i nuovi "classici"? [messaggio #17242] |
lun, 23 maggio 2011 21:39 |
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Scusate se insisto, ma l'ascolto di numerosi brani del compositore milanese
Maurizio Fabrizio, tra cui alcune sue composizioni classiche lo mostrano
facilmente, a mio parere, come uno dei compositori attualmente di maggiore
qualità del panorama italiano... ma mi sorge un dubbio annoso: il fatto che
si occupi anche di musica popolare lo "squalifica" rispetto ai compositori
dediti solo all'ambito classico, oppure è da ascrivergli a pregio il fatto
che le sue musiche raggiungano fasce di pubblico medio-basso dal punto di
vista della cultura musicale? Il dubbio viene perchè a pensarci bene la gran
parte dei musicisti dell'800, sia operisti che sinfonisti, hanno scritto la
loro musica migliore con l'orecchio attento al "popolo" e ai suoi gusti...
che ne pensate? è un paragone che può reggere o è improponibile?
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Re: i nuovi "classici"? [messaggio #17477 è una risposta a message #17449] |
ven, 27 maggio 2011 18:19 |
domaine Messaggi: 3 Registrato: maggio 2011 |
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"emf" <chez_toscanini@yahoo.com> ha scritto nel messaggio
news:irnorj$n4c$1@news.newsland.it...
> E' un caso di omonimia, o e' colui che un di' appose in quel di Sanremo un
> ritmo melodico-rock ai
> sublimi versi: "Pa' diglielo a ma'/che alla stessa mia eta'...ecc ecc ecc"
Non mi pare proprio sia lui. Il Maurizio Fabrizio a cui mi riferisco io è
l'autore come compositore pop di brani quali
- Sarà quel che sarà (T. Rivale)
- Notturno (M. Martini)
- Almeno tu nell'universo (M. Martini)
- I migliori anni della nostra vita (R. Zero)
- Acquarello (Tochinho)
- Storie di tutti i giorni (R. Fogli)
- Un'emozione per sempre (E. Ramazzotti)
e altre...
ma al di là delle canzoni di pop, ha pubblicato degli album solo
strumentali, cioè senza voce di grande interesse compositivo (ad esempio
bellissimo è "Movimenti nel cielo"), oltre a brani di musica propriamente
sinfonico-corale, di cui alcuni sono stati eseguiti anche alla Scala. Per
cui non mi pare bollabile come semplice hit-maker, ma mi sembra più vicino a
una figura come Morricone.
Lo citavo qui per due motivi:
1. perchè l'ho sentito paragonare per la notevole quantità di successi ai
grandi operisti italiani tra '800 e '900, alla Puccini, Mascagni, ecc.
insomma e mi chiedevo se con le dovute differenze il paragone fosse lecito o
improponibile
2. molto più prosaicamente perchè "Sarà quel che sarà" che M. Fabrizio
scrisse per la Rivale e che vinse il Sanremo 1983 è il brano preferito di
mia madre e un tormentone che accompagna la mia esistenza quasi
quotidianamente ;-)
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