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Messaggi di oggi (off)
| Inoltri senza risposta (on)
Forum: Film |
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Argomento: Il filmissimo dell'estate 2011 |
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| Argomento: [OT] Segnalare eventi d'arte e culturali in Lombardia |
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[OT] Segnalare eventi d'arte e culturali in Lombardia [messaggio #33232] |
lun, 01 agosto 2011 20:19 |
Leo Vaghi Messaggi: 2 Registrato: maggio 2011 |
Junior Member |
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AddArte (http://www.addarte.it) è un portale dedicato alla segnalazione
(e ovviamente alla ricerca personalizzata) di eventi artistici e
culturali (pittura,letteratura,musica,fotografia, cinema, teatro,
ecc...).
L' utilizzo è del tutto gratuito.
Il portale funziona per qualsiasi località italiana ma, come il nome
suggerisce, è indirizzato in modo particolare alle località intorno al
fiume Adda (da Sondrio a Lodi, per intenderci).
Per qualsiasi chiarimento: mailto:info.sherp.it
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| Argomento: le meravigliose macchine del Teschio Rosso |
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| Argomento: Cave of Forgotten Dreams 3D al Film Festival della Lessinia!!! |
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| Argomento: finale The Informers |
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finale The Informers [messaggio #33188] |
ven, 29 luglio 2011 11:44 |
lucaP Messaggi: 5 Registrato: luglio 2011 |
Junior Member |
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ciao
ieri ho visto:
The Informers - Vite oltre il limite
http://www.imdb.com/title/tt0865554/
Premetto che mi è piaciuto veramente tanto:
cast perfetto, regia magistrale, fotografia ai massimi livelli, recitazioni
sopra le righe!
Veramente un bel film che narra il difficile tema dell'avvento dell'AIDS,
gli inizi degli anni '80 e la classe sociale borghese-ricca satura di
scheletri nell'armadio e di tradimenti
non ho ben compreso il finale però:
***SPOILER***
La ragazza bionda (Christie) ha l'AIDS ed è evidente (da metà film con gli
eritemi e dalla scena finale).
Dunque funge da vettore che contagia praticamente metà protagonisti sia
direttamente che indirettamente (con le relazioni libertine di Martin).
La scena finale di lei sulla spiaggia, lei sta per morire e si lascia
andare o muore quando il suo "amico-amante-ragazzo" va via?
Grazie
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| Argomento: Capote |
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Capote [messaggio #33178] |
gio, 28 luglio 2011 22:58 |
karamazov Messaggi: 356 Registrato: gennaio 2011 |
Senior Member |
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film girato tipo in 26 giorni, e si vede.
l'interpretazione di hoffman
più che un'immedesimazione sembrava una
caricatura. insopportabile.
davvero certe volte ci si chiede con che criterio
vengano assegnati gli oscar.
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| Argomento: Gli occhi della notte |
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Gli occhi della notte [messaggio #33083] |
mar, 26 luglio 2011 00:57 |
daniele Messaggi: 600 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Una donna cieca vive a New York, cio nonostante non chiude mai la porta
e la gente entra ed esce dal suo appartamento come se fosse a casa
propria.
Altro che sospensione dell'incredulità.
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| Argomento: Arrestato Cecchi Gori! |
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Arrestato Cecchi Gori! [messaggio #33078] |
lun, 25 luglio 2011 19:10 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/07/25/news/bancarotta _finmavi_buco_da_600_milioni_arrestato_vittorio_cecchi_gori- 19588604/?ref=HREC1-4
"Bancarotta da 600 milioni"
arrestato Vittorio Cecchi Gori
Inchiesta della guardia di finanza sul fallimento della società. Al
produttore cinematografico notificato un ordine di custodia da parte
dei pm Stefano Fava e Lina Cusano. Concessi i domiciliari
"Bancarotta da 600 milioni" arrestato Vittorio Cecchi Gori Vittorio
Cecchi Gori
Nuovi guai giudiziari per Vittorio Cecchi Gori. Questa mattina i
finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Roma,
hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti
domiciliari per bancarotta fraudolenta disposta dal tribunale
capitolino nei confronti del produttore, su richiesta dei sostituti
procuratori Stefano Fava e Lina Cusano, coordinati dal procuratore
aggiunto, Nello Rossi. Il noto imprenditore cinematografico è stato
tratto in arresto dai militari del nucleo di polizia tributaria di Roma
nel contesto delle indagini riguardanti il fallimento della Finmavi spa
e di altre società del gruppo Cecchi Gori.
