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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105007 è una risposta a message #104858] |
ven, 02 settembre 2011 09:33 |
texwiller Messaggi: 22 Registrato: febbraio 2011 |
Junior Member |
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:
> "Arne Saknussem" <texwiller@ngi.it> ha scritto nel messaggio
> news:1k6xbet.1wbjt6xymo5eiN%texwiller@ngi.it...
>
> > Legge assurda.
>
> La legge è abbastanza inutile, ma il tuo post (se ricordo bene non solo
> questo) è un riuscitissmo ritratto del modo di ragionare dell'italiano medio
> tipico, quello dei personaggi di Alberto Sordi. Liberista quando si tratta
> degli altri, ultraprotezionista se si tratta di se stesso, generalmente
> all'oscuro di ciò di cui parla.
> Complimenti.
> Imiti il tipo così bene da far pensare che non ti costi alcuno sforzo, anzi,
> che ti venga naturale.
I calmieri sui prezzi, sia verso l'alto che verso il basso, non sono mai
serviti a nulla da che mondo e mondo. Questa era la mia riflessione
abbastanza banale. Poi, ripeto, mettere un divieto di abbassare il
prezzo è assolutamente contraddittorio rispetto, ad esempio,
all'abolizione delle tariffe minime per i professionisti.
--
La grande musica è quella austro-tedesca
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105057 è una risposta a message #104868] |
ven, 02 settembre 2011 12:09 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:j3ot6p$jcc$1@dont-email.me...
> Il 01/09/2011 22:28, Shapiro used clothes ha scritto:
>
>> un ricco che sta zitto, non pontifica e paga le tasse mi va benissimo, ce
>
> Io preferisco un ricco che pontifica, paga le tasse ed favorevole (al
> contrario di HvF :-)) alla patrimoniale,
ah no, vedi caro, quanti pregiudizi che hai?
Pensi sempre di aver inquadrato il tuo interlocutore e invece manco per il
piffero :-)))
Io sono a favorissimo della patrimoniale e lo sono sempre e da sempre.
Esattamente come in Svizzera dove si chiama tassa di sostanza (o una cosa
simile).
Peccato che la tua parte politica di riferimento si batta solo per la
pensione ea 32 anni e la multa sui capitali scudati incevce che per una
seria e vera patrimoniale, vedi un po'.
Dunque invece di citare me cita i tuoi politici di riferimento :-)))
>come De Benedetti (che poi verserebbe all'erario i soldi ripresi dalla
>scarsella del Berlusca, e ci farebbe un gran piacere a tutti quanti :-)
quoto.
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105058 è una risposta a message #104861] |
ven, 02 settembre 2011 12:04 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e5fe93d$0$44209$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
> news:j3oo2j$gna$2@nnrp-beta.newsland.it...
>
>> questa una legge idiota, mi sembra
>
> Non conosco il dettaglio e non mi pronuncio. Non credo cambier un
> granch, se non per Amazon, Feltrinelli e pochi altri.
Appunto. Se devo comprare, preferisco comprare da Amazon che da Feltrinelli,
francamente
> Per l'attivit in cui lavoro io cambia poco. Ho clienti che comprano
> alcune cose da me, altre da Feltrinelli, altre ancora in rete. Dipende.
> Finch va avanti cos, almeno si sopravvive.
> Comunque i prezzi sono gonfiati alla fonte, e chi compra molto (parlo del
> rapporto distributore-rivenditore, ovviamente; non lo specifico per te o
> Federico o l'Esattore, ma per altri grandi liberisti in erba) ha sconti
> fortissimi.
certo, me lo immagino. Funziona cos anche per il settore alimentare
>A questi sconti pu aggiungere il fatto di sfruttare personale non
>specializzato e precario; su larga scala, non il caso della ragazzine che
>fanno i pacchi dono sotto le feste. Gi da questi fattori (ce ne sarebbero
>altri) capisci che un mercato drogato. Altro che Liberismo.
> Poi ci sarebbe quella bazzecola che Feltrinelli oltre che editore e
> rivenditore anche distributore, per dire...
ecco, appunto :-)
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105067 è una risposta a message #105007] |
ven, 02 settembre 2011 12:51 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"Arne Saknussem" <texwiller@ngi.it> ha scritto nel messaggio
news:1k6ynqp.14r78pt11sxsshN%texwiller@ngi.it...
