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Re: [OT?] Stallman su jobs [messaggio #128265 è una risposta a message #128262] |
gio, 13 ottobre 2011 12:32 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
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Guglielmo <mmemmoTOGLIQUESTO@tiscali.it.invalid> wrote:
> Sì cambiare scheda video e display ad un portatile. Fatto più volte la
> prima e una volta solo la seconda, risparmiando un bel po' di soldi
> rispetto a dover ricorrere all'assistenza ufficiale, in un caso sarebbe
> stato più conveniente comprare un notebook nuovo ed invece quel Toshiba
> lavora regolarmente già da un paio di anni. Che c'è? Non ti sta bene?
> Vuoi vedere che è vero quello che ho scritto fin dalla prima replica:
Il tuo tempo evidentemente non costa nulla.
Il mio costa 60€/ora +Iva.
Quanto ci hai messo?
5 minuti?
Perche' se ci perdi due ore di tempo a cambiare display diventa
immediatamente antieconomico almeno per me.
> >> Con l'aggravante che sui "tradizionali" PC (anche notebook) puoi avere
> >> speranza che se qualcosa si guasta lo apri e sostituisci il pezzo, sugli
> >> apple la cosa mi pare (per esperienza personale) sia un tantinello
> >> diversa e l'assistenza sia molto meno facoltativa.
> E che hai prontamente zittito con un "altrettanto semplice".
Esistono milioni di notebook in circolazione, tra modelli in produzione
e modelli usciti di produzione.
Il tuo caso personale non fa testo, non penso proprio sia cosi' facile
aprire un portatile e trovare i pezzi da cambiare, SEMPRE.
Poi mi parli di sostituzione display e scheda video di un laptop una
operazione in pratica alla portata di tutti.
ROTFL.
Francamente fai bene a non rispondermi piu, cosi' la smetti di esporti
al ridicolo.
> Altrettanto semplice un bel paio di provole a quanto pare se ti stupisci
> addirittura che si possa fare.
Non mi stupisco, ho riparato piu di un laptop dato che ho fatto anche
per un po il riparatore in un negozio.
Mi stupisco ovviamente che sia una rivendicazione dell'utente medio eh.
Ma complimenti ancora, continuiamo a giudicare il mondo sul proprio
metro di paragone.
> Ora chiudo veramente mettendo il thread in ignore, tu puoi continuare a
> stupire con la tua sicumera.
Come preferisci.
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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Re: Eric S. Raymond difende Stallman [messaggio #128274 è una risposta a message #128170] |
gio, 13 ottobre 2011 14:15 |
sapo68 Messaggi: 613 Registrato: novembre 2010 |
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Sandro kensan <kensan@kensan.it> wrote:
> Innanzitutto, va ricordato come il Mac abbia semplicemente
> "reimpacchettato" idee di altri (l'interfaccia Xerox PARC WIMP, ad
> esempio), il che non è di per sé cattivo. Peccato che poi Jobs abbia
> arrogato su di se la paternità di queste innovazioni, facendo dimenticare
> i veri pionieri che l'avevano realizzata.
Avrà anche reimpacchettato ma i suoi 313 brevetti ce li ha.
http://articles.businessinsider.com/2011-08-25/tech/30010658 _1_patents-p
ower-adapters-bill-gates
http://www.pcmag.com/article2/0,2817,2391798,00.asp#fbid=PWN OaQHT65n
E no, non è pratica usuale intestare brevetti al CEO di una azienda,
basti vedere non solo Gates ma anche i brevetti di Google per dire
un'aziendina del genere.
Tendo a pensare che se c'e' il suo nome sopra, il suo piccolo contributo
l'ha aggiunto
--
Giocare col mondo, facendolo a pezzi...
Bambini che il sole, ha ridotto gia'... vecchi.
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Re: [OT?] Stallman su jobs [messaggio #128366 è una risposta a message #128258] |
gio, 13 ottobre 2011 20:57 |
Alessandro Selli Messaggi: 242 Registrato: novembre 2010 |
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THe_ZiPMaN ha scritto:
> On 10/13/2011 11:23 AM, Alessandro Selli wrote:
>> THe_ZiPMaN ha scritto:
>>> On 10/13/2011 12:34 AM, Alessandro Selli wrote:
>>>>> Non noti nulla di strano?
>>>>
>>>> No. Spiegati.
>>>
>>> Non ce n'è bisogno.
