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Libri, divieto di sconto [messaggio #104728] gio, 01 settembre 2011 15:36 Messaggio successivo
ptram  è attualmente disconnesso ptram
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Ciao,

Con la nuova "legge Levi", chi vende libri non può praticare sconti
superiori al 15%, a meno che il libro non sia fuori commercio, sia stato
pubblicato da almeno venti mesi, e non sia stato riordinato da nessuno
nel giro di sei mesi.

Se capisco bene, sono esentati dal rispetto della legge i club del libro
(vedi art. 2, comma 5g), di cui se non sbaglio sono proprietari i grandi
editori.

< http://leggesulprezzodellibro.files.wordpress.com/2011/07/le gge-2011-07
-20-testo-approvato.pdf>

Che ve ne pare? Da forte lettore che acquista molto sia in libreria
(magari approfittando delle promozioni) che su internet (non
necessariamente da negozi italiani), sono decisamente contrariato.

Ma il mio sacrificio (spenderò di più o, più probabilmente, acquisterò
meno libri) sarà compensato dalla salvezza delle patrie lettere per
mezzo di una legge illuminata?

Ciao,
Paolo
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104729 è una risposta a message #104728] gio, 01 settembre 2011 15:46 Messaggio precedenteMessaggio successivo
L'Esattore  è attualmente disconnesso L'Esattore
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Paolo Tramannoni ha spiegato il 01/09/2011 :

> Che ve ne pare? Da forte lettore che acquista molto sia in libreria
> (magari approfittando delle promozioni) che su internet (non
> necessariamente da negozi italiani), sono decisamente contrariato.

Non so. Per me che compro spesso e volentieri in rete (per risparmiare)
è evidentemente una sventura di non poco conto. D'altronde è indubbio
che l'appeal della libreria sotto casa sia un po' decaduto proprio a
causa dei forti sconti offerti dalla rete. Certo, c'è sempre chi compra
sempre e solo in libreria, magari non essendosi ancora addentrato negli
acquisti in rete, ma credo che soprattutto giovani e
quaranta-cinquantenni ormai comprino privilegiando la rete.
Mi chiedo però se, anche solo per me, questa legge cambierà qualcosa.
Voglio dire, a volte mi viene la voglia di andare a curiosare in
libreria, tra i libri, e fare qualche scoperta o qualche acquisto che
difficilmente farei in rete (dove spesso vado a botta sicura o rovisto
tra gli sconti per categoria). Altre volte, la maggior parte delle
volte, compro in rete semplicemente perché mi sarebbe difficile trovare
quel prodotto in una piccola libreria, e certamente non me lo
offrirebbe neppure al 15% di sconto che Amazon mi assicurerà sempre.

Sostanzialmente, per me non cambia assolutamente nulla: continuerò a
comprare spesso in rete e a volte in libreria.
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104730 è una risposta a message #104728] gio, 01 settembre 2011 16:11 Messaggio precedenteMessaggio successivo
texwiller  è attualmente disconnesso texwiller
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Paolo Tramannoni <ptram@despammed.com> wrote:

> Ciao,
>
> Con la nuova "legge Levi", chi vende libri non può praticare sconti
> superiori al 15%, a meno che il libro non sia fuori commercio, sia stato
> pubblicato da almeno venti mesi, e non sia stato riordinato da nessuno
> nel giro di sei mesi.
>
> Se capisco bene, sono esentati dal rispetto della legge i club del libro
> (vedi art. 2, comma 5g), di cui se non sbaglio sono proprietari i grandi
> editori.
>
> < http://leggesulprezzodellibro.files.wordpress.com/2011/07/le gge-2011-07
> -20-testo-approvato.pdf>
>
> Che ve ne pare? Da forte lettore che acquista molto sia in libreria
> (magari approfittando delle promozioni) che su internet (non
> necessariamente da negozi italiani), sono decisamente contrariato.
>
> Ma il mio sacrificio (spenderò di più o, più probabilmente, acquisterò
> meno libri) sarà compensato dalla salvezza delle patrie lettere per
> mezzo di una legge illuminata?
>
> Ciao,
> Paolo

Legge assurda.
Addirittura schizofrenica la politica di puntare tutto, a parole, sulle
liberalizzazione di professioni, abolizione di tariffe minime, etc., e
poi imporre un prezzo minimo per legge, come nelle peggiori economie
dirigistiche.
Se esite un venditore in grado di praticare sconti del 99% non vedo
perché impedirglielo. Il consumatore non può che trarne beneficio e il
suo esempio indurrà anche gli altri operatori del settore a praticare lo
stesso sconto.
Lo so anch'io che i piccoli librai rischiano di chiudere, ma è quello
che è avvenuto con tanti piccoli negozi di alimentari o di fotografia
travolti dalla grande distribuzione. Non ci si può opporre con una
leggina a tutto un corso storico macroeconomico.


--
La grande musica è quella austro-tedesca
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104731 è una risposta a message #104730] gio, 01 settembre 2011 16:32 Messaggio precedenteMessaggio successivo
ptram  è attualmente disconnesso ptram
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Arne Saknussem <texwiller@ngi.it> wrote:

> Lo so anch'io che i piccoli librai rischiano di chiudere, ma è quello
> che è avvenuto con tanti piccoli negozi di alimentari o di fotografia
> travolti dalla grande distribuzione

Già. E nessuno ha pensato a una legge per loro (forse perché la Standa
era già stata fatta fallire da quello che adesso fa l'editore).

Tra l'altro, mi chiedo cosa succederà ad Amazon, che in realtà ha sede
in Lussemburgo. Forse a soffrirne saranno solo le librerie online
italiane.