Nel corso delle investigazioni era emerso che Vittorio Cecchi Gori
aveva distratto i beni facenti parte del patrimonio sociale della
Finmavi spa, cagionando un passivo fallimentare pari a circa 600
milioni di euro, attraverso strumentali operazioni di finanziamento a
favore di altre società a lui riconducibili, tra cui due società
statunitensi: la Cecchi Gori pictures e la Cecchi Gori Usa. Proprio
queste due società americane, nel marzo del 2011, hanno vinto una causa
legale intentata negli stati uniti nei confronti della Hollywood gang
production del produttore italo-americano Gianni Nunnari. Il giudice
della California ha pertanto ordinato alla società di Nunnari di
corrispondere alle due società americane di Cecchi Gori la somma di
circa 14 milioni di dollari, immediatamente sottoposta a sequestro dal
tribunale di Roma, al fine di metterla a disposizione della procedura
fallimentare per la soddisfazione dei creditori della Finmavi spa.
La somma non è, però, mai stata resa disponibile alla custodia
giudiziaria, constatando anzi che Cecchi Gori abbia tentato, anche
attraverso propri emissari negli Stati Uniti, di entrare in possesso
del denaro oggetto del provvedimento di sequestro, così reiterando le
condotte distrattive già poste in essere.
Cecchi Gori era già stato tratto in arresto dal nucleo di polizia
tributaria di Roma nel giugno del 2008 nell'ambito del procedimento
penale scaturito a seguito del fallimento della Safin, società
cinematografica spa, controllata dalla Finmavi spa.
(25 luglio 2011)
Vabbe', non fa più notizia!
R.
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| Argomento: "Qualunquemente", di Antonio Albanese, 2011 |
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"Qualunquemente", di Antonio Albanese, 2011 [messaggio #33042] |
dom, 24 luglio 2011 10:42 |
sunbather Messaggi: 332 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Per la seconda volta, dopo Epifanio/"Uomo d'Acqua Dolce" (1996), Albanese
porta sul grande schermo uno dei suoi piú straordinarii personaggi
televisivi. L'esperimento è, ancora una volta, riuscito, anche perché -
diversamente dal primo caso, nel quale il film era tutto da inventare - in
"Qualunquemente" è sufficiente rielaborare il materiale che ogni italiano
ben conosce, sia sotto forma di luoghi comuni che di realtà vera e propria,
e dargli una coerenza narrativa, costruita attorno alla figura di Cetto La
Qualunque. La componente meno indovinata di questo film sta proprio nella
non perfetta fusione/interrelazione tra realtà e grottesco, sicché alcuni
momenti - invece di, semplicemente, coinvolgere - proiettano lo spettatore
nel ruolo di analizzatore del discrimine tra vero e falso, tra serio e
comico, che fatalmente allontana la partecipazione empatica (questo fattore
si nota in maniera chiara nel personaggio di Gerry Salerno/Sergio Rubini).
p.s.: felice citazione di Corrado Guzzanti/Quelo nella scena della
conferenza stampa, durante la quale il 'politico' trae ispirazione per il
suo programma elettorale dalle domande dei giornalisti.
2011, diretto da Giulio Manfredonia, scritto da Antonio Albanese e Piero
Guerrera, con Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina.
http://qohelet.blog.tiscali.it/2011/07/24/spessatamente/
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| Argomento: Capitan America |
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Capitan America [messaggio #33019] |
sab, 23 luglio 2011 02:24 |
karamazov Messaggi: 356 Registrato: gennaio 2011 |
Senior Member |
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impressione a caldo.
visto in 3D, l'effetto non è sfruttato completamente
ma la visione in questa modalità aggiunge comunque
qualcosa all'esperioenza.
La storia fila via bene, visivamente è un bel
guardare, c'è una grande cura sia per le scenografie
storiche (una delle migliori New York storiche viste
finora con una cura maniacale per i dettagli,
dai manifesti appesi ai muri alle livree dei taxi)
sia per tutti i macchinari futuristici (gli
amanti del genere steampunk godranno per tutte
le stilosissime macchine diaboliche di Hydra,
dal sommergibile monoposto, all'auto personale
di red skull -praticamente la Mercedes di Hitler
in versione 2.0- alle motociclette neofuturiste,
il treno etc...).
L'idea è che lo scenografo sia un fan di Antonio Sant'Elia.
La fedeltà al fumetto non è assoluta (l'identità
segreta qui è inesistente) ma si mantiene sufficientemente
aderente nei caratteri fondamentali (la melanconia
di fondo del personaggio, il rapporto problematico
con le donne in linea con la filosofia marvel
dei super heroes with super problems, un po' persa
in realtà in altri adattamenti cinematografici).