>>
>> A ecco, il bluff non ti è riuscito.
>
> No, nessun bluff. Semplicemente reputavo tempo perso spiegare cose
> evidenti, ma visto che non ci arrivi perdiamo anche questi 2 minuti.
Non hai nulla da spiegare, lanci un bluff dove t'era prima fallita una
finta.
> Nei tuoi post appari esattamente come gli idolatri che io condannavo,
E certo, chi non concorda con te è un idolatra, non c'è bisogno di
spiegare altro.
> quelli che non hanno un pensiero proprio
E certo, concordare con qualcuno vuol dire non avere idee proprie. Tu
sai forse quando io mi sono formato le mie idee sul libero scambio delle
conoscenze (e quindi in senso lato sul software libero), se prima o dopo
Stallman, se prima o dopo che conoscessi del progetto GNU e della FSF?
No, non lo sai, ma attacchi lo stesso perché, ovviamente, chi è in
disaccordo con te non capisce niente, mentre chi in questo concorda con
Stallman è un decerebrato seguace di un guru. La bassezza delle tue
argomentazioni rivela l'inconsistenza delle tue idee.
>> Nessuna. Quello che non è chiaro, lo ripeto, è perché questa sarebbe
>> "sacra" mentre le altre irrilevanti.
>
> Perché la cosa pubblica è diversa da quella privata.
E le pere sono diverse dalle castagne. E quindi le prime sono buone
da mangiare mentre le seconde sono buone soltanto per giocarci a
racchettoni, "ovviamente".
>> E sta proprio qui la trappola: la PA deve interfacciarsi con il mondo
>> industriale, commerciale, imprenditoriale ecc. privato.
>
> No. E' il mondo industriale, commerciale, imprenditoriale, privato che
> deve interfacciarsi con la PA, non il contrario.
interfacciare [in-ter-fac-cià-re]
Collegare con interfaccia
interfaccia [in-ter-fàc-cia]
|| estens. Complesso dei microcircuiti che permettono il contatto,
assicurando la reciproca compatibilità
"La reciproca compatibilità". Nell'interfaccia A comunica con B che
comunica con A. Nello specifico, l'interfaccia con le istituzioni serve
tanto ai cittadini e alle aziende per ricevere dati dalla PA e per
trasmettere dati alla PA, quanto alla PA di inviare comunicazioni o
ricevere dati dai cittadini e dalle aziende. Lo standard di
comunicazione deve essere implementato correttamente e compatibilmente
ad entrambi gli estremi del canale, non in uno solo.
> Non perdo altro tempo a spiegarti cose banali.
Meglio, visto che non le comprendi.
>> Fintanto che in
>> questi campi troneggiano i formati proprietari e inoperabili, non sarà
>> possibile imporre alla PA staccarsi dal "mondo reale" adottando standard
>> che solo lei saprà utilizzare.
>
> Cazzate.
Ah beh, se lo dici tu.
> Dove la PA ha imposto una soluzione questa è stata adottata
> dagli altri, ed è anche ovvio come chiunque sa.
Ci stai arrivando, finalmente: lo standard che la PA adotta, per
funzionare, *deve* *essere* *IMPOSTO* anche agli altri, anche ai
cittadini e alle aziende, altrimenti l'interfaccia istituzioni <->
società civile non funziona. Non può funzionare se solo una delle due
parti, la PA in questo caso, lo adotta.
>> Per farlo dovrà anche imporre che quelle
>> realtà esterne utilizzino i suoi stessi stadard, e quindi cade la
>> presunta libertà dell'imprenditoria privata di fare quello che vuole con
>> la piattaforma di sua scelta.
>
> No.
LOL, ma sei l'hai confermato tu stesso appena sopra: «Dove la PA ha
imposto una soluzione questa è stata adottata dagli altri, ed è anche
ovvio come chiunque sa.» Due righe e hai già cambiato idea? Così
succede a chi scrive non per argomentare un'idea sensata, ma solo per
dare contro agli altri.
> Uno può ugualmente fare quel che vuole, semplcemente dovrà adeguarsi
> nelle comunicazioni con la PA.
Il che vuol dire *dover* adottare, che lo voglia o no, lo standard
*imposto* dalla PA.
> AKA il software proprietario tratterà
> formati aperti nelle comunicazioni con la PA mentre farà quel che vuole
> per il resto.