Ciao,
Paolo
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104732 è una risposta a message #104730] gio, 01 settembre 2011 16:50 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Federico Gnech  è attualmente disconnesso Federico Gnech
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Registrato: maggio 2011
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Il 01/09/2011 16:11, Arne Saknussem ha scritto:

> Legge assurda.
> Addirittura schizofrenica la politica di puntare tutto, a parole, sulle
> liberalizzazione di professioni, abolizione di tariffe minime, etc., e
> poi imporre un prezzo minimo per legge, come nelle peggiori economie
> dirigistiche.

In realtà la questione dell'abolizione degli ordini o quella delle
tariffe minime non è, nemmeno a parole, nell'agenda politica attuale, di
"destra" o di "sinistra" che sia.
Sulla faccenda degli sconti sui libri c'è stata una discussione molto
ampia in questi ultimi mesi. A favore di una stretta erano e sono i
piccoli editori e le librerie indipendenti, cioè non legate ai grossi
gruppi editoriali, con la motivazione - opinabile, imho - che la
visibilità e quindi vendibilità dei titoli minori era azzerata dai
supersconti di catalogo (Einaudi, Adelphi, Oscar, etc.)
Poco tempo fa sono invece intervenuti i bibliotecari, lamentando che una
limitazione degli sconti avrebbe colpito la possibilità delle
biblioteche di ampliare periodicamente il catalogo - opinabile pure
questo, ma vabbè.
Di fatto i piccoli editori e le biblioteche non contano un beneamato, in
un paese di non-lettori. Sembra quindi, piuttosto, che questo testo sia
stato concepito per difendere proprio i due-tre grossi gruppi italiani
da Amazon e dalla rete in genere. Paura irrazionale, direi, visto che
gli utenti di IBS e di Amazon sono perlpiù lettori 'forti', che
frequentano 'anche' le librerie indipendenti, mentre il resto del
pubblico l'ennesimo Vespa o Faletti o Moccia o Rowling o Cazziemazzi lo
compra (a cadenza semestrale) nella libreria 'monomarca'.

> Se esite un venditore in grado di praticare sconti del 99% non vedo
> perché impedirglielo. Il consumatore non può che trarne beneficio e il
> suo esempio indurrà anche gli altri operatori del settore a praticare lo
> stesso sconto.

Mah.

> Lo so anch'io che i piccoli librai rischiano di chiudere, ma è quello
> che è avvenuto con tanti piccoli negozi di alimentari o di fotografia
> travolti dalla grande distribuzione. Non ci si può opporre con una
> leggina a tutto un corso storico macroeconomico.

Sono d'accordo. A proposito della grande distribuzione, cmq mi auguro
che il ciclo dei centri commerciali, che ha causato disastri urbanistici
e non solo, stia volgendo al termine.

F.


--
http://flaneurotic.wordpress.com/
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104733 è una risposta a message #104728] gio, 01 settembre 2011 17:25 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Paolo Tramannoni" <ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
news:1k6x9pt.eu1z6f1d62xf2N%ptram@despammed.com...
> Che ve ne pare? Da forte lettore che acquista molto sia in libreria
> (magari approfittando delle promozioni) che su internet (non
> necessariamente da negozi italiani), sono decisamente contrariato.

si tratta di una legge ad hoc per far fuori amazon.it, semplicemente
Siccome il paese si vuol modernizzare, la prima cosa che fa è bloccare il
libero mercato.
Ma come mai non è sucxcesso nulla a Amazon france, Amazon GB e Amazon
Deutschland. Qualcuno me lo spiega?

>
> Ma il mio sacrificio (spenderò di più o, più probabilmente, acquisterò
> meno libri) sarà compensato dalla salvezza delle patrie lettere per
> mezzo di una legge illuminata?

sì, buonanotte.
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104734 è una risposta a message #104730] gio, 01 settembre 2011 17:29 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Arne Saknussem" <texwiller@ngi.it> ha scritto nel messaggio
news:1k6xbet.1wbjt6xymo5eiN%texwiller@ngi.it...


> Non ci si può opporre con una
> leggina a tutto un corso storico macroeconomico.

infatti, per dirne una, la Kodak è quasi fallita, da quando esiste il
digitale. Facevano soldi essenzialmente con le pellicole.
E stiamo parlando di un'azienda enorme.
A volte mi chiedo come mai non chiudono la FIAT per legge. Danneggia i
venditori di carrozze...

PS al di là della facile ironia, mi chiedo quanto sia vero che amazon
danneggi i piccoli librai. Non ha per nulla lo stesso tipo di cliente.
Infatti pare che dietro questa legge ci sia in realtà una fortissima
pressione della Feltrinelli.
Altro che piccoli librai. Se ne frega, il signor Levi, dei piccoli librai.
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104770 è una risposta a message #104733] gio, 01 settembre 2011 19:19 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Herr von Faninal ha scritto:
> "Paolo Tramannoni"<ptram@despammed.com> ha scritto nel messaggio
> news:1k6x9pt.eu1z6f1d62xf2N%ptram@despammed.com...
>> Che ve ne pare? Da forte lettore che acquista molto sia in libreria
>> (magari approfittando delle promozioni) che su internet (non
>> necessariamente da negozi italiani), sono decisamente contrariato.
>
> si tratta di una legge ad hoc per far fuori amazon.it, semplicemente
> Siccome il paese si vuol modernizzare, la prima cosa che fa è bloccare il
> libero mercato.
> Ma come mai non è sucxcesso nulla a Amazon france, Amazon GB e Amazon
> Deutschland. Qualcuno me lo spiega?