> I calmieri sui prezzi, sia verso l'alto che verso il basso, non sono mai
> serviti a nulla da che mondo e mondo.
Continui a protrarre la scenetta, ma alla lunga può stancare.
Sarebbe un calmiere? Com'è che i prezzi, quelli scritti sulla copertina,
sono sempre gli stessi, piuttosto gonfiati?
>Questa era la mia riflessione
> abbastanza banale.
Ah.
>Poi, ripeto, mettere un divieto di abbassare il
> prezzo è assolutamente contraddittorio rispetto, ad esempio,
> all'abolizione delle tariffe minime per i professionisti.
E dagli con lo stesso esempio. C'entra pochetto.
dR
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105078 è una risposta a message #105057] |
ven, 02 settembre 2011 14:09 |
Federico Gnech Messaggi: 208 Registrato: maggio 2011 |
Senior Member |
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Il 02/09/2011 12:09, Herr von Faninal ha scritto:
> ah no, vedi caro, quanti pregiudizi che hai?
> Pensi sempre di aver inquadrato il tuo interlocutore e invece manco per il
> piffero :-)))
E vabbè, punzecchiavo un po' :-)
> Io sono a favorissimo della patrimoniale e lo sono sempre e da sempre.
> Esattamente come in Svizzera dove si chiama tassa di sostanza (o una cosa
> simile).
> Peccato che la tua parte politica di riferimento si batta solo per la
> pensione ea 32 anni e la multa sui capitali scudati incevce che per una
> seria e vera patrimoniale, vedi un po'.
Ma non erano 42, gli anni? Ah, ho capito, Toni Negri è diventato
consigliere di Bersani, hanno abbassato l'età per fondere assieme le
categorie di 'pensione' e 'salario' sociale. Geniale :-)
> Dunque invece di citare me cita i tuoi politici di riferimento :-)))
Ma ne avessi UNO, di politico di riferimento!!!
F.
--
http://flaneurotic.wordpress.com/
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105080 è una risposta a message #105078] |
ven, 02 settembre 2011 14:17 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
Senior Member |
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"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:j3qh23$gk1$1@dont-email.me...
> Il 02/09/2011 12:09, Herr von Faninal ha scritto:
>
>> ah no, vedi caro, quanti pregiudizi che hai?
>> Pensi sempre di aver inquadrato il tuo interlocutore e invece manco per
>> il
>> piffero :-)))
>
> E vabb, punzecchiavo un po' :-)
bastardo :-)
>
>> Io sono a favorissimo della patrimoniale e lo sono sempre e da sempre.
>> Esattamente come in Svizzera dove si chiama tassa di sostanza (o una cosa
>> simile).
>> Peccato che la tua parte politica di riferimento si batta solo per la
>> pensione ea 32 anni e la multa sui capitali scudati incevce che per una
>> seria e vera patrimoniale, vedi un po'.
>
> Ma non erano 42, gli anni?
mah, sai, ogni giorno la manovra cambia :-)
>Ah, ho capito, Toni Negri diventato consigliere di Bersani, hanno
>abbassato l'et per fondere assieme le categorie di 'pensione' e 'salario'
>sociale. Geniale :-)
:-))))))))))))))))))
>
>> Dunque invece di citare me cita i tuoi politici di riferimento :-)))
>
> Ma ne avessi UNO, di politico di riferimento!!!
ah vedo che siamo nella stessa barca
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105081 è una risposta a message #105073] |
ven, 02 settembre 2011 14:24 |
pacmoit Messaggi: 10 Registrato: marzo 2011 |
Junior Member |
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Shapiro used clothes ha scritto:
>
> "pc" <pacmoit@gmail.com> ha scritto nel messaggio
> news:4e60b3fb$0$15672$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
>
>> Mia risposta logica
>
> Si può costruire un apparente sillogismo secondo il quale Tutti gli
> uomini sono Socrate, volendo.
>
>
>> 1) L'approvazione è avvenuta per forza di cose, con il voto della
>> maggioranza.
