carattere
<ciclico della storia.


che bisogno c'è di quel ridicolo Bolero allora... ogni musichetta ripetitiva
andava meglio.... Sakamoto ha fatto di molto meglio...
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115438 è una risposta a message #114763] lun, 12 settembre 2011 01:02 Messaggio precedenteMessaggio successivo
karamazov  è attualmente disconnesso karamazov
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sunbather ha pensato forte :
Alcune scelte stilistiche lasciano perplessi: l'intera sequenza
> iniziale

lascia perplessi-disorientati per la bellezza in effetti.
puro godimento edonistico.
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115476 è una risposta a message #114763] lun, 12 settembre 2011 07:07 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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sunbather <sunbather@virgilio.it> wrote:

> Un film inutile, in fondo, e squalificante del portfolio di De Palma.

Capolavoro epocale.

--
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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115477 è una risposta a message #115476] lun, 12 settembre 2011 07:44 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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SAP <sapo68@gmail.com> wrote:

> Capolavoro epocale.

Indovina indovinello di chi è la rece, senza andare a googlare? :)

--- --- ---

Cominciamo subito con mettere i puntini sulle t, e a recensire questo
Femme Fatale senza minimamente toccare il tema del doppio ne' del
voyeurismo.
Femme Fatale ha come riferimento strutturale e narrativo "La donna del
ritratto" di F. Lang.
Hitckcock non c'entra quasi nulla. La Donna che visse due volte, nulla.
Double indemnity e' diegetico, non e' un riferimento, ne' una citazione.
La sequenza iniziale di Femme Fatale sulle inquadrature di Wilder e'
concettualmente identica alla sequenza de "La donna del ritratto",
quando E.G. Robinson (*) 'assiste' alla proiezione del ritratto di Joan
Bennett dall'esterno della vetrina.
Per entrambi i film questa "proiezione" consiste nel cardine di tutta la
narrazione. Lang non aveva a disposizione il videoregistratore e se l'e'
cavata come poteva: una vetrina dentro la quale compare un fotogramma
(un quadro); l'animazione l'ha messa facendo riflettere la Bennett nel
cristallo del negozio. Un figo. Per me e' superiore a Hitch, ma e' un
altro discorso.
Questa proiezione innesca nei protagonisti del film il sogno, il sogno
di una vita. Perche' il linguaggio onirico e' cio' che piu' si avvicina
al linguaggio del cinema. Per i registi, si intende: ci sono la storia,
i personaggi, le locations ma soprattutto, nei sogni, c'e' il regista,
che vede e provvede.
In entrambi i film l'oggetto e il soggetto della narrazione coincidono:
in "La donna del ritratto" e' Robinson, in Femme Fatale e' la stangona
bionda (nella Donna che visse due volte va tutto alla rovescia, ad
esempio: la narrazione si incentra nell'interazione tra Stewart e la
Novak, soggetto e oggetto della narrazione).
Ma la zona sogno e' gestita in maniera differente. In fondo sono passati
60 anni e De Palma lo sa.
De Palma lo dice subito, che e' un sogno, mentre Lang no. Lang e N.
Johnson sapevano che la dissimulazione del sogno poteva essere il centro
d'attrazione del film, nel 1945.
De Palma invece deve svelarsi, pena il deja vu, lo stereotipo del
thriller-movie. Va da se' che lo svela a modo suo, con il linguaggio che
ha sottomano: il cinema.
Allora, subito, mostra l'acquario che tracima.
Guarda che la vasca e' ancora li', con me dentro, pare dire.
Poi inquadra continuamente gli orologi sulle tre e trentacinque, gli
stessi orologi che invece scandivano implacabilmente l'incubo di
Robinson.
Arrivano le minacce del passato: cos'altro puo' avere, addosso, sette
anni dopo, il cattivone? La camicia sporca di sangue, evdntmt. Come puo'
giustificare la sua presenza, li'? "L'Assicurazione ha fatto molte
domande...". Rachid non accenna alla "mia" aggressione? Chiaro, mi manda
a puttane il "mio" sogno, quindi non ce lo metto.
Poi introduco il "mio" partner, che deve essere sufficientemente figo
quanto imbecille. E' il "mio" sogno, non la realta': nella realta' sono
molto piu' imbecilli, i partners. Naturalmente, siccome va in moto, non
gli faccio infilare il casco. A Parigi se giri senza casco ti portano in
Quai des Orfevres e gettano le chiavi, lo sanno tutti. Ma nel mio sogno
si puo' fare tutto. E' il mio partner, si deve vedere bene in faccia. E
poi e' Banderas: se non mostro la faccia, cosa rimane: un metro e
sessantatre di niente.
Ma la figata estrema e' Gregg Henry, uno degli attori feticcio di De
Palma.
Durante il colpo al festival viene inquadrato e visto in soggettiva
dalla stangona per 1/12 di secondo mentre esce da un ascensore. Nel
sogno, pero' e' coprotagonista, diventa il capo delle "mie" guardie del
corpo (che ruolo interpretava Duryea in "La donna del ritratto"? ah, la
guardia del corpo).
Ma e' inutile aspettarsi complotti, colpi di scena, doppi giochi, come
ci ha abituato il cinema statunitense degli ultimi quindici anni. Me lo
ha fatto vedere, ma poi non lo usa. Ci sono cascata anch'io, ahime':
quando mi sono accorta del 'tutto', era tardi.
E poi un'altra carovanata di indizi, finezze, allusioni, sogni, in
definitiva. Robinson si risveglia sulla poltrona nella quale era
sprofondato e 'rivede' i protagonisti del suo sogno, naturalmente in
tutt'altre vesti. Piccola digressione: grande, grandissimo Dan Duryea,
nel doppio ruolo di vilain e parcheggiatore. Insuperabile, immenso, uno
dei piu' grandi caratteristi di sempre. Magari il nome non vi dice
niente, ma la faccia la conoscete TUTTI.
E' lui, il biondino sghignazzante di migliaia di film.
La stangona si sveglia nella vasca, dopo un tuffo di raccordo in un
fiume.
Se e' una citazione di Vigo questa, le sono anche tutti i film di Ester
Williams.
Anche Robinson, al termine del sogno, ha l'opportunita' di decidere di
se' e del suo futuro. Lang preferisce soprassedere. De Palma invece
rilancia, e bene. Gli da la possibilita' di rigirare le scene, di
ammirare il suo montaggio e la sua mdp. Non c'e' nulla di male in tutto
questo, lo sa fare ed e' giusto che lo faccia.
E' una operazione, e' vero; ma anch'io (che come dice Kap., ho seri
limiti ideologici), la apprezzo. Perche' il cinema e', prima di tutto
*merce*. E quando e' di buona qualita', non ha senso rispedirla
indietro.
Perche' Femme Fatale e' un film notevole?
Perche' gioca con lo spettatore ad armi pari, usa i meccanismi naturali
di un linguaggio che e' tanto suo quanto nostro. Lui e' un po' piu'
avanti della media, e poi ha il coltello per il manico, ma non conta
quasi nulla, perche' gioca corretto, ci mette dentro tutto quello che
'dovremmo' sapere, se siamo stati attenti e se abbiamo imparato la
lezione di chi lo ha preceduto.
E servono i film come questo, perche' arricchiscono il linguaggio.
E piu' un linguaggio e' ricco, piu' cose, e meglio, si possono dire.
De Palma spesso non dice nulla, ma se il linguaggio del cinema
progredisce, be', un po' e' anche merito suo.