Mi risulta che in Germania non è possibile alcuno sconto, e in Francia
può arrivare al massimo al 5%
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104771 è una risposta a message #104770] gio, 01 settembre 2011 19:57 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Dopo dura riflessione, abc ha scritto :

> Mi risulta che in Germania non è possibile alcuno sconto

avevo letto anch'io, eppure ad esempio:

http://www.amazon.de/Anna-Karenina-Roman-Leo-Tolstoi/dp/3866 47475X/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1314899571& ;sr=1-1
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104772 è una risposta a message #104771] gio, 01 settembre 2011 20:13 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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> > Mi risulta che in Germania non è possibile alcuno sconto
>
> avevo letto anch'io, eppure ad esempio:
>
>
http://www.amazon.de/Anna-Karenina-Roman-Leo-Tolstoi/dp/3866 47475X/ref=s
r_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1314899571&sr=1-1



In Germania, per quello che ne so, è proibito alla distribuzione di
scontare il prezzo indicato dall'editore, se però l'editore realizza una
edizione economica nulla vieta che questa costi meno dell'edizione
originale.

Comunque:

http://www.nytimes.com/2007/10/24/arts/24book.html


--
Luca Logi - Firenze - Italy e-mail: llogi@dada.it
Home page: http://www.angelfire.com/ar/archivarius
(musicologia pratica)
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104773 è una risposta a message #104770] gio, 01 settembre 2011 20:49 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Herr von Faninal  è attualmente disconnesso Herr von Faninal
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"abc" <xxx@xxx.it> ha scritto nel messaggio
news:j3oep4$66h$1@speranza.aioe.org...
>Mi risulta che in Germania non è possibile alcuno sconto, e in Francia può
>arrivare al massimo al 5%

non so, perché io acquisto solo libri americani di argomento tecnico su
amazon, e li pago come su amazon.it, salvo che su amazon.it la spedizione è
gratis.(quando amazon.it ne ha disponibilità, cosa non sempre facile, il
catalogo tedesco è molto più fornito, ha tutti i titoli di amazon.com o
quasi).
Il libro di Flaubert me lo compro in libreria, merci bien.
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104774 è una risposta a message #104773] gio, 01 settembre 2011 20:55 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Herr von Faninal ha detto questo giovedì :

> non so, perché io acquisto solo libri americani di argomento tecnico su
> amazon, e li pago come su amazon.it, salvo che su amazon.it la spedizione è
> gratis.(quando amazon.it ne ha disponibilità, cosa non sempre facile, il
> catalogo tedesco è molto più fornito, ha tutti i titoli di amazon.com o
> quasi).

cerca anche su amazon.co.uk, che offre spedizioni gratuite.

> Il libro di Flaubert me lo compro in libreria, merci bien.

io invece vorrei comprarlo volentieri in rete, se posso risparmiare il
40% e comprarne un altro con i soldi che risparmio.
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104846 è una risposta a message #104774] gio, 01 settembre 2011 21:14 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Herr von Faninal  è attualmente disconnesso Herr von Faninal
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4e5fd52d$0$15672$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
> Herr von Faninal ha detto questo giovedì :
>
>> non so, perché io acquisto solo libri americani di argomento tecnico su
>> amazon, e li pago come su amazon.it, salvo che su amazon.it la spedizione
>> è gratis.(quando amazon.it ne ha disponibilità, cosa non sempre facile,
>> il catalogo tedesco è molto più fornito, ha tutti i titoli di amazon.com
>> o quasi).
>
> cerca anche su amazon.co.uk, che offre spedizioni gratuite.

uh??? Fuori dalla GB?
A me han fatto sempre pagare, è una novità?

>
>> Il libro di Flaubert me lo compro in libreria, merci bien.
>
> io invece vorrei comprarlo volentieri in rete, se posso risparmiare il 40%
> e comprarne un altro con i soldi che risparmio.

mah...40% su un libro tascabile? Mi sembra tanto tanto.
Ad ogni buon conto io compro i libri francesi su amazon.fr e quelli tedeschi
su amazon.de, quelli americani, come dicevo, su amazon.it se ha il catalogo
fornito.
Semplicemente perchè ho voglia di leggere quei libri, e non li trovo in
libreria. Se poi devo aspettare di andare a Parigi o a Berlino per comprarmi
un libro, campa cavallo.
Insomma, questa è la solita legge cretina fatta per gli amici. (non per i
librai, ribadisco)
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104847 è una risposta a message #104846] gio, 01 settembre 2011 21:22 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Nel suo scritto precedente, Herr von Faninal ha sostenuto :

> uh??? Fuori dalla GB?
> A me han fatto sempre pagare, è una novità?

sì, ed è così da almeno un anno. Devi scegliere manualmente FREE
DELIVERY nell'ultima schermata di conferma dell'ordine. E' per questo
che compro regolarmente dischi e libri in lingua originale lì su amazon
inglese.
Tra l'altro non è così strano, visto che tutti i prodotti di amazon.it
vengono comunque dall'estero (credo dalla Francia e dalla Germania).

> mah...40% su un libro tascabile? Mi sembra tanto tanto.

Amazon.it fino a ieri (da luglio) ha venduto TUTTI i tascabili in
lingua italiana ad ALMENO il 40%.
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104849 è una risposta a message #104847] gio, 01 settembre 2011 21:35 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4e5fdb68$0$15666$4fafbaef@reader2.news.tin.it...
> Nel suo scritto precedente, Herr von Faninal ha sostenuto :
>
>> uh??? Fuori dalla GB?
>> A me han fatto sempre pagare, è una novità?
>
> sì, ed è così da almeno un anno.

ah fantastico!