Poi di Capitan America va detto che ha sempre
avuto gli arch-enemies più fichi, a partire proprio
dal teschio rosso, e qui l'evoluzione del rapporto
tra i due è molto ben delineato.
Poi ci sono un sacco di altre cose, la World Exposition
a New York, il padre di Tony Sark, l'omaggio a Alien nella scena
iniziale, i bellissimi titoli di coda etc...
Pensavo sinceramente che l'ambientazione vintage
non avrebbe avuto un grande riscontro di pubblico
(soprattutto presso quei giovinastri convinti
che la Seconda Guerra mondiale sia un evento
di fantasia e che Hitler sia un personaggio di Tolkien)
invece ho avuto la piacevole sorpresa di un 86% di gradimento
su Rotten Tomatoes.
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| Argomento: [UFV] SILVER HAWK (Ma, 2004) |
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[UFV] SILVER HAWK (Ma, 2004) [messaggio #33004] |
ven, 22 luglio 2011 18:14 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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rimasuglio di cinema action hongkonghese, un filmetto alquanto insulso
che riesce nell'arduo compito di sprecare lo splendore, femmineo,
marziale e di qualsiasi altro tipo, di Michelle Yeoh (la quale in
questo caso è pure produttrice, quindi corresponsabile del fattaccio).
La sua eroina mascherata richiama ovviamente quella di Anita Mui in
"Heroic trio", ma le somiglianze si fermano al look, quello era puro,
delirante e liberissimo cinema di Hong Kong, questa è una stanca
rifrittura da esportazione, senza nerbo, puramente alimentare.
Non aiuta la regia di Jingle Ma, che non è mai stato un granché, è
vero, ma qui particolarmente poco ispirato. Azione poca e poco
interessante, anzi brutta e posticcia, divertimento quasi azzerato,
estetica hi-tec dei poveri (con fotografia ovviamente virata al blu),
trama e personaggi da barzelletta.
La cosa migliore, a parte Michelle, che pure meriterebbe di molto
meglio, sono i flashback che raccontano la tenera amicizia nata fra i
due protagonisti quando erano bambini, durante il loro addestramento
marziale. Un passato raccontato con intensità e spontanea gentilezza,
un passato che sembra anche, ma solo involontariamente, il passato del
cinema di hong Kong, che ormai sembra vivere solo nella memoria.
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| Argomento: [UFV] REDACTED (De Palma, 2007) |
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[UFV] REDACTED (De Palma, 2007) [messaggio #33002] |
ven, 22 luglio 2011 17:53 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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E’ abbastanza sorprendente che l’aspetto di cui prevalentemente si è
parlato a proposito di questo film, ossia il potere delle immagini, la
manipolazione della verità, la natura fraudolenta di ogni
rappresentazione, materiale che in mano a De Palma dovrebbe presumersi
incandescente, sia in realtà assolutamente secondario nell’economia
complessiva di un film che sembra piuttosto il risultato di un’urgenza
tutta emotiva, scaturita da una linea ideologica ben precisa
(l’inutilità della guerra in Iraq, lo squallore dei luoghi e di una
condizione militare gratuita, frutto dell’imperialismo interventista e
propagandistico degli Stati Uniti).
Preso atto di una tale impostazione, in cui, ripeto, il tema teorico
delle immagini è solo accennato e comunque secondario, devo dire che
il film ha un suo perché. Beninteso, ODIO le riprese digitali, e
ritengo che l’effetto verità di cui pure De Palma, finora sublime
ingannatore, blatera senza freni negli extra del dvd, sia una
colossale cazzata, l’equivoco supremo dell’Epoca delle Macchinette,
dove tutti sono registi, tutti girano qualcosa e, non dico Michael
Moore e i suoi finti documentari, che in un mondo perfetto dovrebbero
essere gli unici a gioire della rivoluzione digitale, ma persino i
registi veri (da Michael Mann a David Lynch) si dicono finalmente
felici e leggeri, liberati dal peso fisico dell’attrezzatura, dalla
responsabilità dei grossi budget, dalla rigidità e dalla analogicità
del cinema tradizionale.
