[UFV] La solitudine dei numeri primi (Costanzo, 2010) [messaggio #30606] |
lun, 09 maggio 2011 11:41 |
Roberto Messaggi: 892 Registrato: maggio 2009 |
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Non conosco il romanzo di partenza, ma non si può negare che questo
sia un film importante e coraggioso, anomalo nel panorama (anche
d’autore) italiano. E’ indubbio che Saverio Costanzo si senta anche
lui, orgogliosamente, un “numero primo”, ma per fortuna questa
dichiarazione resta quasi sempre al di qua del confine
dell’autocompiacimento. A parte qualche iniziale scivolamento nel
“famolo strano”, il film cresce grazie ai suoi attori, al progressivo
svelamento dei caratteri e dell’intreccio, al complesso avvicendarsi
dei tre piani temporali, alla splendida fotografia, e la storia di
questi bambini/adolescenti/adulti estranei al mondo e alle aspettative
di tutti (dei genitori, degli “amici”, dell’ortodossia relazionale
dominante) colpisce nel segno. Sorprendente e magnifico il lavoro sui
corpi degli attori/personaggi, con una Alba Rohrwacher eccezionale e
impressionante nel tour de force dimagrante cui si è sottoposta per
questo film. Chi fa cinema così in Italia, oggi? Nessuno. E’ una bella
cosa che un figlio di papà come Costanzo, uno che ha avuto la strada
spianata e la vita facile, faccia un cinema come questo. Cioè, se
devono essere i figli di papà a prevalere, allora meglio se fanno il
cinema che fa Saverio. Soffriamo meno, se ci fanno soffrire di più.
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