Ti è sfuggito che è esattamente delle "comunicazioni con la PA" che si
sta trattando, non del resto. Certamente a casa sua ognuno può fare
quello che vuole, ovvio che la Pippo SRL può scambiare i dati con la
Cani&Gatti SAS usando formati e protocolli che solo loro due conoscono e
usano, ma questo non è mai stato oggetto del dibattito. Ma pur di poter
pensare di aver ragione devi tirare fuori dal cappello a cilindro il tuo
coniglietto magico.
>>> L'anarchia garantisce maggiore libertà della democrazia. Che poi
>>> l'anarchia abbia altri svantaggi rispetto alla democrazia è cosa ovvia.
>>
>> No.
>
> Sì. Continui a confondere causa ed effetto e continui a confondere i
> termini.
No, la causa e l'effetto sono altri conigli che tiri fuori in preda al
panico dal tuo cilindro, e i termini sono esattamente quelli che hai
introdotto tu.
>> È cosa nota che non c'è libertà dove non c'è un potere centrale
>
> Le stesse idee che aveva SJ...
Che sarebbe il mio idolo, il mio guru, vero?
>> (lo stato come garante della giustizia) capace di impedire ai singoli
>> potenti (aristocrazia feudale, proprietari terrieri, monopolisti ecc.)
>> di prevaricare i singoli che sono privi del loro potere e mezzi, sia
>> materiali che finanziari.
>
> E il potere centrale non è una prevaricazione?
No, non di per se. Dirlo tale è come dire che i mariti che picchiano
le mogli dimostrerebbero che il matrimonio sia un male da estirpare
nella società perché causa la violenza domestica.
>> Nei regimi anarchici si finisce presto ad
>> avere il sorgere di prepotenti che localmente tiranneggiano chi non è
>> capace di rispondere al loro potere con una forza sufficiente.
>
> Che quindi cessano di essere regimi anarchici
Per questo i "regimi anarchici" (ti rendi conto dell'ossimoro che hai
scritto? È molto rivelatorio!) hanno sempre avuto vita effimera. Anzi,
non possono esistere, sono utopici in un mondo regolato dai rapporti di
forza e dal puntuale abuso quando un potere ha il sopravvento sugli
altri. È per questa ragione che le organizzazioni sociali più stabili e
funzionali sono quelle che arrivano ad un equilibrio dei poteri ben
bilanciato, dove ciascun organo dello stato vigila, sorveglia e
all'occorrenza interviene per riportare gli altri all'ordine a garanzia
del bene pubblico. Un regime anarchico manca di qualsiasi meccanismo
interno di controlli e contromisure, di "checks and balances", per
questo l'anarchia come sistema sociale è effettivamente inesistente,
perché è estremamente instabile.
> e diventano oligarchici o
> dittatoriali, ecc.ecc.. Stessa cosa che accade in una democrazia quando
> un partito o un gruppo, pur col consenso popolare, prende la maggioranza
> assoluta e quindi il potere.
No, in democrazia questo non succede. Neanche nei rari casi in cui un
partito ottiene la maggioranza assoluta. Infatti il degradare della
Repubblica di Weimar nella dittatura nazista, come pure quello del Regno
d'Italia nella dittatura fascista, è passata per il necessario
scioglimento del parlamento. Lo scioglimento del parlamento è stato
storicamente, numerose volte, l'atto finale dell'instaurazione di una
dittatura. È successo nei due casi già elencati, nel Cile di Pinochet,
in un contesto diverso e meno crudemente nel XVII secolo sotto Guglielmo
I d'Inghilterra (due volte), tante, tante volte in Centro-Sudamerica, in
Africa e in Asia. Fosse possibile per una repubblica democratica
parlamentare diventare una dittatura non sarebbe necessario farlo, anzi,
sarebbe necessario mantenere il parlamento, per non buttare via la
maggioranza conquistata, relativa o assoluta che sia.
>>>> oltre che un modello di licenza software che garantisca la
>>>> libertà del codice meglio della GPL, faccelo sapere.
>>>
>>> La BSD, l'Apache License e il public domain garantiscono tutte maggiore
>>> libertà del codice rispetto alla GPL.
>>
>> Ma anche no.
>
> Ma anche sì.
Ma proprio no.
>> La libertà di sottrarre dalla libertà non è nulla che
>> chiamerei più libero di quello che garantisce la libertà oggi come domani.