Vabbe’, sopportiamo, anche se c’è da chiedersi che c’azzecca De Palma
con questa roba. Ma è pure vero che il suo cinema ha raggiunto con
“Femme fatale” l'apoteosi virtuosistica, continuare su quella strada
era impossibile (e infatti “Black dahlia” ha deluso assai), quindi
posso capire che ad averlo affascinato, di “Redacted”, sia stata la
possibilità di mescolare media diversi (videocamera, filmati di
YouTube, camere di sorveglianza, visori notturni…), permettendogli di
rifare “Vittime di guerra” attualizzandolo, cioè togliendo da quello
tutto il cinema e lasciando la (sic) “nuda verità”. Che poi sempre
finta è, anzi di più, come un reality show. Ma questa consapevolezza
nel film (e dalle dichiarazioni del regista) non traspare,
l’operazione sembra un sincero documento di denuncia, vuole essere un
pugno nello stomaco. E visto così, ripeto, il film funziona. I
dialoghi sono buoni, gli attori (ops! I soldati!) sono molto bravi
(fantastico Daniel Stewart Sherman, alias "Rush"), il tema è duro.
Ma mi pare che mi si voglia dire che il cinema è finito, che ha
esaurito la sua funzione. Oppure ho capito male?
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| Argomento: "Io la conoscevo bene" di A. Pietrangeli, 1965 |
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"Io la conoscevo bene" di A. Pietrangeli, 1965 [messaggio #32962] |
mer, 20 luglio 2011 18:25 |
sunbather Messaggi: 332 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Sinossi: una giovane Sandrelli di provincia vuole diventare attrice ma va
incontro ad una schiacciante delusione. Il film rappresenta una sorta di
autocritica sul mondo dello spettacolo e la sua cinica vacuità, e fa un
po sintesi tra Colazione da Tiffany (assegnandogli il finale tragico
che meritava), La Dolce Vita e il suicidio di Marylin Monroe. Il
prematuramente-fu Pietrangeli aggiungeva una certa dose di ricerca
registica e sceneggiativa: una intera scena è girata con la telecamera a
mano (abbastanza inusuale per lepoca). Inoltre, allinizio del film viene
presentato un segno cristologico (il liquido sul selciato) che prefigura
il triste finale. Vari giramenti di camera completano lopera.
1965, regia di Antonio Pietrangeli, sceneggiatura di Pietrangeli, Ruggero
Maccari, Ettore Scola, con Stefania Sandrelli, Enrico Maria Salerno, Nino
Manfredi, Ugo Tognazzi, etc. etc.
http://qohelet.blog.tiscali.it/2011/07/20/i-knew-her-very-we ll/
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questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
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| Argomento: "Habemus Papam" di Nanni Moretti |
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"Habemus Papam" di Nanni Moretti [messaggio #32928] |
lun, 18 luglio 2011 22:08 |
sunbather Messaggi: 332 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Non so bene perché, ma l'ultimo film di Moretti ha qualcosa che ricorda
molto lo stile di Manuel De Oliveira. Probabilmente per il fatto che i
protagonisti siano tutti super-anziani (cardinali e papi), e per la
monotonia lineare dello scorrimento dei fatti, che ricorda il ritmo pacato
della "Stanza del figlio", di dieci anni fa (curiosamente in entrambi i film
Moretti interpreta uno psicanalista), ma con una forte idea spiazzante di
fondo (si potrebbe in questo senso fare un paragone con "Un film parlato",
del centenario portoghese, sebbene la struttura sia diversa). Quasi come se
il 'grande evento' avesse bisogno di una quiete tutt'intorno a sé, sia allo
scopo di venirne messo in risalto, sia da permettere di ammortizzare l'effetto.
Se Nanni aveva ormai già dimostrato di aver perduto lo smalto nell'ottemperare
alla sua cifra casinara originaria (si veda il bislacco "Caimano"), ma con
la quale riusciva a descrivere in maniera acuta il proprio tempo
(Weltanschaung), non pare tuttavia essere riuscito a trovare un nuovo
sentiero stilisticamente convincente, e la storia che ci propone pare -
anche questa volta - venire fuori da un mondo tutto suo, senza nessuna
relazione con il vissuto contemporaneo e che, oltretutto, non appassiona
granché chi la guarda. Se il suo modello è De Oliveira, c'è da dire che ha
comunque almeno una cinquantina d'anni di tempo per realizzarsi in questa
sua nuova veste, quindi ce la può fare.
2011, diretto da Nanni Moretti, scritto da Moretti, Francesco Piccolo e
Federica Pontremoli, con Moretti, Michel Piccoli, Margherita Buy.
http://qohelet.blog.tiscali.it/2011/07/18/nanni-de-oliveira/
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| Argomento: Re: alba rottvailer |
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Re: alba rottvailer [messaggio #32913] |
lun, 18 luglio 2011 12:23 |
snowdog Messaggi: 1389 Registrato: novembre 2007 |
Senior Member |
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Il Mon, 18 Jul 2011 03:22:36 -0700, FabMind ha scritto:
> On 18 Lug, 12:15, Blò Giò <blow...@blogio.org> wrote:
>
>> ma di chiccqazzo parli porchìttì
>
> quanta stracazzo di pigrizzia nelle vostre menti annebbiate dalle
> troche.