--
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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115519 è una risposta a message #115477] lun, 12 settembre 2011 09:24 Messaggio precedenteMessaggio successivo
sunbather  è attualmente disconnesso sunbather
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SAP ha scritto:
> E poi un'altra carovanata di indizi, finezze, allusioni, sogni,

Interessante, la tua recensione, ed ha illuminato quei due particolari che
avevo scorto senza capirli (Banderas in moto senza casco e l'acquario che
tracima) che, tuttavia, mi sembrano troppo poco per poter affermare che il
regista abbia giocato ad armi pari con lo spettatore. A questo riguardo è
utile fare un raffronto con "Il posto delle fragole", per esempio, dove la
dimensione onirica è suggerita in maniera più congrua, senza tuttavia
essere svelata palesemente (i gemelli, o gemelle non ricordo, che parlano
all'unisono, oppure la spiegazione di particolari narrativi non noti a chi
racconta, e qualcos'altro).

p.s.: non conoscevo il calco strutturale del film di Lang, ma è chiaro che
i riferimenti ad Hitchcock sono puramente cosmetici e, a mio parere, un
divertissment di De Palma per distrarsi da un film abbastanza noioso.

--

questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115520 è una risposta a message #115519] lun, 12 settembre 2011 09:24 Messaggio precedenteMessaggio successivo
sapo68  è attualmente disconnesso sapo68
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sunbather <sunbather@virgilio.it> wrote:

> Interessante, la tua recensione

Non è mia ma la condivido :)

> ed ha illuminato quei due particolari che
> avevo scorto senza capirli (Banderas in moto senza casco e l'acquario che
> tracima) che, tuttavia, mi sembrano troppo poco per poter affermare che il
> regista abbia giocato ad armi pari con lo spettatore. A questo riguardo è
> utile fare un raffronto con "Il posto delle fragole", per esempio, dove la
> dimensione onirica è suggerita in maniera più congrua, senza tuttavia
> essere svelata palesemente (i gemelli, o gemelle non ricordo, che parlano
> all'unisono, oppure la spiegazione di particolari narrativi non noti a chi
> racconta, e qualcos'altro).

L'acquario è un elemento chiarissimo, ma ancora piu forte secondo me è
l'insistita e continua presenza degli orologi tutti fermi alle 3:35, io
ci sono arrivato praticamente subito grazie a quelli.

> p.s.: non conoscevo il calco strutturale del film di Lang, ma è chiaro che
> i riferimenti ad Hitchcock sono puramente cosmetici e, a mio parere, un
> divertissment di De Palma per distrarsi da un film abbastanza noioso.