>> 2) La maggioranza al governo in questo paese è di dx
>> 3) La maggioranza attuale NON vota una legge che favorisca qualcosa di sx
>> 4) Se favorisce La Feltrinelli, favorisce senza alcun dubbio ampie
>> organizzazioni imprenditoriali di dx o danneggia etc etc altrimenti non
>> sarebbe stata approvata
>> 5) Ne consegue che non è una legge ad hoc per la Feltrinelli
>
> Ne consegue che chi sceglie di non capire non capisce un accidente. Chi
> ha detto che è solo per la Feltrinelli?
Quoto con copia/incolla del tuo post
Non solo.
E' fatta anche e soprattutto per Feltrinelli.
Qui hai ragione, non parli di esclusiva, ma di percentuale
maggioritaria, non sposta di molto il concetto.
Punto principale: come mai non
> affronti il punto centrale, e cioè la domanda: la Feltrinelli è di
> sinistra?
>
Altro copia/incolla dal tuo post
Editore di sinistra
Se c'è la domanda in questa affermazione è molto subliminale, immagino
sia un paradosso quindi la tua risposta
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105087 è una risposta a message #104982] |
ven, 02 settembre 2011 14:58 |
pacmoit Messaggi: 10 Registrato: marzo 2011 |
Junior Member |
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Giuseppe Sottotetti ha scritto:
> Il 01/09/2011 21:14, Herr von Faninal ha scritto:
>> Insomma, questa è la solita legge cretina fatta per gli amici. (non per i
>> librai, ribadisco)
>
> Meno male che si dicono liberali, antistatalisti ecc.
>
Allego questo parere, il che non significa che concordi o meno con esso,
ma mi pare una buona base di spunto, anzichè travestirsi da tuttologi e
in verità fare cori da stadio ultras pro o contro Feltrinelli e
compagnia senza conoscere un tubo delle varie realtà
Fonte :
http://www.iniziativeditoriali.net/1/gli_sconti_sui_libri_55 83805.html
Gli sconti sui libri
Riteniamo di dover prendere posizione in merito alla Legge Levi sul
prezzo di copertina dei libri che, da qualche mese a questa parte, sta
generando un acceso dibattito in seno al mondo editoriale e librario.
In estrema sintesi, questa legge, che disciplina per la prima volta una
materia finora di fatto senza regole, stabilisce che lo sconto massimo
applicabile ai libri non potrà superare il 15%; gli editori potranno
decidere di praticare sconti superiori solo in occasione di apposite
promozioni, le quali tuttavia non potranno durare più di un mese per
ogni titolo, non saranno possibili durante il periodo natalizio e
dovranno coinvolgere tutte le librerie, mentre ora più spesso riguardano
soltanto singole catene di librerie, l'on line o la GDO.
Bisogna infine notare che la legge innalza al 20% il tetto massimo dello
sconto praticabile su tutti i libri usciti da più di venti mesi, nonché
nel caso di libri venduti durante particolari manifestazioni locali o
internazionali (quali, ad esempio, le fiere), oppure venduti on line o
per corrispondenza o a biblioteche e associazioni senza fini di lucro,
nel caso, inoltre, di libri preziosi a tiratura limitata, di libri
d’arte, di libri antichi, usati, esauriti o fuori catalogo.
La disciplina contenuta nella Legge Levi vuol essere una terza via tra
due modelli opposti: da un lato, quello inglese, per cui lo sconto può
essere praticato senza limitazioni di sorta e da chiunque; dall'altro,
quello tedesco, per cui invece il prezzo di copertina è fisso, senza
possibilità di sconti. In tal senso, la Legge Levi ricalca la
legislazione francese in materia, la quale appunto non vieta lo sconto
ma stabilisce per esso un limite massimo (che in Francia è tuttavia più
basso, pari al 5%).
Il dibattito sorto in questi mesi intorno alla Legge Levi concerne i
suoi possibili effetti negativi sulla piccola editoria e sui librai
indipendenti. I suoi critici lamentano il tetto troppo generoso
stabilito per gli sconti e le troppe eccezioni previste (in particolare,
quella delle promozioni), che di fatto avvantaggerebbero soltanto i
grandi editori e le maggiori catene librarie. In breve, la Legge Levi,
contro le sue stesse intenzioni, non farebbe che sancire, se non
addirittura aggravare, la distanza incolmabile tra piccoli e grandi
editori, tra librerie indipendenti e grandi catene, mettendo così a
rischio la “bibliodiversità” e degradando interamente il libro a merce.