>
> se ti dico "Alba" attrice con un cognome strano, che cazzo ti viene in
> mente, Alba Parietti? che cià quarant'anni per coscia diomerda.
che comunque ne il macellaio fu protagonista di un'interpretazione da
oscar, non dimentichiamolo
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http://screanzatopo.wordpress.com
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| Argomento: [UFV] Musanilgi (The Journals Of Musan) |
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[UFV] Musanilgi (The Journals Of Musan) [messaggio #32858] |
dom, 17 luglio 2011 01:01 |
John Travolta Sardus Messaggi: 55 Registrato: dicembre 2010 |
Member |
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Musanilgi, di Jung-bum Park (Corea 2010)
Tratta della vita e della solitudine di un Coreano del Nord che, fuggito
dalla sua zona di origine, non ha nessuna possibilita' di inserirsi in
maniera dignitosa nella societa' della Corea del Sud.
Il mio istinto e' di dire che e' un film fatto con i piedi, ma devo
riconoscere che alcune delle caratteristiche che al cinema mi hanno
infastidito possono invece essere dei pregi. Andiamo con ordine.
Il protagonista, oppresso e sfruttato, non viene spesso neppure ripreso
in volto, tiene gli occhi bassi, quando lo si puo' vedere il suo volto
non esprime emozioni. Questo e' un po' scocciante ... ma puo' essere
anche un modo per rappresentare sullo schermo la perdita dell'identita',
anzi, la sua assenza. Dalla vita del protagonista manca in maniera
radicale il contatto umano, compreso il cameratismo e i gesti di
convivenza e socialita' che si danno in generale per scontati nella vita
in Italia.
D'altra parte lo spettatore e' lasciato un po' all'oscuro: non si sa se
il protagonista abbia o abbia mai avuto dei desideri, se sia talmente
estenuato dalla lotta per sopravvivere da non avere neppure la forza di
averli. Potrebbe essere che un Coreano capisca piu' prontamente quello
che succede (diciamola tutta, a me questi Coreani sembrano venire da
Marte). Beh, non e' un film didascalico perlomeno. E non e' neppure
consolatorio: il finale non e' neppue tragico, e' piuttosto drastico; la
gabbia attorno al protagonista e' potente, invincibile.
D'altra parte questo e' il mio sforzo per non silurare il film, che
pero' e' piuttosto malfatto secondo me per quanto riguarda le riprese
(troppa camera a mano traballante), la fotografia (piuttosto rozza in
alcuni punti secondo me), la recitazione nei ruoli di contorno (mi
sembra di avere visto un attore guardare la macchina da presa) e ha pure
alcune parti della trama non bene amalgamate fra loro (la storia del
compagno di appartamento truffatore ...).
Considerazione finale, che non riguarda il cinema: non sembra una buona
idea assegnare ai profughi dalla Corea del Nord un numero di carta di
identita' che li faccia immediatamente riconoscere.
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| Argomento: Altra Rece HP e i doni della morte Parte 2 |
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| Argomento: "L'uomo dal braccio d'oro" |
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"L'uomo dal braccio d'oro" [messaggio #32853] |
sab, 16 luglio 2011 15:43 |
Greta Messaggi: 45 Registrato: gennaio 2011 |
Member |
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L'ho rivisto poco fa per la quinta o sesta volta.
Che film!
Lo classifico tra i capolavori del cinema: per la regia, per la
recitazione, per il soggetto, per la grafica, per la musica.
Non riesco a capire come mai mediamente gli vengano accreditate solo 3
stelle e mezzo su 5.
Mah...
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| Argomento: 10 Risposte alla SIAE |
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| Argomento: Il Ciclone: perch non c' il pezzo degli Underworld? |
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Il Ciclone: perch non c' il pezzo degli Underworld? [messaggio #32749] |
mer, 13 luglio 2011 23:13 |
TorquemadA Messaggi: 40 Registrato: novembre 2010 |
Member |
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Come da oggetto, nella versione passata stasera su C5 del Ciclone,
durante la scena del bacio tra Pieraccioni e la spagnola sul Lungarno
come colonna sonora non c'era Born Slippy degli Underworld, ma un
pezzo simildance tristissimo tipico delle colonne sonore delle
commedie italiane da due soldi... Come mai? Problemi di diritti
d'autore relativi ai passaggi televisivi?
