| [RECE]Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma [messaggio #104751] |
gio, 01 settembre 2011 17:50  |
 Baku
Messaggi: 49
Registrato: dicembre 2010 |
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Nel 690 d.C. sta per salire al trono la prima e unica imperatrice donna
della storia della Cina. Alcuni giorni prima della cerimonia di
incoronazione avvengono alcune morti misteriose di funzionari di corte.
Nessuno riesce a venirne a capo, e allora la futura imperatrice decide
di liberare e affidare il caso a Di Renjie, un funzionario ribelle che
lei stessa aveva fatto incarcerare anni prima dopo che questi si era
messo a capo di una rivolta contro di lei.
In concorso alla Mostra del Cinema di Venezia dell'anno scorso, è un
wuxia con una forte connotazione al giallo stile Sherlock Holmes.
Ne avevo letto giudizi quasi tutti positivi e molto lusinghieri, ma
dopo averlo visto mi domando cosa ci abbiano trovato di bello i
recensori.
Le note dolentissime per me sono state innanitutto gli effetti speciali
(pacchianissimi, quasi da b-movie) e la fotografia. Poi si, certo,
ammetto di non essere un amante del cinema di Tsui Hark di cui ho
trovato anche qui le solite musiche hongkonghesi tremendamente e
inutilmente sdolcinate. Pure i dialoghi mi son sembrati di scarso
livello, e non credo sia colpa solo del doppiaggio ma anche dello
script.
In definitiva un wuxiapian bruttino ed evitabilissimo
--
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| Re: [RECE]Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma [messaggio #104889 è una risposta a message #104751] |
gio, 01 settembre 2011 22:47  |
Roberto
Messaggi: 892
Registrato: maggio 2009 |
Senior Member |
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Sembra che Baku abbia detto :
> In definitiva un wuxiapian bruttino ed evitabilissimo
sono purtroppo costretto a rinvare a chissà quando la visione di questo
film da me attesissimo, la vita purtropo preme. Il precedente filmone
di Tsui Hark ("Seven swords") era formalmente e tecnicamente super ma
aveva problemi di racconto, perché troppa roba era concentrata in due
ore, e la specificità culturale non c'entra nulla: quella sceneggiatura
aveva oggettivamente problemi.
Qui tutti dicono che il piacere del racconto, come ai vecchi tempi, è
la vera carta vincente di "Detective dee", insieme al senso di
meraviglia e alla generosità. Esperti di cui mi fido non lo mettono tra
i capolavori di Tsui Hark, però immagino che ci siano abbastanza
barocchismi e raffinatezze formali (a proposito sulla fotografia sono
tutti d'accordo: favolosa) da surclassare qualsiasi
blockbuster-fotocopia occidentale. Poi, vabbe', Andy Lau è Andy Lau.
Ripeto: sarò costretto a recuperarlo in dvd/blu-ray, quando lo vedrò
buttero giù due righe, senza pregiudizi a favore, anche se ci tengo
molto: Tsui Hark, come molti veri grandi, ha fatto le sue belle cagate.
Questo sarà probabilmente "medio".
R.
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