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capolavoro [messaggio #19598] |
lun, 18 luglio 2011 21:24 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Non saprei come definire questa sonata se non capolavoro.
http://www.youtube.com/watch?v=gYgal6qo2VU
A parte l'intrinseca bellezza, per tutta la sua durata il compositore crea
strenuamente una
serrata polifonia con un gioco spettacolare di corde doppie.
Questo gioco, inizia in modo discreto e si gonfia col progredire del
pezzo, finchè il cervello non
va in confusione e davvero fa fatica a rendersi conto che c'è un solo
dannato violino
Rilevo che qui siamo completamente fuori dal barocco di occasione, quello
che segnalava Zaz
e che pure ha prodotto cose splendide.
Vi rendete conto di quanto sia assurdo dover scoprire solo oggi simili
opere?
Fuori i commenti!
(fino ad ora il buon dr è uno dei pochissimi che si prende la briga di
farli)
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Re: capolavoro [messaggio #19609 è una risposta a message #19608] |
lun, 18 luglio 2011 22:26 |
sunbather Messaggi: 332 Registrato: novembre 2010 |
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"The Squash Delivery Boy" ha scritto
> Ed edizioni moderne? Edizioni a stampa, intendo dire.
E' un repertorio tutto ancora da portare alla luce. Io sto disperatamente
(sempre nell'ambito dilettantistico, s'intende) cercando gli spartiti di
Geminiani, Mascitti, Matteis, Porpora, eccetera eccetera. Le sonate di
Dall'Abaco, stupende, sono edite solo parzialmente. Ce n'è da lavorarci su.
"Purtroppo" le sonate di Mozart e Beethoven le trovi in tutte le salse, ma
questi capolavori rimangono sepolti (oppure tocca scaricare le riproduzioni
dei manoscritti da qualche sito internet, ma è un lavoraccio).
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Re: capolavoro [messaggio #19610 è una risposta a message #19605] |
lun, 18 luglio 2011 22:41 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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sunbather ha scritto:
> "egmont" ha scritto
> > Vi rendete conto di quanto sia assurdo dover scoprire solo oggi simili
> > opere?
> Benvenuto tra i cacciatori di sonate barocche per violino. Sai quante ce ne
> sono?
ah certamente tantissime. così belle, invece, davvero poche.
> Di Porpora, tra l'altro, ho un doppio cd con una sua raccolta di sonate per
> violino, di metà Settecento, di un gusto più tardo:
> http://www.amazon.com/Nicola-Porpora-violino-Giovanni-Guglie lmo/dp/B00000FYH9
> La sonata che hai postato dovrebbe essere precedente.
Dunque: il doppio cd che hai per me è una schifezza.
Non mi piace per nulla quello che propinano i Guglielmo e ne sto
debitamente alla larga.
Nel cd che indichi c'è anche la sonata che ho linkato io, in un'esecuzione
però oscena.
La data della sonata è assolutamente indicativa, come del resto qualsiasi
composizione di
Porpora, eccetto le opere.
Alcune cose suggerirebbero che sia stata scritta intorno al 1750, come la
minore presenza
di abbellimenti (specie i famosi trilli e mordenti di cui il compositore
abbondava), nonchè
l'attenzione mirata all'esplorazione dello strumento e non fine
all'effetto.
Ad ogni modo, non mi farei troppo problemi di stile: se anche fosse stata
scritta nel 1750
sarebbe comunque lavoro maturo di un anziano compositore che ebbe gloria
in un'epoca
precedente, a cui per forza di cose in un certo senso rimase ancorato.
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Re: capolavoro [messaggio #19614 è una risposta a message #19613] |
lun, 18 luglio 2011 22:45 |
sunbather Messaggi: 332 Registrato: novembre 2010 |
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"Alain" ha scritto
> Trovo il valore della sonata in sol- di Bach altissima
D'accordo ovviamente. Ammesso e non concesso che la sonata sia stata scritta
prima del 1720, epoca in cui si presume che Bach scrisse le sue sonate, e
fosse circolata manoscritta, Bach avrebbe preso un paio di battute, e da lì
sarebbe partito per costruire tutt'altro discorso. Ha fatto l'identica cosa
con le prime battute di una delle Stagioni di Vivaldi, inserendola in una
sua cantata (l'ho beccata diverso tempo fa e non mi è ancora riuscito di
mettermi a riscoprire quale fosse, una delle prime, comunque). Vedo un po'
difficile il discorso inverso, ovvero che Porpora avesse visto le Sonate di
Bach. Data la brevità del pezzo in questione, potrebbe anche trattarsi di
una coincidenza, ma credo poco a queste coincidenze.