--
Donne? Non mi fido di una cosa che sanguina per cinque giorni e che non muore...
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| Argomento: il trailer de L'alba del pianeta delle scimmie |
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| Argomento: SCIENZA SCHIAVA matti in LIBERTA ' autobiografia MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI De Logu LEGGE BASA |
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SCIENZA SCHIAVA matti in LIBERTA ' autobiografia MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI De Logu LEGGE BASA [messaggio #32679] |
lun, 11 luglio 2011 10:00 |
http://LeviMOLCA.mast Messaggi: 11 Registrato: dicembre 2010 |
Junior Member |
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:eek:
MANICOMJ : fresco di stampa consiglio lettura AUTOBIOGRAFIA di Maria
Antonietta Farina Coscioni : ' ' MATTI IN LIBERTA ' ' '
L ' inganno della ' ' legge Basaglia ' ' postfazione di Sergio
Staino EIR ed Editori INTERnazionali Riuniti - Report - ISBN 978 -
88 -359 - 9054 - 3 / 978 - 88 - 359 - 9052 - 9 pp 288 Euro 15 -
www.EditoriRiuniti.net - Dimenticati da tutti e costretti a vivere in
strutture fatiscenti , circondati da agenti penitenziarj , invece che
da esperti medici e infermieri professionali . Ecco le disumane
condizioni cui sono sottoposti gli internati degli OPG
( Ospedali Psichiatrici Giudiziarj ) , cosi ' come emergono dal
viaggio inchiesta di Maria Antonietta Farina Coscioni . Le voci di
chi in questo mondo ci vive , dai pazienti ai loro familiari , dai
medici agli agenti di Polizia Penitenziaria . Gli accorati appelli
di chi ' ' non puo ' essere ajutato perche ' il dolore lo porta dentro
' ' . Il REPORT di una realta ' ignorata volutamente , impreziosito
da sei vignette di Sergio Staino .
Come il percorso interrotto della legge Basaglia e ' ricaduto su
uomini e donne in tutta I TAL YA , vittime innocenti di un iter
legislativo che NON ha cancellati gli OPG . Le storie degli internati
e delle loro famiglie .
Maria Antonietta Farina Coscioni De Logu , parlamentare radicale ,
e ' segretario della Commissione Affari Sociali della Camera dei
Deputati . Tra i soci fondatori , nel 2002 , dell ' Associazione che
porta il nome del marito Luca Coscioni , con il quale ha condivise
tutte le fasi della sua lotta per la liberta ' scientifica . E ' stata
presidente di Radicali Italiani . Ha fatto parte della Commissione
ministeriale SLA ( Sclerosi Laterale Amiotrofica ) nella XV
Legislatura , e della Direzione della ' ' Rosa Nel Pugno ' ' . Ha
collaborato alla realizzazione del libro
' ' IL Maratoneta , storia di una battaglia di liberta ' ' ' , e
del film - documentario ' ' Io Luca Coscioni ' ' . :eek:
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| Argomento: Michel Piccoli impiegato |
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Michel Piccoli impiegato [messaggio #32663] |
dom, 10 luglio 2011 21:27 |
miaomiao Messaggi: 10 Registrato: gennaio 2011 |
Junior Member |
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Ho un vago ricordo di un film con Michel Piccoli che analizzava i
rapporti di potere nella vita di ufficio.
In particolare il protagonista aveva una vita quotidiana sempre più
intrecciata ed invasa dai dirigenti dell'ufficio.
Sapete indicarmene il titolo?
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| Argomento: "La mia signora", 1964 diretto da Comencini, Bolognini e Tinto Brass |
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"La mia signora", 1964 diretto da Comencini, Bolognini e Tinto Brass [messaggio #32592] |
ven, 08 luglio 2011 17:16 |
sunbather Messaggi: 332 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Film a cinque episodi, diretto a sei mani da Bolognini, Comencini e Tinto
Brass, incentrato sulla coppia Sordi-Mangano. I tre episodi più brevi sono
allinsegna dellumorismo amaro e del grottesco. Quelli piú lunghi
(Eritrea esilarante, che cita in qualche modo Rocco e i suoi
fratelli e Luciana) costruiscono delle piccole storie dove la bravura
dei due attori si esplicita al meglio e, nel loro carattere
miniaturistico, esemplificano al meglio le maschere della commedia
allitaliana.