>Devi scegliere manualmente FREE DELIVERY nell'ultima schermata di conferma
>dell'ordine.


bene, grazie per la dritta


>E' per questo che compro regolarmente dischi e libri in lingua originale lì
>su amazon inglese.
> Tra l'altro non è così strano, visto che tutti i prodotti di amazon.it
> vengono comunque dall'estero (credo dalla Francia e dalla Germania).
>
>> mah...40% su un libro tascabile? Mi sembra tanto tanto.
>
> Amazon.it fino a ieri (da luglio) ha venduto TUTTI i tascabili in lingua
> italiana ad ALMENO il 40%.

apperò. Ci credo che la Feltrinelli si inviperisce :-)
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104850 è una risposta a message #104734] gio, 01 settembre 2011 21:51 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
news:j3o8dr$74b$2@nnrp-beta.newsland.it...


> PS al di là della facile ironia, mi chiedo quanto sia vero che amazon
> danneggi i piccoli librai. Non ha per nulla lo stesso tipo di cliente.
> Infatti pare che dietro questa legge ci sia in realtà una fortissima
> pressione della Feltrinelli.

Fuochino. :-)

In ogni caso, non è affatto vero che si pratichino sconti del 40%. Si
pratica quello sconto su un prezzo che in partenza è maggiorato del 30%. E'
assai più logica una fascia di sconto del 10-15%, con dei prezzi ragionevoli
(non credo accadrà, se accadesse non sarà certo per merito di questa legge).

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104851 è una risposta a message #104770] gio, 01 settembre 2011 21:53 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"abc" <xxx@xxx.it> ha scritto nel messaggio
news:j3oep4$66h$1@speranza.aioe.org...

>Mi risulta che in Germania non è possibile alcuno sconto, e in Francia può
>arrivare al massimo al 5%

Esatto.
Non sono proprio paesi in cui si pratica un'economia socialista, guarda
caso.

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104852 è una risposta a message #104850] gio, 01 settembre 2011 21:56 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes ha spiegato il 01/09/2011 :

> Fuochino. :-)
>
> In ogni caso, non è affatto vero che si pratichino sconti del 40%. Si pratica
> quello sconto su un prezzo che in partenza è maggiorato del 30%.

Non ho capito se intendi dire che il libro sullo scaffale è già
maggiorato del 30% (parlo proprio del prezzo di copertina riportato),
oppure se invece sostieni che amazon (o chi per lui) maggiora a priori
il prezzo di listino del 30% (cosa che non mi risulta dagli ultimi
acquisti).
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104854 è una risposta a message #104850] gio, 01 settembre 2011 21:56 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e5fe252$0$44202$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
> news:j3o8dr$74b$2@nnrp-beta.newsland.it...
>
>
>> PS al di là della facile ironia, mi chiedo quanto sia vero che amazon
>> danneggi i piccoli librai. Non ha per nulla lo stesso tipo di cliente.
>> Infatti pare che dietro questa legge ci sia in realtà una fortissima
>> pressione della Feltrinelli.
>
> Fuochino. :-)

ah, ecco :-)

>
> In ogni caso, non è affatto vero che si pratichino sconti del 40%. Si
> pratica quello sconto su un prezzo che in partenza è maggiorato del 30%.
> E' assai più logica una fascia di sconto del 10-15%, con dei prezzi
> ragionevoli

sì, pesno proprio di sì


> (non credo accadrà, se accadesse non sarà certo per merito di questa
> legge).

questa è una legge idiota, mi sembra
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104855 è una risposta a message #104846] gio, 01 settembre 2011 21:58 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
news:j3olj7$f3h$1@nnrp-beta.newsland.it...

> Insomma, questa è la solita legge cretina fatta per gli amici.

Non solo.
E' fatta anche e soprattutto per Feltrinelli.
Editore di sinistra (e gran fabbrica di precari a vita, by the way).
Ah, che bella cosa autonominarsi coscienza critica della società e fare un
mucchio di soldi ugualmente.

(non per i
> librai, ribadisco)

Di quelli non gliene fotte nulla a nessuno.
Peraltro hai ragione quando dici che il pubblico è diverso.
Basta non tenere quel che si vende al 40% in meno nei centri commerciali;
in gran parte cose che il mio, per fare un esempio disinteressato, di
pubblico, non comprerebbe mai (dizionari a parte, ma di quelli teniamo il
minimo sindacale).
Quanto ad Amazon, beh, non c'è storia. Non c'era.
In quei casi bisogna rassegnarsi, e godersela (lavorare) finché dura. Per
fortuna gente che viene in libreria ancora ce n'è.
C'è anche da dire che il servizio al cliente per molti ancora conta.
E Amazon non ti fa la ricerca bibliografica per la tesi, per dire.

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104857 è una risposta a message #104732] gio, 01 settembre 2011 22:06 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:j3o638$b4r$1@dont-email.me...

> supersconti di catalogo (Einaudi, Adelphi, Oscar, etc.)

Questi editori? Mi spieghi che supersconti fanno? Io lavoro nel settore, e
non me li ricordo. Fanno campagne stagionali, spero che il liberista
inflessibile Saknussem, che in altre occasioni ricordo piuttosto di
sinistra, consenta almeno questa forma di pubblicità per un bene che gli
italiani non consumano proprio freneticamente.
Le offerte più aggressive le fanno Amazon e Feltrinelli, la seconda
comprando un sacco di merce (può permetterselo) e ottenendo, per vari
motivi, un forte sconto dagli editori. Entrambi poi sfruttano piuttosto
cinicamente la mano d'opera precaria, per dire. Si può essere liberisti e
pensare che il lavoratore almeno un minimo vada tutelato, mi pare.