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Re: capolavoro [messaggio #19615 è una risposta a message #19612] |
lun, 18 luglio 2011 23:06 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Herr von Faninal ha scritto:
> "egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
> news:j02572$uju$1@news.newsland.it...
> > Non mi piace per nulla quello che propinano i Guglielmo e ne sto
> > debitamente alla larga.
> e come mai? (non è domanda polemica, mi interessa, nemmeno a me piacciono)
guarda, è molto semplice: ho sentito cose suonate in modo disastroso, sia
assistendo a
qualche concerto, sia per radio (ricordo il Finto Turco di due anni fa,
una roba oscena), sia in
disco (ricordo alcuni lavori da camera di Cimarosa, pubblicati per Amadeus
e davvero
mortificati).
Aggiungo che Biondi e l'Europa Galante potranno non piacere, potranno
sembrare rozzi o
addirittura tecnicamente discutibili, ma rispetto ai Guglielmo hanno
personalità e impronta da
vendere.
Aggiungo che ho sentito F.Gugliemo in alcune interviste emettere giudizi
estetici, su alcune
musiche.. vabeh, lasciamo perdere.
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Re: capolavoro [messaggio #19618 è una risposta a message #19613] |
lun, 18 luglio 2011 23:41 |
egmontXYZ Messaggi: 470 Registrato: novembre 2010 |
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Alain ha scritto:
> sunbather ha scritto:
> > le ultime battute del finale sembrano citare le primissime battute del
> > Presto della Prima Sonata per Violino Solo di Bach
> Trovo il valore della sonata in sol- di Bach altissima sia nell'impianto
> tipico dell'uso dello strumento sia nella fuga, una delle piu' belle in
> assoluto. Paga l'ascoltatore e chi la esegue. La sonata di Porpora mi
> ricorda Tartini specialmente nel primo tempo, ma il suono di Tartini è
> di un'eleganza tale che va oltre il semplice virtuosismo.
Perdonami ma continuo a trovare la fuga della sonata in sol di Bach
semplicemente
imparagonabile a quella di Porpora, senza togliere nulla al valore dei
movimenti successivi.
Già al primo divertimento, dopo manco sei battute, la polifonia viene in
qualche modo
spezzata, il gioco delle imitazioni è debole (e non a caso viene poco
percepito dagli
esecutori, che tendono a fare un banale arpeggione).
Poi riprendono le corde multiple in modo così insistito e ripetitivo (nota
la maestria di
Porpora nell'usare gran quantità ma alternando misura per misura, il
furbacchione) che si
perde di conseguenza forza nel rendere le voci indipendenti.
Il pedale a 38 è polifonico a leggersi, ad udirsi è tutt'altra cosa. Non
ha nulla nè di pesante,
nè di profondo, nè di "lungo". Del resto tutte le note di questa fuga
hanno poco di lungo,
vale a dire: c'è ritmo, non contrappunto.
Che poi Bach sia un genio della fuga, non ho alcun dubbio, ma non potevi
prendere
esempio più infelice.
Noto infine che è evidente che Porpora abbia lavorato gomito a gomito con
qualche
strumentista di fiducia, durante la composizione. Che Bach abbia fatto la
stessa cosa, per
la fuga della BWV 1001 ho i miei sinceri dubbi.
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Re: capolavoro [messaggio #19635 è una risposta a message #19615] |
mar, 19 luglio 2011 10:50 |
Herr von Faninal Messaggi: 944 Registrato: luglio 2011 |
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"egmont" <egmontXYZ@email.it> ha scritto nel messaggio
news:j026m9$1pb$1@news.newsland.it...
>> e come mai? (non è domanda polemica, mi interessa, nemmeno a me
>> piacciono)
>
> guarda, è molto semplice: ho sentito cose suonate in modo disastroso, sia
> assistendo a
> qualche concerto, sia per radio (ricordo il Finto Turco di due anni fa,
> una roba oscena), sia in
> disco (ricordo alcuni lavori da camera di Cimarosa, pubblicati per Amadeus
> e davvero
> mortificati).
> Aggiungo che Biondi e l'Europa Galante potranno non piacere, potranno
> sembrare rozzi o
> addirittura tecnicamente discutibili, ma rispetto ai Guglielmo hanno
> personalità e impronta da
> vendere.
sì, sono sostanzialmente d'accordo :-)
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