1964, scritto da Goffredo Parise, Fondato, Comencini, Bevilacqua, Sonego,
con Sordi, la Mangano ed Elena Fabrizi (la sòra Lella).
http://qohelet.blog.tiscali.it/2011/07/08/my-lady/
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse@newsland.it
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| Argomento: Film al Cinema dal 08/07 (venerd |
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| Argomento: forum di cinema |
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forum di cinema [messaggio #32557] |
gio, 07 luglio 2011 20:38 |
fantafilmpedia Messaggi: 3 Registrato: dicembre 2010 |
Junior Member |
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appassionati di cinema e cinefili tutti,volevo annunciare l'esistenza
di kinarto un bel forum che parla proprio della meravigliosa settima
arte.Il forum predilige i grandi classici,i cultmovies e i piccoli
gioiellini che tanta gioia ci danno.Quindi ecco l'indirizzo
http://kinarto.forumattivo.it/ registratevi e o iniziate a partecipare
a interessantissime discussioni o a iniziarne nuove.
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| Argomento: R: [dvd] Ellie Parker |
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R: [dvd] Ellie Parker [messaggio #32550] |
gio, 07 luglio 2011 10:00 |
un fake di Alberto Messaggi: 2 Registrato: marzo 2011 |
Junior Member |
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Bello cercare notizie su un piccolo film she stai meditando di mettere in palinsesto e trovare un'opinione articolata scritta da un'amica 5 anni fa. :-)
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| Argomento: R: [TRIESTE][un po' OT] Un festival da svenire |
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| Argomento: Hobo with a Shotgun |
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Hobo with a Shotgun [messaggio #32497] |
lun, 04 luglio 2011 19:33 |
dalai lamah Messaggi: 49 Registrato: dicembre 2010 |
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Vi sono piaciuti Grindhouse e Machete? Allora non potete farvi sfuggire il
film al subject (che fra l'altro se non sbaglio si ispira a uno dei finti
trailer di Grindhouse, proprio come Machete). Splatterissimo, sceneggiatura
autistica, fotografia delirante, Rutger Hauer, una colonna sonora che
definirla "stile anni 80" è poco: cosa può volere di più un estimatore dei
B-movies? :)
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emboliaschizoide.splinder.com
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| Argomento: Sintel 4K all'Arcadia domani 05/07/2011 |
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| Argomento: Altra perla del rotolo |
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| Argomento: Kappas' rece: 127 ore |
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Kappas' rece: 127 ore [messaggio #32468] |
sab, 02 luglio 2011 15:47 |
Kappas Messaggi: 104 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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Kappas' rece: 127 ore
3/5
Una volta dissi che la tagliola è l'arma piu crudele e vigliacca,
mi guardarono un pò così, ma non erano mica cattive persone, è solo
che, fin quando uno non vede, non ci crede.
Il Determinismo, il Fato, il Destino, il Libero Arbitrio, le
Occasioni Perdute, gli Amori non corrisposti, il Valore non dato alle
cose e Molte Altre Eterne Ambasce, il tutto in chiave asciutta e
moderna, dove al posto dell'altro di Robinson Crusoè, dipinto su un
pallone da football, c'è l'autoripresa con la digitale.
Buon lavoro, che dovrebbe terminare però un dieci minuti prima,
risparmiandoci così il melenso, peloso e penoso finale, peraltro
politicamente e commercialmente obbligatorio.
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| Argomento: Film al Cinema dal 01/07 (venerd |
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| Argomento: [UFV] - Habemus papam (o Papam?) |
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[UFV] - Habemus papam (o Papam?) [messaggio #32403] |
mer, 29 giugno 2011 19:16 |
Boris Messaggi: 52 Registrato: luglio 2011 |
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Sempre interessante Moretti, anche quando non sembra del tutto cogliere nel
centro come in questo ultimo film.
Se ritenessi (come sarebbe legittimo ritenere) che il film ruoti attorno
alla figura di Piccoli, alle sue angosce di non essere all'altezza del
compito affidatogli, dovrei trovarlo non molto interessante. Si tratta di
una parte molto importante nell'economia dell'opera, comunque.
Preferisco invece pensare che il tema centrale, sviluppato poi in maniera
non soddisfacente in quanto Moretti si disperde tra passeggiate in
incognito del Papa, tornei di pallavolo per ecclesiastici, ironie varie
sulla psicanalisi, fosse quello della tendenza di parte della massa ad
invocare leader spirituali o materiali a cui demandare le scelte che non si
vuole più fare; una scelta infelice, data la mediocrità dei tempi e
soprattutto dei presunti leader/guide che ci si propongono. Preferisco
pensare questo perchè la scena migliore del film è quella televisiva (in
realtà la vediamo due volte, prima in presa diretta poi in tv)
dell'ecclesiastico che annuncia l'elezione del Papa, ne attende la
comparsa, e poi indietreggia pian piano senza voltarsi, andando fuori
campo; e l'immagine migliore del film, quella che colpisce e che più è
evidentemente carica di significati, è quella immediatamente successiva del
balcone vuoto, buio, incorniciato dai drappeggi mossi dal vento.