D'altronde, a favore si sono espressi quanti vedono comunque nella Legge
Levi un serio tentativo di compromesso tra opposte esigenze non
facilmente conciliabili, anche a causa dell'intrinseca frammentarietà
dell'universo editoriale italiano. Senza contare, poi, che tale legge
giunge finalmente a disciplinare una materia ad oggi del tutto priva di
regolamentazione, affidata al caos di singole iniziative incontrollate
e, soprattutto, allo strapotere della GDO, che finora ha potuto
praticare nel circuito di supermercati e ipermercati sconti fuori
portata perfino per i più forti cartelli editoriali.
La nostra casa editrice deve affrontare i problemi posti dalla Legge
Levi dal suo particolarissimo punto di vista, che è quello di una realtà
editoriale che deve guardare anche alle prospettive di vendita di opere
autori esordienti. Siamo stati i primi a sottolineare la specificità di
questo tipo di editoria, cioè la necessità di considerare la letteratura
esordiente quale questione editoriale a sé stante, dotata di
caratteristiche proprie davvero uniche. Per affrontarla al meglio,
occorrono dunque strategie, soluzioni e progetti altamente specializzati.
In altre parole, il libro di un autore esordiente pone al proprio
editore tutta una serie di problemi che in sostanza amplificano a
dismisura quello di fondo in cui si imbattono tutti gli editori, d'ogni
ordine e grado, cioè: come possiamo avvicinare i lettori (notoriamente
pochi e spesso distratti dagli “effetti speciali” dei titoli di punta)
alle opere di autori nuovi e, come tali, sconosciuti? Alcune delle
numerose iniziative appositamente studiate che prendiamo in tal senso si
rivelerebbero inutili, se alla fine non potessimo, soprattutto durante
la fase più delicata e decisiva per la diffusione del libro, quella a
ridosso della sua uscita, praticare degli sconti che mettano il lettore,
in cui siamo riusciti faticosamente a suscitare una qualche curiosità,
nella condizione essenziale per soddisfarla, garantendogli un prezzo di
copertina agevolato. Per questa ragione, già ora, durante i primi mesi
dall'uscita del libro, pratichiamo il 20% di sconto sulle copie
acquistate tramite il nostro sito.
Dunque, senza volerci necessariamente schierare con gli uni o con gli
altri, cioè senza ignorare le ragioni pur serie delle preoccupazioni
avanzate da alcuni, ma parlando dal nostro punto di vista, che, lo
ripetiamo, possiede una sua irriducibile specificità, riteniamo che la
Legge Levi vada nella giusta direzione, limitando il potere finora
eccessivo della GDO e definendo in modo uniforme una disciplina per gli
sconti che, per noi e la nostra specifica attività editoriale, è di
vitale importanza.
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105146 è una risposta a message #105084] |
ven, 02 settembre 2011 15:04 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"pc" <pacmoit@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:4e60ce09$0$15662$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
> Ovvero per piacere, spieghi cosa farebbe in pratica ? Cosa ci
> guadagnerebbe da questa legge in pratica anzichè parlare solo lanciando
> sassi o eufemismi senza mai spiegare un qualcosa.
Ho spiegato anche troppo, se sei tardo non so che farci.
Feltrinelli i libri li pubblica. Li vende. Li distribuisce. Vende e
distribuisce anche quelli di altri editori, acquistandoli in grandissime
quantità, di conseguenza a prezzi che un piccolo libraio non potrebbe mai
permettersi; o li distribuisce come accidente gli pare, insomma può decidere
il bello e il cattivo tempo per una larga parte della concorrenza più
piccola. E' una catena diffusa in tutta Italia; non è l'unica, ma con il
cavolo che Mondadori ha una diffusione così capillare.
Inchieste sul reclutamento e sul trattamento del personale sono uscite, per
dire, su periodici come L'Internazionale, non propriamente di destra.
