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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174792 è una risposta a message #174719] |
ven, 02 marzo 2012 22:27 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
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Soylent Green Is People ci ha detto :
> l'ostracismo contro ghosts for mars pero' non l'ho mai capito, senza
> polemica
> tu perche' lo definisci lammerda per eccelenza, ad esempio?
è indicibilmente stupido, oltre che "cheap" e "pulp" e "cinefilo" oltre
il sopportabile, e la certezza che così doveva essere, perché così l'ha
voluto fare il regista, non cambia la sostanza delle cose. Puro trash,
io odio il trash. Poi là fuori è pieno di gente che parla di
"cinefilia", di allusioni politiche, di sottotesti di critica sociale e
bla bla bla.
Quindi mi pare che anche su questo film si possano proiettare le "pippe
mentali" che tu vedi riversare in "The ward".
R.
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174894 è una risposta a message #174721] |
sab, 03 marzo 2012 10:46 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
Member |
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On 2 Mar, 20:56, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
> > la psicanalisi e' l'omino della birra, s'intende
> me lo aspettavo...... qualcosa del genere, intendo
dev'essere un po' come decidere a monte...
> > nel film non c'e' perche' non ha senso che ci sia, e non perche' "la
> > rimozione psichica non lascia spazio a qualcosa di intelligibile ma
> > solo a segnali occulti da decodificare in ambito psicoanalitico"
> Ci sono cose che lo spettatore in cerca d'altro non può vedere
e cose che lo spettatore che le cerca apposta riesce a vedere.
se poi davvero ci sono occulti segnali psicanalitici, e sono quelli
che hai citato...
bisogna partire da un presupposto comune: psichiatria e psicoanalisi
sono due cose ben distanti, e di norma la prima esclude la seconda
tocca farsene una ragione o cercare di convincere la comunita'
psichiatrica del contrario
in un film ambientato in un ospedale psichiatrico, negli anni sessanta
per di piu', o i famigerati segnali occulti non si mettono, oppure si
sta facendo un errore.
principalmente un errore di superficialita' e pressapochismo. visto il
resto della pellicola potrebbe essere proprio cosi'.
e se davvero ci sono, per quanto occulti e da intenditore possano
essere questi segnali, restano un errore. tanto quanto lo sarebbe una
ricostruzione impeccabile di un battello a vapore in un peplum, per
essere il piu' chiari possibile.
dover ammettere che carpenter ha girato un film tanto anonimo e
sciatto incrina le certezze cinematografiche che uno accumula durante
la vita. se avessi deciso a monte avrei trovato qualche illusoria
giustificazione per salvare the ward.
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #174895 è una risposta a message #174792] |
sab, 03 marzo 2012 10:58 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
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On 2 Mar, 22:27, Roberto <return...@alice.it> wrote:
> è indicibilmente stupido, oltre che "cheap" e "pulp" e "cinefilo" oltre
> il sopportabile, e la certezza che così doveva essere, perché così l'ha
> voluto fare il regista, non cambia la sostanza delle cose. Puro trash,
> io odio il trash.
questa e' l'opinione che te ne sei fatto, ma non i motivi per cui te
la sei fatta :)
cmq non e' importante
> Poi là fuori è pieno di gente che parla di
> "cinefilia", di allusioni politiche, di sottotesti di critica sociale e
> bla bla bla.
non ci avevo mai pensato. si', forse si presta a valutazioni del
genere. non sono quelle che faccio io.
al massimo al livello generico con cui si possono fare queste
considerazioni su ogni film di carpenter.
non avevo mai associato le cose finche' non ho rivisto distretto 13
poco tempo fa: i fantasmi da marte, gli sbandati che assaltano il
distretto e i barboni del signore del male, sono fondamentalmente la
stessa cosa. non a livello simbolico o interpretativo: proprio come
elementi narrativi, come espedienti di messa in scena.
il loro scopo e' quello di essere funzionali ad un action di tensione.
e come funzionano benissimo negli altri due film funzionano anche
nell'ultimo.
senza nessuna "pippa mentale" :1
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #175806 è una risposta a message #175779] |
lun, 05 marzo 2012 16:59 |
Andrea Spacca Messaggi: 64 Registrato: aprile 2011 |
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On 5 Mar, 11:41, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
> ma a te (voi) sembra sfuggire quanta gente "sana" sia stata MASSACRATA
a me non sfugge nulla, e nemmeno ho mai scritto il contrario
non ho nemmeno mai espresso un giudizio, a favore o contro, sulla
psichiatria ne' tantomeno sulla psicoanalisi
detto questo, storicamente e in linea di massima, psichiatria e
psicoanalisi non si incontrato (psicoanalisi, non psicologia)
siccome stiamo parlando di un film e di una sceneggiatura rivendicare
degli ideali e delle lotte di dignita' porta semplicemente a
confondere il piano del discorso
e, lo ripeto, in un film con l'ambientazione di the ward, senza una
caratterizzazione specifica della storia che faccia intendere la
volonta' militante degli sceneggiatori, infilarci un racconto
psicoanalitico e' un'incongruenza, un buco di sceneggiatura.