> Poco tempo fa sono invece intervenuti i bibliotecari, lamentando che una
> limitazione degli sconti avrebbe colpito la possibilità delle biblioteche
> di ampliare periodicamente il catalogo - opinabile pure questo, ma vabbè.

Anche il lamento è un attività che richiede esercizio. Non devono perdere la
mano.

Per il resto quoto quasi tutto.
Soprattutto quanto segue:

> Sono d'accordo. A proposito della grande distribuzione, cmq mi auguro che
> il ciclo dei centri commerciali, che ha causato disastri urbanistici e non
> solo, stia volgendo al termine.

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104858 è una risposta a message #104730] gio, 01 settembre 2011 22:10 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Arne Saknussem" <texwiller@ngi.it> ha scritto nel messaggio
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> Legge assurda.

La legge è abbastanza inutile, ma il tuo post (se ricordo bene non solo
questo) è un riuscitissmo ritratto del modo di ragionare dell'italiano medio
tipico, quello dei personaggi di Alberto Sordi. Liberista quando si tratta
degli altri, ultraprotezionista se si tratta di se stesso, generalmente
all'oscuro di ciò di cui parla.
Complimenti.
Imiti il tipo così bene da far pensare che non ti costi alcuno sforzo, anzi,
che ti venga naturale.

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104859 è una risposta a message #104855] gio, 01 settembre 2011 22:10 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Shapiro used clothes" <vittoriocol@tin.it> ha scritto nel messaggio
news:4e5fe3df$0$44207$4fafbaef@reader1.news.tin.it...
>
> "Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
> news:j3olj7$f3h$1@nnrp-beta.newsland.it...
>
>> Insomma, questa è la solita legge cretina fatta per gli amici.
>
> Non solo.
> E' fatta anche e soprattutto per Feltrinelli.

eh, è ben quello volevo dire io.

> Editore di sinistra (e gran fabbrica di precari a vita, by the way).

ma infatti. Gente all'avanguardia,. Sai, devono proteggere i pensionati,
mica possono occuparsi dei precari, capisci...

> Ah, che bella cosa autonominarsi coscienza critica della società e fare un
> mucchio di soldi ugualmente.

no, non è questo il problema. Non è far soldi. E' essere conservatori.
Perché una legge così è una legge anti-concorrenza e dunque reazionaria.
Ma si è ben visto dalle ultime liti sulla manovra che, ma guarda che caso,
il PD dice esattamente le stesse cose della Lega.
Una buona ragione per non votarlo mai più, imho.
Gente per cui il futuro del paese passa attraverso i pensionati e alle
casalinghe, e a inutili befane terrorizzate di percepire la minima con anche
solo sei mesi di ritardo. Le donne sono fragili, signora mia, han da andare
in pesnione prima degli uomini (una proposta che quanto a parità sessi è su
per giù come l'obbligo del velo musulmano, devo dire. Ma non si mandano le
signore in pensione all'età dei maschi, per carità. Bossi e Bersani son gli
unici d'accordo per vietarlo sempre).
Partiti di una sconvolgente modernità. La ricetta per il futuro: pagare più
pensioni, assumere più statali, andare in pensione a 42 anni, godere quando
fallisce un'azienda, parlare del "nostro popolo", una massa di bestie
fancazziste che evadono il fisco appena possibile.

>
> (non per i
>> librai, ribadisco)
>
> Di quelli non gliene fotte nulla a nessuno.

appunto.

> Peraltro hai ragione quando dici che il pubblico è diverso.
> Basta non tenere quel che si vende al 40% in meno nei centri commerciali;
> in gran parte cose che il mio, per fare un esempio disinteressato, di
> pubblico, non comprerebbe mai (dizionari a parte, ma di quelli teniamo il
> minimo sindacale).

appunto, ci sono clientele abbastanza diverse.
A meno che uno non guadagni solo con Dan Brown

> Quanto ad Amazon, beh, non c'è storia. Non c'era.
> In quei casi bisogna rassegnarsi, e godersela (lavorare) finché dura. Per
> fortuna gente che viene in libreria ancora ce n'è.
> C'è anche da dire che il servizio al cliente per molti ancora conta.
> E Amazon non ti fa la ricerca bibliografica per la tesi, per dire.

ah no, quella oggidì te la fai con wiki :-))))
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104860 è una risposta a message #104852] gio, 01 settembre 2011 22:12 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"L'Esattore" <vdeiuliis@NOSPAMsupereva.it> ha scritto nel messaggio
news:4e5fe389$0$15672$4fafbaef@reader2.news.tin.it...

> Non ho capito se intendi dire che il libro sullo scaffale è già maggiorato
> del 30% (parlo proprio del prezzo di copertina riportato),

Certo.
In questo illustre consesso nessuno si è domandato come mai esiste il prezzo
di copertina, allora? La prima cosa era abolire quello.
Il Liberismo non c'entra una beata minchia, credimi. Come la tutela dei
librai.

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104861 è una risposta a message #104854] gio, 01 settembre 2011 22:21 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
news:j3oo2j$gna$2@nnrp-beta.newsland.it...

> questa è una legge idiota, mi sembra

Non conosco il dettaglio e non mi pronuncio. Non credo cambierà un granché,
se non per Amazon, Feltrinelli e pochi altri.
Per l'attività in cui lavoro io cambia poco. Ho clienti che comprano alcune
cose da me, altre da Feltrinelli, altre ancora in rete. Dipende.
Finché va avanti così, almeno si sopravvive.
Comunque i prezzi sono gonfiati alla fonte, e chi compra molto (parlo del
rapporto distributore-rivenditore, ovviamente; non lo specifico per te o
Federico o l'Esattore, ma per altri grandi liberisti in erba) ha sconti
fortissimi. A questi sconti può aggiungere il fatto di sfruttare personale
non specializzato e precario; su larga scala, non è il caso della ragazzine
che fanno i pacchi dono sotto le feste. Già da questi fattori (ce ne
sarebbero altri) capisci che è un mercato drogato. Altro che Liberismo.
Poi ci sarebbe quella bazzecola che Feltrinelli oltre che editore e
rivenditore è anche distributore, per dire...