Personale che, oltre ad essere spesso mantenuto in situazioni non garantite
o precarie, deve essere ignorante per poterlo guidare passo passo in ogni
fase della gestione. Loro ti diranno di no, ma da inchieste e interviste
ovviamente anonime (non che a me servisse leggerle; ho avuto amici che ci
lavoravano) esce un quadro come questo, e dimentico sicuramente qualcosa.
Ho sentito di gente con un diploma in strumento finire a fare il cassiere,
anziché vendere dischi o partiture. L'idea è che il prodotto si vende, si
deve vendere da sé; tutto è centralizzato, i dipendenti locali sono meri
esecutori. Il che in un settore come questo (ammetti l'idea che ogni settore
abbia le sue peculiarità?) è abbastanza strano.
D'altra parte, viviamo in un paese così fuori di testa da rendere molti
convinti che questo sia giusto, vada bene così. Questo magari lo
approfondisco in un altro post, se avrò tempo e voglia. Ora aggiungo solo
una cosa: forse per qualcuno Feltrinelli è un editore di sinistra perché,
nominalisticamente, pubblica Terzani e sostiene Emergency. Posso farmi una
sonora risata? Quella che si fa di fronte alle stupidaggini sesquipedali?
dR
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105150 è una risposta a message #104728] |
ven, 02 settembre 2011 15:17 |
jan pieterszoon Messaggi: 69 Registrato: novembre 2010 |
Member |
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Paolo Tramannoni wrote:
> Con la nuova "legge Levi", chi vende libri non può praticare sconti
> superiori al 15%, a meno che il libro non sia fuori commercio, sia stato
> pubblicato da almeno venti mesi, e non sia stato riordinato da nessuno
> nel giro di sei mesi.
Una cosa che sinceramente non capisco - forse a causa della mia
ignoranza su certi presupposti - è il perché una iniziativa di questo
tipo sia stata limitata in modo specifico al settore dei libri. In
effetti, il fenomeno della concorrenza spietata a colpi di supersconti
spesso al limite del dumping riguarda anche prodotti analoghi, per
giunta venduti nei medesimi esercizi e circuiti commerciali: mi
riferisco ai CD musicali, ai DVD, al software, ai giochi elettronici,
a oggettistica di cartoleria, a gadgets eccetera. E' vero che per
questi prodotti, in genere, non vi è un prezzo al pubblico
automomamente stabilito dal produttore e dunque apparentemente il
commerciante gode di maggiore libertà nel muoversi verso l'alto o
verso il basso. Ma mi sembra evidente che si tratti di un dato formale
poco significativo, perché comunque manovre al ribasso di commercianti
spregiudicati così come possono danneggiare gli interessi di case
editrici librarie piccole e grandi, possono danneggiare anche quelli
di etichette discografiche, produttori di DVD o di software, soggetti
che poi - spesso - sono gli stessi (al di là della specifica ragione
sociale) tutelati dalla legge sul libro. Preciso che si tratta di unn
domanda teorica, per capire meccanismi a me ignoti, e che non auspico
un'estensione ad altre cose dela già ignobile disciplina prevista per
i libri.
Un'altra cosa che mi incuriosisce è capire se il divieto della legge
sia in qualche modo aggirabile comprando libri italiani presso siti di
commercio elettronico esteri. E' ovvio che difficilmente su amazon
(non .it) troverò supersconti su materiale librario italiano di
nicchia. Ma per best e long-sellers?
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105151 è una risposta a message #105146] |
ven, 02 settembre 2011 15:40 |
pacmoit Messaggi: 10 Registrato: marzo 2011 |
Junior Member |
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Shapiro used clothes ha scritto:
>
> "pc" <pacmoit@gmail.com> ha scritto nel messaggio
> news:4e60ce09$0$15662$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
>
>
>> Ovvero per piacere, spieghi cosa farebbe in pratica ? Cosa ci
>> guadagnerebbe da questa legge in pratica anzichè parlare solo lanciando
>> sassi o eufemismi senza mai spiegare un qualcosa.
>
> Ho spiegato anche troppo, se sei tardo non so che farci.