quindi, per me, a livello critico e senza nessun interesse a valutare
il piano ideologico della storia, l'unico giudizio rimane quello
dell'ennesimo segno di superficialita' da parte degli autori.
il disinteresse alla riflessione sulla (dis)umanita' psichiatrica e'
insita nel film, io mi ci adeguo semplicemente.
the ward non e' "qualcuno volo' sul nido del cuculo", non c'e' un
elemento che sia uno per cui come spettatore debba essere portato a
credere o a intuire che vogliono suggerirmi qualche lettura superiore
alla vicenda di un giallo con finale a sorpresa. quindi propendo per
l'involontarieta'.
anzi, per essere piu' preciso: puoi aver ragione nel pensare che gli
sceneggiatori abbiano deliberatamente inserito gli elementi di cui
parli. ma senza programmaticita'.
non solo, considerata la qualita' del film e da essa la profondita' e
la perspicacia che mi posso aspettare dagli autori, sono abbastanza
convinto che quello che han fatto e' stato dare un'ulteriore
pennellata di bignami psicoanalitico, finalizzata solo ed
esclusivamente al meccanismo di genere. con un ruolo dato all'elemento
di fatto potenzialmente intercambiabile con qualsiasi altro macguffin.
se ci fossero state intenzioni diverse, ci sarebbe stato un film
diverso.
e le scelte sono piu' o meno due: la veridicita' storiografica, che
difficilmente puo' far conciliare psichiatria e psicoanalisi se non
con qualche preciso episodio e carattere cronachistico di fondo,
oppure una storiografia plausibilmente falsata, conseguenza di una
volonta' divulgativa e per questo necessariamente palese
quindi o the ward non vuole parlarmi di psicanalisi, oppure sbaglia
perche' non riesce a rendere immediatamente chiaro il suo obiettivo
questo ha che fare con il film di carpenter e con il cinema o la
narrazione. il resto sono considerazioni off topic, qualsiasi
posizione si abbia in merito
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #175840 è una risposta a message #175782] |
lun, 05 marzo 2012 18:07 |
daniel pennac \(porta Messaggi: 569 Registrato: novembre 2010 |
Senior Member |
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"luziferszorn" <pan25712@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:2fa6997b-d4be-4819-b34e-e0def14dd657@l1g2000vbc.googlegroups.com...
>sempre in The Ward un infermiere dice infatti:
>"bisognerebbe friggere via la parte di cervello bacata a tutti quanti"
>Poi, scusa, c'è quel reazionario di Scorsese che in ShutterIsland
>riesce pure a negare l'evidenza della "macelleria psichiatrica"
>passandola quasi per "scelta filosofica" del malato, e facendolo (non
>saprei quanto coscientemente ma non mi stupirebbe se fosse voluto)
>nega anche la realtà dei campi di sterminio. Qualcuno gliel'ha fatto
>notare? Intendo la cosiddetta critica ufficiale, quella pagata per
>spiegarci i film.... lol (pagata da chi? - lol alla quinta)
>lq
Non capisco come nessuno ti abbia fatto notare che stai cercando di far
passare il concetto di una pratica che, nella tua mente, avviene nella
*realtà*: la psichiatria usa metodi nazisti nella cura dei pazienti,
utilizzando come dimostrazione della tua tesi dei prodotti della *finzione*:
dei film che, bada bene, non sono neppure basati su un soggetto
autobiografico.
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #175915 è una risposta a message #175782] |
lun, 05 marzo 2012 22:19 |
BArrYZ Messaggi: 36 Registrato: dicembre 2010 |
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* luziferszorn wrote, Il 05/03/2012 13:06:
> sempre in The Ward un infermiere dice infatti:
> "bisognerebbe friggere via la parte di cervello bacata a tutti quanti"
Che e' lo humor tipico di Carpenter. Vedi Essi vivono, per esempio.
Non c'e' nulla di ideologico in questo riferimento, semmai l'esatto
contrario: e' hummor nero che serve per alleggerire, piuttosto che
caricare, Carpenter lo fa in tutti i suoi film, sia per l'eroe che per
gli antagonisti.
> Poi, scusa, c'è quel reazionario di Scorsese che in ShutterIsland
> riesce pure a negare l'evidenza della "macelleria psichiatrica"
> passandola quasi per "scelta filosofica" del malato, e facendolo (non
> saprei quanto coscientemente ma non mi stupirebbe se fosse voluto)
> nega anche la realtà dei campi di sterminio.
Definire reazionario Scorsese su queste basi, e' quasi divertente.
Soprattutto e' ancora piu' divertente definirlo addirittura
negazionista, toppando completamente i riferimenti gnoseologici del film
in oggetto.