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104862 è una risposta a message #104859] gio, 01 settembre 2011 22:28 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Herr von Faninal" <big@bang.com> ha scritto nel messaggio
news:j3oos8$h6l$1@nnrp-beta.newsland.it...

> no, non è questo il problema. Non è far soldi.

Certo che no. Se li fanno meglio per loro.
Per me il problema, anzi i problemi sono 1) Non fare il grillo parlante,
cioè la coscienza critica -è quello che mi fa venire l'orticaria; un ricco
che sta zitto, non pontifica e paga le tasse mi va benissimo, ce ne fossero-
2) il rispetto delle regole.
Ora dimostratemi che non sono liberale & liberista.

>E' essere conservatori. Perché una legge così è una legge anti-concorrenza
>e dunque reazionaria.

Beh, in un mercato in cui la concorrenza vera già non c'era...:-)) (vedi
altri post)


> Ma si è ben visto dalle ultime liti sulla manovra che, ma guarda che caso,
> il PD dice esattamente le stesse cose della Lega.
> Una buona ragione per non votarlo mai più, imho.

LOOOOL

> Partiti di una sconvolgente modernità. La ricetta per il futuro: pagare
> più pensioni, assumere più statali, andare in pensione a 42 anni, godere
> quando fallisce un'azienda, parlare del "nostro popolo", una massa di
> bestie fancazziste che evadono il fisco appena possibile.

LOOOOOOL

> ah no, quella oggidì te la fai con wiki :-))))

LOOOOOOOOOOOOOOOOOL

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104863 è una risposta a message #104732] gio, 01 settembre 2011 22:48 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Federico Gnech <federicognech@gmail.com> wrote:

> Di fatto i piccoli editori e le biblioteche non contano un beneamato, in
> un paese di non-lettori

Di recente sono stato ad (sedicente) un festival di filosofia, e c'erano
i banchini dei piccoli editori locali. Come sempre praticavano tutti
sconti clamorosi, e la contrattazione era da kasbah il giorni di
mercato. Non ho capito se a questo punto lo sconto sarebbe vietato o
meno.

Va aggiunto che le vendite, comunque, sono state estremamente magre per
tutti. Mi fa piacere riferire che uno dei principali editori locali
stravende, invece, in occasione del principale festival di musica
contemporanea.

> il resto del
> pubblico l'ennesimo Vespa o Faletti o Moccia o Rowling o Cazziemazzi lo
> compra (a cadenza semestrale) nella libreria 'monomarca'.

Non ci sarebbe nemmeno bisogno di andare da Feltrinelli o da Mondadori:
quei libri sono esposti all'ingresso o all'uscita di qualsiasi
ipermercato.

Ciao,
Paolo
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104864 è una risposta a message #104857] gio, 01 settembre 2011 22:59 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 01/09/2011 22:06, Shapiro used clothes ha scritto:

>> supersconti di catalogo (Einaudi, Adelphi, Oscar, etc.)
>
> Questi editori? Mi spieghi che supersconti fanno? Io lavoro nel settore,
> e non me li ricordo. Fanno campagne stagionali, spero che il liberista
> inflessibile Saknussem, che in altre occasioni ricordo piuttosto di
> sinistra, consenta almeno questa forma di pubblicità per un bene che gli
> italiani non consumano proprio freneticamente.

Siamo d'accordo, riferivo un argomento altrui. Il "supersconto"
stagionale del 20% sugli adelphi è 'super' per modo di dire - e per
quanto mi riguarda benvenuto. Su Nazione Indiana Giulio Mozzi aveva
pacatamente tentato di spiegarmi in che cosa consista la minaccia (nello
specifico: diretta ai piccoli e piccolissimi editori), ma devo dire che
ancora non mi son convinto.

> Le offerte più aggressive le fanno Amazon e Feltrinelli, la seconda
> comprando un sacco di merce (può permetterselo) e ottenendo, per vari
> motivi, un forte sconto dagli editori. Entrambi poi sfruttano piuttosto
> cinicamente la mano d'opera precaria, per dire. Si può essere liberisti
> e pensare che il lavoratore almeno un minimo vada tutelato, mi pare.

Altroché. Ma forse non in questo paese...

> Per il resto quoto quasi tutto.
> Soprattutto quanto segue:
>
>> Sono d'accordo. A proposito della grande distribuzione, cmq mi auguro
>> che il ciclo dei centri commerciali, che ha causato disastri
>> urbanistici e non solo, stia volgendo al termine.

Territorio sacrificato ad una divinità franco-precolombiana chiamata 'el
auciàn'. E altri ne verranno, nell'area con più alto rapporto di 'mall'
per abitante d'Europa.

F.

--
http://flaneurotic.wordpress.com/
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104865 è una risposta a message #104861] gio, 01 settembre 2011 23:05 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Shapiro used clothes <vittoriocol@tin.it> wrote:

> Per l'attività in cui lavoro io cambia poco. Ho clienti che comprano alcune
> cose da me, altre da Feltrinelli, altre ancora in rete. Dipende.

Faccio parte di quel tipo di clientela. Il fatto è che la visita alla
libreria è un affare religioso. I libri si espongono e a volte diventano
epifanie. Chi di noi non ha acquistato il primo tascabile Adelphi non
tanto per il titolo, quanto per il logo e per la sensazione che offriva
al tatto?