>
> La BSD non sottrae alcuna libertà né all'utente né allo sviluppatore, al
> contrario della GPL.
La GPL garantisce che la licenza che lo sviluppatore ha scelto per il
suo prodotto rimarrà nel futuro, che nessuno potrà chiudere un suo
progetto aperto e proprietizzare un suo software libero senza neanche
consultarlo. Quello che è GPL è libero oggi e rimarrà libero in futuro,
come lo sviluppatore ha scelto. La GPL quindi è quella che
maggiormente rispetta sia la libertà del software che la volontà dello
sviluppatore.
Altrimenti non si spiegherebbe perché la GPL è la licenza libera di
gran lunga più diffusa:
http://www.blackducksoftware.com/oss/licenses
Rank License %
1. GNU General Public License (GPL) 2.0 42.71%
2. MIT License 11.33%
3. Artistic License (Perl) 7.83%
4. GNU Lesser General Public License (LGPL) 2.1 7.20%
5. BSD License 2.0 6.78%
6. GNU General Public License (GPL) 3.0 6.42%
7. Apache License 2.0 5.42%
8. Code Project Open 1.02 License 2.16%
9. Microsoft Public License (Ms-PL) 1.75%
10. Mozilla Public License (MPL) 1.1 1.03%
11. GNU Lesser General Public License (LGPL) 3.0 0.86%
12. Eclipse Public License (EPL) 0.71%
13. Common Public License (CPL) 0.42%
14. zlib/libpng License 0.36%
15. BSD Two Clause License 0.33%
16. Academic Free License 0.32%
17. Common Development and Distribution License (CDDL) 0.32%
18. Open Software License (OSL) 0.22%
19. Ruby License 0.20%
20. Microsoft Reciprocal License (Ms-RL) 0.19%
> Rileggiti le licenze.
Fatto. Più volte, negli anni. Mi danno ragione.
> Finché spari cretinate di
> questo tono non è possibile nemmeno iniziare discussioni.
Tipico di chi dispera di riuscire ad imboccarne una giusta e anche
manca dell'intelligenza per affrontare costruttivamente le difficoltà,
quella di perdere la bussola e scagliarsi in irosi insulti verso
l'interlocutore.
>>> E se ti mandasse il documento in un formato libero ma che tu non hai
>>> strumenti per gestirlo cosa fai? Spendi migliaia di euro per farti
>>> sviluppare il software per gestirlo?
>>
>> No, ti scarichi e ti installi il software che vuoi.
>
> Eh no caro... software libero non vuol dire che chiunque può scaricarlo
> e installarlo. Rileggiti le licenze.
Certo che si, invece. Il vero software libero, ossia quello GPL, in
nessun modo impedisce a chicchessia di scaricarlo e installarlo, al
contrario. La libertà fondamentale numero uno è quella di poter
eseguire il programma per qualsiasi scopo. Incluso il programma di
installazione, bien sûr. La libertà fondamentale numero due è quella di
poter redistribuire il programma. E la GPL prescrive l'obbligo, entro i
tre anni dalla consegna del software binario eseguibile, di trasferire
il codice sorgente ad un costo massimo che copra il trasferimento del
supporto. Ergo si, il software GPL assicura, insieme alle altre, la
libertà e il diritto di scaricarsi e di installarsi il software che si
vuole. Ma forse tu hai trovato il modo di impedire a qualcuno di
scaricarsi e di installarsi del software libero disponibile su qualsiasi
rete? M'interesserebbe sapere come. A proposito, tu come hai ricevuto
e quanto hai pagato il software libero che usi?
>> Ah certo, puoi
>> anche dedicare, se ti conviene, le tue risorse interne per sviluppare
>> quello che non c'è già pronto, contrariamente alla grande maggioranza
>> dei casi di software proprietario.
>
> Anche col software proprietario puoi farlo.
No, quasi mai. Tutto il software proprietario di cui ho letto le
licenze riportano invariabilmente clausole come queste:
Restrictions
Without limiting the foregoing, You may not (i) reverse
engineer, decompile, or disassemble the Software or any
part thereof; (ii) modify, divide, part or revise the
Software, or any part thereof, or otherwise use parts,
portions or elements of the Software, standing alone; [...]
(v) incorporate, integrate or otherwise include the Software
or any portion thereof into any software, program or
product; [...] (viii) authorize or assist any third party to
do any of the things described in this section.