>
> Feltrinelli i libri li pubblica. Li vende. Li distribuisce. Vende e
> distribuisce anche quelli di altri editori, acquistandoli in grandissime
> quantità, di conseguenza a prezzi che un piccolo libraio non potrebbe
> mai permettersi; o li distribuisce come accidente gli pare, insomma può
> decidere il bello e il cattivo tempo per una larga parte della
> concorrenza più piccola. E' una catena diffusa in tutta Italia; non è
> l'unica, ma con il cavolo che Mondadori ha una diffusione così capillare.
Questa è una scelta di Mondadori, non un obbligo derivante da leggi o
costrizioni forzate.
> Inchieste sul reclutamento e sul trattamento del personale sono uscite,
> per dire, su periodici come L'Internazionale, non propriamente di
> destra. Personale che, oltre ad essere spesso mantenuto in situazioni
> non garantite o precarie, deve essere ignorante per poterlo guidare
> passo passo in ogni fase della gestione. Loro ti diranno di no, ma da
> inchieste e interviste ovviamente anonime (non che a me servisse
> leggerle; ho avuto amici che ci lavoravano) esce un quadro come questo,
> e dimentico sicuramente qualcosa.
> Ho sentito di gente con un diploma in strumento finire a fare il
> cassiere, anziché vendere dischi o partiture. L'idea è che il prodotto
> si vende, si deve vendere da sé; tutto è centralizzato, i dipendenti
> locali sono meri esecutori. Il che in un settore come questo (ammetti
> l'idea che ogni settore abbia le sue peculiarità?) è abbastanza strano.
> D'altra parte, viviamo in un paese così fuori di testa da rendere molti
> convinti che questo sia giusto, vada bene così. Questo magari lo
> approfondisco in un altro post, se avrò tempo e voglia.
Innanzi tutto occorre fare un distinguo, se fai cose illegali sul tipo
mi chiedi di andare in bagno e io ti licenzio o ti metto la testa nel
cesso ( e ti posso garantire che non è una cosa così rara) è un paio di
maniche, viceversa elementi che non risaltano la tua professionalità o
che non hanno a che fare con le tue caratteristiche è triste, ma non fai
cose gravi.
Vuoi che ti dica che fa schifo etc etc ? Verissimo, ma cosa vorresti che
in quanto impresa si togliesse dalle logiche di mercato, suicidandosi?
La logica di mercato è contraria all'esser umano, ma se sei in ballo
devi ballare. Poi si potrebbe parlare della legge sui precari e tante
altre belle cose, ma sono d'accordo con te, approfondire in altro post,
se si ha tempo e voglia.
La situazione che tu hai descritto riguarda praticamente tutti i settori
lavorativi e tutte le aziende, poi è ovvio c'è chi si adatta e chi gode
in queste acque putride.
> Ora aggiungo
> solo una cosa: forse per qualcuno Feltrinelli è un editore di sinistra
> perché, nominalisticamente, pubblica Terzani e sostiene Emergency. Posso
> farmi una sonora risata? Quella che si fa di fronte alle stupidaggini
> sesquipedali?
>
> dR
Qui vai fuori tema, un governo di dx come questo considera Feltrinelli
di sx o se preferisci concorrente a se stesso, poi pensala come vuoi, ma
è così.
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105155 è una risposta a message #105149] |
ven, 02 settembre 2011 16:09 |
pacmoit Messaggi: 10 Registrato: marzo 2011 |
Junior Member |
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Shapiro used clothes ha scritto:
>
> "pc" <pacmoit@gmail.com> ha scritto nel messaggio
> news:4e60d30e$0$15671$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
>
>> compagnia senza conoscere un tubo delle varie realtà
>
> Quello che parla di cose che palesemente non conosce sei tu, e con la
> tua spocchia mi stai veramente stancando.
> Io ci lavoro da più di dieci anni.
> Le varie realtà contano assai poco, di fronte al monopolio (a due o tre
> è lo stesso).
> State al computer a sofisticare su cose che in realtà non vi toccano
> anziché lavorare, e non vedete la *macrorealtà* di questo settore manco
> quando vi capita sotto gli occhi.