Acquistare un libro è un rituale che non può essere sostituito da un
colpo di mouse. Il libraio è un sacerdote che fa spesso da confessore.
Credo di aver sentito, in qualche libreria, un sottile odore di incenso.
Il libraio vero non è disposto a celiare come un commesso di Feltrinelli
- è serio e non si scompone mai, conscio del suo ruolo di custode e di
guida.

> il fatto di sfruttare personale
> non specializzato e precario; su larga scala, non è il caso della ragazzine
> che fanno i pacchi dono sotto le feste

Più probabilmente, ti riferisci ai "librai" a cui devi compitare il nome
di Bernhard o Majakovskij...

Ciao,
Paolo
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104866 è una risposta a message #104770] gio, 01 settembre 2011 23:05 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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abc <xxx@xxx.it> wrote:

> Mi risulta che in Germania non è possibile alcuno sconto, e in Francia
> può arrivare al massimo al 5%

Io acquisto in Francia da Gibert Joseph e Amazon, e gli sconti sono
spesso molto più alti. Idem da Amazon in Gran Bretagna (ma Amazon e
Barnes & Nobles, negli USA, hanno in effetti sconti più elevati).

Ciao,
Paolo
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104867 è una risposta a message #104861] gio, 01 settembre 2011 23:10 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 01/09/2011 22:21, Shapiro used clothes ha scritto:

> Poi ci sarebbe quella bazzecola che Feltrinelli oltre che editore e
> rivenditore è anche distributore, per dire...

Ma poi si sono messi, da tempo, a fare e-commerce pure loro... Non
riesco a capire bene se abbiano lo stesso interesse di Mondadori,
rispetto alla legge. Mi fai un disegnino? :-)
Btw, mi perplime vedere i sassofoni e le chitarrine cinesi a cento euri
accanto a Nabokov...

F.

--
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104868 è una risposta a message #104862] gio, 01 settembre 2011 23:24 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 01/09/2011 22:28, Shapiro used clothes ha scritto:

> un ricco che sta zitto, non pontifica e paga le tasse mi va benissimo, ce

Io preferisco un ricco che pontifica, paga le tasse ed è favorevole (al
contrario di HvF :-)) alla patrimoniale, come De Benedetti (che poi
verserebbe all'erario i soldi ripresi dalla scarsella del Berlusca, e ci
farebbe un gran piacere a tutti quanti :-)

F.



--
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104869 è una risposta a message #104867] gio, 01 settembre 2011 23:46 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:j3osbu$dtt$1@dont-email.me...

> Ma poi si sono messi, da tempo, a fare e-commerce pure loro...

Diciamo che nutrono aspirazioni egemoniche.

Non
> riesco a capire bene se abbiano lo stesso interesse di Mondadori, rispetto
> alla legge. Mi fai un disegnino? :-)

Forse di più.

> Btw, mi perplime vedere i sassofoni e le chitarrine cinesi a cento euri
> accanto a Nabokov...

Non eri tu a parlarmi della divinità precolombiana? El Aucian? Un po' di
grottesco messicano (Ejsenstejn e Welles insegnano) non guasta,
evidentemente...

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104871 è una risposta a message #104868] gio, 01 settembre 2011 23:52 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:j3ot6p$jcc$1@dont-email.me...


>paga le tasse ed è favorevole (al contrario di HvF :-)) alla patrimoniale,

Sempre di pagare le tasse si tratta.

>come De Benedetti

Con i bidoni che ha tirato alla Stato, ci mancherebbe altro. Scusa la
franchezza, eh.

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104944 è una risposta a message #104871] ven, 02 settembre 2011 00:01 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il 01/09/2011 23:52, Shapiro used clothes ha scritto:

>> come De Benedetti
>
> Con i bidoni che ha tirato alla Stato, ci mancherebbe altro. Scusa la
> franchezza, eh.
>
> dR

Già, anche se i bidoni più grossi li ha tirati la fiat, imho. Certo è
responsabile (in parte) di aver mandato in vacca l'industria informatica
italiana. Comunque non voglio difenderlo, per me è il Principe (anzi, Er
Principe) n.2, cioè il meno peggio. I suoi giornali mi piacciono solo un
po' più di quelli del Cav. La grande differenza è che si limita a
pontificare (poco) e non 'scende in campo'. Umanamente
poi mi è sempre stato simpatico, come tutti i pasticcioni. Al contrario,
il suo fratello-dal-cognome-sbagliato, Franco, con quell'aria da primo
della classe, mi è sempre stato sui cosi.

F.

--
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Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104945 è una risposta a message #104864] ven, 02 settembre 2011 00:03 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:j3orna$8mo$1@dont-email.me...

> Siamo d'accordo, riferivo un argomento altrui.

Ah. :-)

>Il "supersconto" stagionale del 20% sugli adelphi è 'super' per modo di
>dire - e per quanto mi riguarda benvenuto. Su Nazione Indiana Giulio Mozzi
>aveva pacatamente tentato di spiegarmi in che cosa consista la minaccia
>(nello specifico: diretta ai piccoli e piccolissimi editori), ma devo dire
>che ancora non mi son convinto.