>> Purtroppo non ho il tempo di farti un disegnino in ASCII art.
>
> Provaci. Forse ti riesce meglio che discutere di argomenti che non conosci.
Non solo non leggi le licenze, ma neanche quello cui rispondi. Ho ben
scritto che non ho il tempo di farlo, quindi non si pone il problema del
provarci.
>>> No, non hai proprio capito nulla del discorso. Non sono un obbligo, sono
>>> solo una comodità. Il problema non è del software proprietario ma è
>>> dell'utenza.
>>
>> No, non hai proprio capito nulla del discorso. Sono un obbligo, non
>> sono solo una comodità.
>
> COL CAZZO.
Oh, il maschio alfa rizza il pelo e si batte il petto per intrimidire
l'invasore del suo spazio vitale.
> Mi sto anche rompendo un attimino i coglioni
E ringhia a pieni polmoni per dare mostra dei suoi canini, della sua
virilità e maschia forza, tutto proteso al combattimento.
> di rispiegare ad ogni post concetti tanto banali;
Brutta cosa l'orgoglio ferito quando si accompagna con l'incapacità di
imparare dai propri errori.
>>> Invece io ho avuto proprio un caso pratico, vissuto in prima persona, di
>>> un'azienda che aveva un CRM open source sviluppato da un'azienda poi
>>> fallita. Pur essendo open source non hanno trovato nessuno disponibile a
>>> manutenere il software e i costi di migrazione ad altre soluzioni erano
>>> talmente alti che hanno preferito mantenere lo storico sul vecchio
>>> sistema, partire con un nuovo sistema e ripopolare tutte le anagrafiche
>>> manualmente. Stessi identici problemi che avrebbero avuto con un CRM
>>> closed source basato su dati aperti.
>>
>> Io ho visto, io ho letto, io so di Tizio, io ho sentito di Sempronio,
>> a mio zio è successo che...
>
> Quale parte di «ho avuto proprio un caso pratico, vissuto in prima
> persona» non era chiara?
La stessa che a te è sfuggita di «io ho visto, io ho letto, io so di
Tizio, io ho sentito di Sempronio, a mio zio è successo che...».
> Ora continua pure a sparar cazzate
Il maschio alfa raschia la terra con gli unghioni e si getta polvere e
zolle di terra sulle possenti spalle sbuffando e gorgogliando gutturalmente.
> e a pensarla come vuoi, visto che neghi anche l'evidenza.
L'evidenza della tua ignoranza su quello di cui parli mentre ostenti
una sicumera totalmente fuori luogo mi guardo bene dal mettere
minimamente in discussione.
> Per quanto mi riguarda nel momento stesso in cui ti permetti di mettere
> in dubbio anche quanto mi è personalmente capitato
Ma che vuoi mettere tu in dubbio che mio zio Gustavo non ha potuto fare
il reverse-engineering delle macro di un database Access usato da un
vecchio applicativo .NET per poterne esportare i *suoi* dati nell'ottiva
di migrare il sistema proprietario su una piattaforma pienamente libera?
> puoi andare
> direttamente a it.fan.culo dove imposto il F/U.
Il maschio alfa batte furiosamente i piedi per terra, scaglia rami e
foglie in direzione del nemico, gira più e più volte su se stesso per
intimidire l'avversario e portarlo alla ritirata.
Ciao,
--
Alessandro Selli http://alessandro.route-add.net
AVVERTENZA: i messaggi inviati a "trappola" non mi arriveranno.
WARNING: messages sent to "trappola" will never reach me.
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Re: [OT?] Stallman su jobs [messaggio #128733 è una risposta a message #127843] |
ven, 14 ottobre 2011 15:57 |
Vide Messaggi: 61 Registrato: dicembre 2010 |
Member |
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On Tue, 11 Oct 2011 21:28:54 +0200, THe_ZiPMaN wrote:
> P.es. il display di un iPhone è
> qualitativamente superiore a quello del 99% dei concorrenti; anche tra
> questi c'è qualche eccezione, ma si va a spendere per un oggetto di
> qualità tanto quanto per l'iPhone.
Ma questo è semplicemente una strategia commerciale di Apple, ovvero avere
solo prodotti di gamam alta in cui la % di profitto è più alta. la vera
genialata è essere riuscita a vendere a gente "normale" prodotti carissimi
come gli iPhone (che hanno la loro indubbia qualità tecnica, ci
mancherebbe)
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