>
> dR
Hai accusato nei tuoi post, vagando fra il criticare, l'accusare, non
lavorare, non saper lavorare e altro : la Feltrinelli, tutte le
cooperative, Barenboim,e tanti altri essendo evidentemente tu superiore
a tutti.
Se tu avessi letto con un minimo di attenzione il mio post, avresti
notato che ho parlato di pro e contro Feltrinelli nella provocazione (te
la riscrivo :
anzichè travestirsi da tuttologi e in verità fare cori da stadio ultras
pro o contro Feltrinelli) e quindi mettendo "pro" mi sono criticato
anche io stesso. Ma tu questo non potevi notarlo essendo portatore di
verità in tutti i tuoi post, ed erigendoti sopra gli altri.
Mi spiace comunicartelo, ma a volte al mondo non tutti la pensano come
te, consolati capita anche a noi comuni mortali, a volte si ha ragione,
altre volte torto, altre volte la verità se esiste starà nel mezzo.
Forse per te sarà incredibile, ma è così.
Salutami Dio quando uscirai con lui la prossima volta
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #105289 è una risposta a message #105151] |
ven, 02 settembre 2011 21:56 |
Shapiro used clothes Messaggi: 2794 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"pc" <pacmoit@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:4e60dcd4$0$15670$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
> Innanzi tutto occorre fare un distinguo, se fai cose illegali sul tipo
> mi chiedi di andare in bagno e io ti licenzio o ti metto la testa nel
> cesso ( e ti posso garantire che non è una cosa così rara) è un paio di
> maniche, viceversa elementi che non risaltano la tua professionalità o
> che non hanno a che fare con le tue caratteristiche è triste, ma non fai
> cose gravi.
E io ti ripeto che non sai di cosa stai parlando. Eppure continui, con la
pertinacia tipica di chi nutre certezze a priori, mai confrontate con i
fatti.
Ti ho dato una traccia: se ne è occupato persino Internazionale. A questo
punto, una persona intelligente cerca di informarsi prima di parlare.
Tu invece ricami su quel che ho detto io, che necessariamente è incompleto
(non ho il tempo di star dietro a te).
La non valorizzazione di un diplomato in strumento non ti tocca? Era solo un
esempio.
Ti posso garantire che fanno un largo uso di ogni tipo di strategia tesa a
spersonalizzare il lavoro, a renderlo meccanico e impersonale. Per tacere
delle varie forme di intimidazione. Non ti sembra grave? Evidentemente non
hai mai lavorato, o ti è sempre andata di lusso.
> Vuoi che ti dica che fa schifo etc etc ?
Non provare a rigirare la frittata con me. A me non potrebbe interessare di
meno; sei tu che sei partito difendendoli.
Una cosa sola mi interessa: alcuni dei ragazzi che hanno fatto un periodo di
lavoro con imprese simili (e includo i distributori, non solo quello di
Feltrinelli, che fanno uso di contratti a tempo su larga scala) magari si
convincono di aver fatto i librai. Invece non hanno neppure iniziato, a
essere dei librai. E questo è molto triste.
>Verissimo, ma cosa vorresti che
> in quanto impresa si togliesse dalle logiche di mercato, suicidandosi?
Ma dove sarebbero le logiche di mercato? Svalutare le risorse umane è una
strategia di mercato? Non sai nulla di come funziona un'impresa. Proprio
nulla. E continui a subissarci con la tua ignoranza.
> La logica di mercato è contraria all'esser umano,
Avanti con le cazzate.
Ti sei mai occupato seriamente di qualcosa?
>ma se sei in ballo
> devi ballare. Poi si potrebbe parlare della legge sui precari e tante
> altre belle cose, ma sono d'accordo con te, approfondire in altro post,
> se si ha tempo e voglia.
> La situazione che tu hai descritto riguarda praticamente tutti i settori
> lavorativi e tutte le aziende, poi è ovvio c'è chi si adatta e chi gode
> in queste acque putride.
Altre panzane: non riguarda tutti i settori lavorativi, perché l'Italia è
piena, in altri settori, di supergarantiti.
Ma non ti vergogni, a tirare avanti con questi preconcetti da fumetto?
Prova a lavorare sei mesi, poi ne riparliamo.
dR
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