Io Nazione Indiana mi rifuto di leggerlo, senza offesa. :-)
Dire "piccoli editori" non significa nulla, in realtà. In Italia ci sono più
editori che lettori, o poco ci manca. Ci sono editori che hanno in catalogo,
o hanno avuto, un libro, due, tre. Editori che tacciono per anni, nel senso
che non pubblicano alcunché. Chiunque abbia dato un'occhiata a un catalogo
di settore (come Alice) lo sa bene.
La sensazione è che aprire una casa editrice sia un mezzo per assicurarsi
qualche beneficio. Ancora non ho capito bene come, ma deve esserci sotto
qualcosa del genere, altrimenti certi particolari non me li spiego.
Poi ci sarebbe il capitolo, adiacente per argomento, dei giornali; quelli di
partito soprattutto.
Ora, se sparissero questi editori non credo sarebbe un male, anzi. Altri
"piccoli" editori pubblicano di più, ma fanno cose risibili quanto a
qualità; anche questi, se chiudono è meglio. C'è un mucchio di confusione su
quel che dovrebbe o potrebbe essere questo mercato.
E diciamolo: oggi si tirano le somme. Le conseguenze di anni, di decenni in
cui si è nascosta la testa sotto la sabbia, come per molte altre cose.

dR
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104946 è una risposta a message #104944] ven, 02 settembre 2011 00:05 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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"Federico Gnech" <federicognech@gmail.com> ha scritto nel messaggio
news:j3ovcg$24p$1@dont-email.me...

> Già, anche se i bidoni più grossi li ha tirati la fiat, imho.

Su questo non si discute.

dR :-)
R: Libri, divieto di sconto [messaggio #104949 è una risposta a message #104728] ven, 02 settembre 2011 02:21 Messaggio precedenteMessaggio successivo
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Il giorno giovedì 1 settembre 2011 15:36:18 UTC+2, Paolo Tramannoni ha scritto:


> a meno che il libro non sia fuori commercio, sia stato
> pubblicato da almeno venti mesi, e non sia stato riordinato da nessuno
> nel giro di sei mesi.

Beh, meno male. Se le specificazioni dette son prive di ulteriori sottocommi, eh. Almeno il 50% dei libri che ho acquisto negli ultimi tempi è stato pubblicato più di venti mesi fa. E mai più ristampato (ma poi si distingue tra ristampa in edizione economica e ristampa dell'edizione con copertina rigida? Tecnicamente, dovrebbero essere cose diverse).

Mi chiedo, però, se cambierà qualcosa nel mercato dei remainder (insomma, se magazzini pieni di macerodiretti quali Il Libraccio o la milanese Fiera del Libro rientrino nel comma 5 - quello delle eccezioni. Non mi sembra specificato, nel testo linkato)

Ma mi chiedo tante di quelle cose... (tipo, perché non riesco a trovare le opere di Cornelio Fabro pure se talora IBS le inserisce tra le reperibili? E perché tra i remainders c'è solo l'antologia di aforismi? Perché E.T.A. Hoffmann è praticamente ridotto quasi all'oblio? E.t.a. Hoffmann, dico. A parte quei due-tre Mondadori o giù di lì, poco o nulla) Aspetterò di vedere come si comporteranno - quanto a politica dei prezzi - gli editori per cominciare a brontolare seriamente e cambiar vita (leggasi: metter le tende nella biblioteca nazionale di Napoli, anzichè arricchire gli ibs, i bol, i webster - sì, ormai per me le librerie fisiche tipo feltrinelli e mondadori sono il male)

> Se capisco bene, sono esentati dal rispetto della legge i club del libro

> Che ve ne pare? Da forte lettore che acquista molto sia in libreria
> (magari approfittando delle promozioni) che su internet (non
> necessariamente da negozi italiani), sono decisamente contrariato.

Vedendo il bicchiere mezzo pieno: si eviterà di acquistare robetta inutile solo perché super-scontata. Nel tempo lasciato libero dalla mancata lettura di un cumulo di carta a prezzo ribassato, che magari non ci avrebbe detto granché, ci si potrebbe battere per perfezionare le patrie biblioteche e potenziare il sistema dei prestiti interbibliotecari di libri magari rari magari non scritti in italico idioma). Al limite della disperazione, fare rapine a mano armata in ville comprensive di cospicue biblioteche private..
Re: Libri, divieto di sconto [messaggio #104982 è una risposta a message #104846] ven, 02 settembre 2011 07:53 Messaggio precedenteMessaggio successivo
Giuseppe Sottotetti  è attualmente disconnesso Giuseppe Sottotetti
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Il 01/09/2011 21:14, Herr von Faninal ha scritto:
> Insomma, questa è la solita legge cretina fatta per gli amici. (non per i
> librai, ribadisco)

Meno male che si dicono liberali, antistatalisti ecc.

--
Giuseppe Sottotetti
gsotto@alice.it
giuseppe.sottotetti@fastwebnet.it
http://SottotettiGiuseppe.ilcannocchiale.it/
http://betasom.blogspot.com/
Re: R: Libri, divieto di sconto [messaggio #105006 è una risposta a message #104949] ven, 02 settembre 2011 09:24 Messaggio precedenteMessaggio precedente
Federico Gnech  è attualmente disconnesso Federico Gnech
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Il 02/09/2011 02:21, Der Gottheit dunkler Schein ist so: das Licht des
Nichts ha scritto:

> Mi chiedo, però, se cambierà qualcosa nel mercato dei remainder (insomma, se magazzini pieni di macerodiretti quali Il Libraccio o la milanese Fiera del Libro rientrino nel comma 5 - quello delle eccezioni. Non mi sembra specificato, nel testo linkato)

No, i remainder (azzardo: un quarto della mia biblioteca) rimangono
liberamente prezzabili, per così dire. Un effetto collaterale della
legge potrebbe essere una maggiore reperibilità degli stessi, se altri
grandi venditori metteranno in evidenza i fuori catalogo, come fa IBS
(che si appoggia proprio a Il Libraccio)

F.

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