> Qualcuno gliel'ha fatto
> notare?
Prova tu, dai: sono sicuro che Martin non veda l'ora si sentire la tua
preziosissima et acutissima opinione sui suoi film.
> Intendo la cosiddetta critica ufficiale, quella pagata per
> spiegarci i film.... lol (pagata da chi? - lol alla quinta)
Infatti dovresti farti pagare pure tu, dico davvero.
(del resto pure i clown al circo lo fanno, "aberrante lol")
--
BArrYZ
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #175920 è una risposta a message #175919] |
lun, 05 marzo 2012 23:42 |
BArrYZ Messaggi: 36 Registrato: dicembre 2010 |
Member |
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* luziferszorn wrote, Il 05/03/2012 23:04:
> Sì, certo, se andiamo avanti così da thriller psicologico diventa un
> film HorrorHumor
Ah, perche' non hai colto che il film e' costellato di ironia?
Male.
Tutto il cinema di Carpenter lo e': si prende sul serio solo quando
serve veramente, altrimenti e' un cazzone. E' uno dei suoi grandi pregi.
Oppure ti devo spiegare che, magari, in Grosso Guaio a Chinatown, per
esempio, c'e' un tizio che ad un certo punto si incazza con Kurt Russell
e si comincia a gonfiare senza fermarsi piu', tanto che fa crollare il
palazzo ove si trovavano tutti prima di esplodere?
Meglio di, senno' magari tiri fuori di nuovo Hitler o chissa' cos'altro,
o magari potresti illustrarci che quella scena e' una di sottile
denuncia di Carpenter contro la barbara pratica della dieta dell'astronauta.
--
BArrYZ
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #176566 è una risposta a message #172856] |
gio, 08 marzo 2012 11:53 |
mauro@yahoo.it Messaggi: 4 Registrato: dicembre 2011 |
Junior Member |
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>
> I migliori della serie, mediamente assai scarsa.
>
> dR
Buongiorno. Già che ci sono, ne approfitto per chiederti che ne pensi
di Jenifer di Argento. Quando lo vidi, ero preparato al peggio, ma
tutto sommato, specie a livello tecnico, mi è sembrato una delle cose
meno disgraziate specie degli ultimi anni, e poi almeno non c'è la
figlia (anche se forse sarebbe stato il suo ruolo migliore). Per
ripensarci, dovrei rivederlo, ma non ne ho voglia.
Saluti,
Mauro
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Re: The Ward - Carpenter [messaggio #176592 è una risposta a message #172735] |
gio, 08 marzo 2012 11:46 |
mauro@yahoo.it Messaggi: 4 Registrato: dicembre 2011 |
Junior Member |
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On 25 Feb, 16:37, luziferszorn <pan25...@gmail.com> wrote:
> On 25 Feb, 11:20, "Shapiro used clothes" <vittorio...@tin.it> wrote:
>
> > Per una volta l'hai detta giusta, Luzy. Forse.
>
> sento finirà come con i neutrini.....
>
> Tornanto a Carpenter e THE WARD
> Nessuno ha uno straccio di opinione entusiasta su questo film?
>
> mondo lobotomizzato
>
> lq
Buongiorno. Ogni tanto (l'ultima volta sarà qualche mese fa) torno a
dare un'occhiata a questo sempre interessante gruppo. Vidi il film
all'anteprima a Torino nel 2010, e, pur apprezzando molto Carpenter,
lo trovai uno dei suoi peggiori, per cui non posso darti un'opinione
entusiasta... Certo, le capacità registiche ci sono, il regista sa
ancora costruire la tensione ma, come ha scritto Shapiro, la
sceneggiatura non è un granché, e (di conseguenza?) il personaggio è
poco complesso. Tralasciando il fatto che, a mia memoria, Carpenter
non ha mai rappresentato un "mostro" (che poi mostro non è: i mostri
sono altri, naturalmente) così poco pauroso (lo trovai abbastanza
ridicolo, soprattutto perché troppo somigliante a quelli - v. The ring
ecc. - già oggetto delle recenti numerose parodie), nemmeno il
diavolone del secondo Masters.
Del sonoro non ricordo granché, anche perché è passato quasi un anno e
mezzo. Figurati che, se ben ricordo, allo stesso festival trovai
(quasi) più interessante The Last Exorcism. Piuttosto, all'ultimo
festival di Torino hanno fatto un anteprima su Sion Sono. Questo sì,
lo consiglio. E poi, se tu o Shapiro, che scrive sempre cose molto
interessanti, o altri, state ancora leggendo, ci terrei a sapere cosa
ne pensate di Bronson (non l'attore...). Io sono stato già felice
quando ci ho sentito la Quarta di Bruckner, per tornare in topic. Solo
che l'ho visto a notte fonda e mi sono addormentato, quindi non posso
averne un'idea compiuta. Comunque, salute a Carpenter (e a Romero).
Saluti,
Mauro
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