Avrei preferito che Moretti si fosse dedicato maggiormente a questo
aspetto, sacrificando se stesso (il suo personaggio ha un inizio mordace ed
ironico, ma poi si perde nell'inutilità; ma potrebbe essere che Moretti
volesse proprio questo dal suo personaggio, che in fondo è un taumaturgo in
minore come il Papa lo è alla massima potenza - ci devo pensare) o
l'inutile Buy. Altre cose da salvare sono l'inizio con il conclave e la
coppia Stuhr - Piccoli, due giganti del cinema europeo che Moretti pare
aver reclutato apposta per evidenziare un apparentamento con due autori che
nella trattazione di temi filosofico-religiosi sono rimasti nella storia, e
cioè K. K. e Marco Ferreri. Mentre non mi sembra che Moretti possa in
qualche modo avvicinarsi al primo, qualche eco ferreriano ("L'udienza"
direi, ad esempio) in questo film traspare, anche se il cineasta romano è
per natura molto meno polemico e caustico e in definitiva efficace.
Boris
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| Argomento: A me sembra bravissima... |
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| Argomento: riniziato true blood |
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| Argomento: a proposito di fortunati interpreti di serie tv... |
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a proposito di fortunati interpreti di serie tv... [messaggio #32350] |
lun, 27 giugno 2011 11:14 |
gretel Messaggi: 54 Registrato: gennaio 2011 |
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facendo i debiti scongiuri, ed augurandole ancora mille di questi
giorni, ecco un altro attore (-trice) che ha cominciato molto presto e
con successo:
ANGOSCIA (lo sto guardando appunto ora)
"Il film è interpretato da Ingrid Bergman, da Charles Boyer e da
Joseph Cotten, affiancati da un'esordiente Angela Lansbury, appena
diciottenne, che ottenne subito una nomination all'Oscar come miglior
attrice non protagonista."
:)
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| Argomento: "GUADACANALIS": da luglio su tutti gli schermi... |
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| Argomento: il film di Woody Allen |
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| Argomento: [UFV] "Un altro mondo" (Silvio Muccino, 2010) |
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[UFV] "Un altro mondo" (Silvio Muccino, 2010) [messaggio #32287] |
gio, 23 giugno 2011 17:48 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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Un ricco ragazzo romano, mantenuto a vita e nullafacente, rapporto
conflittuale con la madre (che pure lo foraggia) e padre fuggito via,
si reca in Kenya per incontrare per l'ultima volta il padre morente, e
lì scopre di avere un fratellino/fratellastro mulatto, che gli è stato
appioppato in tutela suo malgrado. La sua vita privata e il suo modo di
guardare il mondo ne saranno sconvolti.
Passato totalmente inosservato, perché il Muccino piccolo va ignorato,
e comunque se ne deve parlare malissimo *a prescindere*, "Un altro
mondo" è invece un film che merita rispetto. Ambizioso, serio e
sentito, anche *troppo* sentito, il film non è esente da retorica e
luoghi comuni (il ragazzo ricco e vacuo; l'unica fidanzata/moglie/donna
sulla faccia della terra che, inizialmente avversa alla rivoluzione
rappresentata dall'irruzione del ragazzino nella propria vita, alla
fine per amore e comprensione cambia idea e si apre alla novità - ROTFL
-; l'amico tanto fighetto quanto stronzo...). Tuttavia, la maggior
parte di questi elementi sono autobiografici, e quindi perdonabili.
Muccino *é* un figlio di papà (o "fratello di", è uguale), *è* un
privilegiato, *è* uno arrivato al cinema e allare gia con grande
facilità, mentre tanti altri, talentuosi o meno, non ci riescono.
Tuttavia esiste anche il talento che deriva dal successo, anche se noi
ci illudiamo che valga sempre il contrario. Quindi dobbiamo riconoscere
che Muccino piccolo è *anche* uno che si è ribellato, che non parla da
anni col fratello, che ha scelto la via difficile quando poteva
continuare a vivere di cazzate. Vi è un'*urgenza*, in questo film, che
è palpabile, sincera, e a tratti emozionante.
R.
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