Michele Mascitti (1664-1760) [messaggio #10498] |
ven, 14 gennaio 2011 22:38 |
sunbather Messaggi: 332 Registrato: novembre 2010 |
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Michele Mascitti (1664-1760), un altro di quei compositori che nessuno s'incula,
ma che - anche solo considerando la sua Opera Prima - vanno messi nell'Olimpo
della musica. Trasmigrato da Napoli a Parigi nel primo Settecento, è uno di
quei missionari che - dopo Lully - vanno ad evangelizzare la terra d'oltralpe
con il Verbo violinistico che il popolo della erre moscia non avrebbe mai
afferrato di sua sponte. Lo si può considerare come un esponente della
scuola italiana post-corelliana. La sua Opera Prima infatti è costituita da
sonate per violino e sonate a due violini, una sintesi perfetta di quanto
Corelli affermò sul finire del Seicento, con la sua canonizzazione di queste
forme musicali. Mascitti, al pari di quanto fece Dall'Abaco un decennio piú
tardi, non è uno dei pallidi epigoni di Corelli (come Caldara, Mossi, o
altri sfigati). Al contrario, ognuna delle dodici sonate della sua prima
raccolta è caratterizzata da una forte personalità che dimostra quanto il
compositore abbia fatto suoi gli elementi del linguaggio già canonizzato e
li usi per affermare un discorso che porta verso altri lidi. Questa
collezione - nonostante l'inversione dell'intervallo di tempo che le
separi - è infatti piú vicina a Vivaldi e alla sua Opera Seconda che a
Corelli (sembra anzi molto probabile che Vivaldi abbia ascoltato queste
cose, vista la distanza stilistica che separa la sua Opera Prima, molto
corelliana, dalla Seconda, molto avvicinabile a questa).
http://qohelet.blog.tiscali.it/2011/01/14/un-napoletano-a-pa rigi/
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