Secondo me invece De Palma si è divertito un casino in questo film,
senza contare che grazie alla produzione europea, ha potuto fare forse
per la prima e unica volta, quello che gli pareva.

Forse l'unica citazione "esplicita" del film è riservata a "Tenebre" di
Dario Argento (la cameriera che si china e rivela dietro di se la faccia
della Stamos, come Tony Franciosa/Giuliano Gemma).

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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115609 è una risposta a message #115477] lun, 12 settembre 2011 15:27 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"SAP" <sapo68@gmail.com> ha scritto nel messaggio
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> Indovina indovinello di chi è la rece, senza andare a googlare? :)

La Susanna il cinema lo capisce.
Non concordo al ciento pe' ciento, ma almeno ragiona, eccome se ragiona.

> De Palma spesso non dice nulla, ma se il linguaggio del cinema
> progredisce, be', un po' e' anche merito suo.

Vero.

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115610 è una risposta a message #115520] lun, 12 settembre 2011 15:28 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"SAP" <sapo68@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1k7h63u.fuel8678gso1N%sapo68@gmail.com...

> Forse l'unica citazione "esplicita" del film è riservata a "Tenebre" di
> Dario Argento (la cameriera che si china e rivela dietro di se la faccia
> della Stamos, come Tony Franciosa/Giuliano Gemma).

Ora non mi vengono esempi, ma non direi (uso il condizionale, eh) che sia
quello il primo caso.

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115611 è una risposta a message #115609] lun, 12 settembre 2011 15:30 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:

> La Susanna il cinema lo capisce.
> Non concordo al ciento pe' ciento, ma almeno ragiona, eccome se ragiona.

Quanto mi manca quel suo sguardo sulle cose E sul cinema.

--
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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115612 è una risposta a message #115610] lun, 12 settembre 2011 15:30 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:

> Ora non mi vengono esempi, ma non direi (uso il condizionale, eh) che sia
> quello il primo caso.

Dicevo relativamente a Femme Fatale...

--
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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115616 è una risposta a message #115611] lun, 12 settembre 2011 17:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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SAP ha scritto:
> Quanto mi manca quel suo sguardo sulle cose E sul cinema.

Chi è? E' morta?

--

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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115617 è una risposta a message #115616] lun, 12 settembre 2011 17:55 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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sunbather <sunbather@virgilio.it> wrote:

> Chi è?

Un utente del gruppo poco presente da un po.

> E' morta?

Tie' (corna).

--
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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115679 è una risposta a message #115612] lun, 12 settembre 2011 18:10 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"SAP" <sapo68@gmail.com> ha scritto nel messaggio
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> Dicevo relativamente a Femme Fatale...

Per carità, può darsi.
D'altra parte il regime citazionale dei film di de Palma, non solo di
quello, è affare piuttosto complesso. Nel senso che le modalità in cui si
realizza sono piuttosto complesse, e sfiorano l'inventario teorico delle
possibilità.
Io ad esempio non sono convinto che Hitchcock non c'entri affatto.
Sicuramente è una presenza marginale, ma probabilmente qualcosa c'è.

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115680 è una risposta a message #115617] lun, 12 settembre 2011 18:13 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"SAP" <sapo68@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:1k7htqt.oxcldr1cmlf1fN%sapo68@gmail.com...

>> E' morta?

Odd-o, speriamo proprio di no.

Così d'altra parte la vita gliela allunghi, si dice.

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115683 è una risposta a message #115680] lun, 12 settembre 2011 18:39 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:

> >> E' morta?
> Odd-o, speriamo proprio di no.

Hai risposto a me ma non ho evocato io la cosa :)

--
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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115684 è una risposta a message #115679] lun, 12 settembre 2011 18:39 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:

> Per carità, può darsi.

Tra quelle esplicite mi sembra una scena omaggio ben riconoscibile.
Ovviamente l'armamentario citazionista con De Palma è sempre dietro
l'angolo.

> D'altra parte il regime citazionale dei film di de Palma, non solo di
> quello, è affare piuttosto complesso. Nel senso che le modalità in cui si
> realizza sono piuttosto complesse, e sfiorano l'inventario teorico delle
> possibilità.

Si, sono daccordo.
Non sono fresco di visione comunque quindi non ricordo altri espliciti
omaggi...

> Io ad esempio non sono convinto che Hitchcock non c'entri affatto.
> Sicuramente è una presenza marginale, ma probabilmente qualcosa c'è.

Si, anche qui sono abbastanza daccordo, è una presenza sotterranea
direi.

--
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Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115685 è una risposta a message #115683] lun, 12 settembre 2011 18:48 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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> Hai risposto a me ma non ho evocato io la cosa :)

No, hai ragione.
Diciamo che così gliela allunghiamo, tutti e tre insieme. :-)

dR
Re: &quot;Femme Fatale&quot;, di Brian De Palma, 2002 [messaggio #115686 è una risposta a message #115685] lun, 12 settembre 2011 19:01 Messaggio precedente
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:

> Diciamo che così gliela allunghiamo, tutti e tre insieme. :-)

:-)

--
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